Giornata internazionale del gatto – victorian cats

Giornata internazionale del gatto – victorian cats

giornata internazionale del gatto
Carl Kahler , anche Karl Kahler (12 settembre 1856-18 aprile 1906), era un pittore austriaco di genere e animali, particolarmente noto per i suoi dipinti di gatti.

17 febbraio: giornata mondiale del gatto.

La festa è abbastanza recente, infatti è solo dal 1990 che in Italia si celebra la ricorrenza. Si tratta di una celebrazione tutta italiana, in quanto la Giornata internazionale del gatto, indetta nel 2002 dall’International Fund for Animal Welfare (Ifaw), cade l’8 agosto.

Dunque la Giornata del Gatto nostrana nasce da iniziative pressoché private: la giornalista gattofila Claudia Angeletti propose un referendum tra i lettori della rivista “Tuttogatto” per stabilire il giorno da dedicare a questi animali.

Carl Kahler

La proposta vincitrice fu quella della signora Oriella Del Col che nella scelta di questa data volle inserire molteplici significati, tutti legati al mondo felino:

  1. febbraio è il mese del segno zodiacale dell’Acquario, ossia degli spiriti liberi ed anticonformisti… come quelli dei gatti che non amano sentirsi oppressi da troppe regole.
  2. tra i detti popolari febbraio veniva definito “il mese dei gatti e delle streghe” collegando in tal modo gatti e magia.
  3. il numero 17, come il gatto (soprattutto nero) si dice che porti sfortuna. Una data per sfatare due sciocche credenze in una volta sola.
  4. il 17 porta sfortuna fin da tempi antichissimi, infatti rappresenta in numeri romani l’anagramma di “VIXI” ovvero “sono vissuto”, di conseguenza “sono morto”. Il gatto, per contro, può vantarsi di ben sette vite: c’è animale che rappresenta meglio un amuleto per questo numero?
  5. il 17 diventa quindi “1 vita per 7 volte”, come le sette vite dei gatti.

    Carl Kahler

Il 17 febbraio si festeggia anche in Polonia. Ecco alcuni Paesi e le rispettive date di inaugurazione della Giornata internazionale del Gatto:

Italia17 febbraio1990; Polonia17 febbraio 2006; Stati Uniti d’America 29 ottobre 2005; Giappone 22 febbraio 1987; Russia1 marzo 2005.

Carl Kahler

Il gatto nell’epoca vittoriana.

Come risulta da innumerevoli foto, l’epoca vittoriana amava i cani più dei gatti.

Se allora fosse esistito facebook, sarebbero stati i cani a ottenere più like.

La fama canina presto spiegata: la regina Vittoria adorava i cani e fin da giovanissima è stata affiancata da questi fedeli compagni, di varie razze.

Landseer, 1838: i pets ella regina.
In epoca Regency, invece, i gatti avevano maggior fortuna: affezionati alle cucine, cacciatori di topi, avevano i loro estimatori anche nei salotti e nelle stanze nobili, da cui, invece, erano quasi banditi nel regno della nostra Vittoria.

Dopo tanti servigi resi sanificando dispense da odiosi roditori, la scalata sociale dei cani scalzò i felini dalle grazie delle dame, relegandoli come miagolanti cenerentole alle sole cucine.

Charles van den Eycken (17 aprile 1859 – 27 dicembre 1923), a volte noto come Duchêne, era un noto pittore belga specializzato in immagini di interni, cani e gatti.

Ma la riscossa dei gatti vittoriani era dietro l’angolo, e il paladino della razza fu Harrison William Weir (5 maggio 1824 – 3 gennaio 1906), che nel luglio del 1871 organizzò la prima esposizione di gatti in Inghilterra, al Crystal Palace di Londra. 

Ma anche prima dell’esposizione, qualche nobile gattofilo aveva già spezzato varie lance a favore dei mici, addirittura commissionando ritratti e ritratti di gruppo per gli amatissimi gatti.

Charles van den Eycken

Le attività di Weir a favore dei gatti andarono oltre all’organizzazione delle mostre: egli difese la specie, nelle sue frequentazioni dei circoli culturali e letterari, e scrisse addirittura dei saggi sui gatti, come Our Cats and All About Them.

La scarsa fortuna dei felini in periodo vittoriano la possiamo intuire anche dal fatto che la letteratura, mentre di cani ogni tanto parla, sui gatti tace. Se poi pensiamo al trattamento che il povero micio riceve a Cranford (romanzo di Elizabeth Gaskell) per restituire un merletto finito nel suo stomaco…

I gatti vittoriani attirano, inoltre, l’attenzione poco gradevole dei tassidermisti, che sui poveri animali sperimentano, come per uccellini e altri piccoli animali, una nuova arte scultorea che li vede protagonisti di scenette da mettere sotto vetro.

Ma i tassidermisti, sempre in questo periodo, si trovano spesso alle prese con animali da compagnia passati a miglior vita, spesso cani ma anche gatti, che i padroni desiderano tenere con sé anche… post mortem.

Charles van den Eycken
Insomma, qualche gatto, si può dire con certezza, è stato molto amato e molto pianto dopo la morte.

Fra le stranezze (ma esistono anche oggi) vittoriane, possiamo annoverare i funerali degli animali. E anche alcuni gatti, dopo una vita d’amore e di fusa, ebbero il loro servizio funebre.

Insomma, i felini nella storia hanno avuto alti e bassi: divinità nell’antico egizio, demoni nel medioevo, disinfestatori professionisti in quasi tutti i periodi della storia, hanno meritato ampiamente questa festa.

giornata internazionale del gatto
Elizabeth Platonovna Yaroshenko di Nikolai Yaroshenko, 1880.

 

Il dizionario dei gatti

Nel 1895, Marvin R. Clark pubblicò il dizionario essenziale dei gatti, chiamato Pussy and Her Language . La guida di 150 pagine è piena di fatti di gatti, storie e fantasiose prose sui felini, in un’epoca in cui i gatti non hanno avuto molto rispetto. 

Ci sono 17 vocaboli fondamentali nella lingua felina: 

I gatti, secondo questo manuale, hanno accenti francesi e in base alla loro pronuncia delle “parole” possono esprimere concetto molto chiari ed essere molto espliciti… specia quando arrabbiati.

È possibile anche leggere l’intero libro online.

La giornata internazionale del gatto, per sfatare falsi miti e scoprire, o riscoprire, uno dei più antichi compagni dell’uomo, e fra tutti, il più indipendente.
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I gatti vittoriani entrarono fra i soggetti più adatti alle divertenti – o quasi – cartoline d”auguri tipiche del gusto del periodo.
Il Gatto Bludi Prussia che ebbe l’onore di essere amato e curato da Sua Maestà la Regina.
Fonti e link

http://wordwenches.typepad.com/word_wenches/2011/04/the-regency-cat.html

https://www.mimimatthews.com/2015/05/28/the-character-of-cats-depictions-in-georgian-and-regency-literature/

https://www.atlasobscura.com/articles/how-englands-first-cat-show-countered-victorian-snobbery-about-cats

https://www.mimimatthews.com/2016/01/21/cat-funerals-in-the-victorian-era/

https://en.wikipedia.org/wiki/Harrison_Weir

http://www.neatorama.com/pet/2017/08/10/A-Victorian-Era-Cat-Dictionary/

 

Arte vittoriana

 

Immagini da pinterest e da Invaluable.com 

 

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