Il tè del venerdì con Fabio Carta

Fabio Carta

te del venerdì miss darcy

Ciao Fabio e benvenuto al tè del venerdì.

Come sempre cominciamo con il chiederti qualcosa di te e della tua vita. Come sei approdato alla scrittura? Quali sono i generi che prediligi come lettore e come autore?

Ciao e grazie per questa intervista. Come sono approdato alla scrittura, mi chiedi?

Leggendo, ovviamente, tanto. Ho amato e amo i classici, dove ho voluto ostinatamente cercare le origini di tutti quei cliché che si trovano in ogni produzione creativa, anche nella più dozzinale.

E in questa mia ricerca ho scoperto di amare libri che non avrei mai pensato di poter apprezzare, almeno se si considerano le premesse, il punto zero della mia confusa crescita intellettuale.

Leggendo, quindi, ma anche sognando. Sognando storie e sognando di poterne scrivere, da sempre. E dopo vari tentativi abbastanza acerbi, per usare un eufemismo, sono riuscito a completare i miei primi lavori. Con mia grande sorpresa e soddisfazione, aggiungo.

fabio carta ambrose

Parliamo del tuo libro: chi è Ambrose?

Ambrose è la speranza. Ambrose è l’ipostasi della virtù perduta, stereotipo del gentiluomo filantropo pacato e brillante, flâneur elegante e sfaccendato che però, paternamente, è disposto ad aiutare gli sprovveduti, i meno fortunati.

Che c’entra un simile personaggio in un romanzo di military sci-fi mecha-post-cyberpunk? Ambrose, spettro di virtù perdute, è la guida, è il mistero afferente a coscienze aliene e misteriose, è quello che ci auguriamo di trovare quando veramente sonderemo l’insondabile, un’entità sardonica, che scimmiotta i nostri costumi, evidentemente, eppure risultando assurdamente amichevole e rassicurante.

Per questo Ambrose è la speranza: la speranza che nello spazio e nel nostro futuro non ci sarà solo male e desolazione.

fabio carta ambrose

Che tipo di fantascienza ci dobbiamo aspettare nel tuo “Ambrose”? E nelle altre tue opere?

Non vi aspettate futuri rosei, nossignori. Il punto di partenza nei miei racconti è, almeno fino a questo momento, un’ambientazione sempre al limite dell’apocalisse.

Perché?

Perché una volta toccato il fondo non si può far altro che risalire. Perché è bello raccontare di felicità e soddisfazioni che si costruiscono anche in mezzo a macerie radioattive, quando tutto il superfluo, che oggi soffoca la nostra vera capacità di giudizio e annebbia le nostre qualità umane, quando tutto questo è letteralmente… disintegrato.

arma infero - i cieli di muareb

Parliamo di fantascienza in generale: spesso si sente dire che è un genere in declino. Lo pensi anche tu? Quali strade sta prendendo o dovrà prendere la fantascienza? Che cosa dovrà raccontare?

La fantascienza è in declino? E chi l’ha detto? Siete stati al cinema di recente? Avete dato un’occhiata ai temi trattati dai videogiochi dei vostri figli? E i fumetti? La fantascienza è praticamente pervasiva a livello virale, anzi ormai è così diffusa da essere ampiamente tollerata anche in ambienti che in altri tempi non avrebbero che stigmatizzato tutte quelle “sciocchezze”.

Altro discorso, certo, è la letteratura.

Nei paesi anglofoni, culla della sci-fi, la letteratura della golden age è osannata come le sacre scritture (ma anche da noi spopolano i feticismi dei “biblioteconomaniaci” delle fandom più… stagionate) ma ci sono anche tantissime novità: tantissime, pure troppe.

Eppure la ridondanza di una produzione letteraria esorbitante, tra migliaia di scopiazzature e filoni derivativi, crea un magma imprevedibile da cui puntualmente esce il capolavoro. Questo avviene anche da noi, in Italia, anche se temo che il livello di dilettantismo sia molto, ma molto più diffuso.

Il capolavoro così nato dal brodo primordiale dell’infinita concorrenza tra CE micro e macro e self-publishing selvaggio, questo premio Hugo potenziale, che già nel mercato editoriale straniero può trovare lo spazio per diventare un vero best-seller (non come da noi, dove si incensano tirature da 1.000 copie, sic!) solo in quel di Hollywood et similia può assurgere alla canonizzazione in un film o, ancora meglio, in una serie TV.

E allora lì le cose si fanno veramente, ma veramente serie. E’ possibile che una cosa del genere possa capitare mai in Italia. No, semplicemente.

Che cosa dovrà raccontare la fantascienza? Storie lunghe, molto lunghe. Con molti personaggi.

Altrimenti come fai a riempire otto stagioni di serie, oppure una trilogia di film da due ore e mezzo l’uno? I temi trattati? Ho l’impressione che si sia detto tutto, che si sia immaginato tutto: la singolarità, l’esplorazione spaziale, la fusione uomo macchina, il post-apocalittico, la realtà virtuale, l’invasione o l’integrazione aliena… tutto.

Ma pensate proprio a due film di recente per quanto controverso successo. Arrival e Interstellar. Abbiamo già conquistato lo spazio al cinema e nei libri, migliaia di volte, così come abbiamo visto centinaia di volte il contatto con gli alieni.

Quello che ci stupisce, ormai, è solo il tempo. Tempo e gravità.

Queste, secondo me, sono le tematiche del prossimo sense of wonder generale. Mettere in discussione il libero arbitrio, illustrare l’illusione della coerente causalità percepita dal cervello umano, tirare in mezzo il serioso eppur folle amor fati di Nietzsche o riderci sopra come in Cronosisma di Vonnegut, parlare della relatività del tempo, dell’inesistenza della cronologia assoluta.

L’assunto è semplice, la tecnologia che controlla la gravità, e che fa correre i nostri eroi per i corridoi dell’astronave come se fossero sulla Terra, è la stessa capacità che può farci manipolare il tempo. Sorpresi, meravigliati? Ecco: questa è la nuova fantascienza.download (10)

E ora parliamo del futuro… di Fabio Carta come autore: progetti? Opere in stesura?
Ci anticipi qualcosa sul progetto Arma Infero?

Opere in stesura: praticamente nulla.

Bozze su bozze su appunti di altre bozze. Un mosaico di fuffa, e basta.

Speriamo di riuscire a trovare la giusta colla per mettere insieme questo puzzle, e se dovessi riuscirci usando quel collante di cui ho detto, ovvero il binomio tempo/gravità, beh sarebbe veramente magnifico. Non ci spero, ma nemmeno dispero.

Arma Infero?

Ho pronto da mesi il nuovo, voluminoso terzo volume. Ha anche un titolo, altisonante come sempre: “Il risveglio del Pagan”. Ora bisogna solo aspettare che il mio editore lo pubblichi.

Io più che scriverlo… non posso.

Che potrei anticiparvi di quanto ancora non è uscito? Ah, una cosa c’è. Sto scrivendo il quarto volume. E giuro che sarà l’ultimo. Una bella anticipazione, tutta per voi. Se mi avete letto fino a questo punto, ve la siete sinceramente meritata.

E ora, Miss Darcy mi sta facendo grandi cenni, è ora di servire il tè: come lo preferisci?

Aromatizzato: mela e cannella. Ma, per carità, senza latte. Non sono così british.

Grazie per averci fatto compagnia! 

Ambrose – Scheda

Titolo: Ambrose

Autore: Fabio Carta

Casa editrice: Scatole Parlanti

Collana: Mondi

ISBN: 978-88-3281-027-1

Data di pubblicazione: 07 giugno 2017

Formato: cartaceo 16×22

Prezzo: 15,00 €

Genere: fantascienza

Pagine: 212

Link all’acquistohttp://www.scatoleparlanti.it/mondi/ambrose/

Ambrose – Quarta di copertina:

Controllore Ausiliario – CA – è uno dei pionieri ad aver sposato la causa della missione Nexus, la frontiera virtuale dove scrivere un nuovo e pacifico capitolo della storia umana. Ma durante la preparazione terapeutica, il suo corpo rimane vittima di danni irreparabili. Logorato dalle metastasi, è costretto a vivere in una speciale tuta eterodiretta da pazzi esaltati, che combattono una guerra in bilico tra realtà e spettacolo. Il suo destino è la morte, mentre un suo gemello elettronico continuerà a simulare la sua esistenza nel ciberspazio.

L’infelicità di CA – figlio delle stelle, alieno agli usi terrestri – subisce uno stravolgimento con la comparsa di Ambrose. Un’entità che si presenta come una rosa stillante ambra, una irriverente voce che lo guida verso sviluppi imprevedibili. Come ribellarsi al proprio destino e scoprire cosa si cela realmente dietro i grandi cambiamenti ai quali l’umanità dovrà far fronte.

L’autore:

Fabio_CartaFabio Carta, classe 1975, è appassionato di fantascienza e dei classici della letteratura.

Laureato in Scienze Politiche con indirizzo storico, ha al suo attivo la saga fantascientifica Arma Infero, una serie che a oggi conta due romanzi (Il mastro di forgia, 2015 e I cieli di Muareb, 2016) e il racconto lungo Megalomachia (Delos Books, 2016), scritto unitamente alla finalista del premio “Urania 2016”, Emanuela Valentini.

Ha inoltre partecipato con importanti firme della fantascienza italiana all’iniziativa benefica Penny Steampunk (2016), da cui è nato un volume di racconti fantastico-weird a cura di Roberto Cera.

 

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