Il misterioso caso di Madeleine Smith

Il misterioso caso di Madeleine Smith

Le signore dell’arsenico – parte prima

Il misterioso caso di omicidio che coinvolse la giovane Madeleine Smith è uno dei più celebri delitti compiuti da insospettabili signore con l’arsenico.

L’arsenico in epoca vittoriana era facilmente reperibile in quanto faceva parte di numerose preparazioni mediche e cosmetiche e spesso la morte di ignare persone avveniva a causa di contaminazioni non desiderate.

Dell’arsenico e dei suoi innumerevoli usi nell’800 parleremo in un altro articolo. L’omicidio al centro della nostra attenzione oggi, tuttavia, di incidentale non ha proprio nulla, ma rimane avvolto nel mistero in quanto l’esito del processo che ha avuto come protagonista Madeleine Smith non ha mai convinto del tutto. Ancora oggi gli appassionati di criminologia discutono sulle prove, sui moventi e sui fatti riguardanti il delitto che ebbe come vittima L’angelier.

Madeline Smith assassina o vittima

Il misterioso caso di Madeleine Smith. I fatti precedenti

Madeleine Smith apparteneva alla borghesia medio-alta di Glasgow. Era una giovane ben educata e brillante. All’età di vent’anni, Madeleine conobbe Emile L’Angelier, originario delle isole del Canale il figlio di genitori francesi commercianti. Emile non era certo il buon partito che Madeleine si aspettava di sposare, tuttavia intrecciò con lui una relazione amorosa che in breve tempo divenne molto passionale, come testimoniano le tante lettere che due giovani si scambiarono e che mostravano inequivocabilmente come fra loro il rapporto fosse tutt’altro che platonico.

Madeleine tenne nascosta questa relazione alla sua famiglia, ben sapendo che Emile non sarebbe stato accettato come fidanzato e, probabilmente, lei stessa aveva in mente un matrimonio molto diverso.

Madeline Smith assassina o vittima

La relazione fra Madeleine Smith ed Emile L’Angelier

Emile era un umile impiegato in un magazzino di Glasgow; Madeleine Smith un’irrequieta giovane donna colta, vivace e desiderosa di un diversivo dalla propria vita fin troppo tranquilla: la relazione fra loro nasceva sotto pessimi auspici, ma fra alti e bassi proseguì per molto tempo, tra incontri roventi e contatti epistolari assai espliciti.

In epoca vittoriana, un simile rapporto era considerato del tutto scandaloso e quasi non era pensabile che una fanciulla di buona famiglia potesse intrattenere segretamente un simile legame. In particolare, il fatto che Madeleine riuscisse a dissimulare in famiglia la sua innocenza verrà utilizzato in tribunale contro di lei per dimostrare la sua capacità di mentire.

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Il fidanzamento.

Nel 1856 i genitori di Madeleine, non sapendo che la figlia intratteneva un fidanzamento segreto, si occuparono di trovarle un fidanzato adeguato e la loro scelta cadde su William Minnoch, un ricco mercante che già da tempo frequentava la loro casa. In quell’estate William trascorse molto tempo con Madeleine, che, ben conscia di avere a che fare con un ottimo partito, incoraggiò il corteggiamento e alla fine di gennaio del 1857 accettò la proposta di matrimonio di Minnoch.

Rimaneva però un grosso ostacolo: Emile.

All’inizio di febbraio Madeleine Smith scrisse all’amante cercando di rompere la liaison con lui, supplicandolo di rendere le lettere compromettenti che gli aveva scritto chiedendogli di non rivelare ad alcuno quello che c’era stato fra loro due. Madeleine contava sulla sua parola di gentiluomo, ma Emile, probabilmente ferito e deluso, la minacciò più o meno velatamente di portare le lettere al padre di lei, compromettendola e costringendola così a sposarlo.

La ragazza gli scrisse nuovamente, sempre più spaventata all’idea che la propria famiglia venisse a conoscenza della relazione: non solo avrebbe perso l’ottimo matrimonio gli si prospettava, ma sarebbe stata cacciata dai genitori che non avrebbero appoggiato in nessun modo la figlia disonorata.

Qui comincia la storia dell’arsenico.

Gli incontri misteriosi.

Il 17 febbraio L’Angelier dichiarò di aver intenzione di incontrare Madeleine la notte del 19: non ci sono certezze all’incontro fosse realmente avvenuto, ma si sa che quella notte stessa Emile accusò fortissimi dolori di stomaco, da cui si riprese la mattina seguente.

Il mistero si infittisce, poiché Madeleine Smith soltanto sabato 21 si recò da un farmacista locale per acquistare una piccola quantità di arsenico, dichiarando che il terreno le serviva come topicida.

Nonostante fosse così semplice ottenere arsenico in farmacia, era necessario firmare un registro apposito al momento dell’acquisto, e Madeleine lo fece senza troppi problemi e senza nascondere la sua identità.

Un altro particolare importante è che l’arsenico venduto nelle farmacie veniva mescolato a fuliggine o ad altre sostanze coloranti, in modo che il veleno non potesse essere confuso o mescolato a farina o zucchero, in quanto essendo la sostanza una polvere bianca, costituiva il veleno perfetto… O un pericoloso contaminante.

Come sarà utilizzato questo arsenico?

Ancora mistero: la mattina del 22 febbraio Emile rientrò a casa dopo aver trascorso l’intera notte fuori (nessuno saprà mai che cosa ha fatto durante quella nottata o se avesse effettivamente incontrato Madeleine) e al suo ritorno manifestò nuovamente gravi sintomi allo stomaco. Questo secondo attacco molto più serio rispetto al primo e il povero Emile rimase a letto per un’intera settimana.

6 marzo: Madeleine torna in farmacia e compra di nuovo dell’arsenico, sempre comportandosi in maniera molto trasparente.

Pochi giorni dopo, L’Angelier, parlando con la sua padrona di casa, pronunciò alcune frasi molto compromettenti a carico di Madeleine: “non riesco a pensare perché stava così male dopo aver preso quel caffè e cioccolata da lei”. Miss Perry, che portò queste frasi durante il processo era sicura che si riferisse alla fidanzata. Emile aggiunse anche di essere così innamorato di Madeleine che sarebbe stato capace di perdonarla anche se lo avesse avvelenato. 17 marzo: ancora un acquisto di arsenico.

19 marzo: Emile parte per una breve vacanza ma ritorna prima del previsto il 22 marzo, affermando di essere stato richiamato da una lettera dichiarando che sarebbe ripartito per la sua meta già il giorno dopo. Non specificò alla padrona di casa né chi lo avesse contattato né perché, ma si fece solo dare le chiavi in quanto sarebbe rientrato molto tardi durante la notte. Poco dopo mezzanotte, Emile si presentò alla porta di casa piegato in due da violenti dolori allo stomaco e in condizioni ormai disperate. 10 ore dopo, il giovane morì.

Leggi anche: La morte verde – l’arsenico in epoca vittoriana

Madeline Smith assassina o vittima

Il delitto e l’arsenico.

Dopo la morte dello sventurato Emile, nella tasca della sua giacca ritrovata la lettera che lo aveva richiamato a Glasgow: era una lettera di Madeleine.

L’autopsia sul corpo di Emile evidenziò nello stomaco un’alta percentuale d’arsenico, tuttavia si trattava di una polvere bianca, senza i coloranti che avrebbero dovuto esserci se fosse stata acquistata in una farmacia. Non era la stessa acquistata da Madeleine. Ma allora, da dove veniva e chi l’aveva somministrata alla vittima?

Il comportamento di Madeleine Smith nei giorni successivi all’omicidio fu molto strano e sospetto. Per alcuni giorni sparì da casa dichiarando successivamente di tenere la reazione dei propri genitori a ciò che aveva fatto.

Questa frase, pronunciata di fronte al fidanzato ufficiale, poteva essere un’ammissione di colpevolezza, ma poteva anche essere legata alla scoperta e alla pubblicazione di tutte le lettere che aveva scritto negli anni precedenti a Emile.

Il 31 marzo Madeleine fu arrestata e interrogata. In quell’occasione la giovane dichiarò di aver visto l’amante tre settimane prima della sua morte e di non aver più avuto contatti con lui da allora. L’acquisto dell’arsenico fu giustificato per uso cosmetico. Aveva mentito al farmacista, secondo la sua versione, per una sorta di pudore, in quanto si era vergognata di specificare che si trattasse di un utilizzo di pura vanità.

Sappiamo che l’arsenico era effettivamente alla base di moltissime preparazioni cosmetiche e che era possibile che Madeleine, come da lei dichiarato, avesse una ricetta casalinga per preparare una crema di bellezza a base di questo veleno.

Il misterioso caso di Madeleine Smith.

L’omicidio e il successivo arresto del Madeleine fecero subito scalpore in Scozia e il processo si svolse Edimburgo, dove iniziò il 30 giugno 1857. La famiglia di Madeleine aveva grandi disponibilità economiche e la giovane fu assistita dai migliori avvocati a disposizione nel periodo. Il caso, ormai al centro dell’interesse pubblico, divenne così seguito e famoso che la gente si assiepava vicino al tribunale per vedere Madeleine entrare e uscire. I giornali dell’epoca andarono a nozze con questa notizia che riempì le loro pagine.

Saltò fuori un diario di Emile nel quale compariva un’annotazione secondo cui egli si era incontrato con Madeleine la sera prima del secondo attacco di dolori, ma gli abili avvocati della donna riuscirono a non fare ammettere questa prova.

Il processo proseguì per nove giorni, durante i quali si avvicendarono a testimoniare moltissime persone: gli avvocati della difesa riuscirono a distillare nella giuria il dubbio che la morte di L’Angelier potesse essere un suicidio e che il giovane, folle per il tradimento dell’amante, avesse cercato di far ricadere su di lei la colpa della propria morte.

Emile aveva tentato già in precedenza il suicidio e quindi poteva considerarsi un soggetto instabile, inoltre non c’erano prove certe che i due si fossero incontrati le notti precedenti agli attacchi della vittima.

Poteva essere vero che Madeleine avesse utilizzato l’arsenico acquistato per farsi delle creme di bellezza e che il fidanzato respinto avesse deciso di farla finita vendicandosi di lei in quel modo: non era forse diverso tipo di arsenico trovato nel corpo della vittima rispetto a quello acquistato dall’accusata?

Contro Madeleine l’accusa portò le lettere in una sorta di profilo psicologico secondo cui una donna capace di mentire alla propria famiglia e al farmacista per il proprio interesse poteva essere capace di dissimulare anche fino al punto di uccidere per liberarsi di uno scomodo fidanzato che si opponeva ai suoi piani di felicità. L’opinione pubblica era certamente contro di lei quanto l’accusa, poiché Madeleine era in ogni caso colpevole di essere andata. Alla morale comune e di averlo fatto con un’impudenza inaccettabile.

Il verdetto.

La difesa fu convincente e Madeleine assolta per mancanza di prove.

Qualunque fosse il suo progetto di vita con il ricco fidanzato William Minnoch, era comunque andato in fumo. La cattiva fama che Madeleine si era tirata addosso durante il processo la costrinse a lasciare la Scozia, a cambiare nome e a trasferirsi a Londra per una nuova vita.

Qui nel 1861 sposò George Wardle, disegnatore e direttore commerciale dell’azienda di William Morris, noto artista preraffaellita. La coppia ebbe due figli ma alcuni anni dopo il matrimonio naufragò e di lei non si seppe più nulla.

Non si conoscono le cause della separazione dei due coniugi, né del luogo dove Madeleine trascorse il resto della sua vita.

La verità sulla morte di Emile L’Angelier rimane un mistero.

https://murderpedia.org/female.S/s/smith-madeleine.htm

https://en.wikipedia.org/wiki/Madeleine_Smith

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