Anelli di fidanzamento nell’800

Anelli di fidanzamento nell’800

Anelli di fidanzamento nell’800 – i gioielli che attraversano la Storia e che raccontano tante storie personali sono fra i più affascinanti che troviamo negli scrigni di tutte le donne e al dito di tante signore. Molti sono ricordi delle madri e delle nonne, altri li troviamo dagli antiquari e nei musei… ma quanto è lunga la storia degli anelli usati come pegno d’amore?

Anelli di fidanzamento nell’800 – nella storia

Alcune fonti riportano che le coppie egiziane e greche si scambiassero gli anelli durante le cerimonie di fidanzamento, ma non esistono reperti che confermino queste usanze, mentre i primi anelli di fidanzamento risalgono all’Impero Romano e al Regno Visigoto.

anelli di fidanzamento nell'800

  • Anelli di fidanzamento romani (27 a.C. – 1453 d.C.) –  Durante questo periodo alle spose romane venivano regalati due anelli per annunciare il loro fidanzamento e matrimonio, l'”Anulus Pronubus”, un anello di ferro rivestito d’oro, oppure interamente d’oro, che veniva infilato durante la cerimonia all’anulare, «nel dito vicino al mignolo della mano sinistra» (Giovenale). Spiega Aulo Gellio: « Quando si apre il corpo umano, come fanno gli Egiziani, e si operano le dissezioni, ἁνατομαί, per parlare come i Greci, si trova un nervo molto sottile, che parte dall’anulare e arriva al cuore. Si ritiene opportuno dare l’onore di portare l’anello a questo dito piuttosto che ad altri, per la stretta connessione, per quel certo legame che lo unisce all’organo principale ». Le donne delle classi medie e inferiori ricevevano spesso una semplice fascia di ferro e una d’oro. La donna indossava l’anello di ferro mentre si occupava delle faccende domestiche e l’anello d’oro quando usciva in società. Le donne delle classi più elevate, specialmente quelle che sposavano uomini nel governo romano, ricevevano anelli più elaborati da indossare in pubblico. Questi anelli avevano spesso una fascia d’oro più ampia e talvolta erano decorati con incisioni, avorio intagliato o piccole pietre preziose non lucidate.
  • Anelli di fidanzamento visigoti (418 – 720 d.C. circa) –  Nel 410 d.C., il re visigoto Alarico e i suoi eserciti insorsero contro l’imperatore romano. È noto che saccheggiarono Roma e nei successivi 8 anni cacciarono gli eserciti romani quasi completamente fuori dalla penisola iberica. All’interno del regno visigoto, l’artigianato dell’oro raggiunse nuovi traguardi. La loro valuta comprendeva monete d’oro con incise parole e raffigurazioni di persone. I re visigoti indossavano corone d’oro ornate con pietre preziose e le figure religiose portavano croci d’oro e altri simboli religiosi.
    Le donne visigote possedevano orecchini d’oro con incastonature di pietre preziose e i loro anelli di fidanzamento mostravano i progressi dei loro tempi. Gli anelli di fidanzamento visigoti avevano montature elaborate, alcune delle quali ricordano la montatura della cattedrale popolare oggi, che conteneva pietre o vetro grossolanamente levigati, insieme a incisioni e disegni sulle loro fasce. Erano anelli importanti,  anche perché per loro non c’era distinzione fra fidanzamento e matrimonio: una volta infilati al dito, era fatta: l’impegno d’accettare l’anello era indissolubile quanto lo stesso matrimonio.

    Fra i germani, prima di pensare a un anello, forse per influenza dei romani, la promessa di matrimonio, pare fosse simboleggiata da… una mela.

Il primo fidanzamento moderno

Nel 1477, l’arciduca Massimiliano d’Austria recò in dono a Maria di Borgogna un anello d’oro sovrastato da un brillante. A quanto pare, il brillante simboleggiava proprio quella mela che anticamente veniva donata alla fidanzata, unita all’anello che l’aveva sostituita. Quello fu il primo solitario a diventare anello di fidanzamento, e ancor oggi il diamante rappresenta la pietra preferita per l’anello  di fidanzamento.

Durante il rinascimento i diamanti erano rari e solo i più abbienti potevano imitare l’arciduca, per cui spesso l’anello di fidanzamento veniva tramandato in famiglia, e altre pietre, ciascuna con il suo significato, vennero utilizzate come pegno d’amore, anche all’interno delle famiglie reali.

Solo in epoca vittoriana, con la  scoperta di varie miniere di diamanti (vi ricordare “la piccola principessa”?) il diamante si diffonde maggiormente.

anelli di fidanzamento nell'800
Maria di Borgogna: al dito indossa l’anello di fidanzamento con diamante

Anelli di fidanzamento nell’800

L’anello di fidanzamento nell’800 è costoso, ma è costoso anche sposarsi. Chi è povero, si accontenta di poco, e non sempre gli anelli di fidanzamento sono quegli splendori che ci immaginiamo. Nella triste fase dell’età industriale, negli slums si diffonde l’abitudine di convivere more uxorio, perchè per alcune coppie sposarsi, farsi un corredo e magari divorziare è troppo oneroso, figuriamoci pensare ad anelli  di fidanzamento.

Da semplici cerchietti di metallo ai pratici Claddagh Ring,  che sopperiscono egregiamente a tutte le fasi di fidanzamento e matrimonio, si passa a quelli più elaborati e preziosi, in cui gli orafi si sbizzarriscono.

Nascono, fra l’epoca Regency e quella vittoriana, le mode degli “anelli parlanti”, da cui poi deriveranno le moderne fedi con l’incisione dei nomi e della data del matrimonio: negli anelli di fidanzamento, come in quelli da lutto, compaiono scritte, dichiarazioni d’amore, spesso celate in acronimi. Le pietre stesse imparano a parlare d’amore.

Il linguaggio delle pietre.

Se “il diamante è per sempre”, ogni pietra preziosa diventa alleata per una dichiarazione d’amore personale.

Una delle pietre più amate per gli anelli era lo zaffiro blu, che significava fedeltà e amore eterno. Anche se lo zaffiro può essere di altri colori come il rosa, l’arancio, il giallo e il bianco, il blu resta sempre il preferito, e in molti anelli d’epoca, come nei più recenti lo si trova in taglio cabochon circondato da piccoli brillanti. Un modo di abbracciare la futura sposa dicendole “ti proteggerò, amerò e resterò fedele per tutta la vita”. O per lo meno, ti ho regalato un gran bell’anello.

Lo smeraldo è un’altra pietra molto in voga nell’800, più del rubino, forse perché in epoca vittoriana la tinta verde era di moda anche nei vestiti, essendo stata inventata la tinta sintetica, appunto, “verde smeraldo”.

Il significato della pietra è legata alla speranza, al cuore, all’amore. Il verde è il colore dell’armonia ed era associato a Venere, perciò era un augurio di eterno amore.

Anche i rubini erano protagonisti al centro degli anelli di fidanzamento: indiscusso simbolo d’amore e passione, anche il rubino però veniva accompagnato da altre pietre, diamanti, perle, o da montature fantasiose, che ne smorzavano l’effetto.

Al contrario degli anelli moderni, gli anelli di fidanzamento ottocenteschi non temevano perle e pietre di luna: non significavano “lacrime” ma  erano simboli di fertilità, omaggi alla bellezza dell’amata e comparivano spesso per dare luce all’anello, come d’altra parte le rosette di diamanti non necessariamente erano a taglio brillante.

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Il Serpente della Regina

Tanto diverso era il modo di pensare nell’800 rispetto al nostro, che la regina Vittoria ricevette da Albert come anello  di fidanzamento un serpente. Si trattava di un anello a spirale d’oro giallo, a forma di serpetello, la cui testa era formata da uno smeraldo, gli occhi da due rubini e il muso da diamanti. Il tutto non eccessivamente vistoso, ma comunque, ehm, particolare. Io ne sarei rimasta come minimo perplessa. Insomma, l’avrei fatto rifondere alla prima occasione. Invece a lei piacque, e comunque le pietre c’erano tutte… amore, passione, buona fortuna.

Gli anelli serpenti, braccialetti serpenti divennero una moda.

D’altra parte, dall’epoca vittoriana in poi, con lo svilupparsi dell’art nouveau, i gioielli con animali diventeranno sempre più amati dalle signore e signorine, non solo in forma di anelli, ma anche come spille, orecchini e altri preziosi.

Anelli di fidanzamento nell'800

W l’arcobaleno

A volte gli anelli avevano una fascia di pietre colorate, in apparenza senza un preciso ordine. In realtà, leggendo le  iniziali delle pietre in fila, si poteva formare un messaggio dal fidanzato alla fidanzata, come “love”: l’anello acronimo stuzzicava i vittoriani patiti di messaggi segreti.

Per saperne di più: https://www.missdarcy.it/lanello-di-fidanzamento-in-epoca-vittoriana/

 

E l’anello nuziale? 😉

 

alcune fonti

https://www.beldiamond.com/blogs/news/the-history-of-engagement-rings-from-iron-to-diamonds

https://www.romanoimpero.com/2018/06/il-matrimonio-romano.html#:~:text=IL%20FIDANZAMENTO,%22sponsalia%22%20(fidanzamento).

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