Il tè del venerdì con Mauro Cesaretti.

Il tè del venerdì con Mauro Cesaretti.

te del venerdì miss darcy

Ciao Mauro e benvenuto al tè del venerdì nel salotto di Miss Darcy.

La prima domanda è sempre della padrona di casa, che vuole sapere tutto sui suoi ospiti.

Cesaretti

Perciò, raccontaci un po’ chi sei e come sei arrivato alla scrittura.

Sono un umile pittore di vite avvicinatosi alla scrittura più per necessità che per passione. Ho iniziato quando avevo soli 11 anni perchè sentivo il bisogno di parlare di ciò che avevo dentro e ciò che vedevo fuori cercando di combinare questi aspetti che alle volte appaiono contrastanti e sovrumani. Adesso che sto crescendo e ho affinato la mia tecnica e le mie conoscenze sento di aver imparato tanto dai miei studi ma anche dalle magiche esperienze della mia vita.

Mauro Cesaretti

Che cos’è per te la poesia? Che cosa cerchi in essa? Che cosa dovrebbe, secondo te, cercare invece il lettore?

Ricordo ancora quando agli inizi della mia “carriera” dissi che la poesia è il silenzio della natura. A distanza di quasi cinque anni non credo sia molto cambiata questa mia visione. Io cerco il rumore che vi è nel silenzio di ciascuno di noi e intorno a noi. Anche quando noi diciamo che c’è silenzio in verità c’è rumore ed è quella frenesia di pensieri che mi piace esplorare e dipingere nelle mie poesie. Per questo spero che alla fine di ogni poesia letta il lettore si fermi nel suo silenzio e inizi ad ascoltare la musicalità delle parole e la veemenza dell’emozioni.

Mauro Cesaretti

Quali sono le tematiche che prediligi?

Io non scrivo per tematiche, ma per immagini. Se provo impeto sento il desiderio di imprimerlo. È il sublime delle azioni che mi porta a scrivere. Probabilmente quello di cui ho scritto di più è l’amore, concetto vario ed immenso, ma anche di vita, morte e di paura.

Scegli per i nostri lettori una delle tue opere, un’immagine che la possa rappresentare e una musica che sappia accompagnarla.

Il cigno nero

Ero seduto sull’acqua

e una lacrima salpò

per quel mare debole

che in me si sporca.

 

Ero deciso a piangere

a impalcare le onde,

ma piano la tempesta

s’avvizzì nell’ombra.

 

Adesso è tutto spento

e il pianto s’asciuga

in quello stagno muto

di ricordi trasvolati.

E ora, Mauro Cesaretti in prosa: vorrei che ci raccontassi questa poesia fuori dai versi. Com’è nata, quando, che cosa ti ha ispirato… soprattutto, perché hai scelto proprio questa?

Non è prosa ma poesia, perché se vi si analizza verso per verso si può notare l’uso continuo di una stessa forma di versificazione. L’unica differenza è che non c’è “l’andare a capo” alla fine di ogni verso. Questo perché? Perché la gente fa più difficoltà ad accettare il verso rispetto alla prosa e perché ingannando il lettore con un’apparente prosa esso proverà a leggerla come tale, ma si accorgerà della continua musicalità e di tutte quelle figure di suono che spesso i romanzieri annientano o inglobano senza esaltare mai. Per far riscoprire la poesia bisogna farla apprezzare e visto che troppa gente la considera inutile, a mio parere, bisogna avvicinarla al gusto contemporaneo lavorando sui limiti della poesia in prosa.

Programmi futuri? Solo poesia o anche prosa?

Ne ho tanti ti progetti ed usciranno piano, perché la creatività non può dare ascolto all’ingordigia del produttivismo. Sicuramente ciò che posso dire è che la poesia sarà sempre presente, ma ben presto arriverà anche la prosa e la drammaturgia.

E infine, Miss Darcy vuole sapere come prendi il tè. Ci aspetta pronta coi pasticcini!

Due zollete, grazie!

 

Grazie per averci fatto compagnia!

 

Mauro Cesaretti

Mauro Cesaretti nasce ad Ancona nel 1996.

All’età di 6 anni, inizia a recitare con il Teatro Stabile delle Marche, poi studia pianoforte e canto con vari maestri e all’età di 11 anni si avvicina al mondo della poesia seguendo il festival anconetano “La punta della lingua”. 

Di lì a poco dà il via alla sua produzione poetica. Con Edizioni Montag pubblica tre sillogi appartenenti alla trilogia “Infinito”: “Se è Vita, lo sarà per sempre” (2013), “Se è Poesia, lo sarà per sempre” (2015) e “Se è Amore, lo sarà per sempre” (2017).

Con questi libri crea tre tour letterari in giro per l’Italia sperimentando nuovi format di presentazioni-spettacolo e collaborando con decine di artisti. Viene chiamato, inoltre, in alcuni eventi come ospite. Riceve varie recensioni, articoli e interviste su quotidiani, blog, radio e televisioni di tutta l’Italia.

Vince anche diversi concorsi letterari per le sue poesie. Nel gennaio 2014 crea una nuova forma di danza, chiamata “Body Poetry”, nella quale il ballerino interpreta la poesia per mezzo del corpo.

Per lanciare questa danza realizza più iniziative di video-poesia su Youtube collaborando con: Luca Marchetti e Alessandro Pellegrini durante la prima, Stritti, Axel e Vincenzo Colaci nella seconda, infine Homar Perchiazzo, Beatrice Guerri, Jacopo Mengarelli e Alessandro Bondi per la terza.

Dall’agosto 2014 il marchio “Body Poetry” è stato registrato e depositato alla Camera di Commercio di Ancona. Col secondo libro esce sempre su Youtube una nuova iniziativa col nome di “Istanti” nella quale vi sono 18 video-poesie recitative realizzate con tanti attori e musicisti diversi.

Nell’ottobre 2014, viene chiamato a partecipare come membro della giuria giovani al festival Cortodorico di Ancona. Trasferitosi a Milano per studiare “Scienze dei Beni Culturali”, inizia nel novembre 2015 a scrivere recensioni cinematografiche per il sito Amicinema divenendo, poi, nel 2016 Capo intervistatore del medesimo sito.

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