The Lady of Shalott di Tennyson

The Lady of Shalott

La realtà, il riflesso, il destino e le libere scelte nell’opera di Tennyson

The Lady of Shalott
Waterhouse

The Lady of Shalott è una delle opere più note del poeta inglese Alfred Tennyson. Il poema si ispira al ciclo arturiano, ossia al corpus di leggende, miti e opere che riguardano l’antica storia di Britannia, incentrate in particolare sulla figura di re Artù e sul regno di Camelot.

Come molti altri autori vittoriani, Tennyson recupera la Materia di Britannia e vi infonde nuova linfa.

La Lady Of Shalott, in realtà, non fa propriamente parte dei personaggi più classici del ciclo, ma è una figura che Tennyson costruisce sulla base di leggende trasversali, a suo dire ispirandosi addirittura non a opere appartenenti alla letteratura inglese, quanto a un’antica novella italiana, la “donna di Scalotta”, del XIII secolo,

“Qui conta come la damigella di Scalot morì per amore di Lancilot du Lac”.

Le due storie, però appaiono diverse per molti particolari, tanto che l’opera di Tennyson, che pure per titolo rievoca da vicino la novella, è più vicina come narrazione e per trama, al romanzo di Thomas Malory, La Morte d’Arthur, in cui compare una giovane dama, Elaine di Astolat, che si lascia morire di crepacuore per amore di Lancillotto.

The Lady of Shalott
Waterhouse

The lady of Shalott – la storia

La signora di Shalott è una nobile dama che vive nel pacifico regno di Artù. Per colpa di una maledizione, la sua vita finirà quando i suoi occhi vedranno Camelot, per cui è costretta a vivere chiusa in una torre, isolata da tutto: poiché questa torre non è molto distante dalla città del re, la donna per guardare fuori dalla sua dimora è costretta a usare uno specchio.

La sua vita procede così, lontana dal mondo e dalle sue emozioni, finché da lontano non sente un rumore di zoccoli: è Lancillotto che sta passando con altri cavalieri. La Lady di Shalott si fa imprudente, o forse è solo stanca di vivere una vita nel riflesso e così decide di guardare questi cavalieri e insieme a loro le giunge una visione di Camelot, che compie il suo destino.

Morente, la dama di Shalott si adagia in una barca, lasciando che la morte sopraggiunga mentre il fiume la conduce proprio a Camelot, dove viene accolta, ormai morta, da Lancillotto che rimane colpito dalla sua bellezza.

Nel ciclo arturiano, recuperato da Mallory, di lei si sanno molti più particolari: Elaine, figlia di Lady Maere di Astolat, viene maledetta da Morgana quando si trova ancora nel grembo materno.

The Lady of Shalott

Quello che Morgana vuole evitare è che Elaine incontri Lancillotto: una visione ricevuta durante il concepimento di Mordred le ha rivelato che il cavaliere si sarebbe innamorato di Ginevra, ma che avrebbe rinunciato a lei per amore di Elaine. Decisa a governare su Camelot e a non lasciare nulla di intentato per restare accanto ad Artù, Morgana scaglia perciò una maledizione alla bambina non ancora nata, attraverso il grembo materno:

“Tua figlia sia maledetta, Lady Maere, che ella non possa mai guardare il mondo dalla sua finestra e che non possa mai uscire dalla rocca o il prezzo sarà una morte atroce.

Io Morgana Pendragon, figlia di Ygrajne, la maledico ora nel tuo grembo affinché la vita che porto nel mio, ne sia pegno.

Nulla potrà spezzare questa maledizione e per il nome di tua figlia, io ti proibisco di parlare con chiunque di quanto hai sentito oggi e gli dei mi siano testimoni.”

La madre la chiude così in una torre, sperando di proteggerla dalla morte, e la bimba cresce senza sapere i motivi della sua strana prigionia.

The Lady of Shalott
Crane

The lady of Shalott, i temi

Tennyson, poeta diplomato presso la regina Vittoria, attraverso il recupero della tradizione letteraria inglese, e in particolare quella della Materia di Britannia, avvolge la monarchia Britannica di una nuova sacralità, di una rinnovata dignità.

Mentre altre opere, gli Idilli del re, si incentrano su Artù e sulla sua corte, questo poema resta al di fuori dalla classica narrativa arturiana.

Lady Of Shalot è un poema che non lascia indifferenti, quella di Elaine è una storia che colpisce. Non si può non domandarsi quanto, nella sua triste sorte, siano in gioco il destino, la predestinazione e la libera scelta.

lady of shalott
Lizzie Siddal

Il tema è quello del destino. Citando un film molto saggio (!) a volte fuggendo dal proprio destino si finisce con l’andargli incontro. E così questa donna, di cui non conosciamo il passato (un passato che lei per prima non conosce del tutto), vive a un passo dalla causa della propria morte, eppure protetta da un sistema infallibile. Una torre la isola, uno specchio la ripara, ma l’unica cosa che non le si può impedire è quella di desiderare. E il desiderio la spinge dove la sua sorte la chiama.

Ci si chiede se può l’uomo sfuggire da se stesso, dal suo desiderio di conoscenza, dall’anelito alla libertà, per quanto questi possano essere distruttivi. La dama di Shalott è una falena attratta dal proprio destino o dalla sete di conoscenza?

La dama di Shalott trascorre la vita guardando attraverso uno specchio, ma per lei vale più un unico sguardo verso il mondo che tutto il tempo trascorso al sicuro.

lady of shalott
Millais
Emblematica anche la scelta di lei, di lasciarsi condurre nel momento della morte dal fiume proprio verso Camelot.

Lancillotto, nel poema di Tennyson, non è la causa della morte per crepacuore: la Lady of Shalott non cede per amore, ma per desiderio di libertà, per curiosità. Lancillotto, però, involontaria causa della sua fine, si piega di fronte a questa sconosciuta, colpito dalla sua bellezza, come se un legame di cui egli non comprende l’origine, si fosse creato fra di loro.

In molta letteratura vittoriana il soprannaturale, per quanto presente, rimane sempre al di là dei confini della percezione. Un passo oltre l’orizzonte. Anche in The Lady Of Shalott, la maledizione e la magia restano solo di contorno, non entrano direttamente nella narrazione.

Una fiaba senza lieto fine, che ci pone davanti molte domande sul senso della vita, a cui Tennyson non fornisce risposta, anzi: apparentemente suggerisce quanto non senso circondi l’esistenza umana chiudendo il poema con l’incontro fra Lancillotto e la dama morta per colpa sua.

Altro tema di grande suggestione è il costante riferimento alla tela, che Lady Of Shalott tesse da tanti anni e raffigura tutte le storie del mondo: un gioco di specchi, di nuovo, in questa tela che cresce fra le dita di una donna che il mondo non l’ha mai visto.

L’importanza di questo particolare, però, va oltre: in questa tela ci sono tutti i richiami ai simboli della tessitura nel classicismo, primo fra tutti quello che richiama alle trame del destino.

The Lady of Shalott
Huges

The lady of Shalott –  l’opera

Per una lettura davvero gradevole del poema rimando alla traduzione con testo a fronte di Valentino Szemere, che potete trovare qui: http://www.apaxcreativi.ch/Writings/The_Lady_of_Shalott.html

Di cui vi riporto un breve stralcio:

Sulle due rive del fiume lento

spighe d’orzo e segale in fermento

Dalla brughiera al cielo nel vento.

Corre la strada come un nastro argento

Verso le torri di Camelot

Avanti e indietro passa la gente

E guarda i gigli indifferente

Sulla riva che fende la corrente

Dell’isola di Shalott

Salici pallidi, alti pioppi tremanti

Brezze come alito d’amanti

Nella corrente che eterna scorre avanti

Cingendo l’isola di eterei diamanti

In corsa verso Camelot

Quattro le le torri grigie e le mura

Che guardano i fiori e la radura

Dove la vita silenziosa si misura

della Signora di Shalott

The Lady of Shalott
Waterhouse

The lady Of Shalott e l’arte

La dama di Shalott , anche se in un primo momento non riscosse grande successo (la raccolta in cui si trovava non fu accolta favorevolmente, ma fu recuperate quando Tennyson raggiunse la fama come poeta laureato), divenne in uno dei soggetti più amati dai pittori vittoriani. In particolare fu amata dalla confraternita dei preraffaelliti, che le dedicarono varie tele, dipingendola sia mentre intesse la sua magica tela, sia in procinto di compiere il suo destino, sia nel momento della morte, abbandonata sulla barca nel fiume.

L’edizione Moxon del 1857 dei lavori di Tennyson fu illustrata da William Holman Hunt e Dante Gabriel Rossetti.

Hunt raffigurò il momento in cui la Dama si volta a guardare Lancillotto. Rossetti l’arrivo della giovane morta a Camelot.

Nessuna delle illustrazioni piacque a Tennyson, che criticò Hunt per aver raffigurato la Dama aggrovigliata dai fili della sua tela, un passaggio che non era descritto nel poema.

Waterhouse
Waterhouse

Hunt spiegò che voleva riassumere l’intero poema in una singola immagine, e che l’essere intrappolata dai fili suggeriva l’idea del bizzarro destino che aveva colpito la donna. La scena affascinò Hunt, che ritornò alla composizione in momenti diversi della sua vita, fino a dipingerne una versione in ampia scala poco prima della sua morte. Questa evocazione, accuratamente concepita, della Dama intrappolata all’interno dei cerchi perfetti della sua realtà femminile, è un’illustrazione rappresentativa della mitologia dell’arte della tessitura.

Nel 1888 il poema ispirò John William Waterhouse a dipingere la Dama di Shalott alla deriva nella sua imbarcazione funebre. Egli dipinse anche una variante della composizione di Hunt.

In particolare fu Waterhouse a ritrarre Lady Of Shalott, che nel 1888 dipinse la barca alla deriva e in altri momenti del poema.

W. E. F. Britten
W. E. F. Britten

Lady of Shalott e la musica.

Il poema della signora di Shalott ha ispirato, nel corso del 1900, vari musicisti.

Il compositore inglese Cyril Rootham ha creato la prima versione musicale di questa poesia nel 1909, per mezzosoprano solista, coro e orchestra.

Nel 1958, Arthur Bliss ha composto una suite di balletto dal titolo “The Lady of Shalott”.

L’opera musicale più nota di Lady Of Shalott è però quella della cantautrice canadese Loreena McKennitt, contenuta nel suo album The Visit (1991).

Inoltre, la cantautrice americana Emilie Autumn ha scritto un brano ispirato proprio a questo poema, contenuto nel suo album Opheliac.

Il poema è stato di grande ispirazione anche nel genere metal, sensibile alle tematiche legate alla mitologia e al fantastico.

lady of shalott
Egley

Le prime cinque canzoni dell’album di debutto della metal band olandese Autumn, When Lust Evokes The Curse, seguono inoltre un filo narrativo continuo incentrato sulla Signora di Shalott.

Anche la power metal band italiana Domine ha dedicato un pezzo alla dama di Shalott nel quinto disco Ancient Spirit Rising.

Nel 1977 l’israeliana progressive rock band Atmosphera ha intitolato un album “Lady of Shalott”.

Una curiosità.

Esiste anche una varietà di rosa che porta il nome Lady of Shalott, dal bel colore rosa aranciato.

grimshaw
Grimshaw

https://www.youtube.com/watch?v=k0rVNQw1DQM

Su questo blog:

I preraffaelliti

Lizzie Siddal

Fonti

https://it.wikipedia.org/wiki/The_Lady_of_Shalott

https://it.wikipedia.org/wiki/Alfred_Tennyson

https://it.wikipedia.org/wiki/Idilli_del_re

http://www.victorianweb.org/authors/tennyson/los1.html

http://qohelet.altervista.org/pagine/Shalott.htm

 

http://ladyginevra.blog.tiscali.it/2008/07/02/la_struggente_leggenda_di_elaine_dama_di_Shalott_1908928-shtml/

https://it.wikipedia.org/wiki/Thomas_Malory

https://it.wikipedia.org/wiki/La_morte_di_Art%C3%B9

https://en.wikipedia.org/wiki/Elaine_of_Astolat

https://books.google.it/books?id=8GS8DWMLRYEC&pg=PA631&lpg=PA631&dq=donna+di+scalotta&source=bl&ots=-CR6oBNIsL&sig=OuRNDe90zM89Lw89sBuaugDtXe8&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj26oHmqsbPAhXI0xoKHQKxCSkQ6AEIXzAN#v=onepage&q=donna%20di%20scalotta&f=false

http://lenostretesine.altervista.org/FedericaG/tennyson.htm

https://it.wikipedia.org/wiki/Materia_di_Britannia

 

Nota: il commento a questo poema non è da letterata, ma da semplice appassionata. Non me ne vorranno gli esperti se questo articolo non ha un valore di critica letteraria (che richiederebbe una complessità non adeguata alla leggerezza del web), ma solo di chiacchierata fra amici.

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