Un tè con Miss Darcy – Patrizia Violi

Un tè con Miss Darcy – Patrizia Violi

Primo giorno d’autunno! Lo festeggiamo alla grande con un tè in compagnia di un’autrice d’eccezione, Patrizia Violi, Giornalista e scrittrice.

Ciao Patrizia e benvenuta nel salotto di Miss Darcy.

La padrona di casa è una gran curiosona, ma lascia sempre a me le domande, specie se personali. Cominciamo quindi col farci sotto con le indiscrezioni: ci racconti qualcosa di te, della tua vita? Che cosa ti ha portato a scegliere la scrittura e di farne un lavoro? Quali difficoltà hai incontrato e che cosa invece ti ha aiutata a perseverare?

Grazie di avermi invitata, sono molto felice di essere qui e rispondo volentieri a qualsiasi domanda…dunque abito a Milano, sono sposata, ho due figlie e un simpatico cane. Come lavoro faccio la giornalista, una volta ero in redazione, lavoravo al settimanale “Amica” poi dopo dopo la maternità ho scelto di diventare free-lance. Se tornassi indietro non lo rifarei, ma erano altri tempi, l’economia andava molto ma molto meglio! Adesso collaboro con la 27ma Ora, il blog del Corriere della Sera, con Futura e la rivista Insieme.  

patrizia violi

Parliamo del tuo ultimo lavoro, L’amore è una bugia: come è nato questo romanzo? Come crei i tuoi personaggi? Nascono prima loro o l’intreccio delle loro avventure?

L’idea è nata dall’osservazione di una coppia, un po’ assimetrica. Erano nuovi iscritti al club sportivo dove andavo anch’io. Lui era più vecchio di lei ma anche più bello e affascinante, lei giovane e un po’ scialba. Mi hanno incuriosito e una mia amica, un po’ pettegola, mi ha raccontato che lui aveva un problema di salute e si era fermato con quella ragazza mentre prima era stato un seduttore seriale.

Da lì mi è venuta l’idea iniziale del romanzo. Poi ho ricamato molto sui personaggi, sradicandoli dalla realtà che mi aveva ispirato e inventando per loro una vita e un contorno che non avevano niente a che vedere con quella coppia.

Di solito quando scrivo nascono prima i personaggi, l’intreccio delle avventure arriva successivamente.

patrizia violi

  Ti sei dedicata a opere di vario genere, ma spesso ti troviamo alle prese con la vita vera, raccontata con ironia. La domanda sorge spontanea: quanto c’è di te nei tuoi romanzi? Ma soprattutto, che cosa desideri trasmettere al lettore con queste storie vivaci ma tanto vicine alla realtà quotidiana?

Raccontare quello che succede intorno a noi è quello che mi piace di più e mi riesce più facile, farei molta fatica a scrivere ad esempio un romanzo storico. L’ironia penso che sia essenziale per la nostra sopravvivenza, ci aiuta a sopportare anche le situazioni più dure. Non ho avuto una vita facilissima e vedere le cose con un po’ di humour mi ha aiutato molto. Quindi quando scrivo cerco di metterne un po’ anche nelle mie pagine. Nelle mie storie c’è sempre un po’ di me ma non concentrato in un solo personaggio. Ne  L’amore è una bugia, sono un po’ in Mattia, nel cinismo di sua madre e anche nelle descrizioni e sensazioni della vita in città.

Molti autori vogliono far sognare, io vorrei che le mie storie possano essere percepite invece come reali, come se le vicende dei protagonisti siano quelle di amici e risultino quindi coinvolgenti.

patrizia violi

Giornalismo e scrittura creativa: in quale veste ti senti più te stessa, come giornalista o come romanziera? In che cosa la prima attività aiuta la seconda… e viceversa?

Quando da giornalista ho pensato di provare a scrivere un romanzo mi illudevo di poter padroneggiare la scrittura e che sarebbe stato abbastanza facile. Non parlo degli intrecci di un’eventuale trama ma tecnicamente della scrittura. Mi sono sbagliata di grosso, perché scrivere per un giornale non solo è diversissimo dallo scrivere un romanzo, ho scoperto che può essere anche penalizzante.

Un giornalista impara a essere conciso e andare subito al punto. Mentre nel romanzo bisogna rallentare, “ricamare” e procedere con molta più lentezza. Ho, ad esempio, molta difficoltà nelle descrizioni, faccio fatica perché mi sembrano sempre ridondanti. Mentre sono bravina nei dialoghi, perché ho fatto molte interviste e poi sono curiosa e cerco di ascoltare sempre quelle degli sconosciuti nei luoghi pubblici.

Leggendo romanzi scritti da altri giornalisti è curioso come ritrovo nel loro stile le mie stesse idiosincrasie. Quello che può essere una sinergia nelle due attività è l’abitudine a fare ricerche per approfondire gli argomenti che si vogliono trattare.  E anche l’abitudine ad avere una certa disciplina nella scrittura. In un mondo fantastico in cui potessi scegliere veramente cosa fare, mi dedicherei solo ai libri, ma forse mi mancherebbe l’interazione sociale dei giornalisti che cacciano il naso ovunque. 

   Progetti futuri? Nuovi generi da esplorare? Quale ti attira maggiormente e quale non avvicineresti mai?

Sto scrivendo un romanzo ambientato negli anni’70 in Emilia Romagna, ho già in testa tutta la vicenda, mi sono anche già affezionata ai personaggi, ma sto procedendo troppo lentamente, alla faccia della disciplina del giornalista, ed è un po’ frustrante. Mi piacerebbe moltissimo essere capace di scrivere un giallo, ma credo sia una missione impossibile. Quello che è ancora più lontano da me è il fantasy o il romanzo distopico, non sarei proprio a inventare una trama del genere.

   Miss Darcy sta brontolando. Devo chiederti come prendi il tè e invitarti a scegliere i pasticcini!

Il mio tè preferito è l’earl grey non troppo carico, senza zucchero, latte né limone.  In agosto ero a Londra e sono andata a prendere il tè in un locale dove me ne hanno servito uno buonissimo, si chiamava “peonia bianca”, meraviglioso. Lo sogno ancora!

Pasticcini, molto volentieri, grazie. Preferisco quelli con la frutta, sono molto golosa!

E siate state gentilissime a invitarmi!

A presto e grazie per essere stata in nostra compagnia!

Patrizia Violi

Patrizia Violi vive a Milano dove fa la giornalista, collabora con il blog La Ventisettesima Ora e Futura del Corriere della Sera. È sposata e ha due figlie: dalla sua esperienza familiare è nato extramamma.net. Ha pubblicato Love.com (Emmabooks 2011), Una mamma da URL (Baldini & Castoldi 2010) e Affari d’amore (Baldini & Castoldi 2012).

L’amore è una bugia

L’amore è una bugia

Giovane, carina e precaria, Elena è intrappolata nella maledizione delle moderne generazioni: una laurea, un lavoro che non la soddisfa e la ricerca del grande amore. Fino a quando una sera s’imbuca allo showcase dei Depeche Mode e incontra Mattia, giornalista di grande carisma e di bell’aspetto.

Elena perde completamente la testa, anche se Mattia è il classico sciupafemmine seriale e il suo vero “compagno di vita” finora è stato Andrea, amico fin dai tempi del liceo. I due si completano a vicenda: il primo affascinante ed estroverso, il secondo timido e intelligente. Entrambi single convinti, spesso è capitato che Andrea riciclasse le fidanzate “usate” di Mattia. Sarà così anche per Elena?

I due si frequentano per qualche mese ma quando Mattia decide di lasciarla, una scoperta improvvisa cambia tutto. I sintomi che aveva tanto a lungo trascurato, si rivelano molto più gravi del previsto.

Mostrarsi vulnerabile e cercare conforto in una relazione stabile o mentire e allontanarsi? E se è vero che gli amici si vedono nel momento del bisogno, Andrea si dimostrerà tale?

Tra bugie e improvvisi ribaltamenti, un romanzo appassionante che presenta il lato oscuro dell’amicizia e dell’amore.

 

 

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Il tè del venerdì

La recensione su Cultura al Femminile

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