Il crimine in epoca Regency: omicidi, investigatori e misteri
Introduzione
Il crimine in epoca Regency è diffuso e misterioso come quello, assai più noto, dell’epoca vittoriana? Quanto cambia nell’arco dell’800 la tipologia di crimini e il modo di affrontarli? Scopriamolo!
L’epoca Regency (1811–1820), che amiamo tanto per i suoi aspetti più raffinati, romantici, culturali, non è sempre luminosa come ci raccontano i romanzi ambientati in questo periodo, anzi, nella realtà cela anche diversi lati oscuri. Abbiamo visto in altri articoli alcuni aspetti del costume e della Storia che ci fanno rabbrividire, oggi trattiamo quello più controverso, il crimine. Mentre Jane Austen scriveva romanzi ambientati in salotti ovattati, le strade di Londra e delle città inglesi erano teatro di furti, truffe, omicidi e rivolte sociali. Questo articolo esplora il volto meno noto della Regency era, analizzando i principali fenomeni criminali, le risposte istituzionali e il contesto sociale che li alimentava.
Contesto storico e sociale del crimine in epoca Regency
- Periodo di transizione: il periodo Regency era si colloca tra la fine dell’epoca georgiana e l’inizio di quella vittoriana. È un’età segnata, a livello internazionale dalle guerre napoleoniche; in Inghilterra, avvengono numerosi cambiamenti che portano a crisi economiche e tensioni sociali, legate alla Prima Rivoluzione Industriale e all’inizio della Seconda.
- Urbanizzazione e povertà: L’inizio della rivoluzione industriale, soprattutto verso la fine dell’epoca Regency, porta a un rapido aumento della popolazione urbana, con conseguente disoccupazione e miseria concentrate in quartieri nati come borghesi, ma in repentino degrado.
- Disuguaglianze estreme: Nonostante il progressivo, raido affermarsi della classe borghese, l’aristocrazia continua a vivere nel lusso e nei privilegi, mantenendo il controllo dei terreni agricoli, delle prime innovazioni tecnologiche e di buona parte dei commerci, possedendo terreni anche nelle Colonie. Dall’altra parte, le classi inferiori affrontano fame e sfruttamento. Questo divario alimenta il crimine come mezzo di sopravvivenza. Le classi meno abbienti, in città e in campagna, vivono situazioni diverse, e diversi sono i crimini che troviamo nelle campagne e nelle città.
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le tipologie di crimini diffusi in epoca Regency
Se in epoca vittoriana il crimine è uno degli argomenti più interessanti per il popolo, in epoca Regency apparentemente si vive una relativa quiete. Ancora non sono diffusi i quotidiani e non è nato il famoso London News e l’ancor più amato Illustrated, che permettono a un numero maggiore di lettori, anche con poca alfabetizzazione, di seguire i fatti di cronaca più interessanti.
Questo non significa che l’epoca Regency sia meno afflitta dal crimine, ma rispetto agli anni successivi si può notare una differenza nella tipologia di reati più diffusi.
Furti e borseggi
- I ladri operavano nei mercati, nei teatri e persino nelle chiese.
- Le donne erano spesso vittime di borseggiatori nei luoghi affollati.
Il furto non passa mai di moda. In epoca Regency, in cui il trasporto avviene ancora in strade non sicure, accidentate, percorse da carrozze e cavalli, è ancora diffuso il brigantaggio. Quasi tutti i percorsi principali, che seguono ancora in gran parte i tracciati romani, attraversano boscaglie e boschi, territori adatti ai briganti che possono nascondersi e fuggire con facilità. Per questo motivo, i carichi preziosi spesso vengono trasportati con scorte armate e anche le carrozze accompagnate da servitori muniti di armi.
Il borseggio è all’ordine del giorno, soprattutto in posti dove la gente si distrae facilmente. Le donne, considerate sempre l’anello debole della società, sono il bersaglio migliore: i nobili non portano con sé quasi mai denaro e se serve, lo affidano a servitori attenti, mentre le donne borghesi e delle classi inferiori portano, in borse di stoffa e facilmente raggiungibili, i soldi che servono per le spese. Si affinano così i “manolesta” e si addestrano i ragazzini al borseggio. Il fenomeno della criminalità minorile esploderà in epoca vittoriana.
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Truffe e frodi
- Falsi mendicanti, venditori di elisir miracolosi e truffatori finanziari proliferavano.
- Le truffe immobiliari e matrimoniali erano frequenti tra le classi medie.
I romanzi rosa ne sono pieni: avventurieri in cerca di dote, privi di scrupoli nel millantare qualità e possedimenti inesistenti pur di arrivare alla dote della sventurata fanciulla. Se per una donna il matrimonio era una necessità, lo era anche per chi, dopo essersi giocato tutto, rimaneva solo con debiti e cattive intenzioni.
In un’epoca in cui la medicina ufficiale uccideva forse più delle malattie, non era raro che imbonitori inventassero cure miracolose, se non tossiche almeno inutili. È l’alba del pandemonio che troveremo in epoca vittoriana, in cui anche la pubblicità sui giornali determinerà la diffusione di panacee contro tutti i mali. I venditori ambulanti di tali medicamenti affollano le fiere dei paesi, incantando con la loro parlantina il pubblico ignorante e alla ricerca di rimedi per i più vari malanni.
Nelle città, come nelle campagne, era poi molto facile promettere guadagni facili in seguito a investimenti fasulli: era molto difficile accertarsi della veridicità delle promesse, e chi investiva rischiava di trovarsi in mano un pugno di mosche al posto di case, cantieri, navi o terreni.
Crimini violenti
- Omicidi, risse e violenze domestiche erano diffusi, ma spesso sottovalutati dalle autorità.
- Il Massacro di Peterloo (1819) è un esempio emblematico di violenza istituzionale contro manifestanti pacifici.
Rispetto all’epoca vittoriana, il numero di omicidi documentati è assai più basso, mancando ancora l’inurbamento selvaggio alla base di moolti crimini. Tuttavia, non si può dire che fosse un’epoca priva di questo tipo di crimine. La tutela delle donne e dei figli, all’interno della famiglia, era quasi nulla, e padri e mariti avevano diritti che oggi ci sembrano assurdi: era addirittura possibile vendere la propria moglie legalmente!
Per non parlare delle donne perdute, che perdevano ogni diritto. La mancanza di tutela di donne e bambini faceva sì che fra le mura domestiche accadessero reati che passavano quasi impuniti in molti casi.
Ricordiamo che la pena di morte era ancora utilizzata diffusamente.
Il massacro di Peterloo è invece una strage legalizzata: si tratta della sanguinosa repressione da parte di vari reparti dell’esercito britannico, nell’ambito di una grande manifestazione popolare, organizzata a Manchester il 16 agosto 1819. La location era St. Peter’s Field: il Manchester Observer assimilò il nome a Waterloo, poiché tra i soldati mandati a reprimere la “rivolta” erano presenti veterani dell’esercito anti-napoleonico. Si trattava di un comizio pacifico, convocato per chiedere al parlamento britannico una riforma elettorale, ma la folla, circa 80.000 persone, fu dispersa con la forza da reparti di cavalleria che provocarono tra gli undici e i quindici morti e diverse centinaia di feriti.
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Giustizia e punizioni
Il crimine in epoca Regency non veniva contrastato da un vero e proprio servizio di polizia organizzato. Anche il sistema giudiziario era ancora molto carente: d’altra parte, se pensiamo a Oliver Twist, ambientato già in epoca vittoriana, vediamo come fosse arbitrario e carente, nelle mani di giudici, se non corrotti, almeno poco attenti alla giustizia e all’imparzialità.
Durante la l’epoca della Reggenza, inoltre, gli inglesi nutrivano un’avversione costituzionale per la polizia, convinti che una forza di polizia organizzata avrebbe minato gli ideali del regno. In presenza di un crimine ci si rivolgeva direttamente a magistrati locali e agenti volontari. Occasionalmente, si ricorreva all’aiuto dei Bow Street Runners di Londra.
Se il crimine comportava una morte sospetta, veniva chiamato il medico legale per stabilire eventuali responsabilità e intraprendere un’indagine.Vedremo come si svolgevano queste indagini in un articolo a parte.
Il sistema giudiziario
Come accennato, il sistema giudiziario era assai carente e arbitrario: sarà soprattutto in epoca vittoriana che molte leggi verranno corrette o ratificate ex novo.
Durante il periodo della Reggenza, i giudici in Inghilterra e Galles venivano nominati principalmente tra gli avvocati esperti delle corti centrali di common law o per presiedere le corti d’assise nelle contee. Venivano scelti tra i ranghi della nobiltà e godevano di uno status sociale più elevato di quanto la loro formazione giuridica suggerisse. Sebbene i giudici a tempo pieno fossero pochi, la maggior parte dei ruoli giudiziari era part-time, e i giudici di pace (JP, non retribuiti!) e i magistrati si occupavano dei casi locali. I giudici interpretavano la legge, un ruolo importante ma a volte controverso, e le loro decisioni avevano una notevole influenza sul sistema giudiziario, che era una componente fondamentale della classe dirigente. I giudici erano i principali responsabili dell’interpretazione del diritto comune come stabilito dai precedenti e le loro opinioni influenzavano l’applicazione delle leggi. I tribunali locali erano affollati e poco trasparenti.
Le punizioni dei crimini in epoca Regency
L’applicazione delle leggi era in mano ai giudici e alle corti che si formavano nelle zone rurali. La giustizia era molto carente, ma la pena di morte diffusa come rimedio per una molteplicità di reati.
- Impiccagione per furti anche minori.
- Deportazione in Australia come pena alternativa.
- Prigioni sovraffollate e malsane, come la famigerata Newgate Prison.
Finire nelle mani della Giustizia spesso significava andare incontro alla morte. Reati come il bracconaggio e il furto, così come la sodomia, erano passibili di morte, ma qualora la pena fosse la deportazione, il rischio di morire era altissimo, sia sulle navi adibite al trasporto, sia nei territori in cui i prigionieri, destinati ai lavori forzati, venivano mandati.
Nelle prigioni il sovraffollamento, le condizioni di vita critiche e i maltrattamenti portavano a sorti non migliori, soprattutto se il periodo della detenzione si prolungava.

Polizia e sicurezza – i crimini in epoca Regency
- Assenza di una forza di polizia moderna: Prima del 1829, non esisteva una polizia strutturata. La sicurezza era affidata a “watchmen” e “constables”, spesso corrotti o inefficaci.
- Bow Street Runners: Fondati nel XVIII secolo, furono i precursori della polizia investigativa, ma operavano in modo limitato.
In epoca Regency non esiste alcuna buona prassi per le indagini, né una vera e propria preparazione per chi doveva mantenere l’ordine o investigare. La criminologia comincia a diventare più scientifica nel corso dell’800.
A stabilire le cause di morte sono i medici attraverso l’autopsia: i coroner. Il nome deriva dal latino, corona: sono di fatto ufficiali autorizzati, appunto, dalla Corona inglese. Nelle campagne queste figure però sono rare e tocca al medico locale, a meno che non chiami per un confronto il Coroner, stabilire le cause di morte.
I Bow Street Runners svolgono il loro ruolo nelle principali città e in caso di reati gravi vengono chiamati per supportare le forze locali, ma mancando una vera organizzazione le indagini e gli arresti rimangono ancora legati alle forze locali.
Crimine e letteratura
La letteratura non è interessata particolarmente al crimine in epoca Regency e sono ancora pochi gli autori che affrontano temi legati al crimine, se si escludono i romanzi gotici che tuttavia non seguono il filone di indagini, ma raccontano storie più incentrate sul dramma e sul mistero, senza tentare di offrire soluzioni secondo lo stile crime.
Nasce in questo periodo l’interesse verso il mistero, il delitto gli aspetti più oscuri dell’animo umano. Non si tratta di fare indagini per scoprire il colpevole, ma di sondare fino a che punto l’uomo può spingersi. Il gusto per il macabro, l’orrore, il grottesco porterà nel corso del secolo a sviluppare diversi generi letterari, ancora in nuce nei primi autori che lavorano in questo periodo.
- Autori come Thomas De Quincey e Mary Shelley esplorarono il lato oscuro della società.
- Il romanzo gotico e il noir storico trassero ispirazione dai crimini dell’epoca.
Più recentemente nasce il Regency Mistery, un genere ibrido fra il romanzo Regency e il crime. Questo genere è in espansione, oggi, in collegamento diretto con l’interesse per il periodo della Reggenza: non solo balli e manovre matrimoniali, libertini e duchi in cerca di moglie, ma misteri e delitti da risolvere.
Talvolta con risultati improbabili e scarsa fedeltà alla realtà storica, questo genere ha trovato nuovi estimatori con la diffusione dei retelling e dei sequel di romanzi famosi, in particolare austeniani.
FRa gli autori degni di nota troviamo Heyer, una delle maggiori autrici Regency del Ventesimo secolo, Carr e Perry. Altri autori degni di nota sono Seals, PD James.
