Camini e stufe in epoca vittoriana

Camini e stufe in epoca vittoriana

L’alimentazione in epoca vittoriana #1

Camini e stufe in epoca vittoriana: breve viaggio nella storia delle invenzioni che hanno cambiato la cucina nell’800.

I locali cucina in epoca vittoriana sono diversi da quelli che troviamo in epoca Regency, così come cambiano, nel corso del secolo, metodi di cottura e conservazione.

La prima grande innovazione riguarda il passaggio dalla cottura a focolare a quella con forni e fornelli, dapprima a legna e poi a gas.

Distinguiamo le stufe dai caminetti: la stufa è uno spazio chiuso in cui viene bruciato materiale combustibile (legno, carbone, gas), il camino è uno spazio aperto.

stufe in epoca vittoriana

Fino alla fine del 1700 i camini erano poco efficienti e spesso le canne fumarie non riuscivano a tirare bene il fumo fuori dalle stanze. Per arrivare a un camino davvero efficiente bisogna aspettare la fine del ’700, con il camino Rumford, progettato da Sir Benjamin Thompson, Conte Rumford, un fisico anglo-americano noto per le sue ricerche sul calore. Questa innovativa tipologia di camino presenta i lati bassi e inclinati, progettati per riflettere il calore nella stanza, mentre la sua gola aerodinamica minimizza la turbolenza, portando così via il fumo con una perdita ridotta di aria calda della stanza.

Dal 1790 in poi, questo camino sarà onnipresente in tutte le case, talvolta accompagnato da una parete metallica sul fondo, in modo da riscaldare anche la stanza posta dietro al camino.

stufe in epoca vittoriana
camino rumford

I focolari in epoca vittoriana

Nelle cucine, piccoli e grandi focolari erano il mezzo principale per la cottura dei cibi.

Nel 1700, oltre alle migliorie di Rumford, nascono altri progetti, come quello di Benjamin Franklin del 1743, con la costruzione di una via di mezzo fra stufa e camino: una struttura interamente in metallo ma aperta davanti come un camino. In Francia, dieci anni prima, era stata costruita una stufa a legna su progetto di François Cuvilliés.

Queste prime stufe erano adatte a riscaldare gli ambienti ma non alla cottura: sarà ancora Thompson a modificare il suo Rumford, creando nelle pareti dei fori adatti all’inserimento di pentole. Il calore poteva essere regolato per ciascun foro. Ottima idea anche per cuocere le zuppe, tanto amate nel mondo anglosassone! Si trattava, in pratica, di una via di mezzo fra un camino e una stufa, una sorta di stufa in muratura, che alla bisogna poteva essere utilizzata come un semplice camino.

Il lato positivo: si andava verso l’invenzione di una stufa per cucinare; quello negativo, che la struttura era mastodontica e adatta solo ad ambienti enormi, come i castelli, non alle case normali.

Le stufe in epoca vittoriana

Nel 1834, grazie anche al rapido sviluppo dell’industria siderurgica, arrivò il primo, vero progetto di stufa in ghisa: il progetto era di Philo Stewart e il suo nome commerciale “stufa Oberlin”. Il vantaggio di questo progetto era la dimensione contenuta della stufa, che la rendeva adatta anche alle cucine domestiche, ma soprattutto l’efficienza. Essendo in metallo, infatti, aveva una maggiore capacità di riscaldamento rispetto al camino e consentiva tempi di cottura molto più rapidi.

La stufa Oberlin ben presto si diffuse in moltissime case, e su questo modello verranno progettati poi quelli successivi.

A partire dall’epoca vittoriana, con la diffusione del gas nelle case, le stufe a legna e a carbone verranno affiancate da quelle a gas. La prima venne brevettata in Inghilterra, nel 1826, da James Sharp.

Per trovare in quasi tutte le case stufe in ghisa bisogna arrivare alla metà dell’800: col 1850 tutte le cucine sono dotate di stufa per la cottura, quindi dotate di un piano riscaldato che permette la cottura in pentole posate sulla superficie.

L’invenzione della Reliance Cook Stove è dovuta a una signora: Mary Evard studiò un progetto di stufa in ghisa molto più piccolo dei precedenti e in grado di differenziare tre tipi di cottura: in forno, a secco e a umido. È la sua cucina che troviamo in tutte le case americane e d europee.

Nel 1867 Elizabeth Hawks migliorò ulteriormente i modelli delle stufe, creando un accessorio che permetteva una diversa diffusione del calore nelle diverse zone della struttura: questo permetteva, per esempio, di ottenere pane dalla crosta croccante e con l’interno morbido, o di regolare il calore del piano cottura in base alle esigenze.

Questo modello di stufa ebbe a sua volta un successone: in breve tempo Mrs. Hawks ne vendette duemila.

Le stufe a gas

La stufa a gas comincia a diffondersi in Inghilterra dopo il 1880, ma nel resto del mondo bisognerà aspettare il nuovo secolo per vederne applicazioni.

Per l’elettricità non c’è da aspettare molto di più: entro il 1895 le case ne furono dotate, ma si trattava di un bene di lusso e usarla per cuocere era troppo dispendioso e complicato.

stufe in epoca vittoriana

La stufa a legna, carbone e gas continuano a essere ampiamente utilizzate: nelle nostre campagne se ne trovano ancora molte, le famose “cucine economiche”, non sempre esposte come pezzi d’antiquariato!

La prima cucina elettrica di pratico utilizzo arriva solo nel 1905, più come un bene di lusso che altro: bisognerà aspettare gli anni ’20 del Novecento per trovare modelli che potessero competere davvero con quelli a gas.

La cucina in epoca Regency

https://adjacentmodifiers.com/stoves/

https://www.luigimontella.it/lm/blog/news/una-breve-storia-della-cucina/

 

Christmas Pudding – Tradizioni di Natale vittoriane in cucina

Christmas Pudding – il dolce di Natale e la tradizione vittoriana

Il Christmas Pudding – o anche Plum Pudding – è il dolce più tipico della tradizione natalizia inglese ed è presente sulle tavole la sera della cena di Natale. Si tratta di un dolce molto elaborato, la cui preparazione richiede vari giorni (anticamente erano i giorni che coincidevano con la preparazione del Natale) e la sua origine si perde nei tempi più antichi… riservando alcune sorprese. 

Oggi scopriamo qualcosa in più!

Christmas Pudding
da Jane austen Word, una famiglia si prepara a mangiare il Christmas Pudding

Il pudding, tipico budino natalizio, è nato come una variante di porridge nel 14 ° secolo,  ed era chiamato “frumenty”. La ricetta prevedeva come ingredienti manzo e montone, accompagnati da frutta secca come prugne, uvetta, ribes, aromatizzati da vino e spezie. Non si trattava di un dolce, ma di un piatto principale, una zuppa, che costituiva l’alimento nei giorni precedenti al Natale.

Il nome con cui poi divenne noto, Plum Pudding, richiama le prugne che anticamente facevano parte della ricetta, ma soprattutto la frutta secca in generale, che addolciva la preparazione. 

Nel 1500 il dolce era ampiamente diffuso e considerato, insieme alla Mince Pie, una torta di pasta frolla e carne – tipico delle feste natalizie. 

Nel 1595, il pudding si stava lentamente trasformando in un budino di prugne, passando da liquido a denso grazie all’aggiunta di  uova, pangrattato e altra frutta secca;  al posto del vino, la ricetta fu irrobustita da birra e liquori. Divenne il più diffuso dolce natalizio intorno al 1650, ma nel 1664 i Puritani lo bandirono considerandolo una cattiva abitudine, insieme alla Mince Pie.

Christmas Pudding
da Jane Austen word, preparazione del pudding

Nel 1714, re Giorgio I lo ristabilì come parte del pasto natalizio, dopo aver assaporato e gustato il Plum Pudding. 

La regina Vittoria lo volle sulla sua tavola e il Christmas Pudding rientrò nella tradizione alla grande. E infatti, in Canto di Natale:

Ma ora, mutati i piatti dalla signorina Belinda, la signora Cratchit uscì sola – tanto era nervosa da non voler testimoni – per prendere il bodino e portarlo in tavola.

E se il bodino non era a tempo di cottura! e se si rompeva nel voltarlo! e se qualcuno, di sopra al muro del cortile, se l’avesse rubato mentre di qua si facea tanta festa all’oca! I due piccoli Cratchit si fecero lividi a quest’ultima supposizione.

Ogni sorta di orrori furono immaginati. Olà! questo sì ch’è fumo! il bodino è fuori della casseruola. Che odor di bucato! È il tovagliolo che lo involge. Un certo odore che è tutt’insieme di trattoria e del pasticciere accanto e della lavandaia che sta a uscio e bottega!

Questo poi era il bodino. In meno di niente, ecco entrare la signora Cratchit, accesa in volto, ma ridente e gloriosa, col bodino in trionfo, simile a una palla di cannone chiazzata, liscia, compatta, ardendo in un quarto di quartuccio d’acquavite in fiamme, e con in cima bene infisso l’agrifoglio di Natale.

Oh, un bodino stupendo! disse Bob, gravemente, ch’ei lo riguardava come il massimo trionfo della signora Cratchit dal matrimonio in poi. La signora Cratchit, liberatasi ormai di quel gran pensiero, confessò schiettamente di essere stata un po’ in dubbio sulla quantità della farina. Ciascuno disse la sua, ma nessuno osservò o pensò che un bodino di quella fatta fosse scarso per una famiglia numerosa. Questa sarebbe stata un’eresia bell’e buona, e l’ultimo dei Cratchit ne avrebbe arrossito fino alla radice dei capelli.

da Jane Austen word

Le tradizioni e le superstizioni del Christmas Pudding.

Nel corso degli anni, molte superstizioni hanno circondato il Christmas Pudding. Una tradizione dice che il budino dovrebbe essere fatto con 13 ingredienti per rappresentare Gesù e i suoi discepoli e che ogni membro della famiglia dovrebbe alternarsi a mescolare il budino con un cucchiaio di legno da est a ovest, in onore dei Saggi.
Chi non ne assaggia un po’, perderà un amico entro l’anno.
La preparazione, lunga e laboriosa, cominciava per tradizione con l’ultima domenica prima dell’Avvento, la festa di Cristo re, che è anche l’ultima dell’anno liturgico. Poiché la preghiera tradizionale del Libro delle preghiere comuni inizia con “Stir-up” (suscita, ma anche mescola) la festa viene anche chiamata “Stir-up Sunday”… una specie di invito alla preparazione del  Christmas pudding. Nel mescolare gli ingredienti, ognuno se lo desidera potrà esprimere un desiderio: insomma, un bell’insieme di tradizioni pagane e simbolismo cristiano.

Anche se i pudding vengono consumati a Natale, alcune tradizioni associate al budino richiamano anche la Pasqua. Il ramoscello decorativo di agrifoglio sulla cima del budino è un richiamo alla corona di spine della Passione di Cristo. Nel medioevo si pensava anche che l’agrifoglio portasse fortuna e avesse poteri curativi. Spesso era piantato vicino alle case nella convinzione che ne proteggesse gli abitanti.

Christmas Pudding
una fase della preparazione

Il brandy o un’altra bevanda alcolica a volte vengono versati sopra il budino e accesi al tavolo, per un effetto flambe che dovrebbe celebrare la potenza di Gesù.

Durante il periodo vittoriano, i pudding nelle case più abbienti venivano spesso cucinati in stampi di fantasia come quelli per la gelatina: via libera quindi a forme di torri o castelli. Le persone normali avevano solo budini a forma di palline. Se il budino era un po ‘pesante, veniva chiamato palla di cannone!

Il Natale Vittoriano

Il Christmas Pudding e le festività natalizie

Mettere una moneta d’argento nel budino è un’altra consuetudine antica che si dice porti fortuna alla persona che la trova. Nel Regno Unito la moneta tradizionalmente usata era un argento “sei pence”. In realtà questa tradizione è mutuata al dolce di un’altra festa, quella della Dodicesima Notte: Alla sera dell’Epifania, infatti, veniva preparata un’altra torta molto imponente, la Twelfth Night Cake, nella quale  veniva cotto un pisello o un fagiolo essiccato e chiunque l’avesse trovato diventava “re o regina” per la notte. Ci sono documentazioni di questa pratica che risalgono alla corte di Edoardo II (inizio del 1300). 

Il fagiolo era a volte sostituito da una piccola corona in argento. La prima moneta usata era un Farthing o penny d’argento. Dopo la prima guerra mondiale divenne una moneta da tre e poi da sei penny. Inflazione…

Nel Christmas pudding, e questa forse è stata l’idea di un dentista, oggi si possono trovare non solo la monetina, ma altri piccoli doni  (a volte chiamati “token” o “favori”), ciascuno col suo significato:

  • Bachelor’s Button: il dono dello zitellone, se lo trova uno scapolo… non si sposa entro l’anno.
  • Dama della vecchia zitella: il dono della zitellona, se lo trovi e sei nubile, non ti sposi entro l’anno.
  • Un anello: Se sei zitell* ti sposi entro l’anno. Per i coniugati invece porta ricchezza. 
Pinterest

La preparazione del Christmas Pudding

Abbiamo visto che la preaprazione di questo dolce è molto lunga e laboriosa, anche perché richiede dei tempi di riposo per dare all’impasto il gusto e la consistenza giusti.

Nel video, una ricetta tradizionale vittoriana.

 

Una ricetta abbastanza tradizionale: https://lacuochinasopraffina.com/christmas-pudding-la-ricetta-inglese-del-dolce-per-eccellenza

Una ricetta facile: http://blog.giallozafferano.it/martolinaincucina/pudding/

pinterest

Le donne nelle case più ricche, in epoca vittoriana, avevano a disposizione un bollitore per questa preparazione. In alternativa, c’era chi offriva servizi di cottura, come per gli arrosti.

Varianti

We Wish You a Merry Christmas è un tradizionale canto natalizio creato nel 1501 dall’Ovest dell’Inghilterra. È uno dei più celebri canti natalizi che unisce in sé anche la celebrazione della festa profana del Capodanno. Ne esistono principalmente due versioni che differiscono leggermente.

In questa:

We wish you a merry Christmas
We wish you a merry Christmas
We wish you a merry Christmas 
and a happy New Year!

Good tidings we bring
to you and your kin 
We wish you a merry Christmas
and a happy New Year!

Now bring us some figgy pudding
Now bring us some figgy pudding
Now bring us some figgy pudding
and bring some out here!

We’d all like some figgy pudding
We’d all like some figgy pudding
We’d all like some figgy pudding
so and bring some out here!

Glad tidings we bring
to you and your kin 
We wish you a merry Christmas
and a happy New Year!

We won’t go until we get some,
We won’t go until we get some,
We won’t go until we get some,
so and bring some out here!

We wish you a merry Christmas
We wish you a merry Christmas
We wish you a merry Christmas
and a happy New Year!

 si parla del fidding pudding, che differisce dal pudding classico perché originariamente conteneva fichi.

ttps://www.thespruce.com/ways-to-celebrate-a-victorian-christmas-148993

https://www.whychristmas.com/customs/pudding.shtml

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