Il tè del venerdì con Cristina Azzali

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Il tè del venerdì con Cristina Azzali

Cristina Azzali e i suoi romanzi fantasy, “L’eredità della spada” e “La spia e il guaritore” sono ospiti al tè del venerdì di questa settimana. Un mondo tutto da scoprire ci aspetta a Eryon…

Ciao Cristina e benvenuta al tè del venerdì.

te del venerdì miss darcy

Mentre aspettiamo che l’acqua per il tè si scaldi ci racconti com’è nata la tua passione per la scrittura? Quali letture ti hanno portata a scegliere il fantasy?

La mia passione per la scrittura è nata prestissimo, ed è sempre andata di pari passo con la passione per la lettura. Quand’ero piccola scrivevo favole o brevi racconti umoristici; verso gli undici, dodici anni, poi, ho scoperto il meraviglioso mondo dei gialli di Agatha Christie e ho provato a cimentarmi con quel genere; negli anni dell’adolescenza, invece, ho sperimentato molto, senza una direzione ben precisa, lasciandomi ispirare da varie fonti (serie tv, cinema, anime e manga, videogiochi) e immaginando delle fan fiction. Sempre nello stesso periodo, ho lavorato anche a uno pseudo romanzo al confine tra fantasy e fantascienza; lo definisco “pseudo romanzo”, perché era un progetto ancora troppo immaturo per essere considerato un romanzo a tutti gli effetti. Le idee c’erano, ma mancava la tecnica. È stato un paio di anni dopo la fine del liceo che ho deciso di dedicarmi seriamente alla stesura di un romanzo e il genere che sentivo più nelle mie corde era il fantasy tradizionale. Sono sempre stata una grandissima appassionata di questo genere letterario, fin da quando lessi per la prima volta “Il Signore degli Anelli”, a dodici anni. È soprattutto merito del Professor Tolkien e delle sue immense opere se sono giunta a sviluppare un immaginario fantasy che mi ha permesso poi di arrivare a scriverne, ma lungo la via ho incontrato altri autori che mi hanno conquistata, come ad esempio David Eddings, Andrzej Sapkowski, Philip Pullman e, in parte, anche i celeberrimi J.K Rowling e George Martin.

cristina azzali l'eredità della spada

Parliamo de L’eredità della spada: com’è nata questa saga? Hai scelto in partenza di raccontare il tuo mondo in più volumi? Perché secondo te il fantasy a volte richiede di essere narrato in saghe? È più una necessità dell’autore o del genere?

“L’eredità della spada” è nata in una sera d’agosto del 2010, quando, complice un temporale che aveva fatto saltare la corrente, mi sono seduta sulla poltrona con un quaderno e una matita in mano e ho iniziato a delineare i quattro personaggi principali, partendo dai nomi, fino alla descrizione fisica e al ruolo che avrebbero ricoperto all’interno della trama. La storia si è sviluppata di conseguenza, ma è cresciuta e si è infittita, per così dire, solo in corso di stesura. Il primo volume è stato un azzardo: era il mio primo romanzo degno di questo nome e arrivare ad essere soddisfatta di una prima bozza è stato un percorso laborioso che ha richiesto tre anni. Sapevo fin dal principio che le avventure dei protagonisti non si sarebbero esaurite in un solo libro; in totale, la serie sarà composta da sei titoli. Credo che il fantasy sia uno dei generi che più si adattano a una narrazione in volumi perché nella maggior parte dei casi presenta trame complesse, che sarebbe impossibile sviluppare efficacemente in appena 300/400 pagine; inoltre, lavorare a un progetto più ampio dà anche la possibilità all’autore di approfondire la caratterizzazione dei personaggi, riservando ad ognuno il giusto spazio per emergere ed entrare in empatia con il lettore. Quindi sì, credo che gli scrittori possano beneficiare dalla stesura di una serie, ma sono anche fermamente convinta (per esperienza personale) che, se l’autore è abile nel creare un universo fantastico, i lettori siano i primi a volercisi rituffare il prima possibile, per incontrare di nuovo i personaggi che amano e vivere con loro altre avventure.

cristina azzali

L’eredità della spada, l’ambientazione. Ci racconti qualcosa dei luoghi che hai creato?

Le vicende si svolgono nel continente immaginario di Eryon, di cui una mia cara amica ha anche creato la mappa, che si può consultare all’inizio di ogni libro. È un territorio che richiama, geograficamente e paesaggisticamente, l’Europa del Basso Medioevo, ed è suddiviso in quattro regni: a Sud si estende il più vasto, il regno di Vhalesia, con caratteristiche prettamente “mediterranee”; a Ovest troviamo Lokrin, per la cui descrizione mi sono rifatta alla tradizione bretone; a Nord si trova Thornvale, una terra che i lettori (giunti al secondo volume) conoscono ancora poco, mentre all’estremo Est c’è la misteriosa Karmon, separata dagli altri regni da un’invalicabile catena montuosa. Il Continente comprende anche altri territori, come boschi, valli, villaggi e città libere, e anche isole. La maggior parte di questi luoghi ha svolto o svolgerà un ruolo importante all’interno della storia, e mi piace pensare che ogni libro sia simile a una tappa di un viaggio, non solo per i personaggi, ma anche per i lettori.

L’eredità della spada, i personaggi: chi sono e come si muovono? Magia e spade, bene e male… perché secondo te questi temi continuano ad affascinare e possono essere narrati in ogni tempo senza mai esaurirsi? Qual è la tua personale interpretazione del fantasy?

I personaggi principali della serie sono quattro: Arthur, il protagonista, all’inizio della storia è un giovane con in testa un pensiero fisso: realizzare il sogno di diventare cavaliere come il padre, morto in battaglia molti anni prima. Per inseguire questa aspirazione, dovrà scontrarsi con l’opposizione della famiglia e imbarcarsi in un viaggio pieno di insidie e incognite. Ma non sarà solo. Gwinneth, la protagonista femminile, è un personaggio enigmatico: una giovane donna altera e combattiva, che nasconde un passato doloroso al quale cerca costantemente di sfuggire. Infine, abbiamo due comprimari, Rayleigh e Maelin, rispettivamente un forte Paladino dall’indole scherzosa e una giovane Maga dall’animo sensibile e gentile. Ovviamente attorno a queste quattro figure si muove tutta una cerchia di personaggi secondari, alcuni ricorrenti, altri che compaiono solo brevemente, ma tutti attentamente caratterizzati.

Credo che la lotta tra bene e male sia un tema universale, perché può essere declinato e rivisto in infiniti modi, risultando sempre attuale; ma esistono altri temi che continueranno per sempre a rapire i cuori e le menti dei lettori: i conflitti umani. Amicizia, amore, tradimento, vendetta, perdono, devozione a un’ideale, sacrificio; sono sentimenti a cui ognuno di noi può relazionarsi e che funzionano in un universo di fantasia esattamente come nel nostro. Nel fantasy, tutto è amplificato, quindi anche le emozioni sono più intense e dirette e arrivano dritte all’animo di chi legge; o, almeno, questo è quello che dovrebbe succedere. La mia personale interpretazione del fantasy si basa, appunto, sull’approfondimento psicologico dei personaggi; la storia cresce e si sviluppa intorno a loro, sono loro a plasmarla e dirigerla.

cristina azzali

Progetti futuri? Romanzi in cantiere? Che cosa vorresti portasse il 2018?

Vorrei che mi portasse tanto tempo da dedicare alla stesura del terzo romanzo della serie, al quale sto già lavorando. Mi piacerebbe anche raccogliere le prime impressioni dei lettori sul secondo romanzo, “La spia e il guaritore”, uscito lo scorso ottobre, e partecipare ancora a eventi, fiere del libro e incontri con il pubblico.

Miss Darcy sta cominciando a fremere, è ora della sua domanda! Come lo prendi il tè?

Rigorosamente deteinato, con tanto limone e un cucchiaino di zucchero di canna. Sono anche una gran consumatrice di tisane e infusi vari!

 

 Grazie per essere stata con noi e a presto!

I Romanzi di Cristina Azzali

L’eredità della Spada

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La spia e il guaritore

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Il tè del venerdì

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