Federica Soprani e Vittoria Corella

Le signore del lunedì

Federica Soprani e Vittoria Corella

signora lunedìIl salotto di miss Darcy inaugura il nuovo appuntamento in collaborazione col gruppo Regency & Victorian: La signora del Lunedì.

Oggi scopriremo insieme il mondo Vittoriano di Federica Soprani e Vittoria Corella, autrici delle collane Victorian Solstice e Victorian Vigilante.

Cominciamo con l’intervista rivolta alle signore.

Federica Soprani e Vittoria Corella
Federica Soprani e Vittoria Corella

1) Un protagonista a testa: raccontateci chi è, cosa fa, dove vive… insomma: spettegolate su uno dei vostri eroi!

Jericho Marmaduke Shelmardine (Victorian Solstice)

Difficile definire in poche parole Jericho, o qualunque sia il nome reale di questo singolare personaggio. Se dovessimo lasciar parlare i fatti, poi… Sedicente medium, affermato ciarlatano, scorrazza liberamente dalle sale dei palazzi nobiliari ai bassifondi più disertati e squallidi, passando per i salotti della borghesia londinese, da anni, con la leggerezza di chi, ovunque va, non paga dazio. A suo agio con i lord quanto con le puttane di Whitechapel, forte della sua cultura tanto enciclopedica quanto superficiale, appare per la maggior parte del tempo un compagno piacevole, un eloquente conversatore, un seducente libertino. Ma è solo una facciata (o no?…)

Federica Soprani e Vittoria CorellaNessuno sa esattamente da dove sia uscito questo singolare individuo. Lui, personalmente, vanta illustri natali, sebbene ci sia chi afferma di aver udito dalle sue labbra almeno tre versioni riguardo la sua nascita eccellente. I fatti documentati sembrano essere svaniti nei meandri del passato, bruciati nel rogo di un orfanotrofio, o forse di un ospedale psichiatrico…

Da qualche tempo si è accompagnato a Jonas Marlowe, ex ispettore di Scotland Yard. Che cosa ci trovi in quel tizio rosso di capelli e con la faccia da cavallo non è dato saperlo a noi comuni mortali. Insieme hanno aperto la società di investigazioni J&J investigations e vivono insieme, non senza pericolo di scandalo, a Fine del Mondo, la casa di Jericho.

Malachy Murphy (Victorian Vigilante)

Federica Soprani e Vittoria CorellaSergente di Scotland Yard, ha deciso di dedicare la propria vita alla cattura dello Spettro di Nebbia dal giorno in cui quest’ultimo causò il fatale incidente che gli fece perdere il braccio. I colleghi lo hanno soprannominato l’Automa, e non a caso: la Morphia da cui è dipendente lenisce il dolore che l’arto meccanico gli procura, ma annulla anche quelle infinite sfumature di emotività e empatia che fanno di un essere umano ciò che è. Un uomo che ha fatto del proprio tormento interiore la propria identità, eppure c’è qualcosa in fondo ai suoi occhi che palpita e brucia e lotta per emergere contro ogni annichilimento. Vive, per modo di dire, da solo, in un piccolo appartamento.

2) Scegliete la meta per il vostro viaggio nel tempo. Luogo, tempo e motivazione della scelta.

Federica

San Terenzo, 1822. Per andare di filato a Villa Magni e prendere a schiaffi Percy Shelley prima che vada a trovare quel bel tanghero del suo amico Byron a La Spezia e ci lasci le sue belle penne d’argento.

Vittoria

Praga, 27 maggio 1942, per aiutare Jozef Gabcík e Jan Kubiš a uccidere Reinhard Heydrich al primo colpo, senza le terribili conseguenze che vennero poi.

3) Scegliete un libro vostro, un classico e un esordiente. E raccontateci il perché di queste scelte.

Federica Soprani e Vittoria CorellaFederica.

Victorian Solstice, perché è torbido e sensuale, popolato di personaggi ai quali il dolore dona tantissimo, angeli imperfetti nel più dannato dei mondi: Londra, anno del signore 1890.

Cime tempestose di Emily Bronte, perché… non posso vivere senza la mia vita, non posso vivere senza la mia anima. Il mio libro preferito da quando avevo 10 anni. Unico.

Mostri di Londra, Victorian Horror Story Vol. 1, di Mala Spina, perché amo i penny dreadful, da secoli prima che diventasse mainstream, e probabilmente sono morta in una fetida soffitta scrivendo penny dreadful e/o feuilleton, in una vita precedente. Mala Spina ne ha scritto uno, e spero sia solo il primo di una lunga serie, e dentro c’è orrore, magia, erotismo, ironia quanto basta.

Vittoria

Federica Soprani e Vittoria CorellaVictorian Vigilante. Le infernali macchine del Dottor Morse. Perché è vittoriano. Perché è Steampunk. Perché c’è azione, amore, poesia e tanto, tanto vapore!

Alice in Wonderland di Lewis Carroll, perché… siamo tutti matti qui! Genio, fantasia delirante, tutto ciò che giace oltre lo specchio e molto, molto di più.

Rosso fuoco di Anna Cambi, perché è la storia di un rapporto omosessuale, incestuoso e cannibale, una favola feroce tra due principesse allo sbando, tra due anime straziate tra fiamme e silenzio. Struggente. Dolorosissimo.

4) Scegliete la meta per il vostro viaggio nella letteratura: un libro e una scena. Che cosa fareste? Personaggi o spettatrici?

Federica.

O Cesare o nulla di M. Vazquez Montalban, e vorrei essere Miguel da Coreglia, sicario umanista, mentre canta in catalano per Cesare e Lucrezia sulle logge vaticane.

Vittoria.

Un qualsiasi libro in cui appaia Riccardo III. Solo spettatrice, grazie. Amo il personaggio, ma forse è un po’ ingestibile.

5) Domanda terribile. Scegliete uno dei vostri libri e… diteci perché leggerlo

Federica

Victorian Solstice (4 episodi, il quinto e sesto in uscita a breve con Harper Collins Italia)

Perché… c’è tutto. Mistero, passione, orrore, violenza, pathos, amori impossibili, o quanto meno improbabili, peccati innominabili. Una via di mezza tra un feuilleton ottocentesco e un noir moderno, con una punta di penny dreadful, qualche pennellata di Grand Guignol e solo qualche goccia di laudano…

Vittoria

Victorian Vigilante. Le infernali macchine del Dottor Morse

Perché… C’è la Londra vittoriana, col suo vapore e i suoi fumi venefici, con le sue macchine e la sua spietata modernità. E poi c’è un eroe mascherato che vola sui tetti e combatte il crimine, una bambola guerriera con pugni letali e un cuore di cristallo fragile, un super-cattivo che vuole trascinare il mondo nel caos, un poliziotto con gli occhi di ghiaccio e l’anima avvelenata, una giornalista d’assalto che non ha paura di niente, se non delle proprie emozioni. Non vi basta?

Ora vi presentiamo le nostre signore…

images (7)Federica Soprani vive a Parma, cercando di coniugare da anni la passione per la scrittura col lavoro presso uno studio grafico e la gestione di una famiglia che ha più zampe che arti. Si è laureata in lettere moderne con una tesi dal titolo La figura del Vampiro nel Teatro tra ‘800 e ‘900.

Ha pubblicato racconti in antologie, su riviste e periodici.

Insieme a Vittoria Corella ha pubblicato i racconti della serie poliziesco-vittoriana Victorian Solstice (a breve usciranno due nuovi episodi per Harper Collins Italia), il romanzo Steampunk Victorian Vigilante. Le infernali macchine del Dottor Morse (Nero Press) e il romanzo Una segretaria per Milord (Harper Collins Italia).

Il suo romanzo Corella, l’ombra del Borgia (www.corella.it) ha vinto il Premio Letterario Mondoscrittura 2013. Ha pubblicato con Lettere Animate, collana I Brevissimi, Il bacio del mullo, nell’antologia Diari del Sottosuolo, a cura di Diario di pensieri persi, il racconto Dancing with Roger, nella raccolta Occhi del drago di Gainsworth Publishing il racconto Le rovine.

Nel 2015 ha pubblicato con Delos Book Come tu mi vuoi, collana Storie ardenti, incluso poi nel cartaceo Fantasie piccanti, edito da Mondoscrittura.

Il suo sito è www.federicasoprani.it

13301395_10208836948948693_5203322689923404239_oVittoria Corella è uno pseudonimo.

La persona che si cela dietro questo nome ha lavorato come giornalista per il Romagna Corriere, il quotidiano più diffuso in Romagna dopo il Resto del Carlino.

A febbraio 2013 esce per la Mela Avvelenata Bookpress il racconto breve Terra di nessuno. Con Eros Edizioni pubblica il racconto erotico Justify the Strong. Nel novembre del 2014 esca per Lettere Animate, collana I Brevissimi, il racconto Jack.

Insieme a Federica Soprani ha pubblicato i racconti della serie poliziesco-vittoriana Victorian Solstice (a breve usciranno due nuovi episodi per Harper Collins Italia), il romanzo Steampunk Victorian Vigilante. Le infernali macchine del Dottor Morse (Nero Press) e il romanzo Una segretaria per Milord (Harper Collins Italia).

Vive a Riccione, lavora nel turismo e ha una gatta a tre zampe.

Victorian Solstice

Londra 1890: Babele, Gran Forno, Inferno e Paradiso. Capitale del Mondo Occidentale. Dai fasti di Buckingham Palace al Popolo degli Abissi, passando per il rutilante mondo della potente borghesia in ascesa. Delitti, intrighi, passioni, amore e morte. Il Crepuscolo di un’epoca, l’agonia del Lungo Ottocento che ha ormai perso la sua innocenza.

Al momento sono usciti 4 episodi con Lite Edition (ora in fase di riassegnazione). Esiste anche un cartaceo che li raccoglie tutti e 4.A fine giugno uscirà per Harper collins il 5, dal titolo Giulietta deve morire, mentre il 6, L’orco, sarà on line a novembre.

Episodio 1: La Società degli Spiriti

Jericho è un Medium dei bei salotti. Jonas un investigatore che non crede nel paranormale. Quando Lord Kynaston viene trovato fatto a brandelli nel suo studio chiuso dall’interno, il Medium che parla con i morti e il poliziotto più scettico di Scotland Yard sono costretti a lavorare insieme loro malgrado. Dai bordelli per ricchi annoiati fino alla casa del vizio più pericolosa del West End, una detective story vittoriana oscura e sensuale.

Episodio 2: La Lega dei Gentiluomini Rossi

Scompaiono, uno dietro l’altro. Tutti giovani, bellissimi e con una caratteristica in comune. Se c’è una cosa che Jonas detesta sono i casi irrisolti. Se c’è una cosa che Jericho ama è aiutare Jonas a risolvere questi casi, e il viaggio da incubo parte dai quartieri bassi per salire su, fino a sfiorare la Corona D’Inghilterra. Ci sono cose che nessuno deve sapere e gente che va fatta tacere con le buone o con le cattive.

Episodio 3: I Figli del Pozzo di carne

Nella Londra Vittoriana Uomini Neri e Boogeymen esistono davvero. I Mostri sono veri e hanno fame. Vengono e portano via quelli che hanno più paura. Per sconfiggere i Mostri ci vuole coraggio, follia e un pizzico di disperazione. Una nuova avventura di Jericho e Jonas nella pancia della Londra più nera.

Episodio 4: I Fantasmi dei Natali passati

Come in ogni Vigilia di Natale Vittoriana che si rispetti, i fantasmi fanno visita ai vivi allo scoccare della mezzanotte. Ma nella Londra gotica e maledetta di Victorian Solstice gli spiriti si lasciano dietro i cadaveri di chi conta poco o niente. Per la J&J Investigations però tutti sono importanti. Tutti meritano giustizia. Per gli ‘innominabili’ di Londra, Jericho e Jonas sono disposti a guardare in faccia i loro vecchi fantasmi.

I protagonisti di Victorian Solstice

Jericho Marmaduke Shelmardine

13315298_10208836813025295_2781823915291888112_n
Jericho Marmaduke Shelmardine

Sedicente medium, affermato ciarlatano, scorrazza liberamente dalle sale dei palazzi nobiliari ai bassifondi più disertati e squallidi, passando per i salotti della borghesia londinese, da anni, con la leggerezza di chi, ovunque va, non paga dazio. A suo agio con i lord quanto con le puttane di Whitechapel, forte della sua cultura tanto enciclopedica quanto superficiale, appare per la maggior parte del tempo un compagno piacevole, un eloquente conversatore, un seducente libertino. Ma è solo una facciata (o no?…)

Jonas Marlowe

13335993_10208836813065296_540271095916322210_n
Jonas Marlowe

Ispettore di Scotland Yard. Lontano dalla bellezza apollinea, dalla mascella quadrata e maschia, dalla sezione aurea, dalle proporzioni leonardesche e dall’uomo vitruviano, per motivi insondabili Jonas piace molto alle donne. E ai medium alla moda… Potete anche non crederci, ma è così.

Alto, magro, zigomuto, occhi troppo vicini, capelli rossi e colorito inesistente, è buono e gentile, ma solo fino ad un certo punto. Voi NON volete vedere quel punto, credetemi.

Victorian Vigilante

https://www.amazon.it/s/ref=nb_sb_ss_i_2_10?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&url=search-alias%3Dstripbooks&field-keywords=victorian+vigilante&sprefix=victorian+vigilante%2Cstripbooks%2C212&rh=n%3A411663031%2Ck%3Avictorian+vigilante

Ed ecco la nostra seconda fatica, il romanzo Steampunk Victorian Vigilante. Le infernali macchine del Dottor Morse, uscito per Nero Press in tre volumi formato ebook. Durante l’estate uscirà in Italia il cartaceo che raccoglierà le tre uscite, e la versione ebook in inglese per il mercato estero.

  1. L’assetto europeo manifesta già i germi di una guerra mondiale e vede contrapposte due scuole di pensiero scientifiche: i Maniscalchi inglesi seguaci dell’Ergomeccatronica, che sfruttano esoscheletri potenziati per implementare le capacità di lavoratori e soldati, e i Senza Dio fautori della Meccagenetronica, localizzati nell’Europa dell’Est, che hanno sviluppato terrificanti ibridazioni uomo-macchina. A Londra s’innesca una battaglia senza quartiere tra il misterioso vigilante mascherato Spettro di Nebbia, il Sergente Malachy Murphy e la spietata Baba Yaga, una donna meccanica alle dipendenze del Dottor Anton Morse, genio della Meccagenetronica dai loschi fini. Nella lotta verranno coinvolti anche il giovane tagliatore di diamanti ebreo Mordecai Gerolamus, perseguitato da invisibili e inquietanti demoni, la giornalista d’assalto Catherine “Orlando” Swan e suo fratello Percy, direttore della Mayfair Gazette.

I protagonisti di Victorian Vigilante

Malachy Murphy

13339452_10208836778264426_6908142760275813937_nSarebbe intervenuto sul dolore solo quando questo avesse superato la soglia.

La soglia di Malachy era molto ben definita. Oltre quella, il dolore diventava incandescente. Ma non solo.

Oltre la soglia, la sua soglia, il braccio mozzato ricompariva, ed era fatto di acido e lamette da barba, di carne viva passata al tritacarne, con aggiunta di gocce di veleno e schegge di vetro. Oltre la spalla c’era questo braccio che non riconosceva, pallido come l’arto di una creatura abissale, la carne simile a latte annacquato, la pelle translucida come ali di falena controluce. Sotto, fasci muscolari appena più scuri del bianco spettrale, e ossa argentate fatte di una lega mai inventata di vetro, acciaio e avorio.

Quando Malachy Murphy ‘vedeva’ tutto questo, significava che la soglia era stata oltrepassata.

Mordecai Gerolamus

Mordecai Gerolamus guardava la macchina e pensava: Meshuga! Guardava Rosen, il Mastro Tagliatore e ripeteva: Meshuga!

Rosen lo ignorava, come faceva sempre.

“Una macchina non può sapere come si tagliano i diamanti! Meshuga!”

Rosen, in piedi di fronte a un muro di lucciole e perline, non sollevò lo sguardo dal pannello di controllo.

“Boychik, tu non sai nulla di Macchine delle Differenze. Questa meraviglia ci risparmierà tanti grattacapi in futuro. Tante notti insonni, tante discussioni!”

Mordecai Gerolamus guardò la sua immagine riflessa negli schermi ovali retroilluminati posizionati ad altezza uomo, che lui si ostinava a considerare ‘occhi’: “Nessuna macchina può dirti come tagliare un diamante. Rovinerete la gemma.”

Vassilissa Morse

13327388_10208836778384429_1435882683668205856_n (1)Vassilissa dormiva come immersa nel miele, i capelli come petali di fiori acquatici che ondeggiavano morbidi sul fondo del mare. Morse si assicurava che tutto procedesse per il meglio, che l’erogatore di Morphia funzionasse a dovere, che le ferite passassero dal rosso al rosa e infine si riassorbissero, lasciando la pelle bianca, appena segnata da cicatrici leggere.

Baju bajushki baju. Ne lascisja na craiu, canticchiava il dottore, nella sua lingua. Una ninna-nanna per la sua creatura. Prijdiot serenkij volciok, I ukusit za bociok.

La sua creatura, la sua bambina bellissima, il suo lavoro più riuscito. Una fanciulla che da sola valeva quanto un esercito. Quante cose si potevano fare con un esercito di Vassilisse?

Dottor Morse

“Guerra, signori miei! Non sentite il calore ardente dal suo cuore cannibale? Non sentite la fame della più bella e terribile bestia del mondo?”

L’uomo in nero pare compiaciuto della propria arringa. Passeggia calmo, e i lembi del mantello lo seguono come ali ripiegate di creatura ancestrale. “So che la Guerra è vicina, perché sono io che la sto aiutando a nascere. Verrà al mondo perché le spianerò la strada. Il vincitore è un dettaglio, farà tutto ciò che gli ordinerò. Perché io, Morse, gli fornirò l’arma definitiva!”

Lo Spettro di Nebbia

13305118_10208836778544433_571894653793248829_oLo Spettro era assenza. Assenza di espressione, il volto che scompariva dietro il metallo decorato con spirali e ghirigori, a metà tra il feticcio africano e la ieratica e terribile vacuità delle maschere veneziane. Assenza di gravità, perché, a dispetto dell’altezza e dell’imponenza, si muoveva con leggerezza sconcertante e senza rumore, come le falene che accompagnavano la sua venuta. Si diceva che sotto gli abiti neri indossasse una corazza, o addirittura che il suo corpo fosse fatto d’acciaio. Più di un testimone giurava di averlo visto rialzarsi dopo essere stato crivellato da colpi di pistola, dardi e perfino fendenti di spada, come se niente fosse accaduto. E ciononostante riusciva a volare da un tetto all’altro, scalare le pareti come una lucertola, col solo ausilio delle mani, agile e silenzioso come un refolo di vento.

Assenza di umanità, perché in molti erano convinti che non fosse un uomo, che sotto le pieghe del mantello non vi fosse che metallo coperto da metallo, uno scheletro d’acciaio rivestito di cavi lubrificati da pompe oleose, agitato dalla mano di un abile giocattolaio nascosto nell’ombra.

Si muoveva silenziosamente lungo la fiancata della nave, seguendo il suono della distruzione.

Percyval Swan

Percyval Swan sollevò gli occhi dalla sua copia della Mayfair Gazette. Guardò fuori dal finestrino dell’omnibus a vapore. Le facciate dei palazzi di Regent Street scorrevano come soldati in parata. Pochi passanti percorrevano i marciapiedi indugiando davanti alle vetrine e agli ingressi delle sale da tè. Nessuno sembrava avere fretta. C’era una quiete speciale, quel giorno, come se Londra avesse cessato di respirare e rimanesse col fiato sospeso, in attesa. Il mondo appare sempre bello un istante prima di precipitare nel caos.

Catherine ‘Orlando’ Swan

Catherine Swan aveva scoperto che firmare i propri articoli con lo pseudonimo di Orlando le consentiva di abbandonarsi con una certa dovizia di particolari a tutti quei dettagli truculenti e sanguinosi che tanto attiravano l’attenzione dei lettori. Se non avesse adottato quello stratagemma, i suoi stessi ammiratori e soprattutto le sue ammiratrici, che erano davvero numerose, le si sarebbero rivoltati contro. Per qualche strano motivo i lettori della Mayfair Gazette non vedevano nulla di male nel crogiolarsi nel sangue e nell’orrore di tragedie altrui, ma mai avrebbero tollerato che una donna profanasse la soavità del proprio sesso sporcandosi le mani nello scrivere certe cose.

Ma Catherine-Orlando faceva molto di più. Travestirsi da uomo le permetteva di recarsi in luoghi preclusi a qualsiasi donna, anche la meno rispettabile, e indagare in prima persona sui crimini dei quali doveva scrivere. Bastavano un paio di pantaloni e un cappello calato sugli occhi e le porte dell’inferno si spalancavano… o almeno si socchiudevano, permettendole di sgusciare dentro a dare un’occhiata. In certi casi era pericoloso, come suo fratello Percyval non mancava di ribadire con una frequenza sconcertante, se si considerava quanto i suoi articoli facessero vendere la Gazette. Sì, decisamente pericoloso, ma anche così eccitante!

Sir Horatio Hastings

“Sei un Fantasma. Non hai il potere di renderla felice.” La voce di Sir Horatio era pacata, quasi perentoria, ma tradiva un dolore consueto, non dissimile da quello della nipote. Solo, i suoi occhi sembravano aver esaurito da tempo le lacrime. Si era avvicinato all’uomo con la maschera, trascinando i piedi come se all’improvviso fosse molto stanco. “Sei ricordo e dimenticanza, polvere di un sogno infranto, il miraggio di un amore perduto.” Sembrava parlare a se stesso, non al suo interlocutore. Allungò le mani percorse da infinite vene e prese a slacciare le cinghie che assicuravano la maschera al volto. “Ma sei tutto ciò che ha. Tutto ciò che le resta. Lasciamo che si culli in questa sciarada, se la rende almeno un poco felice.”

Beatrix Hastings

Beatrix trattenne il fiato, mentre dall’oscurità in fondo allo stanzone si staccava un brandello d’ombra, una bolla pulsante che prese a dirigersi galleggiando verso di lei. No, non galleggiava, volava, fragile come una fata oscura. Alla vista della falena, le sue labbra s’incurvarono in un sorriso, ma ancora non osava muoversi. Sollevò solo un dito per accogliere la creatura, quando questa l’ebbe raggiunta.

Poi si voltò e corse a svegliare lo zio e a dirgli che lo Spettro era tornato.

Benedict Hastings

“Energia è ciò che siamo stati, siamo e saremo” gli rispondeva lui ogni volta, “Poco importa in quale forma siamo imprigionati, in quale sostanza inerte o viva. Noi siamo parte del Tutto che scorre e muta, inesorabile, eterno.”

Spesso, quando s’intrattenevano in quei discorsi, erano entrambi troppo ubriachi per dare davvero senso alle parole. Era un privilegio della giovinezza indulgere in quell’ebbra euforia che rendeva tutto reale ed effimero allo stesso tempo. Benedict manteneva tuttavia quelle sue certezze anche da sobrio, e con esse l’entusiasmo che gli comunicavano.

“Quando sarò morto, cercami nel fulmine o nel vento. Nella pioggia che martellerà le tegole sulla tua testa. Nel primo fresco abbraccio del mattino. Non ti lascerò mai. Non me ne sarò mai davvero andato.”

Il sito:

http://www.victoriansolstice.it/

Pubblicità