I signori delle Colline
I signori delle Colline – Sinossi
ROMANZO (496 pagine) – FANTASY – Nuovi misteri e nuove avventure per Ester e Nimeon mentre una minaccia sembra volere spazzare via l’equilibrio delle Terre.
Al termine del Mandato che li ha resi protagonisti di innumerevoli avventure, Ester e Nimeon si sono scoperti innamorati. Giunti a Ghidara, capitale delle Colline, il fidanzamento viene ben presto interrotto dall’irrequieta maga, incapace di fermarsi a lungo in un posto.
Nuove ombre si stanno addensando sulle Terre e la loro separazione segna solo l’inizio di una nuova crisi: affascinanti e inquietanti creature provenienti dai regni esterni giungono nelle Terre per misteriose missioni; le Nebbie, rese infide dalla magia, dilagano nel Sud, nonostante gli sforzi dei maghi, mentre i regnanti vengono colpiti da incanti mortali.
Ancora una volta, il destino delle Terre viene affidato a Nimeon ed Ester, di nuovo depositari del Mandato.
Prologo
Napoli, anno del Signore 1738.
C’era un forte tanfo nello scantinato. L’odore di umidità e di muffa si mescolava al pungente aroma del vino e al fumo delle torce.
Dapprima l’oscurità accecò i due uomini, poi i confini di oggetti e scaffali, a loro familiari, si stagliarono nell’ombra.
Nella grande stanza, tappezzata da botti disposte in file ordinate, c’era un solo lume acceso, la sua fioca e lattiginosa luminescenza si intravedeva in fondo alla teoria di barili.
– Funziona anche quello! – esclamò uno dei due uomini. – Siete un demonio, Raimondo.
L’altro, dal viso spigoloso e gli occhi un poco sporgenti, sorrise enigmatico. – Lo dicono in molti, amico mio. Speravo da voi un’opinione più scientifica.
Il primo che aveva parlato si sistemò la tunica a disagio. – Siete un genio. I posteri vi ricorderanno come un novello Leonardo. Se solo rendeste pubblica questa scoperta…
Raimondo scoccò uno sguardo severo all’altro. – Non sia mai! Quello che avete visto e vissuto in queste settimane deve rimanere un nostro segreto. Un segreto da proteggere a costo della vita. – Abbassò la voce in un sospiro addolorato. – Non siamo pronti per accettare una scoperta simile. Mi auguro che vengano tempi diversi. Tempi degni delle Terre.