Il circo in epoca Regency – L’Astley’s Amphitheatre

Il circo in epoca Regency

Il circo in epoca Regency: sembrerà incredibile, ma il circo come lo conosciamo nasce proprio in Regency era. In questo periodo arrivano i primi clown e in epoca vittoriana esploderà l’interesse per le “stranezze”, i cosiddetti “fenomeni da baraccone”, che permetteranno ai reietti della società, a causa del loro aspetto, di trovare un posto dove vivere e guadagnarsi da vivere.

Il circo prima dell’epoca regency

Il circo prende il nome da un’antica istituzione, quella del circus romano. Circus, che significa “cerchio” è la pista tonda o ovale dove vengono disputate le corse dei cavalli, molto amate in epoca romana, insieme ai giochi, che andavano dalle battaglie fra gladiatori, simulazioni di battaglie navali, lotte fra combattenti e bestie feroci.

Il circo in epoca Regency – L’Astley’s Amphitheatre
Il Circo Massimo

Traccia di questo divertimento rimane oggi non solo nelle rovine di antichi anfiteatri, fra cui la grande spianata del circo massimo di Roma, ma nelle tauromachie ancora in voga nei Paesi di lingua latina (Spagna, Messico, Perù, Venezuela, Ecuador, Colombia, Costa Rica, Panama, Bolivia e Messico).

Questo tipo di intrattenimento si perse con la caduta dell’Impero Romano e soprattutto con l’avvento del cristianesimo (i cristiani era come si sa erano utilizzati nei circhi come vittime delle bestie feroci), che nella battaglia all’ultimo sangue non vedeva un diletto.

Per trovare di nuovo la parola “circo” bisognerà aspettare un po’ di secoli…

il celebre fantino Fanque si esibisce da Astely

Il circo in epoca Regency – L’idea di Astley

Il primo impresario circense oggi viene considerato l’ufficiale di cavalleria britannico Philip Astley che nel 1768 ideò per la prima volta un’esibizione circense nella concezione moderna del termine; si trattava di uno spettacolo in cui venivano presentati al pubblico varie esibizioni, in particolare di abilità equestre, giochi di abilità o di prestigio, pantomime con pagliacci o personaggi buffi. Il tutto avveniva in una struttura coperta, di forma circolare e con una pista in sabbia: esattamente la replica degli antichi circhi, ma senza sangue e budella.

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Prima di Altley dunque non esistevano spettacoli circensi?

In realtà sì: per tutto il medioevo, rinascimento fino in effetti a oggi sono rimaste compagnie nomadi che, portando con sé strutture smontabili, proponevano e propongono spettacoli di vario genere, con animali addestrati, giocoleria, ginnastica e altro, ma non avevano sede stabile ed erano considerati compagnie artistiche ambulanti e non di più.

Astley, con la sua struttura stabile, è considerato da alcuni storici l’inventore del circo che conosciamo oggi, per quanto non provenisse da una famiglia dedita per tradizione allo spettacolo viaggiante, ma si trattasse di una sorta di impresario teatrale di spettacoli circensi.

Il circo in epoca Regency – L’Astley’s Amphitheatre

Chi era Philip Astley

Philip Astley, originario di a Newcastle under Lyme in Inghilterra, lavorò come apprendista del padre ebanista, coltivando però il sogno di lavorare con i cavalli: appena raggiunta l’età, 17 anni, si unì al Quindicesimo Dragoni leggeri del colonnello Eliott, dove fece carriera fino a diventare sergente maggiore. Mentre prestava servizio durante la Guerra Dei Sette Anni conobbe istruttori e cavalieri professionisti. Astley si dimostrò un abilissimo cavallerizzo.

In seguito, notando quanto avesse presa sul pubblico il trick riding, la monta acrobatica, ne imparò i segreti e le tecniche.

Uscito dall’esercito, Astley si recò a Londra, dove Nel 1768, Astley cominciò a esibirsi all’aperto, in un campo in quella che oggi è la zona di Waterloo a Londra, dietro l’attuale sito della Chiesa di San Giovanni. Nel 1769 aprì una scuola di equitazione, nella quale dava anche spettacoli di acrobazie a cavallo. La mattina insegnava e il pomeriggio teneva spettacoli sempre più apprezzati.

Arricchitosi e fattosi una certa fama, decise di espandere l’attività assumendo altri acrobati equestri, musicisti, un clown, giocolieri, burattinai, funamboli e cani danzanti: lo spettacolo era quello che oggi troviamo in quasi tutti i circhi equestri.

Il circo in epoca Regency – L’Astley’s Amphitheatre
la prima pista in cui si esibì Asltey.

Il circo in epoca Regency – L’Astley’s Amphitheatre

L’innovazione di Astley rispetto agli altri acrobati equestri fu quella di utilizzare un percorso, o meglio una pista circolare, anziché muoversi in due sensi, in modo che gli spettatori potessero ammirare da qualunque posizione le acrobazie.

Nel 1773 inaugurò il suo Astley’s Amphitheatre al 225 di Westminster Bridge Road. Astley non ha mai definito il suo “Astley’s Amphitheatre of Equestrian Arts” un circo, ma l’appellativo gli fu dato dal suo rivale, Charles Dibdin, che in collaborazione con Charles Hughes, aprì il Royal Circus il 4 novembre 1782, a breve distanza da Astley’s.

In quegli anni l’anfiteatro subì diverse modifiche, furono aggiunti sedili, la pista da una iniziale misura di 19 m fu ridotta a 13, oggi misura standard dei circhi equestri, probabilmente per sfruttare al meglio la forza centrifuga come ausilio nelle acrobazie.

Il successo

Asltey divenne uno degli intrattenitori più famosi dell’epoca, tanto da essere invitato anche a Versailles.

Il circo, purtroppo, sub^ vari incendi e varie ricostruzioni, ma oggi non resta che una lapide commemorativa di quello che era una delle attrazioni più importanti Londra, tanto da essere citato anche da Jane Austen in Emma.

https://janeaustensworld.wordpress.com/tag/circus/

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