La casa Regency
La casa Regency
La casa Regency è molto riconoscibile come stile, sia per quanto riguarda l’architettura degli appartamenti cittadini sia nelle dimore di campagna.
Esempi tipici di casa di città in stile Regency li troviamo nelle zone di Londra ideate dall’architetto John Nash, Regent’s Street, St. James… e nei celebri quartieri di Bath nati durante il boom di notorietà della cittadina fra la fine del 1700 e la prima metà dell’800.
Abbiamo già visto come lo stile della casa Regency unisca elementi dello stile neoclassico francese al gusto british per una certa linearità e sobrietà di forme.
Mentre i francesi hanno declinato il neoclassico nel pomposo stile impero, la versione d’oltre Manica ci richiama quieti fasti e un maggior rigore.
Predomina, nelle facciate, il bianco dello stucco di Londra, o il mattone nudo, la porta scura circondata da due colonne.
La scelta urbanistica dell’epoca Regency è quella tipica delle case a schiera (terrace), ossia file di palazzine molto simili fra loro che si affacciano sui due lati della strada. Spesso i quartieri eleganti vengono disposti su una forma a mezzaluna, con le case che si affacciano su una piazza o su un giardino.
L’aspetto delle vie edificate in questo periodo è molto ordinato, pulito, lineare, e comunque elegante.
Tipicamente, le abitazioni cittadine inglesi sono circondate da un elegante ringhiera in ferro battuto, che permette di proteggere e dare luce al piano seminterrato.
Elementi architettonici tipici sono le finestre a bovindo, beau window, che danno movimento alla facciata permettendo di dare alle stanze maggior luce.
La struttura delle case Regency
Le case Regency cittadine si sviluppano in altezza e profondità: il lato affacciato sulla strada è quello più piccolo.
Le dimore più prestigiose erano dotate di giardini e cortili interni, uno dei quali serviva per le carrozze e i cavalli di proprietà.
Spesso, chi non poteva usufruire di uno spazio personale per le stalle (che era assai raro), si appoggiava ad apposite strutture che fornivano stalle e cura agli animali.
Durante la rivoluzione urbanistica dell’epoca Regency, gli architetti dovettero tenere conto degli spazi per queste stalle, che dovevano essere abbastanza vicine alle dimore per permettere ai signori di ordinare carrozza e cavalli in tempi abbastanza rapidi.
Le stalle
È fra gli anni Venti e i Novanta dell’800 che Londra e le altre città si trovano a far fronte al massimo sviluppo dell’utilizzo di cavalli sia per il trasporto di persone ce di merci; in seguito, con l’avvento dei tram, delle ferrovie, delle prime auto, la presenza di cavalli nelle città diminuirà sensibilmente.
Cavalli, se ci pensiamo, non significa solo avere stalle vicine, ma anche fare i conti con la loro alimentazione e con… quello che se ottiene. Strade e parchi, insomma, avevano un aroma speciale anche grazie alla loro presenza… anche per questo, la stalla privata la sceglievano solo coloro che potevano disporre di vasti possedimenti, giusto per non avere sotto il naso anche a casa gli animali.
Ogni grande casa a Brunswick Square e Terrace aveva uno stabile a due piani sul retro, composto da quattro o sei box per cavalli, un cavalletto da carrozza e una stanza per gli imbraghi al piano terra; il fienile si trovava al primo piano, insieme alla stanzetta dello stalliere. L’acceso interno alle stalle era direttamente dal retro della casa al piano terra o al primo piano.
I cortili erano invece importantissimi, per dare luce agli alti edifici anche nella parte interna, e quando possibile in essi venivano ricavati piccoli spazi verdi.
Il cortile, più spesso, era uno spazio di servizio, dove potevano trovarsi animali domestici (anche polli), dove si trovava sovente il bagno della servitù (in periodo Regency cominciano a diffondersi i primi WC, ma non certo per la servitù) e dove sostavano i fornitori.
Il seminterrato
La parte meno nobile della casa, ma anche quella più… utile, era il piano seminterrato.
In moltissime case d’epoca si notano la recinzione e l’ingresso di servizio che porta al piano sotterraneo, accanto all’ingresso principale della casa, che si presenta come un’apertura nella cancellata in ferro battuto.
Il seminterrato ospitava le cucine e altri locali di servizio, come l’ingresso delle cantine, la stanza del carbone e della legna, materiali che venivano di solito spediti attraverso appositi fori in tunnel che scaricavano tutto in legnaia e carbonaia, la dispensa, i locali per lo stoccaggio della carne a temperatura “frigorifero” – o quasi – alcune stanze per la servitù.
L’aspetto di questi locali era piuttosto buio, poiché prendevano luce solo da finestrelle a ghigliottina a livello del suolo, ed erano per lo più illuminate da lampade a olio e candele di sego, quindi fra gli odori della cucina, delle stalle, delle candele, non erano molto profumate.
Anche gli arredi erano piuttosto spartani, così come i materiali usati per pavimentazione e pareti.
Insomma, in queste stanze non brillava il candore neoclassico come ai piani superiori.
Le stanze migliori erano riservate a maggiordomo e governante, il primo aveva solitamente la stanza accanto alla porta della cantina, di cui era responsabile (pensate anche a Quel che resta del giorno), mentre la governante occupava la stanza più vicina all’ingresso di servizio, che prendeva luce dalla strada.
La soffitta
La servitù tuttavia non viveva sempre nel seminterrato. Probabilmente cuoca e sguatteri di cucina vi regnavano, ma nella casa Regency di classe media e alta le stanze per cameriere e servi era la soffitta.
Ricordate La piccola Principessa? Anche in periodo Regency la suddivisione dei locali della servitù non era molto diversa.
Cameriere e personali di servizio occupava il sottotetto, nel quale spesso venivano, come oggi, conservati mobili e oggetti non più utili.
Il personale si serviva di una scala apposita e non si muoveva quasi mai lungo quella padronale, per i vari piani della casa.
In alcune case, il sottotetto ospitava anche le camere dei bambini, dove non potevano disturbare le attività degli adulti ed erano comunque sotto sorveglianza.
Il piano terra
Il primo piano della casa Regency era riservato alle attività “pubbliche”, ossia per ricevere ospiti e per dedicarsi alle questioni sociali.
L’ingresso costituiva il biglietto da visita della dimora, spesso era riccamente decorato con trompe l’oil o con materiali preziosi. Qui venivano fermati temporaneamente gli ospiti in attesa di essere annunciati, perciò questi ultimi avevano tempo di dare un’occhiata in giro e avere una prima impressione della ricchezza (o del carattere) dei proprietari. Era fondamentale dare una buona impressione!
Al piano terra troviamo la sala da pranzo e la stanza di passaggio fra le cucine e il salone. La sala da pranzo, quella più importante della casa, era solitamente curata in ogni particolare, dall’estetica architettonica all’arredamento e suppostili.
Sempre al piano terra si trovava il salotto, la stanza jolly in epoca Regency.
La famiglia la utilizzava come stanza da mattina, dove svolgere le attività quotidiane, ma anche come sala da pranzo per i pasti famigliari, come il tè pomeridiano.
Qui le signore ricevevano, ricamavano, incontravano le amiche. A volte, se gli uomini non disponevano di una biblioteca personale, attrezzavano una o più pareti del salotto a libreria.
La scala
Oltre alla scala della servitù, le case Regency collegavano i diversi piani attraverso una scalinata centrale in alcuni casi visibile dalla hall.
Questa scalinata era perciò in materiali pregiati, legno, marmo, pietra, e avevano un corrimano in legno o ferro battuto.
Primo piano
Le attività private si svolgevano al primo piano della casa, dove si trovavano i salotti privati, le sale da musica, lo studio del padrone di casa. Qui potevano trovarsi anche le camere padronali, con spogliatoi annessi, anche se potevano trovarsi anche al piano superiore.
Era un piano in cui venivano ammessi solo pochi eletti, principalmente le amicizie più intime.
Secondo piano
Se la casa era dotata di un secondo piano, era quello destinato agli appartamenti per la notte. Le camere da letto erano dotate di spogliatoi che venivano utilizzati all’occorrenza anche per la toeletta e per il bagno.
Le case di campagna in epoca Regency
Se la casa di città per le classi più elevate era necessaria durante la Stagione (a Londra soprattutto), le dimore di campagna erano la vera misura del potere delle famiglie.
Un uomo senza una tenuta gigantesca, ereditata da generazioni, con annessi terreni, villaggi, parrocchiette e chi più ne ha più ne metta, era un poraccio.
Il gentleman eredita. Le tenute di campagna spesso erano il cuore della vita delle classi agiate: qui si trascorreva buona parte dell’anno, non solo per sfuggire ai climi “torridi” cittadini, ma anche perché gran parte degli affari che mantenevano la famiglia si svolgevano proprio attorno alle tenute.
Il gentiluomo affittava terreni, fattorie e case e dagli affitti, più da parte dei proventi in natura dei terreni, erano i beni su cui si faceva affidamento.
A volte, nelle tenute si trovavano piccole attività industriali (tessili o alimentari), sempre di proprietà del padrone terriero.
La casa di campagna era anche quella in cui si ricevevano gli ospiti in grande stile: per settimane intere, o per intere stagioni, le grandi case potevano popolarsi di amici e parenti.
D’altra parte, le dimensioni delle Manor house e dei Manor erano tali da permettere convivenze di lunga durata senza troppi disagi.
Manor house
Anche in queste dimore, che sovente erano antiche, risalenti dall’epoca tudor fino alle più moderne, riconoscibili per le strutture grecizzanti (che ricordano vagamente le nostre ville palladiane), gli spazi al piano terra erano occupati dalle sale di rappresentanza, saloni, sale da pranzo, salotti. Anche le cucine e i locali di servizio trovavano spazio sul piano terreno, ma occupavano il retro della casa.
Le dimore più imponenti vantavano un atrio imponente, sul quale si affacciavano le scale e le porte dei locali principali.
I corridoi che fungevano da collegamento fra le stanze erano, in alcuni casi, ampi e decorati, divenendo quasi delle stanze vere e proprie: le gallerie, dove venivano esposti dipinti e cimeli di famiglia. In alcuni casi, erano anche riscaldati da camini e forniti di arredamento per potervi sostare.
Al primo piano trovavano posto le camere padronali con annessi spogliatoi.
Anche in queste ville imponenti, la servitù trovava posto nel sottotetto o negli edifici adiacenti alla struttura principale (a volte anche in un’ala del palazzo).
La stanza dei bambini era sempre nella parte più alta della casa, mentre non di rado piccole aule, stanze adibite allo studio dei più piccoli, trovavano posto al piano terra o all’ultimo piano.
La biblioteca era immancabile in queste case e di solito raccoglieva la collezione più preziosa di testi della famiglia. In biblioteca poteva trovare posto lo studio del padrone di casa, ma spesso, sempre al piano nobile della casa, egli occupava una stanza attigua a questo locale, al quale poteva così accedere facilmente.
I giardini della casa Regency
In queste dimore di campagna grande importanza avevano i giardini, che in epoca Regency acquisiscono un valore molto elevato per i proprietari terrieri.
Il giardino è il luogo dove si manifesta esteriormente il potere della famiglia, è “ciò che tutti vedono”.
Grandi parchi, curati in ogni dettaglio, diventano uno degli interessi dei possidenti. Come non ricordare in Mansfield Park:
Era stato a trovare un amico nella contea vicina, e dato che quell’amico aveva di recente fatto sistemare il parco da un artista di giardini, Mr. Rushworth era tornato con la testa colma di quell’argomento, e molto ansioso di migliorare la sua proprietà nello stesso modo; e sebbene non fosse in grado di dire molto in proposito, non riusciva a parlare d’altro.
I giardini all’inglese e all’italiana, con false rovine, falsi templi greci, false antichità sparse secondo il gusto del pittoresco per viali e in posizioni strategiche per ottenere scorci spettacolari, diventano la meraviglia delle campagne inglesi.
Ruscelli, laghetti, piccoli boschi piantati appositamente per creare effetto romantici in determinate posizioni dei giardini, diventano frequenti, quanto pochi anni prima lo erano stati vialetti ordinatissimi, cespugli usati come decorazione e sentieri perfettamente simmetrici, lindi e attentamente studiati.
A proposito di Regency… La tavola
https://janeaustensworld.wordpress.com/2009/06/18/cost-of-maintaining-a-horse-in-regency-london/
http://www.victorian-era.org/georgian-era-houses.html
http://rth.org.uk/local-history/brunswick-town/
http://www.jausten.it/mansfieldpark.pdf