Un racconto per Natale, la storia di Arianna

Un racconto per Natale

Cari amici,

ecco che in questi giorni che ci separano dalle feste si moltiplicano le cose da fare, ma soprattutto da dire. Vorrei, nei giorni prossimi scrivere un post che porto nel cuore da un po’ di tempo e spero di riuscirci. Nel frattempo, vorrei ringraziare tutti i lettori che in questi mesi hanno seguito il mio percorso tutto nuovo nell’editoria digitale.

C’erano molte storie che desideravo scrivere, a sfondo natalizio: volevo portare avanti la storia su Lexon, o scrivere qualche fiaba… ma alla fine, è nata Arianna, col suo racconto di Natale. Una storia banale, di quotidianità, che a un tratto incontra la “sua” magia. La sto scrivendo, arrancando nel poco tempo che ho in questo periodo, e spero di riuscire a finirla prima delle feste. È solo un racconto, e qui vi lascio un primo stralcio.

La storia di Arianna, un racconto per Natale

Avete mai desiderato una magia per Natale?

Una di quelle che riempiono i film nel periodo natalizio, nei quali basta credere fortemente che le cose si sistemeranno e tutto andrà meglio, nei quali sotto all’albero si trova qualsiasi cosa, dal fidanzato, alla famiglia perfetta, alla villa dei sogni.

Arianna ci aveva creduto per tanto tempo. L’aveva desiderata per tanto tempo. Si era nutrita di libri e film carichi di buoni sentimenti e buoni propositi, ma quell’anno si era dovuta arrendere all’evidenza che quel tipo di magia esiste solo nei film americani.

Prendiamo “C’è post@ per te”: ecco, l’unico elemento che Arianna aveva in comune con Meg Ryan era la libreria che rischiava di fallire.

Avrebbe fatto volentieri a meno di quella somiglianza, avrebbe preferito avere invece il Tom Hanks con cane, ma a lei in sorte era toccato solo l’aspetto negativo, quello che, per intenderci, costituisce la parte centrale dei film e dal quale tutti gli attori escono egregiamente.

Arrivata a un mese da Natale, si era dovuta arrendere all’evidenza che anche la sua, come tante altre piccole librerie indipendenti, se non arrivava un miracolo, avrebbe chiuso i battenti.

Non la consolava sapere che anche Meg Ryan aveva alla fine rinunciato alla libreria: Arianna non possedeva nessun bell’appartamento a New York, non era ambita dalle case editrici come esperta di nessun settore e, se le fosse venuta la malsana idea di scrivere, sarebbe finita a ingrassare le fila dei disperati che tenevano manoscritti nei cassetti o li pubblicavano con piccoli editori, per poi finire in librerie come la sua a elemosinare presentazioni.

No. La magia di Natale non esisteva, era un sogno che serviva a coprire per qualche settimana l’amarezza della vita e che finiva col renderla ancora più amara.

Ogni mattina, mentre si recava alla piccola bottega scavata in un palazzo antico, fra le viuzze tortuose del centro storico, se ne rendeva sempre  più conto, guardando l’affanno che si nascondeva dietro le vetrine lucenti e colorate degli altri negozi: ovunque si voltasse, dietro tutti quei colori e quelle decorazioni luccicanti, intravedeva la paura della crisi che allungava la sua ombra sulle piccole imprese e sulle attività locali. Come sulla sua.

…continua…

Un racconto per Natale, di Antonia Romagnoli

 

 

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