Francesca Prandina, la Signora del Lunedì

Francesca Prandina è stata ieri la protagonista della giornata sul gruppo Regency & Victorian per l’appuntamento settimanale “La signora del lunedì”.

Francesca Prandina

Ecco a voi l’intervista, questa volta doppia perché l’autrice ha risposto per sé e per la sua protagonista, Sabrina, una giovane donna che sfida le convenzioni e afferma se stessa, in un mondo in cui i ruoli femminili sono stabiliti, netti, e i confini invalicabili. Ma non per Sabrina…

Francesca Prandina Francesca Prandina e Sabrina: l’intervista

1) il tuo piatto preferito

F: Pizza!!!!

S: Da quando vivo con mio padre, ufficiale dell’esercito in un forte, direi che la cucina è un tasto dolente… mangio per sopravvivere più che altro anche se ricordo le pietanze che cucinava mia madre e mi viene l’acquolina in bocca a ripensare ai suoi stufati di carne con le focaccine calde!

2) viaggeresti in nave/ treno/ diligenza per visitare l’Europa?

F: Mi piacerebbe girare l’Europa in treno, magari un treno a vapore…

S: Sarebbe stupendo poter viaggiare e raggiungere l’Europa, anche se qui non posso mettere il naso fuori casa senza qualcuno che mi accompagni quindi forse dovrei capire chi è il mio accompagnatore prima di rispondere… non vorrei mai trovarmi in compagnia di una di quelle odiose e noiose amiche di mia madre, sarebbe un incubo! Se potessi viaggiare con i miei fratelli allora sì che potrei davvero divertirmi, anche se a volte sono più noiosi di mia madre…

3) teatro, lirica o balletto?

F: Balletto! faccio la ballerina… anche se mi piace molto anche l’opera.

S: Forse balletto, ma solo perché ho sentito dire che in teatro le ballerine mettono il tutù e lasciano vedere le gambe… non è incredibilmente scandaloso??? sarei proprio curiosa di vederle con i miei occhi…

 

4) il momento più imbarazzante del tuo incontro con Lui? (può anche non essere descritto nel romanzo)

F: Quando ho ballato vestita da Lolita a un suo concerto: avrei dovuto avere un palco a disposizione per esprimere la mia arte invece mi sono trovata relegata su un cubo con un’orda di ragazzini urlanti…

S: Be’ direi la prima volta che siamo incontrati… sembravo un ragazzino, ero sporca di fango e gli ho pure sparato addosso… me lo rinfaccia ancora!13442537_10209868056559673_278061396144835816_o

5) passeresti una notte trasgressiva, travestita da uomo al Moulin Rouge (o da Tattersall) solo per pedinare Lui?

F: Perché no? credo che mi divertirei un sacco! ho fatto anche di peggio…

S: Certo! che problema c’è? ho vissuto quasi un anno travestita da uomo nell’esercito e ne ho viste e sentite di tutti i colori… qualche paio di mutandoni colorati non credo mi scandalizzerebbero più di tanto!

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Francesca Prandina si presenta…

Buongiorno, mi presento un attimo, sono un’insegnante di danza, ballerina e gran divoratrice di libri di ogni genere, anche se il romanzo storico rimane senza dubbio il mio favorito per la sua capacità di portarci indietro nel tempo e staccarci dalla nostra vita quotidiana. Sono mamma di due bimbi e quando posso mi dedico alla rievocazione storica, anche se con i mille impegni che ho non riesco sempre a partecipare e poi mio marito non mi accompagna volentieri quindi diventa tutto più complicato…

Il mio romanzo è ambientato in epoca vittoriana, ma non siamo in Inghilterra, bensì negli Stati Uniti all’alba della guerra di secessione americana, un periodo storico che mi ha sempre affascinato moltissimo.

Il booktrailer

Come vento ribelle, di Francesca Prandina

Nevada, 1858. Sabrina è una ragazzina vivace e ribelle che vive con sua madre Marie in terra di frontiera. Cresciuta separata dal padre, ufficiale dell’esercito, e dai suoi fratelli, si trova costretta a seguirli al Forte quando Marie parte per Boston per accudire la madre malata. Quell’ambiente prettamente maschile le farà mettere in discussione l’educazione femminile che la madre le aveva inculcato e la relativa libertà conquistata le donerà momenti spensierati in compagnia dei suoi fratelli. Tuttavia, la guerra tra Nordisti e Sudisti giungerà presto a disturbare la sua quiete e lei, giovane e testarda, passerà attraverso i dolori più atroci pur di affermare il suo ruolo di donna in una società patriarcale che può soltanto condurre guerre e rinnegare la pace.

Francesca Prandina traccia il profilo di una donna coraggiosa pronta a tutto, anche ad arruolarsi, pur di non chinare il capo e di conquistare la propria indipendenza, in un romanzo sconvolgente che ricorda al lettore tutte quelle donne che, come Sabrina, hanno contribuito a restituire al genere femminile il suo diritto alla vita e alla libertà.

La storia di una ragazza coraggiosa che lotta per se stessa e per il proprio amore.

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I personaggi

Sabrina

Francesca Prandina
Una dama testimonial per il romanzo 🙂

 

Nonostante Sabrina sia refrattaria a qualunque sentimento amoroso, rifugga il matrimonio come la peste, creda che l’unico modo di rimanere libera sia quello di non passare dall’autorità paterna a quella di un marito… nonostante tutto rimane una donna e come tale non è davvero immune da sentimenti romantici. La storia d’amore non è al centro del romanzo, che rimane un romanzo di formazione e avventura, ma i sentimenti fanno parte della crescita psicologica del mio personaggio e dopo tanto amore verso la famiglia e in particolare i suoi fratelli, non poteva mancare l’amore romantico per la sua crescita spirituale.

“Io ti conosco…” disse lui scrutandola.

Sabrina si fermò con il panno a mezz’aria. Come poteva conoscerla? Quel viso sporco di polvere da sparo e ricoperto dalla barba incolta non le diceva nulla, ma quegli occhi…

I fratelli di Sabrina

Fratelli… e che fratelli! se avessi potuto me li sarei sposati entrambi! Jonathan bello e dannato, Robert dolce e protettivo, diversi tra loro ma molto affiatati e soprattutto condividono l’amore per una sorella impossibile, che si divertono a stuzzicare e riprendere perché priva di buone maniere, ma quando c’è da darle una mano non si tirano indietro!

Alcune curiosità…

donne soldato

13435295_10209871573567596_974811756705165951_nLo so, può sembrare strano, magari esagerato, eppure nella Guerra Civile americana sono state più di 400 le donne scoperte tra i ranghi, perché ferite in battaglia o decedute… di quelle che nessuno ha scoperto non abbiamo tracce a parte quelle che hanno fatto outing dopo la fine del conflitto, quindi si presume che furono molte di più le dolci signore che decisero di travestirsi da uomo e imbracciare un fucile per puro patriottismo o per seguire il loro amato o semplicemente per bisogno di denaro.

Anche Sabrina farà questa scelta, con la giusta dose di avventatezza che la caratterizza, scelta che pagherà amaramente una volta scoperta, d’altra parte si poteva forse tollerare che una donna andasse a combattere e vivesse in promiscuità con gli uomini in quel luogo di perdizione e peccato che era l’esercito?

“Aveva dormito poco e male accoccolata sui sedili, non curandosi della posizione che assumevano i cerchi della sua crinolina che a volte si erano alzati mostrando più di quanto fosse conveniente.”

Francesca PrandinaEccoci a parlare di un altro scomodo capo d’abbigliamento molto in voga: la crinolina! Una struttura rigida a cerchi, necessaria a dare alla gonna la forma a campana e per sostenerla nel volume ricercato all’epoca. La sua introduzione era stata necessaria per alleggerire il peso della gonna stessa, dato che per raggiungere il volume desiderato prima si faceva ricorso alle sottogonne, ma la moda che prevedeva una gonna sempre più ampia di anno in anno rendeva l’abito stesso esageratamente pesante da indossare… fino all’introduzione della crinolina che permetteva di eliminare le sottogonne e far appoggiare direttamente l’abito su di essa dandogli la forma. La crinolina dava inoltre all’abito un movimento ondeggiante caratteristico e anche molto carino a mio avviso, ma bisognava saperla indossare e usare nel modo corretto… se ci si sedeva senza fare attenzione per esempio c’era il rischio che i cerchi si sollevassero in modo anomalo regalando amene visioni del mondo segreto celato sotto metri e metri di stoffa! Per non parlare delle insidie nascoste negli spigoli dei mobili dove potevano impigliarsi e negli scalini in cui potevano rimanere incastrate! Insomma una bella gabbia in cui le gambette prigioniere delle nostre eroine con coraggio e alterigia si muovevano come fosse la cosa più naturale del mondo, ma che richiedeva in realtà un po’ di allenamento per dimostrare tutta l’eleganza richiesta.

PS: posso confermare personalmente le insidie di questo capo di abbigliamento… alla mia prima rievocazione storica sono inciampata sulla crinolina ed essendo rigida questa mi ha letteralmente lanciato la gonna sopra la testa mentre cadevo lasciando il mio regale deretano in vista… da quella volta ho capito l’importanza dei mutandoni….

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