Un tè con Ambrose Americus Annesley – Natale a Pemberley

Un tè con Ambrose Americus Annesley – Natale a Pemberley

Cari amici del Salotto di Miss Darcy, oggi sul nostro divano l’ospite è davvero eccezionale.

Uscito dalle pagine dell’Antologia “Natale a Pemberley”, ho il piacere di presentarvi Albion

Ambrose Americus Annesley, uno dei protagonisti del racconto di Federica Soprani e Mala Spina, accompagnato oggi da una delle sue creatrici, Federica.

natale a Pemberley

Ambrose, spero di potervi sfacciatamente chiamare per nome…

Mia cara sciocchina, voi potete tranquillamente chiamare come preferite. Anche “caro” se vi piace. A me personalmente sì. Sono un favore vi chiedo: tralasciamo quel pomposo, desueto e inutile Albion…

La prima curiosità che i nostri lettori vorranno soddisfare credo sia riguardo al vostro ruolo nel racconto “Ambrose, June e Vincent”. Volete raccontarci brevemente del vostro invito a Pemberley in occasione del Natale 1812?

Il mio ruolo nella vicenda che avete citato è molto semplice: in pratica sono l’eroe della situazione. No, no, non lo dico per vantarmi, non è proprio nella mia natura, credetemi. Chi mi conosce bene lo sa. Ma in questo caso trovo inutile e anche un po’ipocrita girarci intorno.

Quei due starebbero ancora vagando come anime in pena nella brughiera, se non fosse stato per me. Ma l’ho fatto volentieri. Se non ci si aiuta tra amici.

E poi si dà il caso io sia una specie di filantropo.

Chiedetelo pure a mia zia, lei non fa che vantarsi con le sue amiche di quanto io sia generoso e bravo. In effetti, il mio arrivo a Pemberley è stato risolutivo per tutta una serie di situazioni davvero sgradevoli, perfino tragiche. Figuratevi che il mio amico Darcy era sul punto di sposare una donna povera, e pure intelligente!!

Che, passi pure la povertà, chi sono io per criticare le perversioni altrui?… E come se non bastasse quell’ingrata è pure scomparsa, lasciando il mio povero amico in tali ambasce! Come? Cosa? Alla fine è saltata fuori?… Uh. Devo essermela persa quella parte. Poco male.

Quindi a breve verrò invitato alle nozze. Cosa? Ci sono già state? Ecco cos’era quel trambusto, a un certo punto! Beh, poco male, finalmente Darcy si metterà tranquillo e potremo ricominciare a divertirci, ora che si è tolto questo capriccio. Tutto è bene quel che finisce bene. Per merito mio, ovviamente.

natale a Pemberley

Durante le feste avete avuto modo di incontrare numerosi amici dei Darcy: mi rendo conto della domanda poco ortodossa, ma vi andrebbe di spettegolare su di loro e presentarceli?

Per chi mi avete preso, mia cara colombella? Ho forse l’aria di uno che ama sprecare tempo e fiato in frivole chiacchiere e pettegolezzi? No, no e no. Non fa proprio per me. Senza contare che ho una pessima memoria per i nomi e i volti, figuriamoci se posso ricordare chi c’era a Pemberley a Natale!

So di aver scambiato qualche parola con un giovanotto, un certo Mr. Armitage. Aitante e possidente, se sono stato ben informato. Se posso esprimere un mio personale parere, senza passare per intrigante, lo vedrei molto bene con la sorella di Darcy, Georgiana. Ma non sono tipo da augurare disgrazie agli altri, ci mancherebbe. E comunque mi è parso abbastanza chiaro che il giovanotto fosse del tutto indifferente a quella adorabile scimmietta.

Ricordo che c’erano tantissimi Moore, hanno praticamente colonizzato la tenuta. Una signorina in particolare ha attratto il mio interesse, prima di scoprire che è una cara amica di Georgiana. Sia chiaro, non ho assolutamente nulla contro quella deliziosa bertuccia, ma le ragazze di una certa età e di una particolare estrazione sociale mi rendono nervoso, soprattutto se nubili… Credo sia una specie di allergia, non so.

C’era quest’altro giovanotto, Alexander Doncaster. Scozzese, ma non gliene si può fare una colpa, ovviamente…

Mr. e Mrs. Collins, naturalmente. Come dimenticarli? In realtà lui sarebbe meglio poterlo scordare, mentre lei mi piaceva, quel genere di donna modesta e senza troppe fanfaluche per la testa, che sposa un uomo inetto per potersi togliere di casa e guadagnarsi un po’ di libertà. Aveva un che di materno, nonostante la giovane età. Mi piacciono le donne un po’materne, se capite cosa intendo. In questo frangente Mrs. Clayton suscitava sicuramente il mio interesse. Come dite? Se era materna? Non esattamente, ma mi sarei fatto volentieri rimboccare le coperte da lei…

C’erano personaggi sicuramente pittoreschi. Mr. Zanetti, un italiano, figurarsi! Miss Ascot, una graziosa fata dall’aria sognante, completamente tagliata fuori da mondo reale; Miss Milbanke, una matematica, figurarsi! Non mi sarei stupito di vedere spuntar fuori un orso ballerino e una scimmia in divisa da aragosta! O forse c’era?

Visto che sono già passata a confidenze irriguardose, che ne dite di parlare dei Darcy, i padroni di casa?

Fitzwilliam è un impagabile filibustiere. Sì, mia cara, è inutile che sgraniate i vostri begli occhi, vi assicuro che lo conosco molto, molto bene, e da parecchio tempo. Tutto quel suo atteggiarsi a spirito inquieto e ombroso è solo uno specchietto per le allodole, o, per meglio dire, per le colombe, visto che certe donne sembrano avere un debole per i personaggi problematici. È generoso, leale, fin troppo, non me la sono mai sentita di prendermi gioco di lui, non seriamente, almeno. Certo, resto perplesso riguardo alle sue scelte matrimoniali, ma se lui è felice non posso che esserlo a mia volta. Ovviamente resterò al suo fianco per dargli supporto, quando e se le cose si metteranno male con la sua consorte di mille grazie adorna.

Georgiana è una perla troppo rara per lo scrigno di Pemberley, forse per l’intera Inghilterra. C’è da augurarsi che venga colta, prima o poi, e non faccia la fine della mela più succosa posta sul ramo più alto, o della spiga più bella che scordarono di tagliare. C’è anche da dire che il cipiglio del fratello scoraggia un po’eventuali ammiratori, ma c’è da capirlo, hanno avuto trascorsi alquanto burrascosi. No, giuro, io non ho alcuna colpa a riguardo!

 

Sono sempre più sfacciata e non mi resta che chiedervi una rivelazione sulla vostra vita privata: siete scapolo, a quanto mi risulta. Perdonatemi, sono una vecchia signora impicciona… avete trovato mai la ragazza giusta per accasarvi? L’avete almeno cercata? Che cosa cercate nella vostra futura moglie?

L’ho cercata… Più che altro ho cercato a lungo il modo di evitare una simile, drammatica contingenza. Si può dire che ho dedicato la mia vita a questo nobile scopo. Non fraintendetemi, mia cara, non sono un uomo arido e poco incline all’amore. Anzi, fosse per me dedicherei ad esso ogni mio respiro, ogni singola stilla del mio vigore! Proprio per questo, capirete che il matrimonio non fa per me. Come vi dissi pocanzi ho fama di essere molto generoso, con che cuore potrei privare le fanciulle e le gentili signore della fiera Albione, e non solo, dei miei servigi, lasciandomi mettere il cappio al collo da una sola, seppure pregevolissima, moglie? Io devo essere coerente con la mia vocazione. Seguire il mio destino.

Quanto a cosa cercherei in un’ipotetica futura moglie, la risposta è molto semplice: una generosa, cospicua e possibilmente inesauribile disponibilità economica. Tutto il resto, bellezza, intelligenza, joie de vivre, li metterei io. L’ho già detto che sono generoso?

Un vostro ricordo del college.

Ah, difficile sceglierne uno. Soprattutto difficile sceglierne uno che non rischi di turbare il vostro pudore e imporporare le vostre belle guance. Eravamo abbigliati di tutti i fulgidi colori della giovinezza, che debbo dirvi? La vita era un frutteto colmo di delizie invitanti e succulente. È stato solo per un momento, e tutto era già passato. Ma è la vita. Per questo non vale davvero la pena sprecarla in inutili affanni, non credete?

Grazie caro Ambrose, e ora una domanda per Federica. Come fai a tenere a bada personaggi di tal fatta? Li tieni in gabbia o liberi per la casa? 😛

Ho provato a metterli in gabbia, ma sprecavo troppi soldi in lettiera agglomerante. Di buono hanno che sono refrattari ai vincoli, e sono loro i primi a volersene andare in giro, a seccare qualcun altro, oltre a me.

Immagino dovrei sentirmi in colpa, avvertire una sorta di responsabilità, a lasciarli gironzolare a piede libero, ma, capitemi, qui si parla di sopravvivenza! Già devo preoccuparmi degli altri personaggi, quelli che vogliono farmi la pelle perché ho creato per loro storie troppo tragiche e sfortunate. Non posso stare dietro pure a questi farfalloni. Anche io faccio quello che posso!

natale a Pemberley

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