L’abbigliamento infantile nell’800

L’abbigliamento infantile nell’800

Nel 1800 l’abbigliamento femminile subisce una fortissima evoluzione, pari solo a quella del secolo successivo: l’abbigliamento infantile nell’800 segue la stessa strada, evolvendosi più di quanto non avesse fatto nei secoli precedenti.

Fino all’epoca vittoriana, infatti, i bambini venivano abbigliati semplicemente come piccoli adulti: non esisteva un taglio d’abito specifico per le bambine e per i bimbi, ma le linee erano le stesse, in misura ridotta. Le bambine crescevano in corsetti più o meno costrittivi, e gli abiti settecenteschi presentano un guardinfante per tutte le età, così come quelli del 1600 non risparmiano alle bimbe nobili  comodissimi colletti elisabettiani.

1590, dipinto di Adriaen van der Linde (pinterest)
1690 Velasquez

L’abbigliamento infantile nell’800  regency

L’epoca Regency, come si mostra un periodo liberatorio per l’abbigliamento femminile, grazie alle linee morbide dello stile impero, allo stesso modo mette le bimbe in abiti più pratici, anche se la lunghezza delle sottane ancora non si può definire a misura di gioco. L’abito da maschietto è più scomodo, perché riprende il taglio attillato dell’abbigliamento maschile.

Marie Zéphirine de France, 1750-1755. Un abito senza corsetto  ma dalla scollatura fin troppo generosa per la piccola principessa, che vivrà per soli cinque anni, dal visino dolce e dalla costituzione troppo cagionevole.

L’abito regency almeno non costringe le piccole a crescere ingabbiate nei corsetti, che compromettono il naturale sviluppo della muscolatura.

l'abbigliamento infantile nell'800
François Gérard portrait d’Isabey 1796

l'abbigliamento infantile nell'800

QUi vediamo un bel campionario di abbigliamento per bambini: le sorelline tutte con lo stesso modello, un semplice abito di mussola adornato da un nastro giallo come le scarpe, mentre alla sorella più grande è concesso anche un cappellino in tinta. Il più piccolo, in braccio alla mamma, potrebbe essere anche un maschietto, perché nella prima infanzia non si distinguevano coi vestiti, che di solito erano abitini con la funzione di copri fasce.

Per la mamma, cambia solo il colore del nastro, mentre i maschietti si differenziano in quanto il maggiore, già indirizzato verso l’età adulta, è vestito come il padre, il piccolo in un completo monocromatico. I pantaloni sono ancora corti e attillati, secondo la moda settecentesca.

l'abbigliamento infantile nell'800
pinterest- 1830: anche le bambine non sfuggono a maniche a palloncino, a prosciutto e altre mode orride…

L’epoca vittoriana e l’abbigliamento infantile.

Il vero cambiamento, abbiamo visto, arriva con la metà del secolo, quando cambia l’ottica sull’educazione e sulla crescita dei piccoli.

Nel 1762, Rousseau scrive L’Emilio, romanzo pedagogico  in cui il filosofo sostiene l’importanza dell’educazione nella formazione dell’individuo:  la natura buona dell’uomo viene corrotta da una cattiva educazione.

Il libro ebbe un successone, ponendo le basi per la moderna pedagogia, e nel corso di un secolo sempre più educatori aderirono alle sue idee.

l'abbigliamento infantile nell'800
pinterest

I bambini escono dalla dimensione di piccoli adulti e vengono visti per quello che sono, creature da formare tenendo conto anche della loro indole e delle loro necessità, in primis il gioco.

Non a caso, l’800 è l’epoca dei giocattoli, delle bambole, dei trenini, dei giochi all’aria aperta: i balocchi entrano nelle case più ricche in abbondanza, e nasce l’idea dell’abito da gioco, ossia di un abbigliamento informale, più comodo e adatto al movimento necessario ai ragazzi. Anche se le bambine vengono ancora cresciute con molti paletti sulle attività loro consentite, cominciano a essere più libere, anche nel movimento: diventa necessario accorciare le gonne, consentendo fino a una certa età di mostrare le gambe.

pinterest, bambina con bambola, 1860

Per le occasioni formali restano abiti eleganti, ma le linee si fanno più semplici, si sviluppa la moda per bambini.

1860 – nasce l’abbigliamento per bambini

L’anno di corsetto e crinolina al massimo splendore è anche quello in cui l’abbigliamento per l’infanzia diventa una vera e propria industria.

Ogni fascia d’età ha un tipo d’abbigliamento specifico, con caratteristiche sue.

La grande distinzione è fra la prima infanzia e la seconda, quella in cui i ragazzini prendono il diploma.

Nei primi anni, gli abiti dei maschietti hanno una blusa molto lunga, quasi una gonnellina, che li rende molto simili a quelli per le bimbe coetanee: spesso la differenza si ha solo nel modo di abbottonare, davanti per lui e dietro per lei.

Pinterest

Ma fino a tre anni, e poi fino ai cinque, anche peri maschietti vengono proposte gonne, solitamente senza pieghe.

I mutandoni a vista erano nella norma, sia per bimbi che per bimbe.

I volumi delle gonne per lui e per lei erano ampi,  come per le signore. No comment.

Pinterest

L’abbigliamento per bambini di fine secolo

Dal Settanta in poi, grazie al cielo, si diffonde la moda alla marinaretta: le signore e i gentiluomini portano cappelli di paglia in stile marinaro, qulche colletto in stile, ma i bambini vengono abbigliati come piccoli marinai, con il tipico scollo, abiti blu, neri o bianchi con finiture in contrasto e decorazioni marinare. Cappellini in stile.

pinterest

Maschi e femminile, tutti arruolati in marina: se le gonne da maschietto restano, vengono comunque affiancate da pantaloncini.

E finalmente, il vero baby macho porta i pantaloni: corti, in qualunque stagione, ma li porta. Il pantalone lungo è segno di maturità, così come la gonna delle ragazze, che copre del tutto le caviglie solo raggiunta l’età adatta.

L’abbigliamento femminile, nel frattempo, ha spostato il volume sul retro, e anche gli abiti da ragazza mostrano, pur senza supporti , la stessa tendenza, con grandi fiocchi che danno risalto al retro dell’abito.

pinterest. Abito americano di fine secolo.

La primissima infanzia

I neonati venivano fasciati, con la convinzione che servisse a favorire il corretto sviluppo delle ossa. Le fasce tenevano cladi i piccoli, limitavano i movimenti (erano più “al sicuro”) e tenevano  calmi i piccoli.

Sopra, potevano essere indossati lunghi abiti, coprifasce, oppure semplici coperte avvolte attorno ai corpicini.

Immancabile e fondamentale era la cuffietta, che era considerata una protezione indispensabile, soprattutto in quelle case dove il fuoco era un lusso non quotidiano.

— Non è vero nulla! e se il tirarmi su i capelli mi fa diventare una
signorina, porterò la treccia giù, fino a venti anni! — gridò Jo, strappandosi
via la rete e lasciandosi cadere sulle spalle una bellissima treccia di capelli
castagni.
— Penso con raccapriccio che un giorno dovrò pur essere la signorina
March, dovrò portare le sottane lunghe e metter su un’aria di modestia e di
affettazione come la mia cara sorella! È la cosa più insopportabile del
mondo pensare d’essere donna quando darei qualunque cosa per essere nata
uomo! Ed ora che muoio dalla voglia di andare al campo con papà, mi
tocca star qui a far la calza come una vecchia di cent’anni! — E Jo, in un
impeto di rabbia, gettò per terra la calza che stava facendo, tanto che il
gomitolo di lana andò a rotolare dall’altra parte della stanza.

Piccole donne, capitolo primo.

 

http://www.victoriana.com/Victorian-Fashion/

http://www.abitiantichi.it/

 

Pubblicità