John William Waterhouse il poeta dei colori
John William Waterhouse il poeta dei colori
John William Waterhouse è certamente il pittore più noto e apprezzato fra quelli che si legarono al movimento preraffaellita.
Non fu uno dei fondatori della confraternita, ma si legò al movimento più tardi, quando già la confraternita aveva terminato l’attività. Egli tuttavia riprese il loro lavoro, abbracciandone le tematiche e le scelte stilistiche con entusiasmo, divenendo bel presto uno dei maggiori artisti inglesi.
John William Waterhouse – la vita
John William Waterhouse nacque a Roma il 6 aprile 1849 da William e Isabela Waterhouse, entrambi pittori, e si trasferì con la famiglia a South Kensington all’età di cinque anni.
Fin dall’infanzia la sua vita fu all’insegna dell’arte: crebbe accanto all’allora nuovissimo Victoria and Albert Museum, nel quale poté ammirare e apprezzare le opere dei classici come Botticelli, Canova e Raffaello, e studiò pittura guidato dal padre.
Si iscrisse alla Royal Academy of Arts nel 1870.
Le sue opere giovanili, profondamente influenzate da Lawrence Alma-Tadema e Frederic Leighton, mutuano prevalentemente i loro soggetti dalla mitologia classica e furono esposti sia alla Royal Academy sia alla Dudley Gallery.
Nel 1874, all’età di venticinque anni, Waterhouse presentò alla Royal Academy il primo dei suoi lavori maturi, l’allegoria “Il Sonno e la sua sorellastra Morte” che gli fece raggiungere la fama e il plauso di pubblico e critica.
Divenuto ormai celebre, John William Waterhouse si dedicò a dipinti di dimensioni sempre più grandi.
Nel 1883 si sposò con Esther Kenworthy, figlia di un insegnante d’arte di Ealing che aveva esposto i propri dipinti di fiori alla Royal Academy e altrove.
Il suo lavoro di pittore lo assorbiva totalmente, ma ancora un traguardo egli ambiva ottenere, la cattedra alla Royal Academy, che riuscì a ottenere nel 1895; insegnò anche alla St. John’s Wood Art School del cui club fu membro fino alla morte.
Nel 1915 la salute cominciò a vacillare: si ammalò di tumore e morì due anni dopo, lasciando a metà uno dei suoi numerosi quadri raffiguranti la morte di Ofelia. La sua tomba si trova al Kensal Green Cemetery di Londra.
In totale ha prodotto 118 dipinti.
John William Waterhouse – le tematiche
1870
Seguendo con interesse le carriere di Alma Tadema e di Frederic Leighton, le prime tematiche dei suoi dipinti ruotarono principalmente sull’area classica e sulla mitologia.
Già il suo interesse per Shakespeare lo portava però a raccontare sulla tela la poesia del grande drammaturgo, in particolare il su interesse si concentra sulle figure femminili, che già vengono rappresentate come creature d’aria e di vento, quasi elementali nella loro bellezza.
Nelle severe cornici che riportano all’antica Grecia e all’antica Roma, le fanciulle si ergono eteree, fatte di colore e di luce. Già si intravede in John William Waterhouse tracciata la strada che lo porterà al preraffaellismo.
1880
Dagli anni ’80 del 1800 le sue opere si fanno mature e si caricano di simbolismo, di sacralità. Gli interni classici si fanno più cupi, come sacelli, come palchi teatrali nei quli le figure umane muovono le loro sorti e i loro drammi.
Non più figuree eteree, ma creature di carne quelle che John William Waterhouse rappresenta. Luci e ombre si fanno dramma e sottolineano la plasticità dei soggetti.
È in questo decennio che John William Waterhouse comincia ad abbracciare il preraffaellismo: troviamo fra le opere le celebri interpretazioni della Dama di Shalott di Tennyson e si intensifica la sua opera legata a Shakespeare.
1890
Sempre più interessato al preraffaellismo, John William Waterhouse focalizza molta attenzione ai particolari naturali, fiori, piante… senza tuttavia trascurare l’insieme. Al centro di molte scene ancora la figura femminile, spesso vista quasi in veste sacerdotale o attraverso figure mitologiche al femminile.
Rappresentazioni dell’eterno femminino, ma anche del significato simbolico del femminile: la natura è donna, l’acqua è donna, la seduzione è donna.
Come nei preraffaelliti, le tele alternano sacro e profano, mitologia e religione, poesia e storia antica.
1900
Anche il decennio successivo si rivela una conferma della strada scelta da John William Waterhouse: una pittura sempre più concentrata sulla narrazione del femminile, letterario e simbolico.
1910
Anche gli ultimi anni di vita di John William Waterhouse sono molto prolifici. Le sue opere non diventano mai fotografiche, ma fra la realtà e la tela il pittore interpone il filtro dell’arte, dell’interpretazione, della sublimazione.
John William Waterhouse è, attraverso i colori, a sua volta poeta.
John William Waterhouse – I quadri più famosi
Fra le opere più note di John William Waterhouse si possono elencare certamente le varie versioni della Dame Of Shalott di Tennyson, le immagini di Ofelia fra i fiori, le varie figure femminili allegoriche o mitologiche.
I soggetti letterari e poetici sono sempre stati fra i preferiti di John William Waterhouse: Non solo Amleto, ma anche altre opere Shakespeariane sono state fra le sue ispirazioni. Miranda de La tempesta, per esempio, è protagonista di due sue opere, una giovanile e di una della maturità.
Anche Omero, in particolare nel rapporto uomo/soprannaturale stimola la fantasia del pittore, sempre interessato a raccontarci nelle immagini il confine fra umano e divino, ma soprattutto fra umano e sacro, per dimostrarci quanto sia sottile.
https://en.wikipedia.org/wiki/John_William_Waterhouse
Immagini: Wikipedia
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