Il clero regency : la vita di un ecclesiastico della al tempo di Jane Austen

Il clero regency – Come vivevano gli ecclesiastici al tempo di Jane Austen? Come si vestivano? Quanto guadagnavano? Che impegni avevano?

Ve lo racconto subito.

Vi avevo già raccontato qui

Il clero in epoca Regency – la chiesa anglicana nel primo 800

come era suddivisa la Chiesa anglicana, in alto e basso clero e come questa suddivisione, molto simile alle classi sociali del periodo e in parte anche ai gradi militari, facesse sì che esistesse una vera dicotomia anche cultrale fra le due schiere.

Noi ci ccupiamo principalmente del basso clero, quello, per intenderci, che si mescola con il popolo, che si guadagna da vivere gestendo le parrocchie e non vive all’ombra delle grandi cattedrali.

Si tratta dei pastori anglicani raccontati da Jane Austen, ma non solo: è il clero a cui appartiene anche il padre di lei, e che per questo motivo riesce a descrivere con dovizie di particolari. Non molto più avanti ritroviamo anche in Elizabeth Gaskell personaggi appartenenti alla Chiesa, come il travagliato Mr. Hale, il quale vive appieno la crisi della dissidenza di Oxford, un momendo in cui la Chiesa ha vissuto una forte divisione nell’intepretazione del Libro delle Preghiere.

Nel primo 800, tuttavia, il basso clero vive alquanto placidamente la sua fede, anzi in molti casi vive il suo ruolo più come un semplice lavoro l’attività pastorale, anche mantenendosi coerente allo stile di vita morigerato richiesto.

Il clero regency - Mr. Collins e gli altri
Vanderbank, John; Edmund Gibson (1669-1748); Bodleian Libraries; http://www.artuk.org/artworks/edmund-gibson-16691748-228821

L’abbigliamento del clero regency

da https://janeausten.co.uk/

Il sacerdote vestito in modo coerente al ruolo, indossava giacca e brache scure, possibilmente neri, con il colletto o la cravatta.

Era importante che, mentre predicava, indossasse la tonaca nera, obbligatoria, aperta sul davanti con maniche a palloncino – oppure la tonaca del grado del clero. Molti sacerdoti scelsero di aumentare questo abbigliamento sobrio con bande bianche, note anche come bande di Ginevra (dal nome del luogo di nascita della riforma). Inoltre, durante l’esecuzione di alcuni sacramenti, come matrimoni, battesimi e funerali, si poteva aggiungere una cotta bianca (la quota pagata per tali servizi è stata chiamata “quota della cotta”.)

La tonaca

La tonaca, come quella cattolica, deriva storicamente dalla tunica che nell’antica Roma veniva indossata sotto la toga e dal chitone che veniva indossato sotto l’himation nell’antica Grecia.

Una talare anglicana è spesso doppio petto (quindi più correttamente chiamata “sarum”), allacciata alle spalle sul lato opposto del petto e in vita con un bottone nascosto. Il Sarum di solito ha un singolo piccolo bottone con gambo cucito al centro davanti a circa 12-15 cm / 4½ – 6 “sotto la linea del collo centro-anteriore che viene utilizzato per fissare il cappuccio accademico, indossato per l’abito da coro. La tonaca monopetto indossato da un ecclesiastico anglicano a volte aveva trentanove bottoni anziché il complemento romano di trentatré (per il numero di anni nel ministero di Cristo). Questo si dice spesso che significhi il Trentanove articoli, anche se potrebbe essersi sviluppato da una vecchia moda.

Le tonache sono più spesso indossate con una normale cintura di pelle con fibbia, piuttosto che con una fascia.

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Henry Austen

Le bande

Le fasce sono una forma di cravatta formale, indossata da alcuni sacerdoti e avvocati e con alcune forme di abbigliamento accademico.

Le bande sono solitamente plurali perché richiedono due parti simili e non sono fornite come un unico pezzo di stoffa. Quelli indossati da un sacerdote sono spesso chiamati fasce di predicazione, fasce o fasce di Ginevra; quelli indossati dagli avvocati sono chiamati fasce da avvocato. Le fasce sono due strisce di olanda sbiancatao materiale simile, che cade sul davanti dal colletto.

“Fasce cadenti” di lino semplice, sviluppate dal colletto cadente, sostituirono la gorgiera intorno al 1640. Le bande furono adottate all’inizio del diciottesimo secolo da impiegati parrocchiali e ministri dissidenti, nonché da ecclesiastici delle chiese stabilite in Europa. Le bande erano abbastanza ampie, disposte vicine tra loro. Il bordo bianco esterno è il tessuto di lino orlato che, rivoltandosi tre volte su se stesso, risulta opaco.

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La cotta

Il secondo Libro di preghiera anglicano, quello di Edoardo VI nel 1552, prescriveva la cotta come unica veste del pastore in “tutti i momenti della sua attività religiosa”. I Riformatori più estremi assalirono furiosamente il suo uso, ma nonostante i loro sforzi, l’Atto di Uniformità di Elisabetta (1559) mantenne l’indumento, e le pubblicità e le ingiunzioni emesse sotto la sua autorità ne imposero l’uso, anche se ordinarono la distruzione dei “paramenti ammassati” – casula, alb, stole e simili.

Fino al 1965, le cotte erano rimaste, con l’eccezione del cope, l’unico investimento autorizzato dalla legge per i ministri diversi dai vescovi, della Chiesa d’Inghilterra. A parte gli impiegati degli Ordini Sacri, tutti i “ministri” (compresi i vicari-corali e i coristi) della cattedrale e delle chiese collegiali, così come i borsisti e gli studiosi dei college nella cappella hanno indossato cotte sin dalla Riforma. La forma tradizionale dei surplice nella Chiesa d’Inghilterra sopravvisse fin dai tempi pre-riforma: una tunica di lino bianca a maniche larghe, molto piena, semplice, plissettata dal giogo e che raggiungeva quasi, o abbastanza, i piedi. Verso la fine del XVII secolo, quando le grandi parrucche entrarono di moda, divenne conveniente far costruire surplices per quanto riguarda l’abito, aprire la parte anteriore e abbottonato al collo, una moda che sopravvive ancora parzialmente, in particolare nelle università. In generale, tuttavia, la tendenza seguiva l’influenza continentale e riduceva le proporzioni dei surplice. L’ampio paramento con belle pieghe cadenti ha così in molte chiese dato posto a un indumento scarso e non pieno che scarseggia raggiungendo il ginocchio.

mr. collins

Come entrare nel clero regency

Per diventare prete cattolico era ed è necessario entrare in seminario, studiare, superare una buona dose di esami di vario genere, e dopo aver preso quella che corrisponde a una sorta di laurea, sottoporsi a valutazioni di idoneità per il presbiterato. prima si diventa diaconi, poi preti.

La Chiesa anglicana richiede una laurea specifica che si prende ad Oxford o Cambridge, perciò diventare pastori protestanti non era in epoca Regency alla portata di tutti: andava finanziata. Nel cattolicesimo i seminari sono di vario genere, da quelli diocesani a quelli missionari legati a ordini religiosi. I seminari diocesani formano preti che verranno messi a servizio nelle parrocchie della diocesi, quelli missionari spediranno dalla casa madre alle varie missioni dove necessario le nuove leve.

In epoca regency chi sceglieva la carriera ecclesiastica doveva mettere in conto due fattori: una famiglia ricca alle spalle come sponsor o dei patron molto benestanti, oppure tempi lunghi prima di poter avere stabilità economica.

mr. elton
Mr. Elton: Il ritratto di Harriet non gli piace quanto la dote di Emma…

Si poteva accedere a una parrocchia non prima dei 24 anni, per legge, e si cominciava come curato, stipendiato dal vicario titolare della parrocchia. Era il vicario quello che prendeva soldi dai parrocchiani e dai patron ed era il livello più basso del clero regency.

Il vicario intascava la maggior parte della somma che poteva ammontare a 100 sterline o più. Il reddito medio di un pastore rurale era di 120 sterline all’anno. Se risciva a sposare una ragazza con una buona dote o una rendita alta, era meglio, ma a questa cifra spesso si sommavano anche i redditi di qualche appezzamento di terreno e delle donazioni dei patron che elargivano benefici alle parrocchie nelle loro tenute.

Era sempre preferibile che il vicario fosse sposato. Questo si nota anche in Jane Austen: tutti i pastori che incontriamo, ancor più dei gentiluomini in possesso di un buon patrimonio, sono alla ricerca di una moglie. O sono sposati. Adesso capiamo meglio come mai quelli scapoli tentano il colpo con donne di estrazione sociale alta ( dote ricca)… moglie di pastore è una posizione sociale buona, anche se non garantisce ricchezza ma rispettabilità. In cambio, sarebbe gradito denaro. La dote alta è comunque a vantaggio di entrambi: se la moglie del vicario rimane vedova, la parrocchia viene liberata per il nuovo pastore, per cui la vedova con eventuale prole se ne devono andare. Dove e con quali soldi, sono affari loro e in balia della sorte e del buon cuore di patron e parrocchiani.

Mr.
Ogni libro ha il suo pastore…

alcune fonti

https://www.quillsandquartos.com/post/the-life-of-a-regency-clergyman

Al di fuori delle grandi città la maggior parte delle parrocchie era mantenuta dai grandi proprietari terrieri, i quali spesso avevano molta voce nella scelta dei vicari, posizione che non di rado era riservata a qualcuno dei loro figli cadetti.