Breve storia delle strade in Inghilterra
Breve storia delle strade in Inghilterra, perché se volessimo raccontarla davvero tutta ci vorrebbe un blog apposta. La storia dei viaggi e del viaggiare inizia, probabilmente, dal tracciare le strade. La capacità di orientarsi, di passare da un luogo a un altro, non è il solo motivo per cui sono nate le prime vie: per esplorazione,per conoscenza, per conquista, per la necessità di procurarsi cibo e trovare lughi migliori dove vivere. Sono tanti i motivi per cui lestrade in Inghilterra sono state tracciate, e ognuna ha una sua sua storia, lunga o breve. Alcune addirittura antichissima.
Quando il viaggio su rotaia è nato, al contrario, costituiva un metodo rivoluzionario e rapido per spostarsi da un luogo all’altro, nonostante le difficoltà presentate dal motore a vapore nei primi modelli, si intuivano già le potenzialità del suo utilizzo. Il mondo sarebbe cambiato. Ma questo è un altro viaggio, e lo faremo insieme.
Le antiche strade in Inghilterra
Gli inglesi, fino all’inizio dell’800, quindi per quasi tutta l’epoca Georgiana, hanno viaggiato per strade per lo più tracciate seguendo le vie delle antiche strade romane.
Prima della conquista romana della Britannia, infatti, venivano utilizzati sentieri sterrati, molti dei quali avevano origini preistoriche e seguivano linee di cresta elevate attraverso le colline, come la South Downs Way. Sebbene la maggior parte dei percorsi fossero sentieri diterra battuta, alcune tribù britanniche avevano iniziato a progettare già strade durante il primo secolo a.C.
A partire dal 43 d.C., i Romani crearono rapidamente una rete stradale nazionale. Gli ingegneri dell’esercito romano, nella maggior parte dei casi, esaminarono i percorsi e costruirono da zero, sul modello già collaudato nel resto dell’impero. I luoghi chiave, sia strategici che amministrativi, erano collegati dai percorsi più diretti possibili. Le strade principali erano ghiaiose o in pietre, avevano ponti costruiti in pietra o legno e punti di passaggio presidiati dove i viaggiatori o le unità militari potevano fermarsi e riposare.
A differenza dei percorsi preesistenti, le vie romane erano impermeabili e percorribili in tutte le stagioni e con qualsiasi condizione atmosferica.
Dal 410, quando i romani si ritirarono dal territorio, il sistema stradale cadde presto in rovina e ampie sezioni furono abbandonate e perse. Parti della rete furono mantenute dagli anglosassoni, diventando infine percorsi integrali nella Britannia anglosassone.

Come si viaggiava sulle strade?
Se da noi tutte le strade portano a Roma, In Inghilterra portavano tutte a Londra. Quel che restava delle vie dal Medioevo in poi non era il massimo, sia per facilità di percorrenza sia per sicurezza: gran parte delterritorio era coperto da boschi e immerso nelle brughiere, dove i briganti si nascondevano e potevano assaltare i viaggiatori facendola franca, per cui chi viaggiava con carrozze o carichi preziosi doveva essere scortato o armato. Le donne soprattutto, mai da sole.
Il mezzo più usato erano i piedi, perché i cavalli erano un bene di lusso: asini, buoi e muli trasportavano le merci e gli alimenti, sulla schiena o con carretti. Anche carrozze, lettighe, altri mezzi privati (dai calesse alle berline) erano mezzi costosi perché necessitavano manutenzione e mantenimento.
I mezzi pubblici, come le carrozze postali (coach) erano più a buon mercato.
L’asfalto
Anche se l’asfalto, o bitume, è una sostanza naturale conosciuta fin dalla preistoria e utilizzata per vari scopi da allora (per gli utensili, per rendere impermeabili gli scafi delle navi, ecc), bisogna arrivare a tempi recenti per arrivare all’asfaltatura delle strade.
Nel 1553, Pierre Belon descrisse nella sua opera Osservazioni che il pissasphalto, una miscela di pece e bitume, era utilizzato nella Repubblica di Ragusa (oggi Dubrovnik, Croazia) per la catramatura delle navi.
Un’edizione del 1838 di Mechanics Magazine cita un uso precoce dell’asfalto in Francia. Un opuscolo datato 1621, di “un certo Monsieur d’Eyrinys, afferma di aver scoperto l’esistenza (di asfalto) in grandi quantità nelle vicinanze di Neufchatel”, e che si proponeva di utilizzarlo in vari modi – “principalmente nella costruzione di granai a tenuta d’aria e nella protezione, per mezzo di archi, dei corsi d’acqua nella città di Parigi dall’intrusione di sporcizia e sudiciume”, che a quel tempo rendevano l’acqua inutilizzabile. “Si dilunga anche sull’eccellenza di questo materiale per formare terrazze livellate e durevoli” nei palazzi, “l’idea di formare tali terrazze sulle strade è probabile che attraversi solo la mente di un parigino di quella generazione”. Bravi, prendete in giro i francesi, e intanto loro asfaltano tutto e voi no.
Ovvio che l’idea buffa poi non era così stupida, e nel giro di qualche anno in Inghilterra fu un assalto ai brevetti: il 25 novembre 1837, Richard Tappin Claridge brevettò l’uso dell’asfalto Seyssel (brevetto n. 7849), per l’uso nella pavimentazione in asfalto.
Nel 1838, ci fu una raffica di attività imprenditoriali che coinvolgevano il bitume, che aveva usi oltre la pavimentazione. Ad esempio, il bitume poteva anche essere utilizzato per pavimenti, impermeabilizzazione di edifici e per l’impermeabilizzazione di vari tipi di piscine e bagni, entrambi in proliferazione nel XIX secolo.
Le strade cittadine, e poi le vie principali di comunicazione fra le città cambiarono aspetto, diventando molto più comode da percorrere. Ma nel frattempo…

Le strade in Inghilterra – le vie preistoriche
Sono state trovate impronte umane conservate sulle coste inglesi prima della fine dell’ultima era glaciale ( circa 11.500 anni fa ). Poi, nel tempo, si sono sviluppati sentieri ben battuti.
Le creste preistoriche che seguivano colline di gesso e calcare, come la South Downs Way, facevano parte di una rete più ampia di percorsi antichi. Questi includevano strade rialzate fatte di ramoscelli, tronchi spaccati e assi attraverso luoghi bassi e allagati. Historic England ne protegge molte, comprese sezioni della Sweet Track programmata sui Somerset Levels, che ha più di 5.800 anni. Una ricostruzione può essere trovata al British Museum.
Neolitico
Nel neolitico, con il passaggio dalla caccia allo stanziamento agricolo, vengono create le strade che permettono i primi scambi commerciali. I primi stanziamenti, presso cui si trovanole tracce di queste vie, si trovanonel Wessex, nell’Essex, nello Yorkshire, nelle isole Orcadi, nel Boyne e nell’Upper Thames e nei dintorni. Come le case, anche la base delle strade è in legno. Strano ma vero: quello che si trova oggi sono proprio percorsi che indicano anche percorsi, sistemi di passerelle, che permettevano di passare sopra il livello dell’acqua nelle paludi, come la Sweet Track, lunga circa un miglio, che collega l’altura di Shapwick e quella che era un’isola a Westhay. È la più antica strada inglese conosciuta.
La Hatfield Trackway nelle brughiere di Hatfield e Thorne, è una delle più antiche vie in legno d’Inghilterra. Chiamata anche Lindholme Trackway e Oliver Trackway, sembra risalire a circa il 2900-2500 a.C.
Ne rimangono 50 metri, conservati dalla torba, ilsuo uso non è ancora chiarito: forse era una passerella cerimoniale.
La Wade’s Causeway nel North Yorkshire, potrebbe essere stata costruita fino a 6.000 anni fa. L’antico monumento si estende per poco più di un miglio, ma un tempo potrebbe essere stato parte di un percorso più ampio che raggiungeva fino a 25 miglia di lunghezza. Secondo alcuni studiosi potrebbe tuttavia essere una antica cinta muraria e non una strada.
Beckhampton Avenue, risalente al tardo Neolitico e all’inizio dell’Età del Bronzo, è un’intrigante scoperta dell’antica Britannia. Più di una semplice pista, il sentiero era un tempo un viale curvilineo, definito da grandi pietre, che correva da Avebury a Beckhampton nella contea del Wiltshire. Probabilmente parte di un percorso molto più lungo, sempre a forma curvilinea.
Le strade in Inghilterra – arrivano i romani
Le strade in Inghilterra che abbiamo visto sono alquanto particolari: possiamo capire che i romani arrivado con l’idea di conquista e con il loro esercito ben organizzato in quadrati, per prima cosa preparassero vie solide da percorrere, di pietra, adatta a carri, trasporti e rapidi movimenti delle truppe.
Queste vie collaudatissime, con superficie dura (poste su argini chiamati “agger”) furono quindi costruite dal loro esercito, o meglio dai loro ingegneri, per scopi di invasione. Dal 43 d.C., quando l’esercito dell’imperatore Claudio iniziò la sua conquista, le truppe potevano muoversi rapidamente e trasportare rifornimenti utilizzando carri merci a ruote, una novità in Gran Bretagna.
I messaggeri del cursus publicus (servizio postale imperiale) usavano le strade per percorrere fino a 150 miglia al giorno, cambiando i cavalli alle mutationes (stazioni di posta) lungo la strada. Gli ingegneri romani collegavano i punti chiave con la via più diretta, mantenendo con perizia un percorso rettilineo superando gli ostacoli naturali. La rettilineità delle strade oggi ci aiuta a identificarle come romane, anche quando sono nascoste dall’asfalto moderno.
Le strade romane
Alcune delle più belle strade romane si possono ammirare nelle brughiere aperte, come la strada asfaltata Blackstone Edge che attraversa ancora oggi i Monti Pennini e la strada che attraversa Tideswell Moor fino a Whiston nello Yorkshire.
La strada romana più lunga era la Watling Street. Watling Street , strada romana in Inghilterra che andava da Dover a ovest-nordovest fino a Londra e da lì a nordovest attraverso St. Albans (Verulamium) fino a Wroxeter (Ouirokónion o Viroconium). Era una delle più grandi arterie stradali della Gran Bretagna del periodo romano e post-romano. Il nome deriva da un gruppo di coloni anglosassoni che chiamavano Verulamium con il nome di Wætlingaceaster. Questo nome locale passò all’intera strada romana (Wæclinga stræt) entro il IX secolo.
Il suo percorso è ora utilizzato dalla strada nazionale A2 da Dover a Londra e dalla A5 da Londra a Wroxeter.
La strada è famosa anche perché fu teatrodi una battaglia campale fra la regina Boudicca e le truppe romane.
I nomi delle strade in Inghilterra -Uguali ma diversi
I nomi originali delle strade romane in Gran Bretagna non sono noti a causa della mancanza di fonti scritte e iscritte.
Al contrario di quanto è accaduto nella lingua italiana, o negli idiomi moderni di altri luoghi conquistati dai romani, in Gran Bretagna la maggior parte di tali rotte principali hanno nomi gallesi, primitivi anglosassoni o successivi nomi medio-inglesi, attribuiti dopo la fine del dominio romano in Gran Bretagna (durante il periodo noto come Alto Medioevo). Insomma, non sperate di trovare nomi romani nel cercare le strade in Inghilterra.
Su Wikipedia potete trovare tutte le corrispondenze, e visto che sono tante le strade, ripercorse successivamente, rinominate più volte, lascio questa parte della ricerca a voi, c’è una tabella di facile consultazione.

Le strade in Inghilterra nel Medioevo
Detto che lascio a voi la toponomastica, arriviamo al Medioevo stradale. Oscuro, anche se i Re e i feudatari avevano il loro daffare a proteggere le vie dai vari Robin Hood di turno.
La sicurezza e la percorribilità diventa un mito, quello della “pace delle quattro strade”, che nasce negli scritti di Beda il Bardo.
“La Gran Bretagna era così cara ai suoi abitanti che costruirono quattro grandi autostrade, da un’estremità all’altra dell’isola, costruite su autorità reale, in modo che nessuno avrebbe osato attaccare un nemico su di esse. La prima va da ovest a est e si chiama Icknield Way. La seconda corre da sud a nord e si chiama Ermine Street. La terza va da Dover a Chester, cioè da sud-est a nord-ovest, e si chiama Watling Street. La quarta, più lunga delle altre, inizia a Caithness e finisce a Totnes, cioè dall’inizio della Cornovaglia alla fine della Scozia. Questa strada, chiamata Fosse Way, percorre una strada diagonale da sud-ovest a nord-ovest e passa per Lincoln. Queste sono le quattro principali autostrade dell’Inghilterra, che sono molto ampie e splendide, protette dagli editti dei re e da venerabili codici di leggi” – Historia Anglorum: The History of the English People di Henry of Huntingdon, Libro I (ed & trans Diana Greenway, Oxford 1996)
Che fossero ex strade romane il re non lo disse a nessuno, ma tanto nessuno sapeva chi fossero i romani. Né gli interessava.
I testi di legge e le carte anglosassoni del XII secolo elencano Watling Street, Ermine Street, Fosse Way e Icknield Way come strade reali, “Chimini regales “, dove ai viaggiatori veniva data una protezione speciale. Questa protezione speciale significava che le persone potevano viaggiare in sicurezza lungo il percorso senza paura di essere aggredite o attaccate e, se una persona lo era, allora sarebbe stata “considerata un’offesa contro il re stesso”.
Restava un problema fondamentale: se vuoi una strada che sia fatta bene, bisogna che qualcuno si metta lì a riempire le buche, strappare le erbacce e a frecciare i briganti. E tutta questa gente ha un costo, che non possono pagare sempre i poveri servi della gleba, i vassalli che non escono mai di casa e i monaci che fanno le miniature dei gatti col bastone.

Le Autostrade
L’idea geniale fu quella che a pagare fossero le persone che sulla strada sovevano passare: il primo controllo legislativo in Inghilterra fu introdotto con l’ Highways Act del 1555.
Le tariffe stradali furono introdotte in Inghilterra e Galles nel XVII secolo. La prima strada a pedaggio, tramite la quale i viaggiatori pagavano pedaggi da utilizzare per la manutenzione stradale, fu autorizzata dall’Highways Act del 1663 per una sezione della Great North Road nell’Hertfordshire. I monaci tolsero il bastone al gatto.
L’idea era così fantastica che servì pure per finanziare la costruzione di nuove strade, tanto che nella seconda metà del XVIII secolo, i trust a pedaggio divennero numerosi, con trust istituiti anche in Galles e nelle pianure della Scozia.
Questa espansione fu facilitata dalla possibilità di utilizzare mutui per finanziare i lavori. Nel 1821 c’erano 18.000 miglia (29.000 km) di strade a pedaggio in Inghilterra, con 1.000 trust nel 1845. Insomma, Gli inglesi ci avevano preso gusto.
I viaggi in epoca Regency
https://clasmerdin.blogspot.com/2015/06/the-ancient-highways-of-britain.html
A Trip Along Watling Street, The Longest Roman Road in Britain
https://heritagecalling.com/2015/10/14/a-brief-introduction-to-ancient-paths-and-highways/