Conquistare un buon partito secondo Jane Austen

Conquistare un buon partito secondo Jane Austen

Conquistare un buon partito è un lavoro duro, da svolgere con abegazione, spirito di sacrificio, impegno e costanza.

Il premio può essere notevole: un buon partito, in pure stile Jane Austen, può valere fino a dieci, quindicimila sterline l’anno. Che, ai giorni nostri, qauttrocento, cinquecentomila euro di oggi.

Diciamolo: Jane non ci permette di andare oltre a un borghese di antica famiglia. Non ci sono, nei suoi romanzi, nobili conquiste. Il titoli più alti sono baronetti, nei panni di Sir Thomas per esempio, e Lady Catherine è figlia (e sorella) di un conte. Perciò Darcy è nipote a sua volta di un conte, ma da parte materna. Di suo non ha titoli.

buon partito
Un buon partito è un buon partito. Punto.
Louis Marie Autissier

Ma con o senza titolo, noi puntiamo a un buon patrimonio. Come lo conquistiamo?

Il buon partito – la conquista metodo Bingley.

“Allora”, osservò Elizabeth, “dovete avere un concetto di donna istruita che comprende moltissime doti.”
“Sì, ne comprende moltissime.”

“Oh! certamente”, esclamò la sua fedele assistente, “nessuna può essere veramente considerata istruita se non va ben oltre quello che si vede di solito.

Una donna deve avere una profonda conoscenza della musica, del canto, del disegno, della danza e delle lingue moderne, per meritare questa parola; e oltre a tutto questo, deve possedere un certo non so che nell’atteggiamento e nel modo di camminare, nel tono della voce, nel modo di rivolgersi agli altri e di esprimersi, altrimenti la parola non sarà meritata che a metà.”

“Dev’essere padrona di tutto questo”, aggiunse Darcy, “e a tutto questo deve aggiungere qualcosa di più sostanziale, allargando la mente con vaste letture.”

“Non mi sorprendo più per il fatto che conosciate solo sei donne istruite. Anzi, adesso mi meraviglio che ne conosciate qualcuna.”

(Orgoglio e Pregiudizio, trad Giuseppe Ierolli, www.Jasit.it)

Musica: fin da piccole, non lasciatevi scoraggiare dalle sorelle maggiori che vi prendono in giro. Ricordate: sfioriranno prima di voi e saranno dei cessi quando voi sarete una rosa! (Quadro di Reggianini)

Musica: fin da piccole, non lasciatevi scoraggiare dalle sorelle maggiori che vi prendono in giro. Ricordate: sfioriranno prima di voi e saranno dei cessi quando voi sarete una rosa!

Buon partito
Se non potete permettervi uno strumento costoso come un’arpa, fate il possibile per un pianoforte. No? Troppo caro? Chitarra. Potrete suonare Montagne Verdi durante le feste.
Quadro di Reggianini.

Se non potete permettervi uno strumento costoso come un’arpa, fate il possibile per un pianoforte. No? Troppo caro? Chitarra. Potrete suonare Montagne Verdi durante le feste.

partito soulacroix
L’arpa è la prima scelta delle signorine. Qui una versione più economica e portatile. Non vale, però.
Soulacroix

Ricordate che il vostro Buon Partito vuole una Buona Partita: anche lui cerca soldi potere e fama dalle nozze, perciò, strumento costoso, moglie di valore. Arpa, prima scelta in assoluto. Miss Crawford è il perfetto esempio di perfetta educazione femminile, destinata almeno a triplicare il suo valore. Peccato avere un fratello libertino che rovina la reputazione globale. Il punteggio scende causa parenti!

Danza! Reggianini

Un’immagine esplicativa: se sapete suonare siete anche persone utili. Però attenzione, non fatevi incastrare al piano come Mary, o come Anne Elliot. Chi suona non balla, chi non balla non conosce giovanotti. Vero che vi possono ammirare agevolmente da lontano, o anche da vicino, ma rischiate di farvi soffiare il buon partito da una che balla.

bun partito
non so di chi sia, gira per il web!
Danza male e pesterai i piedi, danza bene e noteranno la donna. Coccò Schanel.

E ora passiamo al canto.

Questa è l’unica cantante che ho trovato, viene da pinterest. L’abito è fuori moda per i nostri gusti, siamo nel Settecento, ma il concetto è chiaro.

Semplice equazione: lui suona, lei canta. Lei è brava, bella e ben educata. Lui sguardo adorante. Ragazze, è fatta!

Le signorine Bertram erano ormai stabilmente considerate tra le bellezze del vicinato; e dato che univano alla bellezza e ai brillanti successi dei modi improntati a una naturale disinvoltura, e accuratamente conformi alla buona educazione e alla cortesia, godevano dei favori e dell’ammirazione di tutti. (trad. Ierolli, http://www.jausten.it/mansfieldpark.pdf)

Il concetto è chiaro, Maria conquista l’uomo più ricco in Jane Austen, salvo poi piantarlo dopo poco per scappare col vivace Crawford. Un divorzio è un disonore insostenibile, il fatto che poi il seduttore non si prenda la briga di risposarla è peggio. Educazione eccessiva o male gestita portano la dama a una mala partita. Coccò Schanel.

buon partito
Rolinda Sharples with her mother, Regency selfie, 1817
Passiamo alla pittura.

“Lasciate che vi implori”, esclamò Mr. Elton; “sarebbe davvero una delizia! Lasciate che vi implori, Miss Woodhouse, di esercitare un talento così incantevole a favore della vostra amica. So come sono i vostri disegni. Come potete immaginare che possa ignorarli? Non è forse questa stanza ricca di esempi dei vostri paesaggi, dei vostri fiori; e non ha forse Mrs. Weston alcuni impareggiabili studi a figura intera nel suo salotto, a Randalls?” (Emma, Trad Ierolli, http://www.jausten.it/emma.pdf)

Un buon partito passa anche attraverso il disegno. Qui Elton non è proprio il tipo del Buon Partito (non per la ricca e bellissima Emma), ma è un uomo che rende merito ai frutti di una buona educazione e delle capacità della signorina. Bravo, Eton: così si concorre alla Buona Partita.

Reggianini

Lingue straniere moderne. Una donna di successo parlerà francese, tedesco e italiano. Imparerà il greco in viaggio di nozze col Buon Partito, a Corfù o Atene. L’italiano le servirà, sempre da sposata, quando Lui la porterà a Firenze, Roma, Venezia. Il francese serve sempre perché chich, il tedesco perché è lungua colta. Soprattutto in epoca vittoriana, il tedesco diventerà di gran moda.

Se poi sai le lingue bene e sposi un diplomatico sei troppo avanti!

Passiamo a un certo non so che. Eh, qui è dura!

soulacroix

Quel certo non so che è una via di mezzo fra l’ochetta nel pantano e la chic inarrivabile. Un mix di assoluta disponibilità e totale indisponibilità. Il Buon Partito non deve capire che volete lui, ma deve essere convinto di essere lui a scegliere. Ce la farete?

buon partito
Dal web, sarebbe bello sapere chi sono e chi li ha dipinti.

Non sempre i nostri consigli funzionano. Tenete conto che miss Bingley è in effetti una che per quello che ne sappiamo resta zitella, mentre Elizabeth, che in più occasioni dimostra di non avere le doti giuste, acchiappa er mejo.

“Sapete suonare e cantare, Miss Bennet?”

“Un po’”

“Oh! allora… una volta o l’altra saremo felici di sentirvi. Il nostro strumento è eccellente, probabilmente superiore al… Dovete provarlo un giorno o l’altro. Le vostre sorelle sanno suonare e cantare?”

“Una di loro sì.”

“Perché non avete imparato tutte? Dovevate imparare tutte. Le signorine Webb suonano tutte, e il padre non ha una rendita buona come il vostro. Sapete disegnare?”

“No, per niente.”

“Cosa, nessuna di voi?”

“Nessuna.”

“È davvero strano. Ma immagino che non ne abbiate avuto l’opportunità. Vostra madre avrebbe dovuto portarvi a Londra ogni primavera per potervi procurare degli insegnanti.”

“Mia madre non avrebbe avuto nulla in contrario, ma mio padre detesta Londra.”

“La vostra istitutrice vi ha lasciate?” (Orgoglio e Pregiudizio, trad Giuseppe Ierolli, www.Jasit.it)

A ben guardare, nessuna delle eroine austeniane arriva al buon partito grazie alla sua buona eucazione o al suo rango, semmai Marianne Dashwood ci arriva per la sua cattiva educazione, Emma quando smette di applicare alla vita le sue regole, Elizabeth piace a Darcy per ben altre qualità, che la distacccano dalla massa; Anne ritrova l’amore quando esce dall’influenza di chi pretende di educarla. E la piccola Catherine Morland quando decide che l’educazione a base di libri che si è fornita da sola… è da buttare.

Ma di libri, parliamo adesso.

Come la mettiamo col buon patito e la donna che legge?

Eh, il metodo Bingley la dice lunga.

L’attenzione di Miss Bingley era molto più impegnata a controllare i progressi di Mr. Darcy con il suo libro che a leggere il proprio; non smetteva di fargli continue domande o di sbirciare le pagine che stava leggendo. (Orgoglio e Pregiudizio, trad Giuseppe Ierolli, www.Jasit.it)

Cominciamo da un punto fermo e facile. Diciamo che leggere lettere è utile, necessario, consigliato. Scriverle idem.

Reggianini
Ma per i libri?

Se guardiamo le lettrici in Jane Austen, non troviamo molto scampo: Mary, che si dà alla filosofia e alle letture impegnate, è di una noia mortale e sembra una confezione di Baci Perugina in stile sturm und drang; Catherine Morland che legge romanzi rischia seriamente di buttare all’aria l’unica occasione di Buon Partito che le si presenta. Per non parlare della sua amica Isabella, che a furia di leggere cose frivole diventa la Vera Oca. E si rovina.

Dunque nessuna lettura?

“Emma ha intenzione di leggere di più da quando aveva dodici anni. Ho visto un gran numero di liste fatte da lei, redatte in tempi diversi, di libri che aveva intenzione di leggere con regolarità da cima a fondo, ed erano delle ottime liste, scelte benissimo, messe in fila con molta cura, qualche volta in ordine alfabetico, e qualche altra con criteri diversi.

La lista redatta quando aveva solo quattordici anni me la ricordo perché le faceva molto onore, tanto che per qualche tempo l’ho conservata, e credo proprio che ora abbia messo insieme una gran bella lista. Ma ho rinunciato a sperare in un qualsiasi impegno costante di lettura da parte di Emma. Non si dedicherà mai a nulla che richieda assiduità e pazienza, e che subordini la fantasia all’intelletto.” (Emma, Trad Ierolli, http://www.jausten.it/emma.pdf)

Dal Web. Se leggete col cappellino non si vede il bel visino. Letture all’aperto sono OUT!

Qui è il Buon Partito che critica. Sappiamo che Knigtley è di per sé un criticone noiosone, ma qui le accuse sono motivate. Emma non si forma con la lettura, rendendo così assoluti i suoi giudizi per mancanza di un confronto con buoni libri.

Lizzie Bennet è una lettrice, anche se non ci è dato di sapere cosa. E forse non è importante.

Sappiamo che Jane Austen era una lettrice di romanzi, ma anche onnivora, come ci spiega Romina Angelici su Cultura al femminile. Forse letture variegate, fatte con spirito critico, sono la via migliore.

Ce l’avete fatta! Ora avete conquistato il vostro buon partito. Godetevi il momento!

Il Buon Partito dunque non richiede grandi studi, quanto una grande donna, che parla con spirito (quindi: essendo se stessa senza vergogna), che accetta i suoi limiti e lo sforzo di migliorare.

Non so. Forse il metoto Bingley è più facile!!!!
Avete coronato il vostro sogo d’amore. Il buon partito è conquistato. E noi vi salutiamo.

Cinque domande su Orgoglio e Pregiudizio

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