Breve storia del corsetto
Il corsetto è stato per le donne un importante articolo di abbigliamento, per molti secoli. Le sue forme sono state in continua evoluzione, al passo con le tendenze della moda.
Perché il corsetto?
L’obiettivo del bustino era modellare le forme, sostenendo o schiacciando il seno, stringendo la vita, esaltando i fianchi o dare la giusta postura. Talvolta… anche agli uomini!
Anche se il corsetto è più considerato un capo femminile, infatti, anche gli uomini possono indossarli per vari motivi. Non dimentichiamo che molti corsetti, specialmente in epoca moderna, sono stati creati e utilizzati per motivi medici, in particolare a scopo correttivo e per il sostegno della schiena in caso di particolari patologie.
Il corsetto si è diffuso, in Europa, a partire dal XVI secolo, raggiungendo l’apice della sua popolarità in epoca vittoriana.
La prima immagine di una possibile corsetto risale però al 2000 a.C.: si trova nelle rappresentazioni femminili cretesi. Anche la statua della dea serpente sembra indossarne uno, ma si tratta di un tipo di corsetto esterno, non un capo da indossare come intimo.
E qui già si crea una distinzione principale: il corsetto fin dalle sue origini si divide in due categorie principali: quello considerato parte della biancheria intima e quello usato come capo d’abbigliamento, che si trova tuttora in molti costumi tipici popolari.
Fonte: http://www.suesoldfashions.com/corsets.htm
Il termine “corsetto” è attestato a partire dal 1300: prende origine dal francese antico e ha la stessa radice della parola “corpo”: ecco da dove deriva il fatto che “busto” sia suo sinonimo, un capo d’abbigliamento a stretto contatto col corpo o col busto.
Il termine “stays” è stato spesso usato in inglese dal 1600 fino all’inizio del XX secolo e corrisponde a un tipo di corsetto privo di stecche, che si poteva indossare sopra i vestiti: il termine probabilmente deriva dal francese estayer, .
Il corsetto nel 16 ° e 17 ° secolo
Il primo corsetto è stato introdotto da Caterina de’ Medici in Francia nel 1500, dove fu subito adottato dalle donne della corte francese: era stretto, di forma allungata e si portava sotto i vestiti.
Divenne subito “indispensabile per la bellezza della figura femminile.”
Fonte: pinterest
I corsetti in questo periodo venivano indossati con un guardinfante, antenato della crinolina, che dava forma alle sottane: il corsetto appiattiva il busto, spingendo i seni verso l’alto e dando risalto alla scollatura dell’abito. In quest’epoca i corsetti avevano larghe spalline e arrivavano fino alla vita.
Lo scopo di questi corsetti non era tanto creare un vitino sottile, quanto sottolineare la piattezza del ventre e la rotondità del seno, sottolineata spesso da ampie scollature.
Questi corsetti erano tipicamente fatti di tessuto stratificato, irrigidito con colla, e strettamente allacciati grazie a un sistema di stringhe incrociate (sul davanti in molti casi). Risale ti a questo periodo sono stati anche trovati dei busti in metallo (ferro), ma si spera e si pensa che fossero pensati solo a scopo ortopedico, e non come abbigliamento.
Entro la metà del XVI secolo, i corsetti erano un indumento indossato comunemente dalle donne europee e britanniche. I capi gradualmente cominciarono a presentare i “busk”, un lungo pezzo di balena o legno cuciti in un involucro sul corsetto per mantenere la sua forma rigida: le famose stecche di balena.
La parte anteriore del corsetto era tipicamente coperta da una “pettorina”, una struttura rigida a forma di V a scopo decorativo.
In epoca elisabettiana, gli ossi di balena (fanoni) erano comuni nei corsetti per mantenere il loro aspetto rigido. Le stecche erano tipicamente di legno, corno, avorio, metallo, o balena e venivano inserite per irrigidire la parte anteriore del corpetto.
Erano intagliate e sagomate a forma di lama sottile, inserite nel corsetto, dove erano trattenute da lacci, in modo che potessero essere facilmente rimosse e sostituite.
Le stecche venivano utilizzate soprattutto per occasioni speciali. Una stecca proveniente dal corsetto di una dama poteva per un uomo rappresentare il prossimo coronamento degli sforzi per sedurla (Ewing 1978, 29).
Verso la fine del 1500, le stecche di balena vennero utilizzate ai lati e sul retro del corsetto, per cui il busto veniva allacciato davanti.
Quando le stecche vennero inserite anche sul davanti, l’allacciatura passò dietro.
Anche se in questo periodo era molto popolare, il corsetto non fu indossato da tutti. Maria, Regina di Scozia, per esempio, non lo portava.
zione francese, il corsetto passò di moda a favore di una maggiore praticità e semplicità
Il corsetto nel 18 ° e l’inizio del 19 ° secolo
Il tipo più comune di corsetto nel 1700 è stata di forma conica rovesciata, spesso indossato per creare un contrasto tra un torso quasi conico e rigido sopra la vita e la gonna ampia e pesante sotto.
Fonte: www.etsy.com
Lo scopo principale dei busti del 18° secolo è stato quello di sollevare e modellare il seno, stringere il diaframma, sostenere la schiena, migliorare la postura per aiutare una donna a stare dritta, con le spalle verso il basso e indietro. La vita era solo leggermente stretta per la creazione di una parte superiore del tronco a forma di V sulla quale sarebbe indossato il mantello; tuttavia, ‘jump’ (bustini di stoffa, più morbidi e privi, o quasi di ossatura) di lino trapuntato venivano indossati al post degli stays nelle situazioni informali.
I jump e gli stays erano considerati indumenti intimi.
I corsetti del Settecento erano abbastanza confortevoli, non limitavano la respirazione, e consentivano alle donne di lavorare, anche se limitavano alcuni movimenti e piegamenti.
È nell’Ottocento che il corsetto diventa un capo più impegnativo, fino a modificare perfino la posizione degli organi delle donne.
Nel primo Ottocento il bustino era soprattutto un metodo per sostenere il seno, e arrivava appena sotto la linea di busto. I Corsetti cominciavano a dare una forma più snella, ma questo non era il loro scopo primario.
I corsetti, con l’avvento della moda stile impero tipica delle Francia Napoeonica e del’epoca Regency, divennero meno costrittivi, in quanto la vita degli abiti non era segnata. Una qualche forma di corsetto era ancora indossato da maggior parte delle donne del tempo, ma questi erano spesso corti e non scendevano fino alla vita.
Successivamente, però, i corsetti tornarono ad allungarsi e, in epoca vittoriana, dovendo dare forma alla vita, si estesero fino ai fianchi. Tornarono a essere allacciati sul retro e irrigiditi con stecche.
Il corsetto verso l’epoca vittoriana
Quando la vita tornò nella sua posizione naturale, intorno al 1830, il corsetto ricomparve e servì al duplice scopo di sostenere il seno e di ridurre il punto vita. Il busto vittoriano è in assoluto quello più costrittivo: le stecche venivano anche realizzate in acciaio ed è costituito da due parti, una per ogni lato. Alcuni modelli prevedevano un sistema di bottoni per permettere alle donne di allacciarlo anche sul davanti in modo più agevole.
In questo periodo il modello femminile ideale è “a clessidra”, con vitino sottile fino all’assurdo.
Nel 1830, gli abiti hanno le spalle gonfie e gonne larghissime: la vita, anche senza stringere esageratamente il busto, risulta comunque sottile.
Nel 1839, un francese di nome Jean Werly brevettò dei corsetti femminili realizzati sul telaio. Questo tipo di corsetto divenne popolare fino al 1890, quando i corsetti fatti a macchina guadagnarono popolarità. Prima di questa invenzione, tutti i corsetti erano realizzati a mano, spesso in casa, oppure da sarte specializzate in corsetteria.
Il corsetto vittoriano
La moda non andò incontro alle donne: con la scomparsa delle larghe maniche a sbuffo, ma rimase in voga la vita sottile, il corsetto dovette ovviare alle mancanze all’effetto ottico. La moda vittoriana esigeva vita sottilissima, a partire dalla metà fino alla fine del 19°
È negli anni 1840 e 1850 che il Tightlacing, l’allacciatura strettissima, divenne popolare.
Il corsetto differiva dai modelli precedenti in numerosi modi: per prima cosa non si fermava alla vita ma scendeva fino ai fianchi, era curvo piuttosto che a forma di imbuto. Mentre molti corsetti erano ancora cuciti a mano sulle misure di chi lo indossava, si sviluppò anche un fiorente mercato dimeno costosi corsetti industriali.
Il corsetto a fine Ottocento
Alla fine del 19° secolo finalmente qualche medico cominciò a discutere sul fatto che le allacciature strettissime facessero male alla salute, specie in gravidanza. Le donne ancora affezionate all’allacciatura stretta cominciarono a essere aspramente criticate
In realtà, l’indossare un corsetto stretto poteva causare indigestione e costipazione, ma non aveva nulla a che fare coi sintomi di cui i corsetti furono accusati, fra cui l’isteria femminile.
In parte come risposta ai pericoli percepiti dai busti stretti, ma anche a causa della crescente interesse delle donne nelle attività all’aria aperta, la forma del corsetto cambiò drasticamente. Nel 1884, un medico tedesco, Gustav Jaeger (1832-1917) propose corsetti sanitari in lana, descritti come flessibili ed elastici. Essi erano anche robusti e resistenti ai movimenti. Jaeger sosteneva che la lana aveva proprietà terapeutiche per problemi di salute cronici: l’eccesso di peso e di indigestione. Ed ecco che ci crediamo ancora oggi! Un altro modello considerato salutare fu creato nel 1887, con rivestimento in pelle. Era destinato alle donne dinamiche e desiderose di salute. E voi avete pensato subito male…
Il corsetto Edwardian
In questo periodo la moda ha una nuova evoluzione: le gonne presentano tutto il loro sviluppo sul dietro e la forma della dama si adegua, così come la postura: nasce il corsetto S-bend, curva a S, che per la sua conformazione spinge il sedere indietro e resta rigido sul davanti e si affianca ai corsetti salutari verrà indossato fino ai primi anni 1910.
Il busto straight-front divenne famoso grazie a Inez Gaches-Sarraute , una corsettiera con laurea in medicina. Doveva essere meno dannoso di altri corsetti perché esercitava meno pressione sulla zona dello stomaco, tuttavia i benefici allo stomaco erano più che controbilanciati dai danni alla schiena per la postura innaturale a cui costringeva. Il sostegno al seno, la prima funzione di questo capo d’abbigliamento, ormai è inesistente.
Una nuova evoluzione della moda, improntata a forme più morbide e naturali, dopo il 1908 cominciò gradatamente a mandare i corsetti fuori moda. In questo periodo furono introdotte le prime forme di reggiseni e cinture molto meno impegnative sostituirono il corsetto.
Il Novecento del Corsetto
Dal 1908 al 1914, la silhouette degli abiti alla moda rese necessario un ulteriore allungamento del corsetto. Il nuovo tipo di busto arrivava a coprire le cosce e modificava la posizione dell’anca, rendendo la vita apparire più alto e più ampia. Il nuovo corsetto era considerato scomodo, ingombrante, e inoltre richiedeva l’uso di strisce di tessuto elastico. Lo sviluppo dell’industria della gomma e dei materiali elastici diede il colpo di grazia: arrivarono più sottili cinture a stringere la vita, senza infastidire più di tanto.
Dopo la prima guerra mondiale
Poco dopo l’ingresso degli Stati Uniti nella prima guerra mondiale nel 1917, gli Stati Uniti chiesero alle donne di smettere di comprare corsetti per liberare metallo per la produzione di guerra. Questo passaggio liberato circa 28.000 tonnellate di metallo, abbastanza per costruire due navi da guerra.
Il corsetto, che conteneva acciaio al 1860, perse altra popolarità a vantaggio dello sforzo bellico, tuttavia, gli indumenti intimi che modellano il corpo sono stati spesso chiamati corsetti: fino agli anni 1920 si trovano modelli di corsetto abbastanza comuni.
I cambiamenti nell’economia dopo la prima guerra mondiale cambiarono anche il ruolo delle donne nella società. Nei primi anni del 20 ° secolo, una giovane donna tipicamente cominciava a portare il corsetto a circa 15 anni e si sposava, senza un’instruzione, verso i 18 anni: dopo la guerra, le donne più giovani hanno cercato una formazione e, nel mondo occidentale, il matrimonio è stato progressivamente ritardato. Negli anni ’20 solo le donne in sovrappeso o in stato di gravidanza scelgono di indossare un corsetto, tipicamente un corsetto sotto-busto.
Tuttavia, questi indumenti erano meglio conosciuti come cinture e avevano il preciso scopo di ridurre i fianchi in termini di dimensioni. Negli anni del Novecento, i corsetti sono poi ricomparsi in vari momenti nella moda femminile: ad esempio nel, ma la seconda guerra mondiale fermò subito il loro ritorno. Nel 1952, un corsetto noto come ‘La vedova allegra’ fu proposto da Warner. La vedova allegra differiva da corsetti precedenti perché separava il seno, mentre i corsetti di solito li comprimevano insieme. Vedova allegra e cinture restarono in voga negli anni ‘50.
Nel 1990, la moda fetish recuperò i corsetti spesso indossati come capo abbigliamento esterno piuttosto che indumenti intimi. Entro il 2010, il busto aveva recuperato una nuova popolarità della moda.
Il corsetto in gravidanza e allattamento
Il busto si portava in gravidanza e serviva a dare forme migliori alle signore sformate, almeno sopra il pancione. Non serviva, come le fasce di oggi, a sostenere la pancia e aiutare la schiena: dalla forma di comprende quanto poco fosse contenitivo nella parte bassa. I corsetti venivano indossati anche dopo il parto (se siete mamme un pensierino ce lo avete fatto anche voi: ancora oggi fra l’altro si discute se le guaine siano o meno da portare). Se una mamma voleva allattare, ecco i corsetti con pratiche aperture per facilitare l’operazione.
I corsetti in gravidanza erano meno nocivi di quanto si pensasse a fine Ottocento, anche se il pensiero di quanto gli organi venissero spostati dal costante uso del busto non fa pensare a qualcosa di salutare per le donne.
Dalla fine dell’infanzia, il corsetto era compagno costante della vita della donne, in ogni fase e in ogni occasione.
https://en.wikipedia.org/wiki/History_of_corsets
https://it.wikipedia.org/wiki/Guardinfante
https://en.wikipedia.org/wiki/Corset
https://www.history.org/history/clothing/women/wglossary.cfm
http://thedreamstress.com/2013/08/terminology-whats-the-difference-between-stays-jumps-a-corsets/