Orfanotrofio di Bobbio: Le più terrificanti storie di fantasmi

L’orfanotrofio di Bobbio, realtà o leggenda?

orfanotrofio di bobbio

L’orfanotrofio di Bobbio è il secondo luogo infestato di cui vi racconto in questa carrellata di dedicata ai fantasmi italiani.

Si tratta di una delle storie più spaventose che potete trovare in rete, e forse quella che più di altre sembra una leggenda metropolitana per la sua somiglianza con i racconti dell’orrore.

Pur essendo Bobbio una località non molto distante da dove abito, non ho avuto ancora occasione di visitare il teatro delle vicende che sto per raccontarvi.

Questa storia, però, mi è particolarmente cara perché Bobbio, il posto dove è ambientata, è nella provincia di Piacenza e perché mi dà l’occasione di ricordare ai lettori che questi luoghi hanno subito una profonda ferita a causa dell’alluvione di poco più di un mese fa e che, più che i fantasmi, oggi è lo spettro di nuovi alluvioni che qui c’è da temere.

L’orfanotrofio di Bobbio

Nella zona di Bobbio, terra che ha dato i natali a tante leggende e importantissimo luogo storico, si trova una vecchia villa abbandonata, Villa Carenzi, che sorge, per essere precisi, in località Piancasale,

L’aspetto è quello che accomuna molte strutture di epoca fascista, un po’ squadrato e un po’ algido. Doveva essere uno dei fiori all’occhiello degli architetti del regime.

Oggi ci sono solo rovine, ma a quanto pare si può ancora indovinare quanto fosse imponente all’epoca della sua costruzione e negli anni in cui fu in attività.

La villa, inaugurata nel ’37 , ospitava una di quelle colonie in cui venivano spediti in bambini per cambiare aria nelle vacanze estive, quando ancora di mare e monti non si parlava che per pochi: negli anni trenta e quaranta i bambini venivano mandati spesso in salutari colonie in provincia, se non addirittura a fare i bagni sulle rive nostrane del Po (fin qui siamo nella storia, e non nella leggenda): bagni di sole per tutti, per i più fortunati anche le terme. A villa Carenzi, costruita in zona termale, c’era infatti anche una sorgente termale.

Non so quando da colonia estiva diventò orfanotrofio, ma così pare: durante la guerra probabilmente questo accadde, perché secondo la leggenda è proprio in questo periodo che Villa Carenzi  visse il suo dramma.

Secondo quanto si racconta, la villa fu colpita durante un bombardamento e nell’incendio della struttura perirono tutti i piccoli ospiti, rimasti intrappolati fra le fiamme e le macerie.

fantasmi

L’orfanotrofio di Bobbio, i fantasmi

E oggi? Di questi luoghi misteriosi e abbandonati da un po’ di tempo si parla: l’orfanotrofio di Bobbio oggi è meta di molti curiosi che hanno sentito raccontare agghiaccianti storie di fantasmi.

Si dice che visitando la zona, si arrivi a un punto in cui con la macchina non si può proseguire, a un tratto i motori si fermano.

In più di un’occasione, al fermarsi delle vetture sembra sia seguito un fenomeno inspiegabile: i vetri si appannano e d’un tratto si coprono di piccole impronte infantili, come di manine che battono per chiedere aiuto.

Questo, almeno, sembra sia accaduto a più di un testimone.

Sono diversi i visitatori che hanno raccontato on line le loro avventure, che hanno vissuto nella villa esperienze paranormali.

Si dice che nei pressi delle rovine si senta il pianto di bambini. Che fra i muri in rovina riecheggino ancora le grida dei piccoli intrappolati dalle fiamme.

La testimonianza dell’EPAS (che trovate qui) sembra confermare la comparsa delle impronte sulle macchine che arrivano nei paraggi della villa e il susseguirsi di fenomeni inspiegabili nei pressi delle rovine.

Fantasmi, leggenda metropolitana, suggestione? La villa c’è, anche se non è consigliato avvicinarsi troppo perché ormai la struttura è fatiscente.

La cosa strana è che, sebbene le storie di fantasmi di solito siano risapute nelle zone dove sono ambientate, di questa sono venuta a conoscenza in rete.

Anche la Storia non ci viene incontro: le fonti di questa tragedia non si trovano, per lo meno nel web. Strano, perché si parla di un epoca in cui i giornali esistevano eccome, non sarebbe difficile trovare dati precisi per completare e arricchire la vicenda. Invece, tutto rimane nebuloso.

Anche il fatto che da colonia nella narrazione si passi a orfanotrofio non ci aiuta… gli orfanotrofi, si sa, fanno parte di un immaginario dell’orrore, mentre le colonie no (a meno che non ci siate stati e allora…), sembrerebbe che il paranormale qui venga più costruito che verificato.

Piuttosto triste e inquietante è che al turismo spiritico, che per forza arriva quando storie così si diffondono in rete, si è aggiunto quello di chi volge al male o alla stupidità: le pareti interne, infatti, riportano segni e tratti che richiamano il passaggio di oscuri riti fra le mura diroccate.

Fantasmi veri, leggende metropolitane? Chissà.

In queste notti piovose  e cupe, io però non andrei a controllare.

Per approfondire:

http://www.fantasmitalia.it/piacenza.htm

http://blog.libero.it/KAID/9830543.html

http://www.emiliamisteriosa.it/2014/01/piacenza-forse-la-provincia-piu.html

http://arzyncampo.altervista.org/lombra-lunga-della-fantasmeria-su-bobbio-a-villa-carenzi-piangono-bambini-morti-e-defunti-decenni-fa/

 

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