La vita di San Giovanni Bosco – La santità chiama la santità

La santità chiama la santità – la vita di San Giovanni Bosco

 

San Giovanni Bosco si festeggia il 31 gennaio, data della sua nascita al cielo (1888). Nel 1988, cento anni dopo la sua morte, Giovanni Paolo II parlò di lui definendolo “«padre e maestro della gioventù”.

San Giovanni Bosco e il suo tempo

Giovanni nacque il 16 agosto 1815 dal secondo matrimonio del padre Francesco con Margherita Occhiena. Dalle prime nozze, il padre aveva avuto due figli, Antonio nel 1808 e Teresa Maria, morta due giorni dopo la nascita. La famiglia viveva ai Becchi, una frazione di Castelnuovo d’Asti (ora Castelnuovo Don Bosco). Margherita Occhiena aveva avuto, prima di Giovanni, un altro figlio, Giuseppe. Quando Giovanni Bosco aveva solo due anni, la madre rimase vedova e in gravi difficoltà economiche, mentre carestie e epidemie si diffondevano in tutt’Italia. La famiglia sopravvisse, ma Giovanni fin dall’infanzia dimostrò un’intelligenza non comune e una spiccata vocazione, che convinsero Margherita a cercare di farlo studiare, nonostante il fratello maggiore Antonio fosse assai contrario all’idea: la madre fu costretta ad allontanare da casa Giovanni per due anni, per evitare lo scontro fra i fratelli.

La santità chiama la santità - la vita di San Giovanni Bosco

Il sogno profetico

A nove anni, Giovanni fece un sogno che egli considerò in seguito profetico sulla propria missione: vide dei ragazzi che bestemmiavano, urlavano e litigavano. Per impedire loro di bestemmiare, si lanciò fra loro fra calci e pungi, ma un uomo dal volto luminosissimo che gli si presentò dicendo: «Io sono il Figlio di Colei che tua madre ti insegnò a salutare tre volte al giorno» e aggiunse: «Non con le percosse, ma con la mansuetudine e con la carità dovrai guadagnare questi tuoi amici. Mettiti dunque immediatamente a fare loro un’istruzione sulla bruttezza del peccato e sulla preziosità della virtù». Poi apparve una maestosa e splendente che gli mostrò una seconda visione «capretti, cani e parecchi altri animali» -e gli disse: «Renditi umile, forte e robusto» e, posandogli la mano sul capo, concluse: «A suo tempo tutto comprenderai».

Negli anni successivi, Giovanni Bosco ebbe la possibilità di studiare presso diversi sacerdoti, dapprima in una scuola a Capriglio grazie all’intercessione di una zia, poi presso don Giovanni Calosso e con don Emanuele Virano.

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Il seminario e Luigi Comollo

Iniziò il seminario a Chieri, mantenendosi agli studi con vari mestieri; mettendo a frutto le sue doti istrioniche fondò la Società dell’Allegria, per avvicinare alla Chiesa i giovani, attraverso giochi di prestigio e spettacoli.

In seminario divenne amico di Luigi Comollo, un giovane dalla grandissima fede, che visse la sua breve vita in odore di santità e che fu un grande esempio per Giovanni.

Nel marzo del 1834 fece domanda per entrare nei francescani, ma la sua strada era diversa: come suggerito da don Giuseppe Cafasso, zio di Luigi, il suo posto era nella diocesi come sacerdote Nel ’37, mentre entrambi frequentavano il seminario vescovile, Luigi si ammalò gravenente e morì a soli 22 anni. Il 29 marzo 1841 Giovanni Bosco ricevette l’ordine del diaconato, il 26 maggio incominciò gli esercizi spirituali di preparazione al sacerdozio, che ricevette il 5 giugno 1841 nella Cappella dell’Arcivescovado di Torino.

La santità chiama la santità - la vita di San Giovanni Bosco

L’inizio del sacerdozio di Don Giovanni Bosco

Rifiutati vari incarichi di prestigio, seguì il Cafasso a Torino, dove poté esercitare il ministero e seguire la sua vocazione: raccogliere i giovani, aiutarli nel cammino di fede attraverso la gioai dello stare insieme.

Don Bosco scendeva nelle piazze, incontrava i bambini e i giovani che vagavano in cerca di lavoro o senza nulla da fare, si occupava della situazione di degrado in cui versavano.

Il suo apostolato si indirizzò ai giovani e ai detenuti.

Il 12 aprile 1846, giorno di Pasqua, finalmente don Bosco trovò un posto per i suoi ragazzi, una tettoia con un pezzo di prato: la tettoia Pinardi a Valdocco.

La sua azione sociale fu fondamentale e nel decennio successivo i suoi interventi ebbero grande rilievo: l’8 febbraio 1852 a Torino, nella casa dell’oratorio San Francesco di Sales, il giovane apprendista falegname Giuseppe Odasso firmava il primo contratto di «apprendizzaggio» in tutta Italia, su carta bollata da 40 centesimi, garante appunto don Giovanni Bosco.

Don Giovanni Bosco fonda i Salesiani

Nel 1854 don Bosco fondò l’ordine dei Salesiani, La Società Salesiana di San Giovanni Bosco (in latino Societas Sancti Francisci Salesii) nacque proprio nel rione Valdocco a coronamento della sua lunga e intensa esperienza di apostolato tra la gioventù povera di Torino; i salesiani ricevettero il pontificio decreto di lode nel 1864 e le loro costituzioni furono approvate dalla Santa Sede nel 1874. La congregazione si dedica soprattutto all’istruzione e all’educazione della gioventù in scuole, oratori, centri di formazione agricola e professionale, ma anche all’apostolato della stampa e alle missioni.

Ma la costituzione dei Salesiani fu solo una parte dell’apostolato sociale di Don Giovanni. In quegli anni nascevano le prime società di mutuo soccorso e Giovanni Bosco ne creò una per i suoi protetti, attirando su di sé l’odio di molto potenti, che arrivarono ad attentare più volte alla sua vita.

Dal 1875 iniziarono le sue missioni in Argentina, dove molti italiani si trovavano come migranti: furono due i viaggi che egli intraprese, fondò diverse case di Salesiani. Furono tante le vocazioni nate in questo ambito.

Maria Domenica Mazzarello, fondatrice della Congregazione

Le figlie di Maria Ausiliatrice

Don Bosco era particolarmente devoto a Maria Ausiliatrice, alla quale affidò i Salesiani. Nel 1868 fu consacrata a Valdocco la basilica di Maria Ausiliatrice, voluta, insieme a un altro monumento dedicato a Maria, da Don Giovanni; poco tempo dopo, findò l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice per l’educazione delle giovani donne, dopo aver incontrato un gruppo di giovani consacrate, che facevano parte dei gruppi diretti da don Domenico Pestarino e animate da santa Maria Domenica Mazzarello: la fede delle ragazze era tanta, ma la loro educazione e istruzione assai minore: Lo stesso Pestarino chiede a Don Bosco di occuparsi della loro istruzione.

Furono numerose le opere letterarie di San Giovanni Bosco, sia per l’edificazione dei giovani, sia di tipo religioso. Scrisse anche diverse biografie, fra cui quella di Ligi Comollo.

La morte, la beatificazione e la proclamazione

Don Bosco morì a causa di una bronchite nel 1888, il 31 gennaio, a Torino, dove ancora oggi riposano i suoi resti.

I miracoli che portarono alla sua beatificazione e all’onore degli altari furono le guarigioni di Teresa Callegari, una giovane piacentina, nel novembre 1918 e di suor Provina Negro, appartenente alla congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Il 2 giugno 1929 papa Pio XI lo beatificò, dichiarandolo santo il 1º aprile 1934, giorno di Pasqua.

http://www.santiebeati.it/dettaglio/92481

https://www.famigliacristiana.it/articolo/san-giovanni-bosco_151111172858.aspx

 

 

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