Il tè del venerdì con Emma Fenu

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Il tè del venerdì con Emma Fenu

Sempre più vicino a Natale, il salotto di Miss Darcy è un tripudio di luci e profumi. In questa atmosfera festante, è un piacere avere come ospite Emma Fenu, autrice di opere molto intense. Nelle sue pagini figure femminili meravigliose si alternano, costruendo mosaici che ricreano con grande vigore un immenso, unico quadro: la Donna.

Moglie, madre, femmina, sacerdotessa, principessa, la Donna nell’opera di Emma Fenu è la complessa ricostruzione dei molteplici aspetti del femminino, attraverso tempi e luoghi diversi.

Ora smetto di tediarvi con le mie parole, che Miss Darcy già batte il piedino impaziente, e lascio a Emma la parola.

Ciao Emma e benvenuta nel salotto di Miss Darcy!

(le immagini sono scatti di Francesca Guerrini)

emma fenu

Di solito mentre la padrona di casa prepara il tè mi incarica di fare le domande più indiscrete, quelle personali.

Comincio perciò chiedendoti come sei arrivata alla scrittura? Quali sono gli autori che hanno influenzato di più le te scelte artistiche?

Grazie dell’invito, ne sono felicissima.

La scrittura è arrivata a me.

Sono cresciuta con una mamma che riempiva fogli e fogli con la sua grafia ricca di volute, bella ma indecifrabile come i caratteri di un’antica stele, e che mi leggeva ad alta voce brani della Divina Commedia, de I Promessi Sposi e della Bibbia.

Poi, in prima elementare, ho iniziato a leggere da sola. Una vera svolta nella mia vita: ho divorato Piccole Donne, Pollyanna e Canto di Natale. Ma ho anche attinto, di nascosto, ai ripiani “proibiti” della libreria di famiglia; a sette anni lessi La casa dei cento Natali e Lettera a un bambino mai nato.

E da allora non mi sono più fermata: le scrittrici di cui ho letto tutta la bibliografia più volte sono Grazia Deledda e Elsa Morante. Le amo immensamente, non scrivo come loro e nemmeno tento di farlo, ma le loro parole le ho trascritte nelle pagine della mia anima.

Le donne che descrivi sono sempre in equilibrio fra un mondo antico e la modernità. Come sei tu? A quali modelli femminili ti ispiri più volentieri nella vita e nella scrittura?

È una domanda molto intelligente, che fa capire che mi conosci bene.

Maria Antonietta Macciocu, che mi presentò ad Alghero, la mia città Natale, in occasione del “debutto” del mio secondo romanzo, Le dee del miele, mi definì un’antica donna moderna.

Io sono un ossimoro, un essere che danza fra un passato di cui ho nostalgia, pur senza averlo vissuto, fra un presente da costruire in giro per il mondo e un futuro verso il quale saltare, con la gonna in tulle, l’ombrellino di Mary Poppins e il coraggio di chi sa che la paura non è un limite, ma una risorsa.

I miei modelli femminili sono le eroine del quotidiano: donne senza fama, ma che hanno fatto la Storia tessendo la storia, giorno dopo giorno, notte dopo notte. Inconsapevolmente Dee, capaci di nutrire, generare e rinascere.

I tuoi libri parlano di donne e anche la tua fiaba, Il segreto delle principesse, recentemente pubblicata, non è da meno. Quale prospettiva hai scelto per i piccoli lettori? Che messaggio vuoi trasmettere ai bimbi con questo libro?

Il segreto delle principesse racconta il punto di vista della celebre sorellastra di Cenerentola, Genoveffa, per poi allontanarsi dalla trama della fiaba classica e seguire la scia della vicenda di una principessa “moderna”, ben lontana dallo stereotipo sessista per cui le bambine devono essere “belle e buone”, concetto ereditato dal kalòs kai agathòs di omerica memoria.

Genoveffa è bruttina, scontrosa, appassionata di matematica e con grandi doti creative: è una giovane donna che sa salvarsi da sola, pur senza rinnegare la propria femminilità e la propria indole romantica. 

Parliamo di scrittura. Le storie che racconti sono tutte molto forti, coinvolgenti, a volte drammatiche. Come ti poni di fronte ai testi in fase di scrittura? Ti lasci attraversare dal fiume narrativo o cerchi di mantenerti “fuori”, per dominare la scrittura dall’esterno?

Anche in questo caso sono in bilico fra le due tendenze: mi viene spontaneo essere “sopra” la storia narrata.

A volte mi immergo, divento la donna che racconto e sento la sua pelle che ricopre la mia; altre volte la penna è come una corda gettata nel mare delle emozioni, ad essa mi aggrappo per contemplare gli eventi e ricondurli all’ordine, chiedendo obbedienza alle parole.

Emma Fenu, le donne, i simboli: un trinomio importante. Ci racconti quanto è importante nella tua scrittura il simbolo? Che cosa dobbiamo “cercare” nelle tue pagine?

Il mio percorso formativo fa intuire parte della mia evoluzione: mi sono laureata in Lettere e Filosofia e, in seguito, addottorata in Storia delle Arti, occupandomi di Iconografia. Un iter che dalle parole giunge alle immagini, alla caccia di simboli nascosti che chiedono di essere svelati per raccontarsi, proprio come i protagonisti di un romanzo.

Nelle mie opere i simboli sono tanti, ci si può divertire a trovare correlativi oggettivi e riferimenti mitologici, biblici, cabalistici. Ma non solo. In ogni scritto c’è la mia storia, o meglio, frammenti minimi di essa, quali schegge di un’epoca lontana che mi scorre nel sangue.

Quali sono i tuoi progetti futuri? Come saranno le prossime figure femminili che ci proporrai?

Io vivo di progetti, uno non mi basta. Due nemmeno.

Sto scrivendo un nuovo romanzo, ambientato in Sardegna agli inizi del Novecento, con una serie di figure femminili molto forti, intense, tormentate, dilaniate. Non sono dee del miele, queste protagoniste vestite di nero, che si muovono illuminate dalla luna…

Ho quasi terminato un romanzo per me atipico, poiché ha una vena comica e una tinta rosa, grazie alla protagonista, una donna terribilmente buffa, sbadata, insicura e instabile. Certo, l’epilogo rivela la mano dell’autrice, anzi, delle autrici, dato che è un libro a quattro mani.

Infine, altre fiabe e favole per bambini, tutte attinenti ai temi che mi stanno più a cuore.

Nell’immediato mi occupo della mia saga familiare, Le dee del miele, che, in questo mese di dicembre, mi accingo a presentare a Roma, a Catania e a Caltanissetta. Le date per Milano, Lodi, Firenze, Torino e Napoli sono quasi fissate: il 2017 sarà un anno impegnato e bellissimo!

Miss Darcy ci tiene a chiederti: oggi tè o cioccolata?

Cioccolata calda con panna, cocco e briciole di meringa. Possibilmente bianca. Adoro il cibo dolce all’eccesso.

Grazie Emma e a presto!

Grazie a te.

Biografia Emma Fenu

Emma Fenu, nata e cresciuta respirando il profumo del mare di Alghero, ora vive, felicemente, a Copenhagen, dopo aver trascorso un periodo in Medio Oriente.

Laureata in Lettere e Filosofia, ha, in seguito, conseguito un Dottorato in Storia delle Arti.

Scrive per lavoro e per passione.

Tiene un corso di scrittura creativa, recensisce libri, intervista scrittori e si occupa da anni di Storia delle Donne, di Letteratura al femminile e di Iconografia, gestisce siti e blog dedicati al mondo della cultura.

Ha precedentemente pubblicato un saggio “Mito e devozione nella figura di Maria Maddalena”; “Vite di Madri. Storie di ordinaria anormalità” è il suo primo romanzo. Ha pubblicato anche la raccolta “Le dee del miele” e la fiaba “Il segreto delle principesse”.

 

 

 

 

 

Emma da Miss Darcy, qui

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