I viaggi in epoca Regency

I viaggi in epoca Regency

(tratto dal volume Regency & Victorian)

I viaggi in epoca Regency: com’era viaggiare ai tempi di Jane Austen? Le strade all’inizio dell’800 erano circa le stesse lasciate dai romani, con l’aggiunta di nuove piste in terra battuta, a volte fangosa, a tratti resa pericolosa dalle imboscate di malintenzionati.

Ma in epoca Regency, nonostante ciò, si viaggia con una certa facilità e frequenza, se si hanno mezzi a disposizione: chi deve muoversi a piedi calcola con molta attenzione la necessità di un viaggio e non si muove per diporto, ma chi può permettersi di viaggiare più comodamente, si sposta anche per “necessità sociali”.

Chi è povero, infatti, in epoca Regency tende anche a essere stanziale e intraprende un viaggio solo per migliorare le proprie prospettive lavorative o per emergenze familiari serie. I sistemi di viaggio sono due: i già citati piedi e le diligenze, che erano il mezzo di trasporto più rapido ed economico adatto alle lunghe distanze (ne parleremo fra poco).

I viaggi dei ricchi

I più ricchi, che potevano permettersi invece mezzi di trasporto privati, viaggiavano su carrozze e cavalli: le signore viaggiavano rigorosamente in carrozza, mentre i gentiluomini potevano anche muoversi più rapidamente, a cavallo. Se un uomo accompagnava una signora che non fosse moglie o madre o sorella, era bene che la scortasse cavalcando, e non viaggiasse nell’abitacolo con lei. Valeva la già ripetuta regola “mai in carrozza da soli” anche e soprattutto nelle lunghe percorrenze. Quando comitive più o meno numerose si spostavano, per esempio, dalla campagna alla città, i gentiluomini o precedevano le carrozze, anche per ispezionare per primi il percorso e preparare le soste, o le affiancavano come scorta.

viaggi in epoca Regency

Possedere una carrozza richiedeva spazio e denaro, perché oltre alla manutenzione del mezzo era necessario avere modo di mantenere i cavalli, non solo nel  senso di nutrirli e di  tenerli in un luogo confortevole, ma anche nel senso che dovevano essere circondati da personale specializzato  (quindi per tutto l’insieme serviva avere a disposizione stalle, stallieri, cocchieri, lacchè…) e il costo non era per tutti: il possesso di una carrozza era un ottimo indicatore sociale, ancor più che le automobili oggi, le vetture sportive, come una barouche, erano un ulteriore indicatore di ricchezza, poiché chi le aveva doveva avere anche anche una carrozza da viaggio, se poteva permettersi una carrozza da diporto).

viaggi in epoca Regency

Prendiamo i viaggi Austeniani

Prendiamo le signore Dashwood, che dopo la morte del padre si ritrovano in indigenza…

Tutto sommato, potranno contare su un totale di cinquecento sterline l’anno, e che cosa potrebbero desiderare di più su questa terra quattro donne? Vivranno senza dover spendere troppo! La gestione della casa non costerà praticamente nulla. Non avranno né carrozza, né cavalli, e a malapena qualche persona di servizio; non daranno ricevimenti, e non avranno spese di nessun genere! Pensa solo a come staranno bene! (Ragione e Sentimento, Volume primo, capitolo 2, trad. Giuseppe Ierolli)

e infatti…

I cavalli che le erano stati lasciati dal marito erano stati venduti dopo la sua morte, e quando si presentò l’occasione di disfarsi della carrozza, accettò di venderla seguendo il caloroso consiglio della figlia maggiore. (Ragione e sentimento, Volume primo, capitolo 5, trad. Giuseppe Ierolli)

Gli spostamenti di solito erano a lungo termine, data la difficoltà di muoversi sulle strade e le permanenze, soprattutto quando si trattava di donne, erano sempre in termini di settimane.

I principali spostamenti erano quelli da e per Londra verso e dalle dimore di campagna, a seconda della Stagione, ma anche quelli che conducevano i gruppi ospiti di questo o quel maniero: le “visite” erano veri e propri trasferimenti e soggiorni a casa altrui.

viaggi in epoca Regency
veduta di Bath

In epoca Regency si andava anche in vacanza.

Era convinzione che il cambiamento d’aria fosse un toccasana e che passare da ambienti più o meno umidi (campagna) o malsani (la polvere cittadina, ad esempio) a località più salubri fosse ottimo rimedio contro vari mali.

Prima che si conoscessero le cause reali della tubercolosi, si pensava che la malattia fosse principalmente causata dall’aria e che il rimedio fosse il trasferimento in località dall’aria migliore, come le località marittime.

Durante la Reggenza, luoghi come Bath e Brighton divennero località turistiche rinomate, la prima per via delle antiche terme e la seconda per il clima mite e l’accoglienza.

Anche nei romanzi di Jane Austen le protagoniste si spostano in località vacanziere e non solo per necessità, pensiamo a Lydia che va a Brighton (vabbè, lei ci va a caccia di… avventure), Elizabeth che programma la vacanza ai laghi (anche se poi cambia meta), Anne Elliot che si reca a Lyme, Emma che va in viaggio di nozze, Catherine Morland che prima si reca a Bath con i vicini di casa e poi parte in gita con i Thorpe… fino all’esecrabile e stupefacente Mr. Churchill che da Highbury va a Londra solo per farsi tagliare i capelli (se vogliamo crederci).

Discriminazioni nel viaggio in epoca Regency

Gli uomini viaggiavano molto più agevolmente delle signore, potendosi spostare a cavallo e usufruendo anche dei cavalli di posta. Mr. Darcy precede la compagnia e in più occasioni troviamo personaggi che si congedano per affari, dovendo raggiungere altre località.

Ma chi non poteva permettersi mezzi propri, o doveva fare viaggi molto lunghi e troppo dispendiosi da fare con mezzi propri?

Posta e diligenze

Il sistema postale, per quanto non troppo efficiente, compare in Inghilterra nel 1600.

In contemporanea, nasce il servizio delle diligenze, che sfrutta le stazioni di posta appartenenti al British Post Office, per le soste.

Le stazioni di posta funzionavano in modo molto simile alle mansiones romane: poste a circa otto miglia l’una dall’altra, avevano varie funzioni.

viaggi in epoca Regency

  • Soste per i viaggiatori

I viaggiatori trovavano alle stazioni di posta piccole locande dove era garantito vitto e alloggio. Potevano ristorarsi, sgranchirsi le gambe, mangiare qualcosa o decidere di pernottare se il viaggio si protraeva da tempo. I viaggi in carrozza non erano molto agevoli, nonostante i tentativi di migliorare le sospensioni dei mezzi e molte ore di viaggio erano distruttive e raramente si viaggiava giorno e notte.

  • Cambio cavalli postali. Le diligenze, affiancavano i post boy nella distribuzione della posta e come loro viaggiavano, al contrario delle carrozze private, giorno e notte, fermandosi solo per brevi soste durante le quali avveniva il cambio dei cavalli.

Proprio come in epoca romana, le stazioni infatti fornivano un servizio di ricambio ai cavalli delle diligenze e un noleggio ai privati. Spesso i gentiluomini erano accompagnati da postiglioni che viaggiavano in diligenza con lo scopo di gestire il cavallo privato del padrone o di riaccompagnarlo a casa. Anche i cavalli della stazione ritornavano a quella di provenienza, accompagnati al passo da uno stalliere dopo essersi riposati.

  • Stazione vera e propria: alle poste i passeggeri della diligenza potevano scendere e salire, come in una vera stazione.

La diligenza – viaggiare in epoca Regency

La diligenza era una carrozza imponente, tirata da quattro cavalli e capace di contenere fino a trenta passeggeri con relativi bagagli (leggeri, non certo bauli di grandi dimensioni).

Nel corso del tempo questo mezzo si è evoluto per essere il più confortevole e capiente possibile, anche se la sua progressiva elevazione in altezza ha reso il mezzo sempre meno stabile: non erano rari incidenti di diligenze che si ribaltavano.

La prima linea di diligenza fu avviata nel 1610 e corse da Edimburgo a Leith, ma in breve tempo la diffusione divenne capillare.

Le diligenze viaggiavano a circa cinque miglia all’ora, per un totale di 60-70 miglia giornaliere.

Pro e contro dei viaggi in diligenza

Il pro più importante e più evidente è certo la possibilità di compire viaggi lunghi con una relativa velocità e comodità.

Per molti, l’unica valida alternativa era costituita dalla marcia, perciò il sevizio di diligenza ebbe un impatto rivoluzionario sui trasporti del passato.

È famoso, però, il commento di Mozart riguardo al proprio viaggio verso Monaco in una lettera inviata al padre: “…non si può chiudere occhio per un solo minuto. Queste carrozze ci strattonano fin dentro all’anima! E i sedili: duri come pietra! Da Wasserburg in poi, temevo che non sarei mai arrivato a Monaco di Baviera…”

La scomodità dei viaggi in diligenza trova eco anche nei romanzi di Jane Austen:

Fanny, per un motivo diverso, ne era estremamente lieta, poiché il piano originale prevedeva che William partisse col postale da Northampton la sera successiva, il che non gli avrebbe permesso di riposare neanche un’ora prima di prendere la diligenza per Portsmouth; e anche se l’offerta di Mr. Crawford le avrebbe sottratto molte ore in compagnia del fratello, era troppo felice di veder risparmiare a William la fatica di un viaggio del genere per pensare ad altro. (Mansfield Park, Volume secondo, capitolo 9, trad. Giuseppe Ierolli)

Oltre alla scomodità, non era da trascurare anche l’impatto igienico di questo tipo di viaggi.

Il mezzo era abbastanza economico da essere alla portata di molte tasche. Tasche pulite e tasche sporche. In epoche abbastanza allergiche all’acqua e sapone, nelle quali le parrucche fornivano vitto e alloggio a piccoli e vitalissimi zoo, c’è solo da immaginarsi quanto le carrozze e le locande di sosta potessero veicolare… uomini e bestioline.

Nel 1600 già giravano consigli igienici per evitare spiacevoli sorprese, fra cui l’uso della canfora per presidiare i letti nelle locande, l’uso di biancheria personale e quello di una specie di sacco fatto di pelle di cervo, da interporre fra sé e i materassi: un sistema che fungeva da impermeabilizzante e che, attirando su di sé i piccoli ospiti, preservava dalla colonizzazione l’umano addormentato.

Ma gli assalti alle diligenze non erano solo quelli dei parassiti.

Chi è che, sentendo parlare di diligenza, non vede subito nella mente un’immagine del far west, coi banditi al galoppo con le pistole in pugno?

Senza andare nel west, anche in Europa le diligenze non erano mai al sicuro dal brigantaggio. E spesso anche le stazioni di posta, specie se lontane dalle città, subivano attacchi.

Per questo, spesso le carrozze erano affiancate da una guardia a cavallo, armata di fucile, per proteggere carico e passeggeri.

Non so voi, ma a me è passata la voglia di viaggiare!!!!

viaggi in epoca Regency

Tempi di viaggio e velocità dei mezzi -viaggiare in epoca Regency

Lo so, mie care autrici: questo lo avete cercato disperatamente in rete.

È uno dei problemi più frequenti quando si scrive storico/fantasy.

A che velocità viaggia un cavallo? Per quante ore?

Ecco una tabella che verrà molto utile…

MezzoVelocitàNote
A Piedi2-6 km/hCirca 30 km al giorno
Cavallo al passo5-7 km/hPuò viaggiare un giorno intero con poche soste.
Cavallo al trottoDai 10/12 km/h fino ai 55 km/h15 -30 minuti per volta
Cavallo galoppoDai 30 ai 70 km/hDa 2 a 9 minuti per volta
Viaggio a cavalloIn media 8-9 km/hCirca 100-150 km al massimo
Diligenza5-6 miglia/ora (8-9 km/h)60-70 miglia al giorno (110 km)
Carrozza9 km/hCirca 100 km al giorno
Cavalleria 6-6,5 miglia/ora (9,7-10,5 km)35 miglia (Km 56,3) al giorno

1 miglio corrisponde a 1,609344 km.

I fattori che influenzano le velocità di viaggio sono molteplici:

  • il fondo stradale
  • le condizioni climatiche
  • le soste (numero, durata)
  • l’eventuale cambio dei cavalli
  • peso del carico
  • abilità del conducente
  • qualità dei cavalli
  • eventuali sf…ortune, intoppi, incidenti, imprevisti, probabilità o passaggi dal Via!

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