Il tè del venerdì con Marco Conti
Ciao Marco e benvenuto nel salotto di Miss Darcy.
Buongiorno e grazie per avermi ospitato.
Cominciamo come al solito con le domande più personali…
Da dove arriva la tua passione per la scrittura? Quali autori ti hanno influenzato? Quali generi prediligi come lettore e come autore?
La mia passione per la scrittura ha origini lontane, fin da bambino amavo scrivere, figurati che il mio primo libro l’ho scritto per gioco alle elementari: ho preso un quaderno, ho creato la copertina ricoprendolo e scrivendoci il titolo e ho scritto la mia prima storia.
Ne ho parlato anche sul mio blog perché è un ricordo a cui sono molto legato, è un cimelio dal quale arrivato quasi a 45 anni, non mi sono ancora separato.
Il genere che prediligo come lettura, è quello che poi scrivo: narrativa, ma cerco di staccarmi sempre dagli autori che leggo, cerco di tenere sempre una mia identità. Mi piace molto Raul Montanari se proprio ne devo dire uno. Forse il mio modo di scrivere (con le dovute proporzioni, sia ben inteso) potrebbe richiamare il suo stile.
Hai una vita molto piena e ricca: dove ricavi il tempo e la concentrazione per scrivere?
Effettivamente fra lavoro, famiglia (2 bambini più cane) e amici il tempo per scrivere è sempre troppo poco, ma ormai ho imparato a cogliere l’attimo sfruttando la tecnologia. Mi spiego meglio: se sono ispirato e ho voglia o bisogno di scrivere, grazie al mio Smartphone, riesco a scrivere ovunque ormai; certo qualcuno potrebbe pensare che si perde un po’ la poesia di ciò che faccio, ma ancor peggio è perdere l’attimo buono o sprecare un tempo morto.
Scrivo anche in fila alle poste, piuttosto che durante l’allenamento di basket di mio figlio: fra un canestro, un applauso e una pausa, riesco a combinare qualcosa anche lì. Il sabato e la domenica invece devo ammettere che (non sempre) riesco a ritagliarmi qualche ora qua e là.
Parliamo del tuo romanzo “L’anima non si arrende”: come è nata l’idea di quest’opera?
È nata dopo aver letto un autore che stimo o per meglio dire stimavo. Preferisco non fare nomi naturalmente, ma dopo aver letto uno dei suoi ultimi romanzi, ho notato un appiattimento pazzesco. Mi è sembrato quasi che avesse svolto un compitino giusto per sfamare l’editore e vendere una quantità di copie incredibile solo per il nome che si è giustamente costruito per indubbia capacità.
Proprio per questo mi sono chiesto: si può scrivere solo per dovere editoriale? Può l’anima arrendersi a tutto questo e non dare il suo apporto a una storia altrimenti banale e scontata? Penso che il titolo la dica lunga su come la penso.
Non si può non notare due particolari: il protagonista ha il tuo stesso nome ed è uno scrittore abbandonato dall’ispirazione. Che cosa c’è di te in questo personaggio? O meglio, quali elemento non vorresti mai avere in comune con lui?
Lo scrittore protagonista ha il mio nome perché mi ha aiutato a immedesimarmi nel suo fallimento arrivato dopo tanto successo e dopo lo smarrimento fra popolarità portata all’eccesso e perdita di quegli stimoli che un appassionato di scrittura deve sempre tenere stretti e dai quali mai può prescindere. Marco ha come difetto la debolezza e come pregio la caparbietà: in entrambi ci assomigliamo.
Quali progetti hai nel cassetto? Come affronti le nuove idee prima di iniziare la stesura vera e propria?
Sto scrivendo una nuova storia che diversamente dalle altre, è arrivata all’improvviso ed è stata subito chiara. Le altre invece le ho lasciate decantare, le ho modificate, mi hanno mandato in crisi, ho perfino pensato di abbandonarle alcune volte. Questa volta la mia ispirazione è arrivata sotto altra forma che non conoscevo. L’ho lasciata crescere poi mi sono messo a scriverla di getto e devo dire che fin qua sono soddisfatto. Inoltre ho il mio blog su cui scrivo ogni settimana e su cui ogni mercoledì do spazio a un emergente per farsi conoscersi, per far leggere ciò che scrive. Da dicembre sto collaborando con la scuola De Amicis di Treviglio al “Progetto scrittura”. Un piccolo corso per far capire ai bambini delle elementari come si scrive un racconto. E’ una cosa di cui sto parlando anche sul mio blog e di cui ne vado davvero fiero. Mi sta dando molto soprattutto a livello umano. D’altronde quando ci sono di mezzo i bambini è così.
Domanda obbligatoria del Salotto: come prendi il tè?
Il tè è la mia colazione da sempre, ma adoro prenderlo anche il pomeriggio d’inverno. Mi piace godere della mia casa quando ci posso stare e il tè… mi fa sentire a casa.
Grazie per averci fatto compagnia!
Grazie a voi, è stato un piacere.
Marco
Marco Conti – Biografia
Mi chiamo Marco Conti e sono nato a Romano di Lombardia (BG) il 5-8-1973. Abito a Treviglio (BG) dove lavoro come progettista. La scrittura è una passione che mi accompagna da sempre e che mi ha portato a creare anche un blog: marcoscrive.wordpress.com uno spazio personale su cui scrivere e condividere le mie passioni, le mie idee e dove potete trovare le recensioni ricevute dai miei romanzi, le interviste e tutti i miei racconti. Ad uno in particolare sono molto legato. Si tratta di “Semplicemente vivendo” in cui parlo del mio rapporto con una persona speciale che purtroppo non c’è più: mio padre. Questo racconto è arrivato fra i finalisti del Premio Letterario Emozioni 2017 ed ha ricevuto una Menzione d’Onore.
Recentemente ho creato sul mio blog uno spazio chiamato Emergenti in Vetrina, in cui chiunque si può presentare (ogni mercoledì) come meglio crede, mettendo in mostra i propri romanzi i propri progetti, le proprie ambizioni.
Sono sposato, ho due figli e amo trascorrere il tempo libero con la famiglia e gli amici. Amo il mare, amo viaggiare, leggere e ascoltare la musica. Ultimamente sto cercando di migliorare il mio inglese guardando tutti i mie film preferiti in lingua originale e sottotitoli in inglese… speriamo di riuscire nel mio intento. Naturalmente sto scrivendo una nuova storia, non posso farne a meno. Sta prendendo forma, i personaggi mi sembra di conoscerli da sempre e sono lì che aspettano solo di essere finalmente vivi fra le vicende che narrerò.
Oltre a ” L’anima non si arrende “: e-book scaricabile al costo di 0.99€ cliccando su questo link: https://www.amazon.it/dp/B078HF4JH9 e versione cartacea acquistabile a breve, ho scritto anche:
“Aspettando l’alba” “: e-book scaricabile al costo di 0.99€ cliccando su questo link: https://www.amazon.it/dp/B0746KJHB7 . Questo è il primo dei miei romanzi ad essere stato pubblicato come e-book. Oggi sto lavorando a una revisione per la quale mi avvarrò dell’aiuto dell’editor che ha collaborato con me per “L’anima non si arrende”. Lo stesso dicasi per la cover che assumerà una veste più professionale. Il secondo step, sarà anche per questo romanzo la creazione della versione cartacea.
“In equilibrio sopra la follia” : Ad oggi non ancora pubblicato. Prossimamente sarà disponibile sia in versione e-book che in versione cartacea
La mia pagina Facebook è la seguente:
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Mi potete trovare anche su:
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Twitter: @marcoscrivetwit
L’anima non si arrende – di Marco Conti
Una lettera, un improvviso tuffo nel passato per Marco; scrittore di successo abbandonato da Sabrina e dall’ispirazione, che accetta l’invito dello zio Nicola: recarsi a Parigi per ascoltare le ragioni della sua sparizione, avvenuta quando Marco era ancora bambino. Il viaggio a Parigi sarà l’occasione per riallacciare i rapporti col fratello Francesco e per riconciliarsi con il passato. Ad aspettarlo non sarà però Nicola, ma una scoperta inquietante. Emma, la sua compagna di viaggio, gli stravolge la vita; scompare, ma (forse) non per sempre…
Qualche estratto
DA: “ L’ANIMA NON SI ARRENDE”
Sfilò con un gesto veloce il nastro con cui teneva raccolti i capelli, lasciando che scivolassero in modo naturale intorno al viso. Fu un gesto fugace, istintivo, un gesto singolare per quanto mi rivelò di lei e della sua timidezza.
Le sue braccia ancora ingarbugliate in abbracci che l’hanno fatta morire dentro, per ora non mi stringono, ma i suoi occhi mi sorridono e la sua bocca mi bacia dolcemente augurandomi una buona notte.
Il rumore del vento che scuoteva gli ombrelloni, il ruggito del mare ora agitato e inquieto e il vociare dei pochi bagnanti, parvero improvvisamente più lontani. Lasciai che la paura di perdere quel contatto improvviso con la sua mano tesa verso la mia, svanisse spazzato via dalla consapevolezza che la vita sia una follia da odiare per quanto possa far soffrire, ma anche da amare per la stessa sofferenza che ce la fa percepire.
Ricordo che, seduto su quella Vespa, mi guardavo intorno cercando di immaginare come sarebbe andata la serata, cosa ci saremmo detti, se ci saremmo baciati. Sorvolavo con la mia immaginazione le quiete acque del nostro incontro, dove tutto era perfetto: con Sabrina stretta a me che accarezzavo l’asfalto con la mia Vespa pronta ad attraversare il mondo se gliel’avessi chiesto, con il sole che a fatica si lasciava morire, come se avesse voluto continuare all’infinito ad accompagnarci in quella folle corsa contro il tempo, in cui tutto all’infuori di noi era fermo, sbiadito, inutile.
Cavalcavo l’onda emotiva che senza alcun preavviso mi raggiungeva, anche nel mezzo della notte e mi buttava al largo, mi strapazzava per poi abbandonarmi sulla riva di una spiaggia deserta di idee e visioni, esausto, ma felice.
Mi guardo intorno e scopro che la mia vita è tutta lì, in qualche migliaio di copie dei miei romanzi vendute, in una notorietà spesso invadente ed in qualche polveroso premio da esibire agli amici una volta imboccata la via del tramonto
Stetti seduto vicino alla finestra ad osservarla mentre si vestiva e parlava dei suoi progetti e di noi, di una casa più grande di due o forse tre figli. Ricordo una musica in lontananza che faceva da sottofondo a quel momento che avrei voluto in qualche modo trattenere, imprimere sulla mia pelle per intensità e senso di pace che mi diede. Ricordo un drink appoggiato al tavolino, ricordo la sigaretta che mi fumava tra le dita ed un passante giù in strada che alzò lo sguardo e mi fissò per alcuni istanti e riprese a camminare immerso nei suoi pensieri.
Non so dire se sia stato tutto così perfetto, o se la mia mente con una sorta di meccanismo inconscio, abbia cancellato i dettagli inutili o banali di quel momento lasciandomi solo le emozioni ed i colori più forti, non so neanche per quale ragione quegli stessi colori producano ora in me un bruciore così forte, quando per anni sono rimasti in un cassetto della mia memoria sopiti e stinti, surclassati dal vissuto quotidiano che si stava spegnendo davanti ai miei occhi
Devo ritrovare me stesso, devo dare uno scopo alla mia vita e devo uccidere tutti i miei demoni per tornare finalmente a sentire l’adrenalina scorrermi lungo la schiena, ed i tasti del mio pc suonare una splendida melodia sotto i colpi violenti delle mie dita….
E’ da tanto tempo che non mi succedeva e questo lo devo senza dubbio a questo viaggio, alla distanza che ho messo fra il mio recente passato ed il mio presente che a fatica torna a riaffacciarsi su un futuro tutto da scrivere.
Mentre il tempo di questa piacevole serata scorre veloce, bruciato dagli ardori dei racconti delle nostre passioni vagamente sopite dalle vicissitudini delle vita, mi perdo negli occhi di questa ragazza, mi perdo nel suo passato, mi mescolo al suo presente e fluttuo in uno spazio a me nuovo e del tutto privo di secondi fini, di false certezze e di ipocrisia
Titolo: “L’ANIMA NON SI ARRENDE”
Autore: Marco Conti
Data pubblicazione su Kindle Amazon: 22-12-17
Numero Pagine: 192
Link per scaricarlo: https://www.amazon.it/dp/B078HF4JH9
ISBN versione cartacea (pubblicazione a breve): 9781977063540