Un secondo lungo una vita – Lisa Molaro

Il tè del venerdì: Un secondo lungo una vita di Lisa Molaro

tè del venerdì

 

Un secondo lungo una vita è il libro di cui parliamo oggi a “Il tè del venerdì”. Nel salotto di Miss Darcy c’è un grande senso di attesa per questa intervista, per due motivi: Lisa Molaro è una cara amica, oltre che una bravissima e apprezzata scrittrice; il libro di cui parleremo, che ho avuto il piacere di leggere, è una piccola perla, uno di quei romanzi che lasciano il segno, e vale la pena di parlarne insieme.

Una piccola recensione all’opera la potete trovare qui, dopo il tè se volete scoprire qualcosa di più sul romanzo, ma come sempre qui è l’autore protagonista e non le mie parole, perciò lascio a Lisa il compito di raccontarci qualcosa si sé e delle sue pagine.

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Ciao Lisa, bentrovata!

Ciao Antonia, è un piacere essere qui!

La prima domanda è quella personale: chi è Lisa Molaro? Da dove nascono le sue storie?

Lisa è una donna che ama sentire il contatto della terra sotto i piedi, ma ancor di più, ama rivolgere lo sguardo al cielo. All’infinito.

Le mie storie nascono esattamente nel punto in cui questi due piani si sfiorano: la terra e il cielo, il tangibile e l’impalpabile, l’azzurro e il verde, il “provato” e il “percepito”. Ecco, esattamente lì, nascono. È un punto che non puoi vedere ma sai che c’è.

Quando, lungo il mio cammino, inconsapevolmente giungo in quell’esatto punto, l’idea mi si palesa in mente, le parole iniziano a fluire e le situazioni a sviscerarsi. Nascono così i personaggi di carta e nuvole che recitano, solo per me, la loro storia… come cantori d’altri tempi. Io li “ascolto” e scrivo…

Che cosa rappresenta per te questo “un secondo lungo una vita”?

immagine dal web
immagine dal web

“Un secondo lungo una vita” cosa rappresenta per me? Banalmente potrei rispondere: “Il mio primo, piccolo, romanzo”.  In realtà, esattamente come molte altre persone che scrivono (se non tutte) rappresenta una piccola parte di me. Piccola? Forse il termine è sbagliato.

È davvero come una creatura a cui diamo la possibilità di fare il primo vagito e che poi impara da sola a parlare lingue diverse in case e contesti diversi. “Un secondo lungo una vita” è: mesi di dedizione, di paure, incertezze, studio, lacrime e sorrisi. È un camminare sulle uova della fragilità. Scrivere è sviscerare e analizzare gli sguardi di chi incrociamo, tanto quanto i nostri, riflessi nello specchio. Scrivere è imparare a credere in sé stessi. Scrivere è ascoltarsi e darsi voce in capitolo (concedetemi il “gioco di parole”).

Un secondo lungo una vita. Com’è nata la storia di Beatrice? Perché hai scelto di raccontare proprio questa esperienza di vita?

Beatrice, in teoria, è la protagonista del mio libro. Dissento. Per me, il protagonista è un altro. E non ha nome.

un secondo lungo una viaLa vera Beatrice, comunque, esiste solamente a tratti, non la rappresento. La storia prende vita, appoggiandosi inizialmente a quella di una mia carissima amica che ha vissuto, in parte, la vicenda narrata. Ma non è solamente la sua storia… è quella di molte altre persone che conosco e che si son viste strappare le radici vicine. Al posto dell’albero che stava loro al fianco, ora il vuoto. Come reagire? Ognuno lo fa a modo suo, ognuno trova o non trova, le sue spiegazioni e i suoi motivi per riempire lo spazio vicino.

Beatrice non fa nulla.

Beatrice nemmeno guarda, quel maledetto spazio vuoto a cui non vuol dare nome. Beatrice, quel nome, non lo pronuncia da molto tempo… Beatrice…

Ma (quello che io ritengo il vero protagonista) grida, urla, invoca, piange, ricorda, sussurra, sfiora, si avvicina, si allontana, cammina al fianco, chiacchera e non si arrende mai.

Un secondo lungo una vita è un libro con due voci narranti. Ci racconti qualche cosa di questa scelta?

Punti di vista.

Modi diversi di accettare le cose.

Come ho già scritto altrove, quando ci si trova in mezzo al mare le cose da poter fare sono tre: nuotare verso la sponda, affondare nell’abisso oppure rimanere inermi, galleggiare a pelo d’acqua… tra oceano e nuvole. Tutto è un “affrontare le cose”.

Punti di vista.

Nel libro ce ne sono tre, a dire il vero.
pale-rose-1452656__340Quello che mi premeva, scrivendolo, era la possibilità di poter esser d’aiuto, in qualche modo, a chi ha bisogno di vedere la piuma bianca cadere dal cielo. Chi, ostinatamente, nel vivere frenetico e arrabbiato che ci circonda, ha bisogno di una bolla di ossigeno magico (davvero “magico”? Io credo poco c’entri con il Mago Merlino. Io alle piume bianche, credo davvero.)  “Sentirsi soli” è davvero possibile all’interno di questo universo che abitiamo? Non vaneggio, non sto parlando di storie in mondi incantati, fatine con il flauto magico o gatti con il tutù… parlo di emozioni! Sensazioni, aneliti di vento leggero che sembrano sfiorarti anche se hai le finestre chiuse, brividi e lacrime di vicinanza… sassi a forma di cuore. “A me non capita mai di vederli!” mi dicono spesso, con fare deciso e atteggiamento di sfida. “Guardi a terra, mentre cammini?” non serve che mi rispondano, non hanno tempo per camminare guardando a terra.  Questo libro destruttura una persona, attraverso un dolore improvviso che le ha fatto cadere a terra il puzzle in via di completamento

È grido di dolore, lacrime che scendono all’inverso soffocando e togliendo il respiro; è “pugni chiusi e occhi freddi” … ma è anche l’esatto contrario di tutto questo!

scaricare (3)I pezzettini di cartone mantengono tangibili lati e curvature, il sole riscalda la pelle come calore sopra la plastica, i cavi elettrici sono stati strappati e i fili di rame, esposti, sono troppo fragili … o forse no… la connessione si è persa… o forse no…

C’è dolore, in questo libro. Molti (quasi tutti, in realtà, tranne un paio di persone) mi hanno detto di aver pianto, leggendo. Ma c’è anche ironia, semplicità e margheritine di prato immaginarie. Spero che le lacrime siano scese anche mosse da sfumature delicate di tenerezza. Spero siano scese per la bellezza della vita. Se dopo aver letto il mio libro, anche solo un lettore si è potuto sentire meno solo, ecco, il mio “Un secondo lungo una vita” è per lui!

Un secondo è un frammento di vita che sembra inutile e anonimo. Non è così. Anche le sofferenze più grandi, nascono nel loro primo secondo di evidenza. Così come le nascite di gioia. Un secondo di vita, si può analizzare, destrutturare, ricostruire… questo ho fatto nel mio libro.

Dopo Beatrice: quali storie hai in cantiere? Che progetti?

orologio-884609__340Mentre Beatrice sta camminando per i fatti suoi, lasciandosi toccare da mani che non conosco, io, seduta in quel famoso luogo d’incrocio di cui parlavo all’inizio, sto ascoltando ciò che Gustav mi racconta. Lui è un omone buono, dalla voce baritonale; crede nella vita e se la respira a pieni polmoni. Gustav è, forse, come Beatrice era da giovane (prima del secondo lungo una vita). Mentre lei, prima di ricominciare a nuotare, ha galleggiato ed è scesa nell’abisso, lui non ha mai galleggiato, lui ha sempre nuotato anche quando pioveva. Gustav fa ridere, a dicembre si traveste anche da Babbo Natale e ascolta le letterine dei bambini. Beatrice mi incantava con la persa profondità. Gustav mi incanta con la sua simpatia e leggerezza nonostante… basta, non svelerò altro!

Domanda difficile. Siediti, concentrati. Prova il pulsante… come lo prendi il tè?

2014-05-18 14.34.36Amo il thè, grazie. Puoi servirmelo in quella deliziosa tazzina di fine ceramica, dipinta a motivi floreali, lì? Guarda che bella che è! Sembra quasi che i fiori di lillà, dipinti sopra, profumino vero? Ah no, è il thè che mi hai versato… profuma di menta e liquirizia. Grazie… no, no, niente zucchero bianco. Se ne hai preferirei della stevia. No, niente latte, è perfetto così! Che belle queste note che escono dal grammofono… la puntina però, Antonia, graffia un po’ eh? Che delizia, chi è, Mozart? Bello chiacchierare con le amiche… posso togliermi le scarpe?

Ma certo che puoi, questo bel tappeto c’è apposta  🙂

Un secondo lungo una vita di Lisa Molaro – sinossi

Beatrice vive dentro a una bolla di sapone: ha una famiglia in cui regna l’armonia, un fidanzato che ama e da cui è ricambiata, ha molti amici ed è sempre sorridente.

Beatrice è fortunata, non sa cosa voglia dire “soffrire”: dentro alla sua bolla respira solamente amori totalizzanti; si muove leggera e crede nell’allegria.

 

Ma cosa può capitare se d’improvviso, in un solo secondo infernale, la punta di un ago sfiora l’evanescenza fragile della bolla di sapone?

un secondo lungo una vita

Tutto può rompersi, tutto può disperdersi, tutto può smarrirsi!

I colori potrebbero cambiare, tinte pastello potrebbero diventare tonalità talmente accecanti da non poter essere guardate; piedi capaci di camminare solamente su superfici lisce potrebbero essere incapaci di camminare sulla ghiaia.

 

In un battito di ciglia tutto può capovolgersi. In un secondo si nasce e si muore; in un secondo ci si può perdere o ritrovare.

Quanto sarà difficile, per Beatrice, ricominciare a ridere? Riuscirà a riguardare in faccia la vita?

Non un romanzo rosa, non un romanzo di solo dolore: un viaggio all’interno delle emozioni.

https://www.amazon.it/Un-secondo-lungo-una-vita-ebook/dp/B019YSEZFY

Un secondo lungo una vita – l’autrice

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Nasco il 2 luglio 1977, con parto cesareo.

Il 2 è un numero piccolissimo, in continua crescita. All’apparenza sembra ben appoggiato sulla riga, ma nella parte superiore è curvo, sensibile alla punta della penna. Luglio è un mese che sa di salsedine, di sabbia bollente e di ombra anelata. Luglio è giallo sole e verde smeraldo. Luglio è colore e voglia di far festa.

Eccomi, nata il 2 luglio! Sono friulana, amo le montagne che posso ammirare dalla terrazza e l’acqua del mare di Lignano Sabbiadoro in cui posso immergere i piedi.  Mi piace chiudere gli occhi e sentire il brusio della gente sotto gli ombrelloni.

Chi sono io?

Come rispondo sempre: io sono le mie passioni! E quindi: amo leggere, amo scrivere, amo la calligrafia, le unghie smaltate che digitano in fretta alla tastiera del pc oppure che sbucano dai guanti di cotone bianco a cui ho tagliato le dita: guanti da amanuense che scrive sulla pergamena con calamo e inchiostro fatto col mallo di noce.

Amo le dita che si chiudono sulla stoffa a trama regolare su cui ricamo incrociando fili dai colori sfumati (sono una artigiana, settore artistico), amo fare foto alla natura, ascoltare musica e lasciarmi trasportare, dalle note, fuori dalla realtà.

Amo ascoltare, sia il detto che il non detto, amo stringere le mani e guardare negli occhi. E ancora: amo dire “grazie”, “scusa” e “buongiorno”. Amo dire “Ti voglio bene”.  Ho un marito splendido, una famiglia solida e un cane con cui sono in binomio. Non ho figli ma tante passioni che rendono la noia “non pervenuta”. No, non abito nel villaggio del Mulino Bianco… ho sofferto anche io e sicuramente soffrirò in futuro. Ma mi piace la vita, tutto qui, e amo guardare il bicchiere mezzo pieno: sempre!  Se poi il vino è di qualità, tanto meglio!

Il suo sito web: https://lisamolaro.wordpress.com

https://www.facebook.com/Lisa-Molaro-autrice-1633524273581973/

Il libro “Un secondo lungo una vita” è stato selezionato da “Extra Vergine D’Autore” come romanzo di qualità:

http://www.extraverginedautore.it/narrativa/molaro-secondolungovita

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