Mary Ann Brough la balia assassina

La balia assassina alla corte della regina – la vera storia di Mary Ann Brough

Quello che sto per raccontarvi è un fatto di cronaca che turbò gli animi degli inglesi in epoca vittoriana e che ebbe notevole risonanza sui giornali del periodo: Mary Ann Brough, la balia assassina che uccise sei dei suoi figli e che aveva lavorato a corte al servizio della regina.

Questa è una delle storie più macabre apparsa sui giornali in epoca vittoriana, oggi dimenticata, ma in passato fra le più sensazionali e più commentate dalla popolazione inglese.

Queen Victoria, Prince Albert, and children by Franz Xaver Winterhalter
Queen Victoria, Prince Albert, and children by Franz Xaver Winterhalter

La donna coperta di sangue

Questa storia ha inizio alle 5:45 del mattino del 10 giugno 1854, quando Henry Woolgar passando davanti alla casa in cui viveva la famiglia Brough a Esher vede affacciata alla finestra, appoggiata su un cuscino insanguinato, una donna col volto coperto di sangue, i capelli insanguinati appiccicati alla faccia, la camicia da notte macchiata di rosso al collo portava un cartoncino: c’è scritto che la donna si chiama Mary Ann Brough; è la madre di una nidiata di sei bambini.

Woolgar, in tribunale, racconterà i particolari raccapriccianti di ciò che vede accorrendo all’interno della casa e tutte le notizie verranno riportate dalle maggiori testate giornalistiche dell’epoca.

Mary Ann Borugh

La scoperta del delitto

L’uomo, allarmato dalla vista di Mary Ann in quelle condizioni, fa irruzione all’interno dell’abitazione insieme a un altro uomo di nome Peastly, passando dalla finestra. All’interno della casa ciò che i due soccorritori trovano al di là di ogni immaginazione, perché la scena è simile a quella di un mattatoio.

I due racconteranno di aver trovato il pavimento coperto da una profusione di sangue, mentre Mary Ann si faceva loro incontro con la gola tagliata ed emettendo un sinistro sibilo al posto delle parole. La donna aveva la trachea recisa e rischiava di morire dissanguata.

Uno dei due uomini corre a chiamare un medico, mentre l’altro si aggira per la casa, probabilmente alla ricerca di un aggressore, ma quello che trova è ancora più terrificante: sdraiati nei loro lettini e immersi in un mare di sangue, ancora con le manine alzate per proteggersi dall’assassino, tutti i figli dei Brough, sgozzati con un rasoio.

Alle sette del mattino il dottor Mott, chiamato per l’emergenza, riuscì in modo quasi miracoloso a ricucire la gola di Mary Ann, che sopravvisse, per essere poi arrestata con l’accusa d’omicidio dei suoi figli.

Mary Ann aveva involontariamente ammesso di averli uccisi fin dall’inizio, quando una vicina, Sarah Weller, accorsa anche lei in seguito alla tragedia, le aveva domandato se i bambini avevano lottato: Mary Ann aveva risposto che solo uno aveva tentato di difendersi. La donna, comunque, ammise la propria colpevolezza anche davanti agli inquirenti, spiegando di aver cercato di uccidersi dopo aver commesso il folle atto contro i propri figli.

Mary Ann Brough fu arrestata e processata: ma che cosa rese questo caso, già di per sé eclatante, ancor più discusso?

Mary Ann Borugh

Mary Ann Brough, l’assassina alla corte della regina

Mary Ann Brough aveva lavorato come balia al servizio della regina Vittoria, e per un periodo si era presa cura dell’erede al trono, il piccolo Bertie, principe di Galles. Il 9 novembre 1841, quando Victoria era ancora in travaglio, Mary era già a corte: la regina non aveva intenzione di allattare suo figlio.

Il marito di Mary Ann era stato per molto tempo al servizio del Duca Leopoldo, e probabilmente questa conoscenza fece arrivare la donna a corte: era molto fertile, aveva tanti bambini e sembrava la balia ideale per il futuro re.

Qualcosa, tuttavia, non funzionò, e fu sostituita dopo otto mesi, con una buona uscita di £ 1.000, l’equivalente di circa £ 50.000 di oggi.

Se pensiamo che all’epoca c’era la convinzione che le donne col latte passassero ai bambini anche carattere e moralità… possiamo immaginare quanto il suo lavoro a corte fosse oggetto di discussione.

Mary Ann Brough

Il processo a Mary Ann Brough

Il processo fu seguito in tempo reale dagli inglesi, la figlicida interrogata e analizzata: la neonata disciplina degli alienisti trovò in questo caso terreno fertilissimo.

Mary Ann era certamente una donna disturbata, aveva dato segno di squilibrio anche in passato, forse aveva tolto nutrimento ai suoi bambini per lavorare come balia… Durante il suo matrimonio, aveva perso diversi bambini durante la gravidanza e altri erano morti in tenera età.

Se questo non fosse stato sufficiente a minare il suo equilibrio, all’epoca della strage Mr. Brough, sospettando la moglie di infedeltà, l’aveva minacciata di lasciarla e di volere la custodia dei figli.

La scintilla che aveva fatto esplodere la follia in quel mattino di tarda primavera era stata un’epidemia di morbillo, che aveva colpito alcuni dei bambini. Fra notti insonni, continue richieste dei piccoli, la non remota possibilità che il malanno risultasse fatale per qualcuno di loro aveva fatto scattare qualcosa in Mary Ann, che aveva compiuto gli omicidi con un rasoio, tentando poi di togliersi la vita nello stesso modo.

Mary Ann Brough

Gli alienisti

La difesa di Mary Ann dipese interamente dal dott. Forbes Winslow, alienista. In quegli anni, in cui la psichiatria muoveva i primi passi, le applicazioni in campo criminale furono fra le prime. Mary Ann era stata in preda a una follia temporanea, causata dalle notti insonni, dalla paura di perdere la famiglia, dalla preoccupazione per i piccoli infermi.

L’accusa sosteneva la tesi contraria, ossia che il delitto fosse premeditato. Mary Ann era una fedifraga, perciò già questo bastava per tacciarla di immoralità. Perché non diventare anche assassina?

Alla fine, la testimonianza di Mary Ann e l’interpretazione del suo difensore furono convincenti. Era impossibile che una donna ana di mente facesse una cosa simile ai suoi bambini.

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Il verdetto

La sorte di Mary Ann Brough non fu poi migliore del carcere, anzi… trascorse il resto dei suoi giorni in manicomio, a Bedlam nel 1861, dopo una serie di attacchi nervosi e ormai paralizzata da tempo.

Tutti gli agghiaccianti particolari degli omicidi furono racconti durante il processo da lei stessa.

“C’era come una nube davanti ai miei occhi” dichiarò la donna.

I particolari ve li risparmio, potete trovarli al link che vi lascio qui se volete.

La scena del delitto fu ricreata al Museo delle cere Birmingham, dove i visitatori potevano osservare le figure dei sei bambini, ognuno con la gola tagliata e madre insanguinata con un’etichetta al collo, esattamente come raccontò di averla trovata Woolgar al suo arrivo nella casa dell’orrore.

http://murderpedia.org/female.B/b/brough-mary-ann.htm

 

 

 

 

 

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