Pittorialismo vittoriano: che cos’è il pittorialismo?

Il pittorialismo è un movimento nato a metà Ottocento, quasi subito dopo l’invenzione della macchina fotografica.
Le fotografie, in un primo momento, venivano considerate inferiori alla pittura e alla scultura, sia perché venivano prodotte da un apparecchio e non dalla mano di un artista, sia perché riproducevano fedelmente la realtà: il movimento pittorialista aveva come obiettivo quello di elevare la fotografia a livello delle altre arti, dimostrando che le fotografie avevano gradi potenzialità artistiche.
La disputa tra fotografia considerata come “riproduzione” della realtà e fotografia considerata come “interpretazione” della realtà è dunque antica quanto la fotografia stessa: fin dall’esordio degli apparecchi fotografici i dagherrotipisti, che preferivano la nitidezza e la definizione offerte dal dagherrotipo si contrapposero ai calotipisti, che adottavano la stampa al sale, più delicata ed evanescente.

Per le foto dei pittorialisti vennero usate tecniche particolari, atte allo scopo di rendere in alcuni casi le immagini più simili a disegni, in altri a creare effetti speciali per “eliminare” il realismo in eccesso.
Fra le tecniche usate: la stampa alla gomma bicromata o al bromolio, gli obiettivi soft-focus, la stampa combinata di più negativi su un unico positivo. Per questi motivi, il processo preferito dei primi pittorialisti fu quello, appunto, della calotipia, nel quale la superficie irregolare del supporto cartaceo rendeva confusi i dettagli.
I primi pittorialisti erano pittori e scultori, spesso ritrattisti. Spinti dalle potenzialità della macchina fotografica , dai minori costi, o dal desiderio di nobilitare lo strumento, si dedicarono alla fotografia, applicando a essa le conoscenze e il gusto tipico della pittura e della scultura.

I soggetti scelti erano del tutto simili a quelli che rappresentava la pittura dell’epoca: dalla ritrattistica al paesaggio, dalle foto a sfondo sociale a immagini oniriche, simboliche: una corrente seguirà la parabola dei preraffaeliti, dando orgine alla fotografia preraffaelita.
I primi esperimenti di questo movimento furono fatti in, Francia, ma ben presto il pittorialismo si diffuse in tutta Europa, in particolare Inghilterra, Itala e Russia.
Fra gli esponenti citiamo: Gustave Le Gray, principalmente paesaggista; Henry Peach Robinson e Oscar Gustav Rejlander, i primi a utilizzare il ritocco fotografico; in RUssia Evgenyi Vyshnyakov e Yan Bulgak.
Nell’Inghilterra vittoriana, però, l’esponente di maggior rilievo è una donna, Julia Margaret Cameron, che ci ha lasciato le immagini più suggestive del movimento pittirialista.
Julia Margaret Cameron e il pittorialismo vittoriano.

Julia Margaret Cameron, figlia di James Pattle, un ufficiale inglese della British East India Company, e di Adeline de l’Etang nacque a Calcutta nel 1815.
Visse in Francia sino al 1838, quindi tornò in India per sposare Charles Hay Cameron. Si trasferì a Londra nel 1848 quando il marito si ritirò dagli affari. Nel 1860 la famiglia Cameron acquistò una proprietà nell’Isola di Wight dopo aver visitato la tenuta del poeta Alfred Lord Tennyson, Dimbola Lodge, dove oggi si trovano un museo e una mostra fotografica della Cameron.

La passione per la fotografia nacque solo nel 1863, quando ricevette in regalo una fotocamera dalla figlia Julia. L’attività fotografica conquistò la Cameron che praticò principalmente il ritratto e la rappresentazione allegorica di racconti e romanzi.
Le sue immagini incorporano l’atmosfera sognante dell’epoca vittoriana, il leggero “fuori fuoco” restituisce eterei ritratti di bambini e di donne immerse nella natura.

Tra i personaggi che passarono per l’obiettivo di Julia Margaret Cameron ci sono Charles Darwin, Alfred Lord Tennyson, Robert Browning, John Everett Millais, William Michael Rossetti, Edward Burne-Jones, Ellen Terry e George Frederic Watts.

Su richiesta del poeta Alfred Lord Tennyson, Julia Margaret Cameron illustrò il suo componimento Idilli del re (Idylls the King) utilizzando personaggi in costume.

La maggior parte delle fotografie di Julia Margaret Cameron rientrano in due categorie: i ritratti e le allegorie, illustrazioni di opere religiose e letterarie. Nelle opere allegoriche, in particolare, si nota l’influenza artistica chiaramente preraffaellita.
Nel 1875 la famiglia Cameron tornò a Ceylon, ma la sua attività fotografica fu impedita dal difficile reperimento dei materiali fotografici. Nessuna fotografia di quest’ultimo periodo è giunta fino a noi.

I soggetti rappresentati erano spesso membri della sua famiglia, le figlie in particolare, ma anche la servitù e altri parenti: fra le modelle preferite la nipote Julia, che diventerà la madre di Virginia Woolf.
In alcune immagini, invece, Julia Margaret Cameron si avvalse di attori del teatro shakespeariano.

Qui potete trovare una splendida Gallery delle sue fotografie, alcune delle quali persino acquistabili:
https://www.artsy.net/artist/julia-margaret-cameron
https://it.wikipedia.org/wiki/Julia_Margaret_Cameron
https://it.wikipedia.org/wiki/Pittorialismo
https://en.wikipedia.org/wiki/Julia_Margaret_Cameron
http://www.nadir.it/crea/PITTORIALISMO/pittorialismo.htm
http://www.exibart.com/notizia.asp?IDNotizia=6825&IDCategoria=55
http://www.exibart.com/notizia.asp?IDNotizia=6789&IDCategoria=55
https://it.wikipedia.org/wiki/Marie_Spartali_Stillman