Lizzie Siddal, la musa e il tormento

Lizzie Siddal

Lizzie Siddal, la musa e il tormento

Lizzie Siddal è un nome che forse non vi dice molto: il suo volto, invece, lo conoscete sicuramente.

Anch’io ho scoperto lei e la sua drammatica, romantica storia quando ho notato che molti quadri preraffaelliti sembravano raffigurare una sola modella, e così mi sono messa a fare qualche ricerca: ho trovato Lizzie Siddal.

Ho trovato una storia che si insinua nella testa e non se ne va più, che chiede di essere approfondita e raccontata. La storia di una giovane donna che sognava l’arte, l’amore, una vita diversa e avventurosa, diversa da tutte le altre  donne dell’epoca, e che invece ha finito con l’avvelenarsi l’anima e il corpo di gelosia, di solitudine, di amarezza, e che infine, davvero ha finito con il lasciarsi avviluppare dalle spirali del laudano per placare l’incapacità di sopportare ciò che lei stessa aveva creato.

Ciò che ho trovato è una donna, dal destino romanticamente tragico, la cui breve esistenza è stata tutta all’insegna dell’arte e dell’amore e la cui fine è avvolta da un drammatico mistero…

Elizabeth Siddal, la musa e il tormento

il salotto di miss darcy, regency & vittorianoElizabeth nacque a Londra, il 25 luglio 1829, terza di otto figli, in una modesta famiglia di artigiani. Il padre, Charles Crooke Siddall, produceva e vendeva coltelli e in un negozio nel centro di Londra. Fin da ragazzina Elizabeth lavorò, insieme alle tre sorelle più piccole, come modista in una bottega di Cranbourne Alley. Intorno ai vent’anni per lei arrivò la svolta, con la conoscenza di Walter Howell Deverell, pittore preraffaelita che la introduce nel mondo artistico.

Vi sono due versioni che raccontano dell’incontro con Deverell: secondo la prima sarebbe stato il pittore a notare la giovane, intenta a lavorare nella bottega; egli, colpito dal suo viso e dai suoi lunghissimi capelli rossi, vide in lei il volto di Viola per la sua rappresentazione de La dodicesima notte. La seconda ipotesi, forse più verosimile, vuole che Lizzie venga presentata come sarta alla famiglia Deverell; il padre, preside della Government School of Design, avrebbe in seguito visto alcuni suoi disegni, e presentato la giovane al figlio pittore.

L’incontro con l’arte

Lizzie SiddalLizzie amava l’arte, amava dipingere, ma la sua famiglia osteggiava questa passione e così Deverell la portò con sé, nel mondo di artisti che frequentava.

Il suo viso particolare, la chioma tizianesca attirarono subito l’attenzione dei pittori amici di Deverell e ben presto Lizzie divenne la modella preferita di alcuni di loro, e quindi un’icona per le loro raffigurazioni.

Posò per Deverell, che probabilmente era anche innamorato di lei, per William Holman Hunt e per John Everett Millais, ma fu modella fissa per Dante Gabriel Rossetti, con cui poi si sposerà.

Lizzie fu scelta da Millais per la sua Ofelia, forse il quadro più noto e rappresentativo del preraffaellismo: la giovane fece lunghe sedute di posa immersa in una vasca piena d’acqua, scaldata solo da alcuni lumi.

In seguito a un problema nel sistema di riscaldamento, Lizzie si ritrovò in un’occasione nella vasca gelata: il suo tentativo di resistere minò la sua già precaria salute: fu estratta priva di conoscenza dall’acqua e l’incidente le provocò una polmonite.

Il padre chiese a Millais un risarcimento di cinquanta sterline e si fece pagare da lui le spese mediche per la figlia.

Lizzie Siddal cominciò a far uso di laudano per alleviare le sofferenze e ben presto ne divenne dipendente.

Lo stesso anno (1852) fu quello fatidico dell’incontro con Rossetti.

Lizzie Siddal e Rossetti

il salotto di miss darcy, regency & vittoriano

Dapprima come modella e poi come allieva, Lizzie Siddal instaurò subito con il pittore un forte legame, divenendone anche l’amante.

Rossetti, però, non era un uomo di natura fedele: aveva numerose donne e il rapporto con Lizzie fu travagliato e complesso.

Lizzie divenne un’artista completa: si dedicò anche alla scrittura, producendo poesie, pittrice e non solo modella di quadri nello stile preraffaelita.

Lo stesso Ruksin, critico e scrittore vicino al movimento, giudicò le sue opere perfino migliori di quelle del maestro.
Lizzie siddal
Autoritratto

Nel 1855 John Ruskin si offrì di pagare bene per tutte le opere artistiche prodotte dalla Siddal, che in realtà si limitavano a molti schizzi e ad un solo dipinto, che verteva sui temi medievali delle leggende arturiane. Ruskin, comunque, colpito dalla donna, scrisse a Rossetti una lettera per invitarlo a non rinviare oltre il matrimonio, per darle quella sicurezza di cui aveva bisogno. Rossetti, infatti, aveva paura a presentare ai propri genitori la Siddal, poiché era di umili origini. Già le sorelle del pittore non l’avevano accolta bene: c’era il rischio che anche i genitori si opponessero.

Lizzie Siddal: il dolore e il laudano

Ritratta da Rossetti
Ritratta da Rossetti

I continui rinvii e le scuse di Rossetti resero ancora più insicura e malinconica Lizzie Siddal, che si appoggiò di nuovo al laudano per alleviare le proprie pene.

Lizzie scrisse molte liriche dedicate al suo difficile rapporto con il pittore dal fascino italiano: “Se il semplice sogno di un amore fosse vero, allora, dolcezza, saremmo in Paradiso. Ma noi siamo in terra, mia cara, dove il vero amore non è dato”. Rossetti in risposta le dedicò alcuni versi in risposta: “Come ti riconosco, nata insieme con l’anima mia…”.

Ruskin, in ogni caso, deciso ad aiutare la Siddal, sostenne economicamente la coppia, convincendo Rossetti ad accettare il denaro necessario per far curare Lizzie, per guarire il suo «esaurimento cerebrale per troppa intensa ed improvvisa fatica» diagnosticato dai medici, a Parigi e a Nizza.

Il successo artistico

il salotto di miss darcy, regency & vittorianoNel 1857 Elizabeth Siddal espose per la prima volta al salone preraffaellita: disegni e un autoritratto a olio.

Per Rossetti, però, le frequenti assenze di Lizzie, spesso fuori Londra per curarsi, non solo si avvalse di altre modelle, ma intrecciò relazioni con molte di loro. Fra queste spiccarono Annie Miller, modella di Hunt e Fanny Cornforth, domestica della casa. A questi continui tradimenti, poi, si aggiunse per Lizzie Siddal anche la perdita del padre, nel 1859. Ancora il laudano divenne il suo rifugio.

Un anno dopo, per placare i dolori – si pensa causati dalla tubercolosi, o da disordini alimentari o disturbi psichici, o più semplicemente dallo stesso elevato consumo di laudano – Lizzie andò in overdose per la prima volta.

A questo punto Dante, nonostante il parere contrario della famiglia, decise, dopo ben dieci anni dal loro primo incontro, di sposare Elizabeth, debole e psicologicamente provata. Si sposarono nel maggio del 1860.

Lizzie Siddal, il matrimonio e la morte

Lizzie Siddal
Lizzie Siddal diventa Astarte per Rossetti

Quella che poteva essere finalmente l’ora della felicità, per Lizzie si rivelò invece l’ora ultima: un anno dopo diede alla luce, prematuramente, una bimba che nacque morta.

Quello per Lizzie fu il colpo di grazia e non molto tempo dopo il marito la trovò morta, in seguito a una seconda, fatale overdose di laudano.

Una lettera d’addio dimostrava il suicidio, ma il referto medico parlò di “morte accidentale”, dovuta cioè ad un’errata valutazione della dose di laudano da assumere: Rossetti, su consiglio dell’amico pittore Ford Madox Brown, bruciò la lettera d’addio della moglie.

Il suicidio, all’epoca, oltre ad essere considerato immorale era anche illegale: lo scandalo avrebbe travolto tutta la famiglia di Rossetti e alla Siddal sarebbe stata negata la sepoltura in terra consacrata.

Dopo la morte

Lizzie Siddal
Lizzie Siddal ritratta da Rossetti in occasione delle nozze

Insieme alla povera Lizzie Siddal, Rossetti seppellì anche le proprie poesie dedicate a lei: erano manoscritti unici.

Il quaderno che le conteneva venne infilato fra i suoi capelli rossi.

Nel 1869 Rossetti, piegato da alcool e droga e convinto di diventare cieco, fu preso dall’ossessione di pubblicare le proprie poesie accompagnate da quelle della moglie. Insieme al proprio agente Charles Augustus Howell, ottenne il permesso di aprire la tomba della Siddal per recuperare il quaderno di poesie.

L’apertura della tomba venne svolta di notte, per evitare lo sdegno della gente.

Howell (che viene ricordato come noto mentitore) raccontò in seguito che il corpo della Siddal aveva mantenuto intatta la propria bellezza, e che i capelli avevano continuato a crescerle a dismisura.

Rossetti pubblicò quindi le proprie poesie insieme a quelle della moglie. A causa di alcuni temi erotici, però, l’opera venne male accolta dalla critica.
Lizzie Siddal
Beata Beatrix di Rossetti ritrae Lizzie Siddal. Il quadro fu dipinto dopo la sua morte.

Perché i versi di Lizzie Siddal venissero pubblicati autonomamente si dovete attendere il 1906, ed esattamente cento anni dopo, nel 2006, queste composizioni furono per la prima volta tradotte in italiano da Conny Stockhausen.

Dopo la sua morte, Lizzie Siddal continuò a essere musa per il marito, che continuò a dipingerla come dimostra la “Beata Beatrix”, nel quale il viso di lei appare misticamente disteso e assorto. Nel dipinto un uccello rosso le porge un papavero, un componente del laudano, mentre sullo sfondo avviene l’incontro tra Dante Alighieri e Beatrice Portinari, gli “alter ego” della coppia.

Il dolore per la morte di Lizzie, condusse Rossetti sulla via del suicidio, che tentò a sua volta nelle stesse modalità della moglie.

Salvato dagli amici, morirà invece nel 1882: solo, povero e folle.

La leggenda

il salotto di miss darcy, regency & vittorianoSono molte le leggende che ruotano intorno alla figura della Siddal, molti libri e storie metropolitane narrano del suo spettro che si aggira nei pressi della sua tomba nel cimitero di Highgate.

Le leggende sono controverse, addirittura c’è chi la identifica con un vampiro. Sembra che queste leggende siano nate quando la notizia della profanazione della tomba si diffuse e divenne di dominio pubblico: il particolare dei lunghi rossi capelli cresciuti a dismisura e della bellezza rimasta intatta.

Altri articoli sui preraffaelliti:

Chi sono i preraffaelliti

Effie Gray

L’arte delle fate nel preraffaellismo (in stesura)

 

Fonti

https://it.wikipedia.org/wiki/Elizabeth_Siddal

https://it.wikipedia.org/wiki/Walter_Howell_Deverell

https://it.wikipedia.org/wiki/Fanny_Cornforth

http://libreriamo.it/arte/dante-gabriele-rossetti-e-elizabeth-siddal-un-amore-bohemien/

http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/elizabeth-eleanor-siddal/

http://www.futuroquotidiano.com/quando-arte-e-vita-si-fondono-beata-beatrix-amore-e-morte-di-lizzie-siddal/

http://lizziesiddal.com/portal/elizabeth-siddal-laying-the-ghost-to-rest/

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