Matrimonio e dolcetti – curiosità sui dolci e le nozze nell’800
Le nozze nell’800 erano occasione di gustare dolci in compagnia. Come tutti gli eventi, infatti, erano accompagnati da tradizioni culinarie più o meno antiche e da alimenti collegati a gesti beneaugurali. Scopriamo oggi alcune curiosità sul tema!
La torta della sposa – la torta di nozze.
Quella che oggi chiamiamo “wedding cake” originariamente era la “Bride cake”, la torta della sposa: indicava e sottolineava che la vera protagonista della festa era la sposa, che entrava nel “matrimonio”, ossia nel sacramento/patto nato per tutelare la maternità e la famiglia.
Antiche tradizioni, risalenti all’epoca romana, prevedevano che lo sposo sbriciolasse del pane sulla testa della sposa, in segno di buon augurio e prosperità. I primi esempi di torte nuziali erano, infatti poco più che dei pani dolci, delle torte leggere. Questa tradizione dello sbriciolare il pane sulla sposa è rimasto in uso in Scozia per diversi secoli, mentre dal resto dell’Inghilterra (e dell’Europa) è scomparso, soprattutto quando le torte si sono fatte più complesse e fra glassa e creme, uno spezzettamento sulla sposa sarebbe stato poco invitante.
Le prime torte di nozze
Le prime torte di nozze di cui si hanno le ricette erano un po’ diverse da come ce le aspettiamo. Siamo nel 1685 e a riportarci la ricetta è Robert May, che parla di una torta ripiena di carne, ostriche, testicoli di agnello, pinoli, creste di gallo. La pasta che racchiude queste leccornie è una pasta di pane.
Il pane, d’altra parte, servito accatastato, faceva parte delle antiche tradizioni sponsali: gli inglesi, dopo averci messo su gli sposi per un po’ di tempo (proprio “sopra” alla pila di panini, forse per questo oggi sulla torta mettiamo una statuetta con la coppia), che amano infilare di tutto nelle torte, ebbero la bella pensata di crearla ben speziata e ricca di testicoli, per festeggiare le spose.
Nelle nozze nell’800 – torte per tutti
Più o meno nel 1700 le torte della sposa diventarono dolci. Ma si prese la bella abitudine di portarne a casa un pezzetto e di metterlo sotto al cuscino: non prendere la torta della sposa portava male. Ovviamente le torte non erano ancora ricche di glassa, creme e coperte di frutta o cioccolato.
È in questo periodo però che, dovendo mangiarne tutti, portarne a casa un pezzo, ci si rende conto che la torta deve essere grande abbastanza.
Cominciano a nascere le torte a più piani, ponendo i primi problemi di ingegneria culinaria a chi si occupava del rinfresco…
Il rinfresco di nozze nell’800 e prima
Un piccolo passo indietro: ma com’erano i rinfreschi di nozze nell’800?
I matrimoni si celebravano la mattina, dalle otto a mezzogiorno al massimo, perché gli sposi dovevano arrivare alla cerimonia digiuni.
Spesso le nozze erano celebrate durante la settimana, meglio se di mercoledì. Fuori discussione il sabato! Con questa premessa, il rinfresco nuziale non poteva che essere una ricca colazione.
I poveri offrivano quello che potevano in un breve pasto domestico, e poi tutti via a lavorare, ma anche i ricchi tendevano a offrire rinfreschi solo agli amici più intimi e alla famiglia, non c’era ancora l’abitudine di grandi pranzi con centinaia di invitati: le nozze, poi, si festeggiavano dando cene o balli, ma in altre occasioni.
Ecco perché le torte entrano in uso: nelle colazioni inglesi nell’800 entravano plum cake e heavy cake come elementi quotidiani.
La glassa sulle torte nuziali
L’uso di glassare la torta della sposa di bianco oggi ci pare scontata, tanto che si arriva a fare di tutto, dalle torte rosse, a quelle goth… ma fra 1700 e 1800 lo zucchero era ancora un bene di lusso, soprattutto quello bianco semolato.
Se pensiamo che la torta bianca fosse solo un simbolo di purezza, ci sbagliamo: più bianca era, più fine era lo zucchero. Si trattava soprattutto di un segno di opulenza.
Tre torte per tutti
Nell’800 era diffusa un’altra tradizione, quella di proporre agli ospiti non una ma tre torte: quella della sposa, che era la principale, bianca, a più strati, che veniva divisa e conservata dagli ospiti; una alla frutta, da mangiare durante il rinfresco, e una chiamata “torta dello sposo”, di solito scura, più sostanziosa e burrosa, dal sapore più forte e talvolta imbevuta di liquore, in un secondo momento per questo dolce viene impiegato il cioccolato. Una ricetta caratteristica per la torta alla frutta dello sposo fu pubblicata nel The British Baker nel 1897.
Questa torta aveva un tavolo a parte, e poteva essere mangiata dagli ospiti se la preferivano a quella alla frutta. Col tempo, questa torta è passata al rinfresco delle prove del matrimonio. O all’addio al celibato.
Alla fine, le tre torte si sono fuse in una sola… e infatti, nella tradizione sono tre i tipi di torte che si offrono: quella al pan di spagna con glassa, la torta al cioccolato, oppure la crostata alla frutta.
La torta della regina Vittoria
Tanto per cambiare, fino al matrimonio di Albert e Vittoria, il 10 febbraio del 1840, la torta di nozze era meno diffusa: dopo questo evento, tutti hanno voluto torte di nozze.
Quella di Victoria ha fatto sicuramente scuola.
A partire dalla fine del 1700 in Inghilterra arriva la moda della cucina francese, compresa la pasticceria.
Sulle tavole nobili apparivano vere e proprie sculture, in particolare per quanto riguardava i dolci.
Victoria fa una scelta patriottica e l’interno della sua torta è formato da una pasta di tradizionale plum-cake, e per tradizione sceglie la glassa allo zucchero candida.
Quello che però passa alla storia, è il decoro: in cima alla torta, in puro stile neoclassico (molto francese, ma gli inglesi dicevano che si trattava di stile Regency!), compare una scultura di zucchero raffigurante l’Inghilterra, gli sposi in abiti romani e un cane. Il tutto circondato da piccoli putti. C’erano poi fiori d’arancio e mirto come decorazioni tutt’intorno: il mirto era una pianta particolarmente cara alla regina, che l’aveva voluto anche nel bouquet.
Pesava 300 libbre, ed era alta quattordici pollici per dieci piedi di circonferenza (136 chili, alta 35, 5 centimetri, 3 metri di diametro).
Prima che la torta venisse consegnata per il rinfresco, rimase per un po’ in bella mostra nella vetrina della pasticceria dove il popolo poté rimirarla. Oggi ci dobbiamo accontentare della litografia ufficiale “Royal Wedding Cake, Her Most Gracious Majesty Queen Victoria and His Royal Highness Prince Albert, Married 10 February 1840”, perché della torta non esistono foto (non era ancora diffusa la macchina fotografica). Però… una fetta è tuttora conservata nel Victoria & Albert Museum!
https://daily.jstor.org/englands-obsession-with-queen-victorias-wedding-cake/
Confetti!
Parlando di Dolci usanze nelle nozze dell’800, non possiamo non parlare di bomboniere e confetti.
La bomboniera è un’invenzione tutta francese e nasce per contenere, semplicemente caramelle (bon bon). Abbiamo già detto che i dolci sono un bene di lusso per molto tempo, perciò le bomboniere erano privilegio delle riccone: ed ecco perché erano così preziose e lavorate.
Per un incredibile mistero, i primi a donare bomboniere e confetti però furono gli italiani: fu in Italia nel XV secolo che cominciarono a essere donati confetti in bomboniera, a partire dalla “coppa amatoria”, un piatto di ceramica, talvolta decorato col ritratto della futura sposa o dei due fidanzati, pieno di confetti, che era un tipico dono di fidanzamento.
I confetti hanno di per sé una storia molto lunga, risalente all’epoca romana e si trattava di dolci molto apprezzati (come oggi!).
La definitiva affermazione della bomboniera nel 1896, quando per le nozze del principe di Napoli e futuro re d’Italia, Vittorio Emanuele, con Elena del Montenegro, gli invitati ricevettero come dono delle bomboniere, facendole diventare quindi il dono degli sposi e dando il via alla tradizione moderna che noi oggi conosciamo e che è divenuta popolare, non più ristretta alla sola borghesia o nobiltà.
https://www.smithsonianmag.com/arts-culture/the-strange-history-of-the-wedding-cake-1-63011094/
http://www.avictorian.com/weddingcake.html
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