Jane Austen – una vita straordinariamente ordinaria
Jane Austen: perché leggerla oggi? A 250 anni dalla sua nascita, si parla ancora tanto di Jane Austen, scrittrice inglese attiva nella prima metà dell’800. Autrice di 6 romanzi editi, varie opere minori, sui suoi romanzi si è generato un intero genere letterario, anzi,di più: un intero immaginario femminile. Ma chi è Jane Austen, e perché leggerla oggi?
Jane Austen – Breve Biografia
Primi anni
Jane Austen nacque il 16 dicembre 1775 a Steventon, nello Hampshire, da George e Cassandra Austen. Settima di otto figli. poco più grande di lei era la sorella Cassandra, una delle figure piùimportanti della sua vita: sarà insieme a lei e alla madre che la scrittrice vivrà e sarà grazie alla corrispondenza fra le due sorelle che conosceremo i particolari della vita privata di Jane. E sarà sempre Cassandra che, dopo la sua morte, su desiderio della stessa, sceglierà di bruciare, purtroppo per noi, gran parte delle lettere ritenute troppo personali, sapendo che col tempo e con la fama dell’Autrice non ci sarebbe stato altro modo di preservarne la privacy.
George Austen era un pastore germanico, e un uomo colto: volle anche per le figlie una buona istruzione e lasciò a loro disposizione la vasta biblioteca familiare, che contava ben 500 volumi. Fu il padre stesso, che gestiva una scuola, a impartire la prima istruzione ai figli: Jane e Cassanda impararono da lui anche francese e rudimenti di italiano.
Jane Austen Gli studi
Come si addiceva alle giovani di buona famiglia, le sorelle Austen furono mandate in collegio a studiare. Prima a Oxford, per essere istruite da Ann Cawley (si trattava di un’istitutrice privata), che le portò a Southampton più tardi quell’anno. Quell’autunno entrambe le ragazze furono rimandate a casa dopo aver contratto il tifo, di cui Jane quasi morì. Successivamente, nel 1785, le due ragazze andarono il un secondo collegio, alla Reading Abbey Girls’ School , diretta dalla signora La Tournelle. Si trattava di una scuola prestigiosa per signorine, in cui si insegnavano francese, ortografia, ricamo, danza, musica e teatro, ma la loro permanenza durò poco, in quanto la retta era troppo alta per la numerosa famiglia Austen.
Dal 1786 in poi, Jane Austen non si allontanò più dal nucleo familiare, spostandosi quasi sempre insieme a membri della famiglia in ambienti domestici.

L’attività letteraria della giovinezza
La giovane Jane Austen manifestò precocemente l’attitudine alla scrittura, uno stile ironico, vivace e uno spirito fuori dal comune, che la famiglia incoraggiò a sviluppare. I primi scritti di questa fase sono oggi raccolti nei “Juvenilia”, si tratta di racconti, parodie, accompagnati da disegni della stessa Jane.
In questi anni, Jane Austen poté avvalersi anche dei libri della scuola del padre e di quelli di un amico di famiglia, fatto insolito per una giovane dell’epoca, così come insolito era l’appoggio del padre alle sue attività letterarie. D’altra parte, in famiglia, proprio come accadrà in Mansfield Park, erano incoraggiate anche le recite teatrali messe in scena privatamente.

All’età di soli 12 anni la stessa Jane si cimentò nella scrittura drammatica e scrisse tre brevi opere teatrali durante la sua adolescenza.
Jane Austen, insomma, viveva, a differenza di molte altre donne contemporanee, immersa in un mondo culturalmente molto attivo, orientato alla lettura e allo studio piuttosto che all’educazione femminile verso i doveri domestici e al solo matrimonio.
Juvenilia di Jane Austen
Tra i Juvenilia, ci sono alcune opere particolarmente interessanti: il romanzo satirico epistolare Love and Freindship, scritto all’età di quattordici anni nel 1790, parodia dei romanzi sentimentali e la Storia d’Inghilterra, di trentaquattro pagine accompagnato da tredici miniature acquerellate di sua sorella, Cassandra. Anche questa parodiava la scrittura storica popolare, in particolare la History of England di Oliver Goldsmith.
Fino ai vent’anni troviamo nei suoi scritti varie opere incompiute, esperimenti letterari che saranno le basi per i suoi successivi romanzi.
La prima opera finita arriva nel 1795, ed è il romanzo epistolare Lady Susan, l’ironica corrispondenza che ha come protagonista un’antieroina decisamente fuori dagli schemi di tutti i romanzi successivi.
Jane Austen Gossip
Tutti sanno che Jane non si sposò mai, e grazie ai film ispirati alla sua vita e dalle sue lettere rimaste è opinione comune (puro gossip) che sempreintorno ai vent’anni abbia conosciuto – vero – il giovane Tom Lefroy e abbia avuto una relazione con lui – non si sa – troncata da parenti che non vedevano di buon occhio il legame. Quello che si ricava dalle lettere è che i due nutrissero una simpatia reciproca, che ai balli dessero un certo scandalo ballando spesso insieme – anche questo non era poi così difficile, in quel periodo, ma se anche questo fosse accaduto, non fu abbastanza grave da compromettere la reputazione e la serenità della ragazza – fino a che il giovane aspirante avvocato non se ne tornò a casa, dopo la breve visita ai parenti presso cui era ospite.

Non si sa se alla conoscenza seguì un carteggio, perché di questo non è rimasta traccia. Lefroy, comunque, in seguito divenne avvocato, giudice, si sposò e Jane Austen non ebbe altre notizie cheattraverso amici e parenti comuni. Secondo Jhon Halperin, biografo della scrittrice, ella non dimenticò mai l’amore giovanile, con il quale il matrimonio fu impedito con ogni mezzo possibile, e fino alla morte pensò a lui con rimpianto (e non si sposò per questo).

Matrimonio e pregiudizi
Più certa è invece la strana vicenda che riguarda la proposta di matrimonio ricevuta dalla scrittrice nel 1802, in occasione di una visita ad amici. Il fratello delle amiche di Jane Austen, Harris Brigg-Withers, si dichiarò e fu accettato, salvo poi un rrepentino ripensamento dellagiovane donna la mattina dopo.
Lo spasimante non era, secondo i biografi, un uomo che potesse suscitare l’affetto o quanto meno l’attenzione di Jane, e probabilmente fu solo per la siicurezza economica che ilmatrimonio con lui le avrebbe dato che per un attimo ella era venuta meno ai suoi principi, espressi chiaramente nei suoi romanzi: almeno la stima era un fattore necessario a un matrimonio… e quello non era il caso.
Forse vi fu un altro amore, di breve durata – forse la liason terminò con un lutto precoce – ma anche questo non èconfermato a causa della mancanza dei carteggi del periodo.
Anche la sorella Cassandra non si sposò mai, e le due furono compagne di vita fino allascomparsa prematura dell’Autrice: anche per lei, come troviamo in una sorta di ribaltamento in Persuasione, è la morte a rompere il fidanzamento con l’amato Thomas Fowle, che per potersi sistemare con lei aveva affrontato un viaggio nelle Colonie che gli era stato fatale.

I primi romanzi
Lasciamo in pace il cuore della nostra amata Jane, comunque sia andata la storia con Tom, e torniamo alle sue carte, per le quali visse la sua purtroppo breve vita.
Dopo aver terminato Lady Susan, Austen iniziò il suo primo romanzo completo, che intitolò Elinor and Marianne. Siamo nel 1796 circa, e il manoscritto della prima bozza è andato perduto, ma si sa che l’operaera scritta in forma epistolare, molto di moda al tempo.
Nel 1797 termina un secondo romanzo, First Impression. Il padre tenta di far pubblicare l’opera, ma viene rifiutata, e Jane riprende Elinor e Marianne, portando revisioni sostanziali al testo, togliendo la forma epistolare e scrivendo in terza persona, come in F. I., stile nel quale sembra trovarsi più a suo agio, visto che sarà quello di tutti i romanzi successivi.
Nel 1798 inizia il terzo romanzo, dal titolo provvisorio Susan, che diverrà poi Nothangher Abbey, satira del romanzo gotico… e non solo!
Jane Austen a Bath
Nel 1801 il padre George, raggiunti i settant’anni, si ritira dal ministero, scegliendo di trasferirsi a Bath (questo “trasferirsi dopo un ritiro” lo ritroviamo anche in Persuasione), cittadina che piaceva a tutti gli inglesi, tranne che a Jane. Infatti l’unica opera che cercherà di scriverequi, I Watson, resta incompiuta. secondo alcuni biografi il soggiorno a Bath risulta così poco produttivo per Jane Austen per un altro motivo, e forse più consono al carattere della scrittrice, che ama vivere quanto scrivere: la quantità di attrattive della cittadina, molto ricca dal punto di vista sociale, distoglie dalle carte l’Autrice, che coglie l’occasione fornita dal luogo non solo per divertirsi, ma anche per osservare il campionario di umanità raccolto nella località termale. Inoltre, in questi anni Jane ebbe anche possibilità di viaggiare nel Sud dell’Inghilterra: altro tempo speso per raccogliere ciò che le sarebbe servito per scrivere, ma in un secondo momento.
Quando si trattava di andare a far visita a qualcuno, data la scomoditàdei viaggi, ci si fermavasempre alcuni giorni o settimane: in questi vari viaggi, Jane e Cassandra, con la madre, ebbero modo di visitare Londra, Clifton, Warwickshire e altre città inglesi.
A Southampton,dopo la morte del padre nel 1805, le tre donne vissero dal 1805 al 1809. Un altro lutto aveva colpito Jane, solo l’anno precedente: la sua migliore amica, Anne Lefroy, parente del famigerato Tom, era morta nel 1804.
Cominciano le pubblicazioni
in questi anni, Austen vendette i diritti per pubblicare Susan a un editore, la Crosby & Company, che le pagò 10 sterline (equivalenti a 1.020 sterline nel 2023). La Crosby & Company pubblicizzò Susan, ma non la pubblicò mai.
Sarà da qui in poi il fratello Henry a occuparsi della carriera letteraria di Jane, poiché una donna non poteva trattare con gli editori.
La carriera letteraria di Austen iniziò ufficialmente con la pubblicazione anonima di Ragione e sentimento nel 1811, con la firma “by a Lady”. In realtà, l’anonimato era soltanto formale, tanto che lo stesso Reggente, suo ammiratore, le “concederà” di dedicargli Emma, pubblicato nel 1815.
Al successo del primo romanzo, seguì la pubblicazione di Orgoglio e pregiudizio nel 1813. iL marketing non è acqua, e da By a Lady Jane Austen divenne By the author of Sense and Sensibility.
I due romanzi ebbero un successo tale da garantirle una certa indipendenza economica, anche se senza il suo areree senza dititti di sorta furono fatte le traduzioni in altre lingue.

Jane Austen conquista il pubblico
Nell’ottobre del 1813, il suo editore, Egerton fu in grado di iniziare a vendere una seconda edizione di Orgoglio e Pregiudizio.
Lo stesso editoore curerà la pubblicazione di Mansfield Park el maggio del 1814.
Ignorato per lo più dai recensori dell’epoca, il romanzo fu tra quelli editi ad aver maggior successo coi lettori, tanto che i guadagni di questo sololibro superaronola somma dei due precedenti. Ma perché? Ne parleremo in un prossimo articolo!
Al grande successo seguì “Emma”, che fu invece pubblicato da Murray, editore più noto, e con la dedica al Reggente da lui gentilmente richiesta inter posta persona, nel 1815.
“L’abbazia di Northanger” e “Persuasione” (entrambi pubblicati postumi nel 1818), consolidarono la sua fama.

La malattia, la morte e le pubblicazioni postume
Mentre si dedicava alla stesura di Persuasione, il suo ultimo romanzo completo, Jane Austen cominciò ad avere problemi di salute. L’opera procedeva – a giudizio di molti la migliore di tutta la sua produzione – di pari passo al declino della sua salute.
Dopo le varie peregrinazioni, Jane e Cassandra si erano stabilite definitivamente a Steventon, con la madre anziana, e qui la scrittrice, poteva dedicarsia una vita tranquilla e più ritirata.
Mentre Murray preparava Emma per la pubblicazione, Austen iniziò The Elliots, pubblicato in seguito come Persuasion.
In quello stesso periodo la famiglia si trovò in seri guai finanziari, a causa del fallimento della banca di Henry Austen, e Frank, il fratello che sosteneva la madre e le due sorelle finanziariamente, si trovò a non poter più provvedere loro.
Jane, sempre più debilitata e sofferente, portò a termine Persuasione, iniziò un nuovo romanzo, dal titolo I Watson, ma la salute sempre più precaria non la sorreggeva più.

Jane Austen morì a Winchester, dove i fratelli l’avevano portatasperando di mitigare le sue sofferenze, il 18 luglio 1817 all’età di 41 anni. Henry, attraverso i suoi contatti ecclesiastici, organizzò la sepoltura della sorella nella navata nord della cattedrale di Winchester.
Nei mesi successivi alla sua morte, Cassandra, Henry Austen e Murray organizzarono la pubblicazione di Persuasione e di L’abbazia di Northanger in un unico volume, preceduto da una nota del fratello Henry che svelava l’identità dell’autrice e ne celebrava la vita.
La causa esatta della sua morte non è mai stata stabilita, anche se si suppone che si sia trattato, secondo la maggior parte dei biografi, del morbo di Addison, anche se i sintomi accusati alla fine sembrano riconducibili al linfoma di Hodgkin.

Una vita ritirata, ma non solitaria
Jane Austen non si sposò mai e visse la maggior parte della sua vita insieme alla famiglia, soprattutto alla sorella e alla madre, prima a Steventon e poi a Chawton, dove si trasferì nel 1809. A Chawton, l’ultima dimora stabile, Austen ebbe modo di lavorare alla stesura dei suoi romanzi, terminate le peregrinazioni e trovata una stabilità che le permetteva di vivere una routine più tranqiulla.
Come la casa di Bath e la parrocchia di Steventon, anche la casa di Chawton è oggi un museo dedicato alla sua vita e alle sue opere. La sua salute iniziò a deteriorarsi all’inizio degli anni 1810 e morì il 18 luglio 1817 a Winchester, all’età di 41 anni. Fu sepolta nella cattedrale di Winchester.

La vita dell’autrice non si è quasi mai discostata da quella delle comuni donne della sua epoca: potendo mantenere una sufficiente stabilità economica, la mancanza di un matrimonio non ha impedito a Austen e a sua sorella piccole comodità, senza tuttavia mai vivere nel lusso.
Austen non ha mai vantato i suoi successi letterari, leggendo le opere soltanto in ristrette cerchie di amici e familiari. COnfrontontando la sua figura pubblica, rispetto a Dickens, possiamo vedere una profonda diversità: l’autore doveva gran parte della sua fama ai tour e alle letture pubbliche, Austen non si dedicò mai a queste attività, ma rimase nell’ombra.
Una donna avrebbe datoscandalo, e lei mantenne sempre inalterata la sua reputazione. Anche sualla sua tomba non appare alcun accenno ai suoi scritti.
Spirito, ma non fama
Una donna poteva essere di spirito, mostrare arguzia, ma la fama letteraria aleggiò sempre intorno a lei come un alone indiretto, sebbene si sapesse benissimo che fosse l’autrice delle opere tanto amate dal pubblico.
Oggi ciò che conosciamo di Jane Austen possiamo saperlo dai ricordi dei familiari, soprattutto la nipote, dalle lettere e direttamente dai suoi romanzi,pervasi dalsuoi spirito e nei quali l”Autrice ha lasciato fra le righe non solo un vivido ritratto del suo tempo, ma una traccia indelebile del suo pensiero. In Persuasione, l’ultima opera, connsiderabile il suo testamento spirituale, anche tanti episodi del suo vissuto vengono ripresi e trasformati in narrazione.