5 libri vittoriani da rileggere a Natale

Storie di Natale classiche – i 5 libri vittoriani da rileggere per natale

5 libri vittoriani da rileggere a Natale – Le storie di Natale classiche le conosciamo un po’ tutti: se non le abbiamo lette, ne abbiamo vista almeno una versione per la televisione o al cinema. I libri che il nostro immaginario collega subito al Natale sono stati scritti tutti in epoca viittoriana. Lo sappiamo, dalla metà alla fine dell’800 il Natale era un evento importantissimo, per ricchi e poveri, grandi e bambini.

Era un tempo di redenzione e di grazia, di riconciliazione e di pentimento, un tempo in cui gustare una piccola tregua dalle brutture della vita quotidiana.

In questo contesto, in questa cultura di luci e ombre, nascono le più celebri opere che ancora oggi ci rendono lo spirito natalizio del passato. Scopriamo insieme quali e che segreti nascondono…

1 Canto di Natale – C. Dickens

Il più celebre e celebrato racconto di Natale si chiama proprio così. Fa parte di una serie di cinque short stories, ma è fra tutte quella che ha attraversato i secoli con la sua popolarità. I racconti di Natale di Dickens sono una summa di tutti gli aspetti più importanti del natale vittoriano, ci riportano inossidato “lo spirito dei natali passati” e ci fa meditare sul presente, ci pone di fronte lo spettro del futuro.

Persone come Scrooge erano all’ordine del giorno nella Londra di metà 800: una città che si sta spaccando in due fasce sociali tra cui scorre un abisso, nel mezzo delle quali annega moralmente quella piccola borghesia che non appartiene ai ricchi, ma che non fa nemmeno parte dei poveri. Bastava pochissimo, per perdere tutto, ci voleva una vita per un piccolo passo avanti.

Scrooge si pone, con la sua avara ricchezza, in questo popolo che si tiene lontano dalla povertà, dopo averla sperimentata. Questo, però, non lo rende perdonabile per Dickens, figlio di una stessa esistenza dalla workhouse alla celebrità e che spende la vita per sensibilizzare i lettori sul mondo degli sconfitti.

La redenzione di Scrooge avviene col pentimento, con la coscienza della propria caducità. Perché ci piace tanto? Perché nonostante tutto è una fiaba a lieto fine. Il piccolo Cratchit si salva, e tutti vivono felici e contenti. Almeno per Natale.

2 Lo schiaccianoci – Hoffmann

Quanto era bello il Natale quando eravamo bambini, quando la magia scorreva per le strade e potevamo quasi toccarla? Quando il profumo della neve ci trascinava nelle fiabe e ci faceva rabbrividire più di gioia che di freddo?

Forse non avete vissuto questa stessa esperienza, avreste voluto, o l’avete perduta. Ma la magia score ancora, scorre sempre nelle fredde notti di dicembre per chi apre il suo cuore.

Così, un piccolo aiuto ci arriva sempre da Hoffmann e dalla fiaba del principe schiaccianoci. Consiglio di comprare una bella lussuosa, opulenta e colorata versione illustrata, e di lasciare che le pagine si allarghino, si allarghino e vi abbraccino, facendovi di nuovo sentire piccini. Come bambini, come Clara quando incontra in principe Schiaccianoci.

Questa fiaba ci porta nel cuore dei Natali vittoriani, delle abitudini in parte perdute: l’accensione delle candele, il tempo dei bambini, l’apertura dei regali. Tutto era regolato, come ogni aspetto della vita a quel tempo.

3 Piccole Donne – Alcott

L’incipit più natalizio di sempre…

“Natale non è Natale senza regali”, si lamentò Jo, sdraiata sulla coperta. “È così spiacevole essere poveri!” sospirò Meg.

Ecco un Natale diverso, una storia non nata nell’Inghilterra vittoriana ma che ci porta lontano, a Concord nel Massachusset, in piena guerra d’ Secessione. Una famiglia un tempo abbiente (ma non ricca, mai!) certo molto stimata, soffre per l’indigenza a cui non è abituata. Quattro sorelle e una madre rimaste sole, mentre il padre combatte chissà dove, in chissà quali condizioni. Eppure, il quadretto domestico potrebbe essere uguale oggi, per noi che al tempo del Covid dobbiamo stringere la cinghia e forse non avremo un Natale da sogno. Che cosa ci insegano le nostre eroine? Ci insegnano che bisogna imparare a vedere dove stanno i veri doni, quali sono le cose importanti. Un pacchetto sotto all’albero forse non vale quanto il calore che può trasmettere una famiglia che riesce a dimostrare il reciproco affetto, nel poco o nel molto. Nei momenti di festa e in quelli più duri.

La versione proposta è integrale ed è disponibile in ebook, cartaceo e audiolibro.

4 Fiabe di Andersen

Se volete cospargervi di cenere e rinascere a Natale a una nuova vita più vera, niente di meglio di un po’ di Andersen. Se da bambini avete pianto con la piccola fiammiferaia, con “l’abete”, se avete tremato al cospetto de la regina delle nevi, provate a rileggerle da grandi. Andersen è un narratore che non ha mezze misure e nessuno come lui ci mette di fronte alla caducità dell’uomo, ma anche al valore della fede nell’eternità.

Tutto è in prospettiva, tutto si compie fra due vite. Scrive e vive nell’ambito di un luteranesimo forte e convinto, che si riflette profondamente nei suoi racconti, in cui bene e male si tengono ben a distanza.

5 libri vittoriani da rileggere a Natale

5 raccontati dopo cena

Monotona da fare ribrezzo, posso non consigliare ottimi racconti di fantasmi, nati intorno al fuoco proprio una sera di Natale?

Entriamo con Jerome, umorista unico e raffinato, nel mondo delle ghost  stories e delle atmosfere pigre dei dopocena natalizi, durante i quali si raccontano storie.

Non solo fantasmi, ma spettri delle umane vite, schizzi che raffigurano il genere umano nelle sue peculiarità belle e brutte. D’altra parte, è sempre un buon momento per una storia di spettri, specie nelle lunghe notti invernali.

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