Giovedì Santo nell’arte ottocentesca

Giovedì Santo nell’arte ottocentesca

Giovedì Santo nell’arte ottocentesca – come l’arte di epoca vittoriana ha raccontato il giorno in cui fu istituita l’Eucarestia.

La lavanda dei piedi.

Uno dei riti del Giovedì Santo richiama La Lavanda dei piedi, in cui Gesù Cristo si china a lavare i piedi degli Apostoli, un atto di amore, di servizio, di ura amorevole, a cui i cristiani sono chiamati nei confronti del prossimo.

Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».  Gv 13, 1-15

Ford Madox Brown, pittore britannico di origine francese, si dedicò a soggetti morali e storici, fu molto vicino ai preraffaelliti. Qui un suo dipinto del 1852 che rappresenta Cristo che lava i piedi a Pietro.

L’Ultima Cena

l’Ultima Cena di Nikolai Nikolaevich Ge, dipinto del 1863. per questo dipinto, l’artista basò la figura di Gasù Cristo su una fotografia di Sergey Lvovich Levitsky, pioniere della fotografia russa, che rappresentava il cugino di Steven Levitsky , Aleksandr Ivanovich Herzen.
A differenza di altre immagini religiose dedicate a uno dei momenti più importanti della vita di Cristo, qui ci viene presentata una suggestiva e drammatica immagine dell’uscita di Giuda dal cenacolo.

giovedì santo nell'arte ottocentesca

Fritz von Uhde, pittore tedesco di genere e di soggetti religiosi, presenta l’ultima cena in un’ambientazione domestica e familiare, una dimora senza tempo che potrebbe essere quella di una famiglia ottocentesca. La posizione di Gesù è di spalle, ma la sua espressione ci viene rivelata dal profilo. Nei dipinti di von Uhde si perde la regalità e la postura della tradizione, quasi a voler ricordare che anche tutti noi siamo invitati a questa mensa, nella nostra normalità e quotidianità.

giovedì santo nell'arte vittoriana

Piena di luce e di pace Ultima cena , di Dagnan-Bouveret , 1896. Qui si torna alla classica disposizione dei personaggi, con Cristo centrale che irradia luce divina.

Egli non è “già e non ancora”, perché l’opera ci ricorda la presenza divina nell’Eucaretia, non ancora rivelata nel momento dell’ultima cena, ma già presente in Cristo.

Nell’Ultima cena di James Tissot , dipinta tra il 1886 e il 1894 gli Apostoli sono rappresentati su triclini,  come era consuetudine dell’epoca, nel momento della cena. La scena è piena di movimento, e i toni del colore smorzati ne aumentano la drammaticità.

La Pasqua nell’arte vittoriana

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