La servitù in epoca Regency 

La servitù in epoca regency

La servitù in epoca regency era importantissima e i ruoli dei domestici codificati perché ognuno avesse mansioni definite, compiti e competenze. Scopriamo insieme il mondo… al piano inferiore.

La servitù regency: perché al piano inferiore?

Le case georgiane, come quelle che possiamo ancora vedere a Bath e in alcune zone costruite fra 1700 e 1800 in varie città inglesi, hanno una struttura costante e particolare: presentano un ingresso principale al piano terra, a livello del suolo, piani elevati (da uno a tre, di solito) e una piccola cancellata, che dà accesso al seminterrato. Questo piano, come abbiamo descritto nell’articolo sulla Casa Regency, è il piano operativo della casa, è il luogo di lavoro e cuore delle attività domestiche. Qui si trova il salotto della governante, dove essa può tenere d’occhio chi entra e chi esce dall’ingresso di servizio, ma anche i tesori di porcellane, argenterie vasellame che tiene sotto chiave; qui si trovano le cucine e i locali di servizio: dispensa, cantina…

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Questa struttura, così come la quantità della servitù presente nella casa, è privilegio delle famiglie più abbienti. I poveri…

casa regency casa geogiana

I poveri e la servitù.

Leggendo Mansfield Park, un elemento ci stupisce parecchio: la famiglia Price, indigente al punto di non poter mantenere la numerosa prole in modo decoroso, non rinuncia a un aiuto domestico. Questo oggi ci sembra un dato stridente, in quanto le famiglie moderne rinunciano più facilmente alla domestica che a nutrire i figli.

Eppure, in casa Price, le domestiche sono addirittura due, una, “dall’aspetto dimesso” che accoglie Fanny al suo ritorno a casa, e l’altra, “dall’aspetto ancor più dimesso” che ricopre un ruolo inferiore.

Dunque, l’aiuto famigliare era più frequente di quanto oggi immaginiamo, e a costi spesso molto contenuti.

I lavori domestici erano tanti, pesanti, alcuni richiedevano tempi d’esecuzione impegnativi (in cucina non si potevano abbandonare a lungo le vivande in cottura, senza un controllo: il livello di calore di focolari e forni era fondamentale e andava regolato costantemente, così come la preparazione del cibo richiedeva tempi più lunghi di oggi), per cui si poteva parlare di una sorta di “associazione femminile” quella che prevedeva il passaggio a servizio di ragazze più o meno giovani nelle case in cui serviva un aiuto. La famiglia offriva vitto e alloggio, sgravando magari da nidiate numerose le famiglie più indigenti, e garantendosi un aiuto.

Le domestiche che entravano così nelle dimore non erano formate, erano poco più che bambine che fornivano servizi di bassa manovalanza… ne troviamo a bizzeffe in epoca vittoriana, un esempio per tutti, la piccola Becky che fa la sguattera nel collegio di Miss Minchin ne “la piccola principessa”. Mandare a servizio le bambine e le ragazzine era un modo per avere meno bocche da sfamare e qualche soldino in più.

Non sempre le domestiche venivano mantenute nella casa dei padroni: c’era parte del personale che prestava servizio a ore e tornava a casa sua per dormire. Non tutte le case padronali erano strutturate per ospitare decine di domestici.

Quelli che vivevano presso i padroni venivano smistati fra il seminterrato e il sottotetto, che in alcuni casi ospitava anche la camera dei bambini. Se le case erano provviste di stalle (cosa non frequente in città se non nei quartieri più chic) il personale adibito alla cura di cavalli e mezzi di trasporto poteva trovare alloggio presso le strutture adibite.

Laura Theresa Alma-Tadema Laura Alma-Tadema
Laura Theresa Alma-Tadema, ragazzina sulle scale

Come scegliere la servitù in epoca regency

Nel 1792 fu promulgato il Servant’s Caracters act, che rendeva perseguibili coloro che, all’atto dell’assunzione, fornivano false generalità o referenze.

Essendo più difficile di oggi verificare le referenze, falsificare nomi e mansioni era alquanto facile, e prima di scoprire se le persone citate come precedenti datori di lavoro esistevano ed erano effettivamente soddisfatti dell’operato dei dipendenti poteva passare parecchio tempo, durante il quale i bugiardoni potevano far man bassa del formaggio in dispensa… e non solo. La giustizia, perciò puniva chi mentiva. Ma per il resto come andavano le cose?

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Il passaparola

Il primo sistema utilizzato da chi desiderava assumere la servitù in epoca regency era il passaparola. Una signora alla ricerca di una buona cameriera chiedeva alle amiche, o direttamente ad altre sue domestiche fidate. Le amiche, a loro volta, passavano la richiesta a personale di fiducia alla ricerca di conoscenti indicati per la mansione richiesta. Sorelle e cugine, figlie e nipoti erano fra le prime a essere proposte.

Il passaparola offriva garanzie da entrambe le parti, perché anche le ragazze che andavano a servizio preferivano, se possibile, evitare di essere assediate da un vecchio fauno desideroso di coccole.

Le referenze

Come abbiamo visto, le referenze erano affare assai delicato: mentire o essere colti in fallo riguardo le generalità fornite poteva essere un grosso guaio. Si rischiava una reputazione (di servizio) macchiata, con conseguente impossibilità di svolgere il lavoro del livello raggiunto. Per gli sguatteri non era questione, ma per le cameriere personali, i maggiordomi e le governanti, la questione era importante: essere declassata da governante a sguattera era umiliante e dannoso dal punto di vista economico. Senza contare che si rischiavano multe o peggio.

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Registry offices

Esisteva già in epoca Regency, un ufficio del registro, o meglio ne esistevano parecchi, nei quali i lavoratori potevano registrarsi, indicando capacità e referenze, e presso i quali i datori di lavoro potevano cercare i futuri dipendenti.

Erano a tutti gli effetti come i moderni uffici di collocamento, sono che in periodo reggenza non erano ancora molto controllati e regolamentati, per cui potevano costituire l’ultima spiaggia.

Oltre ad aspettare che la gente andasse a offrirsi, si basavano sul volantinaggio, proponendo le offerte di lavoro in giro per la città.

In epoca vittoriana questi uffici funzionavano già in modo molto efficiente: qui si potevano cercare governanti, tate, istitutrici… e trovare chi rispondesse alle esigenze di lavoro in modo adeguato.

Gli uffici del registro dei dipendenti erano divisi in tre categorie:

  1. quelli che chiedevano un compenso sia dal datore di lavoro che dal dipendente;
  2. Quelli gratuiti per i dipendenti, ma che chiedevano un compenso al datore di lavoro per la ricerca del personale adatto. (talvolta veniva chiesto un compenso anche al dipendente, qualora l’abboccamento andasse a buon fine);
  3. Registri per personale straniero (le mitiche cameriere francesi, i cuochi italiani…).

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Gli annunci

Jane Eyre trova posto come governante grazie a un annuncio su un giornale. I giornali fungevano da intermediari per la ricerca e offerta di lavoro, anche se poteva essere un modo rischioso di trovare impiego o dipendenti. Jane, in effetti, finché non arriva a Tornfield non ha la più pallida idea di chi dovrà curare, di cosa dovrà fare e con chi dovrà trattare, ha il solo riferimento della signora Fairfax.

la servitù in epoca regency

Chi assumeva la servitù in epoca Regency?

Se pendiamo il caso di Jane Eyre, vediamo che ad assumere l’istitutrice è la governante, senza chiedere parere al padrone. Nelle grandi case erano maggiordomo e governante a occuparsi delle assunzioni e di tutto ciò che riguardava il personale, ma la padrona di casa (se c’era) era quella a cui veniva data sempre l’ultima parola. Vedremo come, soprattutto in epoca vittoriana, le padrone di casa fossero considerate dei “generali della casa”, figura alternativa a quella dell’angelo del focolare.

Nel prossimo viaggio nel tempo scopriremo altri segreti del mondo del seminterrato…

https://janeaustensworld.wordpress.com/2009/05/27/hiring-servants-in-the-regency-era-and-late/

Tracing Your Servant Ancestors Di Michelle Higgs

Statute law repeals: eighteenth report, draft Statute Law (Repeals) Bill di Great Britain: Law Commission, Scottish Law Commission.

The Angel in the House, the Household General, the Ethereal Queen – Cultural and Patriarchal Representations of Women in 19th-Century Britain di Ana-Blanca Ciocoi-Pop

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