Splendori dimenticati. Le terme di Buxton

Splendori dimenticati. Le terme di Buxton

In epoca georgiana non solo Bath divenne una località rinomata per le acque termali, ma fu la sola a sopravvivere e a mantenere alto il turismo. Scopriamo oggi le terme di Buxton e i loro passati splendori.

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Le Terme di Buxton – localizziamole.

Nel Derbyshire, famoso per il suo importante proprietario terriero austeniano, Mr. Darcy, e per la splendida dimora di Pemberley di cui la protagonista di Orgoglio e Pregiudizio diverrà padrona dopo le nozze, esiste una cittadina, di poco più di venticinquemila abitanti, una delle tante sparse nelle campagne inglesi, di nome Buxton.

Questo nome dice assai poco, anche agli appassionati di letteratura ottocentesca, perché i suoi fulgori sono stati assai brevi, ma hanno lasciato una traccia indelebile nell’architettura della città. Buxton viene definita “la porta di accesso al Peak District National Park ” per la sua vicinanza alla splendida zona boschiva. È una località che in passato era nota soprattutto per le acque termali; anche oggi, fra le principali attrattive troviamo la Caverna di Poole, un’ampia caverna calcarea aperta al pubblico, e il Pozzo di St. Ann, alimentato dalla sorgente geotermica la cui acqua attualmente viene anche imbottigliata dalla Buxton Mineral Water Company.

Sempre in città si trova il Buxton Opera House, che ospita numerosi festival di musica e teatro ogni anno. Il Devonshire Campus dell’Università di Derby è ospitato in uno degli edifici storici della città.

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Pozzo di sant’Anna

Un po’ di storia.

I romani, si sa, ovunque andavano, cercavano di replicare i loro modelli di vita e per loro le località termali erano importantissime. Per i romani, le terme, anche quando non si rattava di acque dalle proprietà salutari, erano indispensabili in ogni città come bagni pubblici e come luogo di relax e incontro. Se poi in qualche località trovavano anche acque speciali, non potevano non costruire una cittadina intorno alla fonte.

Buxton perciò nacque come città romana, col nome Aquae Arnemetiae: Arnementia era una dea condivisa dai celti e dai romani, are è una parola cletica che significa “vicino” e nemeton è il bosco sacro, in cui i druidi compiono i riti. Insomma, si suppone che qui ci fosse un insediamento celtico e un tempio dedicato alla dea, venerata poi anche dai romani.

Il nome Buxton, invece, potrebbe derivare da Buck stone: un richiamo al fatto che qui esisteva un antico pozzo dalle acque uniche.

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La struttura turrita che ospitò Anna Bolena

Medioevo etc

La cittadina è cresciuta in modo più o meno anonimo fino al 1700: dopo il governo romano le attrattive delle terme erano cadute assai in disgrazia, anche se Buxton, grazie alle sue acque tiepide, nel medioevo rimase luogo di pellegrinaggio medico, ma nel 1700, l’epoca georgiana, che ha visto anche Bath diventare un centro di grande importanza, fa tornare in auge le località termali: la medicina del periodo vede nel “passare le acque” un rimedio per tante, anche forse un po’ troppe malattie, ma questo in ogni caso crea una bella opportunità per le località che le terme le hanno a disposizione.

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Il più antico edificio della città è un albergo, l’Old Hall Hotel, la cui attuale costruzione risale al 1600, tuttavia è documentato che questa sia sorta su un ancora più antica struttura. Questo albergo è fortemente legato all’importanza della città: già dal Medioevo , in questa zona qui sorgeva una sala per le cure termali, che sfruttava l’acqua sorgiva di Buxton . La parte più antica dell’attuale edificio faceva parte di una torre fortificata a quattro piani, costruita nel 1573 da Bess of Hardwick e dal suo quarto marito, George Talbot, 6º conte di Shrewsbury.

La torre è stata usata a volte tra il 1576 e il 1578 per ospitare Maria Stuarda , mentre era sotto la custodia del Conte per ordine di regina Elisabetta I. Ancora oggi, in una delle stanze dell’albergo, è visibile un’iscrizione attribuita proprio a Maria:  Buxton, le cui acque calde hanno reso famoso il tuo nome, forse non ti visiterò più: addio. La sala fu ricostruita da uno dei discendenti di Bess of Hardwick, il primo duca del Devonshire , nel 1670.

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The Buxton crescent

In questo periodo, sull’onda del successo di Bath, anche Buxton cresce. Non a caso, proprio in questo periodo viene costruito il Buxton Crescent, voluto fortemente dal Quinto Duca del Devonshire (i Devonshire erano “proprietari” della cittadina, o meglio di molte terre nella zona, ed erano interessati a una costante riqualificazione).

Buxton Crescent fu eretto tra il 1779 e il 1789, su progetto di John Carr di York, sul modello del Crescent di Bath, di John Wood. Fu costruito per offrire alloggi di buona qualità in città ed era destinato a diventare l’attrazione principale e il fulcro della nuova e modernissima cittadina termale. Doveva arrivare a compete con Bath.

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Nelle vicinanze del prestigioso edifico furono costruite grandi stalle (cos’è una casa di lusso senza un garage?) e il tutto si trovava a un passo dal famoso pozzo di sant’Anna.

La mezzaluna di Buxton era progettata per ospitare due alberghi di lusso e diversi appartamenti altrettanto prestigiosi. Erano previste sale per riunioni annesse all’albergo. In un secondo tempo, una parte del Crescent fu però adibito a ospedale e in seguito, fu acquisito dall’università.

A differenza di Bath, però, le terme erano proprio nel Crescent: all’interno c’erano le vasche e la pump room.

Declino e ripresa di Buxton

Mentre nel primo Ottocento Bath rimaneva il top della vita sociale, Buxton ebbe invece un brusco arresto e per qualche decennio finì nel dimenticatoio, per poi riprendere fama in epoca vittoriana, grazie all’arrivo della ferrovia che permise alla gente di viaggiare di più e più rapidamente. Forse Bath era “troppo vip”? Buxton offriva un’ottima alternativa, e così il Crescent fu ristrutturato, le terme e gli alberghi ritornarono a splendere e ad attirare ospiti e visitatori.

Furono completamente ristrutturati gli edifici termali, ricostruita la torre di Salomone, un “capriccio architettonico”, probabilmente una falsa rovina costruita a inizio secolo, che fu completata dal Duca e dai cittadini di Buxton.

Di epoca vittoriana anche The Dome, una cupola, anzi, la cupola, poiché batte il record pure di quella di San Pietro e del Pantheon, costruita da un architetto locale.

All’inizio dell’epoca edwardiana, nei primi del Novecento, arrivò anche in prestigioso teatro, e con questo edificio, ancora oggi molto rinomato e attivo, la cittadina ha fatto il suo ingresso nel nuovo secolo.

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Buxton oggi.

Quando parliamo di declino di luoghi o edifici, un po’ di tristezza viene sempre. Chiuse da molti decenni, le terme hanno fatto per un po’ servizio come piscina pubblica, per poi finire sigillate e in attesa di restauri.

Delle bellissime sale affrescate, dei colonnati prestigiosi del Crescent, delle piscine oggi ci restano foto sbiadite e suggestive, e le immagini scattate dagli urbex che sono entrati a scoprire questo tesoro dimenticato.

La buona notizia è che oggi il Crescent è in ristrutturazione, e forse a breve aprirà di nuovo e porte per un nuovo giro di valzer.

Già si sente l’eco dei musici, il passo svelto delle signorine che si sono attardate nei giardini e quello più lento delle anziane in cura che passeggiano a braccetto.

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le grotte di Buxton

Sono fantasmi, forse? O sogni dimenticati nelle stanze dell’albergo?

Oppure sono ombre di un passato che non vuole essere dimenticato, e torna, oggi, in questa pagina, a raccontarsi.

Per vedere una splendida galleria urbex, qui: http://www.darbiansphotography.com/buxton-crescent-urbex

https://en.wikipedia.org/wiki/Buxton

https://buxtoncrescent.com/history/

 

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