Il cappello di Nonno Gesuino – Giuseppe Romagnoli

Il cappello di Nonno Gesuino – un romanzo storico di Giuseppe Romagnoli

Il salotto di Miss Darcy ha ospitato tanti autori, alcuni erano già amici, altri lo sono diventati, altri ancora sono passati fra queste pagine lasciando le loro storie e il loro pensiero. Oggi, fra le mie grinfie passa uno scrittore che per me è un ospite d’eccezione, visto che si tratta del mio zione, Giuseppe Romagnoli. Giornalista, saggista, blogger, esperto della Storia piacentina, ex insegnante di lettere, oggi ve lo presento in veste di romanziere, accompagnato dal suo primo romanzo storico, Il cappello di nonno Gesuino.

giuseppe romagnoli

Le vicende di diversi personaggi e generazioni si intrecciano fra le pagine, presentandoci uno spaccato dell’Italia perduta dell’800 e del primo Novecento, con i suoi contrasti sociali, le tradizioni perdute, i mestieri del passato.

Un libro che racconta, soprattutto, le storie nella Storia: gli amori, le scelte, le gioie e le fatiche di personaggi ricchi di umanità che catturano il lettore.

Ora Miss Darcy mi lancia occhiatacce e insiste perché tartassi un po’ il nostro ospite, in attesa di prendere il tè.

giuseppe romagnoli

Uno dei protagonisti, il giovane operaio di Cento, ha lo stesso nome dell’Autore.
Un caso o una scelta precisa?

Una scelta, perché la vicenda prende le mosse da nonno Giuseppe (di cui porto il nome) che proveniva da Castel d’Argile e venne a lavorare a Piacenza all’Arsenale, come provetto falegname. Ma poi tutto il resto è completamente romanzato: vicende, incontri, amori, perché ho voluto imprimere la forza della vita popolaresca con tutte le sue difficoltà. Si tratta comunque di un personaggio altamente positivo; il tutto si snoda nella storia piacentina di fine secolo e inizio ‘900 (fino al ’20), ma poi le vicende di Donati si intersecano con quelle dell’altro personaggio chiave del romanzo, l’avv. Emilio Fantoni che agisce in un ambiente sociale completamente diverso e si muove in un contesto nazionale (Bologna, Roma, Parigi), offrendomi quindi la possibilità di introdurre personaggi, vicende, di “respiro” nazionale; per alcuni di loro (Pascoli per esempio) c’è però una costante ricerca psicologica. Dove non arriva la storia ovvero il vero, interviene il “manzoniano” verosimile. L’esito mi pare sia stato felice.

Perché il romanzo prende il titolo da un cappello? Che significato ha questo particolare?

Il cappello era caratteristico di ogni abbigliamento, dal più ricco al più povero ed unisce le classi. Ma ovviamente ha un significato simbolico di trasmissione di valori familiari perché “attraversa” tutta la storia. Assomiglia alle scarpe del padre di Rosso Malpelo per il quale erano più importanti delle pantofole del Papa.

Giuseppe ed Emilio: come sono nati questi personaggi così diversi? Come è nata l’idea di affiancarli e di seguire le loro avventure?

Proprio, come ho spiegato prima, per rappresentare due diverse parabole umane. Non “Vinti verghiani”, solo uomini autentici con sentimenti complessi e variegati.

giuseppe romagnoli

Perché la scelta di questo periodo storico in particolare?

L’idea è (……..) per un trittico… sperando che non faccia la fine del ciclo dei Vinti…

Piacenza, Bologna, Roma… e dall’altra parte, una campagna povera ma ricca di valore sentimentale. Come hai scelto queste ambientazioni?

Documentazione, documentazione ed ancora documentazione. Un anno di preparazione. Per Piacenza ho giocato in casa…

L’interrogatorio è quasi finito, ancora un paio di curiosità!!!!

giuseppe romagnoli

Hai scritto testi di vario genere, esplorando varie modalità di scrittura, da quella giornalistica alla narrativa. In quale veste ti senti più a tuo agio?

Il giornalismo è ormai quotidianità, mestiere; quello di sociologia storica coinvolgente. Il romanzo è totalizzante! Vivi con i tuoi personaggi ogni giorno, anche se stai facendo altro e poi rimugini persino di notte, nel sonno. Erano lì che mi spronavano a completare l’opera, perché preso da mille altre incombenze di lavoro, sovente interrompevo la narrazione e poi era grande fatica riprendere il filo. Grande lavoro soprattutto del fine settimana, intenso appassionato, e loro mi incitavano (come i personaggi pirandelliani) a dare loro forma, farli uscire allo scoperto. Una soddisfazione enorme e grazie anche ad un editore che mi ha capito ed apprezzato; con lui avevo già pubblicato “Vino al vino, proverbi e tradizioni” ma quest’opera è stata molto impegnativa economicamente per lui. Lo ringrazio.

giuseppe romagnoli

Generi di lettura e generi di scrittura: quali ti appartengono e quali no? Quali sono i progetti prossimi? E i sogni ancora nel cassetto?

Sto scrivendo racconti per … disintossicarmi; quando avrò finito, se l’editore accetta, li pubblico. Poi vorrei finire un piccolo progetto iniziato 30 anni fa, poesie; ma vedremo. E soprattutto vorrei scrivere altri due romanzi per arrivare agli anni ’70. Ma gli anni incombono… non so se riuscirò. E in più c’è l’attività giornalistica ed il mensile di cui sono direttore. Mi sa che qualcosa dovrò per forza mollare… Vedremo…

giuseppe romagnoli

Miss Darcy è irremovibile e lo devo chiedere anche oggi: come lo prendi il tè?

Non lo bevo; molte tisane, questo sì, e vino rosso… Non so se nei salotti vittoriani si potesse proporre un calice di rosso! Grazie comunque per l’ospitalità. Un consiglio? Non per piaggeria, ma leggete il Cappello di nonno Gesuino!

giuseppe romagnoli

Il cappello di Nonno Gesuino di Giuseppe Romagnoli

Il popolo con le sue fatiche quotidiane, il delitto Murri, lo scandalo della Banca romana, i complicati rapporti tra Stato e Chiesa, il terremoto di Messina, la prima guerra mondiale, l’inizio del Fascismo. 

Nell’ Italia post-unitaria, che sembra lo specchio della realtà di oggi, lacerata tra aspirazioni al cambiamento e burocrazie impenetrabili, lobbies e comitati d’affari, passato e futuro si confrontano.

Su questo sfondo due vite autentiche si intrecciano. Carriere, passioni, aspirazioni, scelte. Quelle sempre ricorrenti nella vita di uomini e donne.

Una storia intensa e coinvolgente, che sorprende nel suo sviluppo e che attrae il lettore per una narrazione capace di rendere straordinariamente attuali contesti storici apparentemente lontani e questioni private che hanno una dimensione universale.

 

 

 

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