Il tè del venerdì con Manuela Caracciolo

Il tè del venerdì con Manuela Caracciolo

Manuela Caracciolo e il suo romanzo “Quella notte a Merciful Street” tornan ne Il salotto di Miss Darcy. Abbiamo conosciuto qui il libro, oggi conosceremo meglio l’autrice e la storia… che ha generato la storia.

Ciao Manuela e benvenuta nel Salotto di Miss Darcy.

La padrona di casa per tradizione richiede che si cominci con le domande personali, perciò ti chiedo di raccontarci qualcosa di te: le tue letture preferite?

Ho cominciato dai classici, Mary Louis Alcott con Piccole donne per poi passare subito al lato oscuro della letteratura thriller con Il silenzio degli innocenti per poi incontrare il mio primo amore letterario, ovvero Stephen King. Poi sono passata ad altri autori come Gabriel Garcia Marquez e Umberto Eco, scoprendo Stefano Benni, Daniel Pennac, Niccolò Ammaniti, Paul Auster, Giorgio Faletti, Chuck Palaniuk, Margaret Mazzantini e Amèlie Nothomb.

Manuela Caracciolo

E quelle che invece hai odiato?

Nessuno, tutti gli autori che ho letto mi hanno comunque insegnato e trasmesso qualcosa. Forse ho odiato Tolkien…invidiosa del suo genio creativo!

C’è stato mai un autore che ti ha fatto arrabbiare e uno che ti ha ispirata maggiormente?

Mi hanno fatto arrabbiare gli autori che ho amato e  i hanno tradito, nel senso che con il passare degli anni si sono impigriti e hanno sfornato romanzi solo per obbligo contrattuale. Un lettore attento nota la differenze delle cose scritte con passione e quelle scritte per contratto.

L’ispirazione maggiore me l’hanno data ultimamente Amèlie Nothomb e Haruki Murakami, sono entrambi geniali e costruiscono vicende articolate che avvolgono letteralmente il lettore pur dando moltissima attenzione all’uso del linguaggio, delle descrizioni. Hanno il dono di creare mondi con le parole.

merciful street manuela carcciolo

Quella notte a Merciful street: com’è nato questo libro?

Da un ‘immagine precisa. Una palazzina di mattoni in arenaria, in una strada innevata del village e una luce che esce dalle finestre. E un profumo…lavanda. quella essiccata e messa nei sacchetti di lino in fondo ai cassetti di legno.

Ho pensato che a new York potesse esistere un luogo come Merciful street, anzi, ne sono sicura. L’ ho trovato, girovadando quelmil greenwich village e l’ ho riconosciuto subito.

Ho provato a guardare oltre i vetri e ho visto la vita  miei personaggi e li ho lasciati parlare e muoversi nel loro spazio, sono entrata nei loro sogni, mi sono mossa tra le loro paure e nei ricordi. E ho pensato,  come lettrice cosa mi sarebbe piaciuto leggere e, da scrittrice, ho provato ad alimentare e soddisfare quel bisogno, mettendo dentro stralci di esperienze, immagini, suggestioni, senza forzare troppo la storia, ma lasciando che mi conducesse verso il lato misterioso che esiste in ognuno di noi.

merciful street manuela carcciolo

Accompagnaci nelle atmosfere della tua storia: come hai scelto questa ambientazione? Che cosa ti affascina dell’East Village?

La storia si è costruita quasi da se , mi sono lasciata condurre e suggestionare appunto dai profumi, dalle atmosfere. Ho pensato a cosa potesse accadere in una notte di gelo che paralizza una metropoli e quali ancestrali racconti e segreti possono nascondersi in fondo agli armadi, insieme ai ricordi.

Si può dire che abbia osservato dentro una di quelle boule con la neve finta che si trovano nei negozi di souvenir per ricreare quella sensazione ovattata di isolamento, dove le vicende di ognuno si intrecciano intorno ad un comune denominazione,  cioè Merciful street.

New York è  il luogo dell’ anima per me, un posto dove si calpesta gloria e frammenti di sogni, dove ci si può sentire schiacciati dalla grandiosità dei palazzi oppure elevati verso l’alto, verso la realizzazione di qualcosa di quasi impossibile.

Nel village ho ritrovato la dimensione umana che negli altri meandri delle metropoli si rischia di perdere. Lì, tra un caffè in legno, un playground verde ed una scaletta anticipo incendio, brulica la creatività e l’ ispirazione in ciò che si incontra ad ogni angolo di strada. Si respira arte e storia…e storie.

E Merciful street l’ ho trovata lì,  ad attendermi con le sue magie.

merciful street manuela carcciolo

Parliamo dei personaggi di Merciful Street: come sono nati? Hai preso ispirazione da persone esistenti o sono frutto di pura fantasia?

Come dicevo prima sono tutti personaggi di fantasia che già esistevano della mia mente, figli di incontri, racconti brevi, nati da ispirazioni cinematografiche letterarie o teatrali, insomma, un melting pot di personale e vissuto mescolato con l’ immaginario che è nel mio background culturale.

La protagonista,  miss Audrey, ha le movenze di una nonna, la furbizia di una ragazzina e il fisico di una  anziana  signora d’altra tempi, la magia di una strada buona, l’ amore per la cucina ed i suoi gatti e i tormenti di una donna che nel, passato ha seppellito segreti e sentimenti…insomma racchiude le tante donne che ho conosciuto e la cui storia mi ha in qualche modo colpito.

In ognuno dei personaggi,  ovviamente ho messo una parte del mio genere,  quindi li sento come figli, quasi . Unici nel loro genere!

merciful street manuela carcciolo

La letteratura e il fantastico: qual è la tua formula per declinare questo connubio?

Ritengo che accanto alla vita di superficie, quella quotidiana,  razionale, fatta di gesti concreti scorra il fiume sotterraneo di un mondo parallelo benché nascosto dallo scetticismo che ognuno usa per difendersi da ciò che non conosce.

Le anime, le presenze che avvertiamo intorno a noi  hanno voce se le si  sa ascoltare  e sarebbe opportuno, ogni tanto, avere modo di cercare un contatto o un dialogo con loro, forse per meglio comprende certi misteri terreni che ci tormentano.

Proprio in mezzo a quello spazio di dubbio tra reale e fantasioso ho ambientato la mia storia, in bilico sul confine sottile tra verità e sogno, tra dejuavu e accaduto.

Ho sempre amato le storie con un alone di mistero intorno, dove si potesse trovare lo spazio per l’interpretabile e non potevo non renderlo elemento portante nel mio romanzo… è  una specie di magia.

Progetti in cantiere?

Tantissimi. Promuovere “Quella notte a Merciful street” in primis. Professionalmente sto cercando di muovermi sempre di più verso la mia Nyc , ascoltando le storie di chi quel salto nel buio verso la grande America l’ha fatto per davvero…e portare a termine il mio secondo romanzo, che ha temi, ambientazione,  vicende e personaggi totalmente diversi ma che è frutto di un lavoro che conservo tra i fogli fin da ragazzina e che vedrà presto la luce.

E infine, la domanda finale che Miss Darcy non vuole manchi: come lo prendi il tè?

In questo caso direi che prenderei più volentieri il caffè… americano ! Ma amo anche il the, possibilmente verde al gelsomino, senza zucchero, bollente nella mia tazza di snoopy e accompagnato da biscotti alla lavanda… ovviamente !

Grazie Manuela, a presto!

Manuela Caracciolo

Nata ad Asti nel 1980, mostra da subito la sua predilezione per il disegno e la moda. Dopo aver frequentato l’Istituto Europeo di Design a Torino, si diploma al Corso di Fashion & Textile Design e inizia a lavorare come stilista e graphic designer.

Dal 2007 diventa giornalista e comincia a collaborare come reporter per giornali locali come Gazzetta d’Asti ed alcune testate on line americane: La Voce di New York e America24 del Gruppo Il Sole 24 Ore.

Si occupa anche di comunicazione per varie realtà nell’ambito della cultura e dell’enogastronomia svolgendo attività di addetto stampa. Autrice di racconti e poesie, ha ottenuto numerosi riconoscimenti letterari oltre ad aver pubblicato nel 2011 la raccolta di racconti Storie sole.

merciful street manuela carcciolo

Manuela Caracciolo, “Quella notte a Merciful street” – trama

Ambientato in una Manhattan intrappolata da neve e ghiaccio, in cui si narrano le vicende di cinque personaggi costretti, loro malgrado, a condividere l’isolamento causato dalla tempesta.

All’apparenza, l’unico filo rosso che li lega  è il domicilio in Merciful street, nel cuore dell’East village: C’è la signora Audrey con le sue nostalgie, le sue ricette “magiche” e l’amore per i suoi gatti, perno magnetico intorno al quale ruotano strane forze ancestrali,  c’è l’ affascinante Kate, ragazza madre e avvocatessa di grido con il suo bambino ed i coniugi Woodsen, una stravagante coppia di artisti, e c’è l’attempato Arthur, rimasto vedovo ed in cerca di una nuova dimensione per uscire dal proprio dolore.

lavender

Ciascuno con le proprie manie ed i propri rimorsi ma anche la voglia di sentirsi meno soli, convive in serenità con gli altri fino all’arrivo del nuovo inquilino Edward Dunkan, broker viziato e irascibile, che non sopporta i gatti e sconvolge le vite degli inquilini.

Intanto, fuori dalle finestre dell’abitazione aleggia una figura dalle ali nere, funesta e soprannaturale, accompagnata da una ragazzina misteriosa. La coppia di strani personaggi andrà a sovvertire, con poteri ancestrali, la sorte degli abitanti di Merciful Street.

Una metropoli spettrale flagellata da vento e ghiaccio farà da cupo sfondo agli incontri notturni dei personaggi, ognuno alle prese con i propri fantasmi in una dimensione al limite dell’immaginazione.

Nell’arco temporale di una sola notte, tutti dovranno fare i conti con la parte più nascosta di se stessi, con i segreti più profondi, rispolvereranno i ricordi, riapriranno ferite mai cicatrizzate, nel tentativo di saldare in qualche modo i propri debiti con il fato.

Tra ricette segrete, biscotti magici ed effluvi aromatic e formule ancestrali, si snoda una storia a metà tra realtà e fantasia, ci si addentra tra le stanze della mente umana, tra pensieri e ossessioni, illuminando gli angoli bui, attraverso le fragilità personali e le paure, cercando di vincere la lotta continua contro un destino già stato deciso da leggi non conosciute, che sfidano l’umana comprensione.

 

Dimensioni: 13 x 20 cm

Numero pagine: 224 pagine

Prezzo: 13,00 euro

Anno di pubblicazione: 2017

Lingua: Italiano

ISBN: 978-88-99528-20-1

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