Mondi senza tempo: il tè del venerdì

tè del venerdìMondi senza tempo: il tè del venerdì con Francesco Troccoli
Il tè del venerdì questa settimana ci porta molto lontano, addirittura su un altro pianeta.

Oggi, infatti, si parla di fantascienza con Francesco Troccoli, autore della saga dedicata all’Universo Insonne e di vari racconti.

Dopo “Ferro sette” e “Falsi dei”, Francesco Troccoli ha da poco pubblicato per Delos Book “Mondi senza tempo” l’episodio conclusivo che vede Tobruk Ramarren protagonista, chiudendo con questa avventura una delle serie di Sci Fi italiane più amate.

Come sempre, mentre preparo il tè, lascio al mio ospite la parola.

Ciao Francesco e grazie per essere qui nel Salotto di Miss Darcy.

My pleasure, Miss Darcy. )

Cover MST

La prima domanda è quella personale: perché hai scelto la fantascienza? Che cosa ti ha portato alla scrittura?

Nel 2005 (avevo già trentasei anni) mi fu regalata la frequenza di un corso di scrittura di fantascienza presso la Scuola Omero di Roma. Scoprii che essere autore di questo genere, oltre che fruitore, mi piaceva. Con il tempo, l’hobby della scrittura è diventato una ricerca d’identità. La scelta della fantascienza deriva sia da questo “aneddoto” che dalla passione preesistente per questo tipo di narrazione.

Che cos’è questo Universo Insonne? Da dove hai preso ispirazione per la sua creazione? Chi è Tobruk Ramarren, filo conduttore di tutta la saga?

downloadLa definizione è di Stefano Sacchini, redattore di “Cronache di un sole lontano” e altre testate. In quest’Universo il Sonno è stato soppresso da un’evoluzione umana piegata agli interessi della produzione e dell’economia. Di esso, nei millenni, si è perduto persino il ricordo. Lo stesso è accaduto ai sogni, all’arte, all’irrazionale in generale. Ma qualcuno, su uno sperduto mondo minerario, conosce la storia umana e si ribella. In tutti e tre i romanzi Tobruk Ramarren è il protagonista, inizialmente inviato a sedare la ribellione. Il suo nome è un omaggio al Ramarren di “Città delle Illusioni” di U. K. Le Guin, che aveva perduto la memoria. Nel mio Universo, ad aver “perduto la memoria” è in qualche modo l’intera Umanità.

Parliamo di “Mondi senza tempo”: ci puoi svelare qualcosa di questo romanzo? Di solito, il terzo episodio di una saga è quello a cui il pubblico arriva più difficilmente. Che cosa diresti al lettore per proporgli la lettura?

Eccoti svelata la prima frase del libro: “Il mio nome è Tobruk Ramarren e oggi morirò”. Il romanzo è un epilogo e non ci saranno ulteriori “sequel”. Al lettore che non conosca i libri precedenti dico che potrà godersi questa ultima avventura di Tobruk e magari gli verrà voglia di leggere anche quelli; a quello che invece attendeva questo capitolo finale, dico che troverà le risposte che cercava dopo averli letti. A entrambi, dico che questo romanzo è il più riuscito dei tre, a detta non solo mia. Spero di non deluderli.

La tua fantascienza è stata definita “classica”, vicina come tematiche ai grandi autori, per citare il tuo titolo, “senza tempo”. Come collochi il tuo Universo Insonne e in particolare “Mondi senza tempo” nel panorama della fantascienza attuale e, nello specifico, in quella italiana?

Non è facile rispondere, anche perché la “collocazione” è forse più compito di chi legge che di chi scrive. Però, obiettivamente, mi pare che siamo in pochi ad applicare quest’impronta “classica” ai temi attuali. Mi sembra che la FS italiana, in linea con quella mondiale, si spinga a esplorare i “limiti” dell’Essere Umano nel tentativo ambizioso di andare oltre, come dimostra la predilezione per l’uso dei suffissi: Trans-Umanesimo, Post-Umanesimo… questi approcci, per lo più, collocano la causa di crisi profonda di donne e uomini e dei loro rapporti con l’ambiente in un’ingovernabile evoluzione tecnologica, su cui si fonderebbe la necessità di una nuova concezione di “Umano”. A me, pur utilizzando scenari del futuro, interessa di più studiare l’Essere Umano per quel che è in origine, prima di cercare di capire cosa ci sarà “oltre”. Perché mi pare ci sia ancora molto da capire. E penso che l’area in cui ricercare quel senso profondo di crisi e di trasformazione sia quella psicologica più che quella tecnologica. A mio avviso è (o dovrebbe essere) la prima a influenzare la seconda e non viceversa. In questo contesto “classicità” diventa sinonimo di “umanesimo”, cultura che prediligo prima di tutto da lettore.

Domandaccia: dove pensi stia andando la fantascienza oggi? E quella italiana? Quali strade pensi che percorrerai ora che hai concluso questa trilogia?

Mi pare che la Fantascienza italiana stia sgomitando per farsi notare all’estero, e che ci stia riuscendo benissimo. Il che è assai positivo. Francamente, però, a me piacerebbe se sgomitasse con pari vigore per farsi notare anche dai lettori “mainstream” italiani. Non è un caso se ho lanciato l’hashtag #Fantascienzapertutti, che adesso è anche una pagina Facebook. La mia strada è quella di una scrittura di genere che parla a tutti e non solo agli appassionati. Non per diluire il genere nel mare magnum della narrativa ma, al contrario, perché tutti abbiano voglia di bagnarsi nel fiume della fantascienza. E magari cercherò anche di scrivere altri generi.

Ultima, ma non meno importante: come lo prendi il tè?

Molto caldo, con un po’ di latte e magari un biscottino al burro, grazie. Me lo impone la mia metà inglese.

Grazie a Francesco per averci fatto compagnia e averci portato il respiro delle galassie e dei suoi mondi in questo pomeriggio estivo!

Mondi senza tempo – scheda

Mondi senza tempo: l’attesissimo capitolo finale della saga dell’Universo Insonne.

francesco-troccoli-mondi-senza-tempo-slideDopo le avventure descritte in Falsi Dèi, Tobruk Ramarren è finalmente tornato a casa. Ma la Repubblica non è più il posto dorato che aveva lasciato alla partenza. Una grave crisi minaccia l’incolumità dello Stato, una nuova guerra con il vicino Sistema di Hassad incombe. Nel passato deve essere accaduto un evento imprevisto, e la storia dell’Universo è radicalmente cambiata.

Ben presto Tobruk è costretto ad affrontare la realtà: nel mondo che ha trovato al suo ritorno non c’è più posto per lui. Sospettato, manipolato e braccato, per rimettere ordine nella Galassia, dovrà scendere a patti con il suo nemico giurato: Vladimir il Sanguinario.

È giunto il momento di mettere in gioco la propria vita: senza Tobruk Ramarren, la storia dell’Universo potrebbe persino essere migliore…

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Mondi senza tempo – l’autore

mondi senza tempoFrancesco Troccoli, nato a Roma nel 1969, si è imposto sulla scena della fantascienza nel 2012 con l’uscita del romanzo Ferro sette, edito da Curcio, al quale è seguito l’anno dopo per la stessa casa editrice Falsi dei. I due romanzi, riproposti in edizione elettronica da Delos Digital, sono ambientati nel cosiddetto Universo Insonne, per i quali l’autore ha scritto anche un piccolo prequel, Hypnos, uscito nella collana Robotica.it.

Del 2012 è Domani forse mai (Wild Boar), raccolta di racconti a cura dell’associazione RiLL. Ha curato con Alberto Cola l’antologia Crisis (Della Vigna 2014) ed è membro della Carboneria Letteraria, con cui ha pubblicato il romanzo collettivo Maiden Voyage (Homo Scrivens 2014).

Francesco Troccoli

http://francescotroccoli.it/

Le altre opere

Ferro Sette

imagesI minatori di Ferro Sette sono in rivolta. Ma dietro alle rivendicazioni c’è qualcosa di più, la ricerca di qualcosa che l’uomo ha perduto da secoli.

Tobruk Ramarren è abituato alle missioni difficili. Come cercare di infiltrarsi tra i ribelli della miniera di Ferro Sette, sul poco ospitale mondo di Harris IV. Ma questa volta c’è anche qualcosa di personale, perché il capo della rivolta, Hobbes, è una sua vecchia conoscenza. E allora la ricerca dei veri scopi della rivolta diventa qualcosa di più dell’oggetto della missione, diventa una necessità, un bisogno di capire cosa sta accadendo. E ciò che Tobruk Ramarren scoprirà qualcosa di completamente inaspettato, capace di cambiare per sempre la sua vita e forse quella di tutti gli esseri umani.

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Falsi Dei

images (1)Il seguito di Ferro Sette. La lotta contro i Longevi continua nell’Universo senza sonno.

 

Dopo la rivolta su Harris IV narrata in “Ferro Sette” per Tobruk Ramarren si è aperto uno scenario su scala galattica. Nell’Universo senza sonno, in cui la maggior parte dell’umanità è stata provata della possibilità di dormire, solo un’élite ha ancora questa facoltà: i Longevi. Sull’astronave Hebron dello  Stato Libero di Haddaiko, diretta verso un lontano sistema ai confini della Galassia, Tobruk Ramarren è a capo di un Corpo di spedizione di “dormienti”, in stato di ibernazione, che avrà il compito di insegnare il sonno alla popolazione indigena: tra loro anche il presidente Hobbes. Ma qualcosa accade, l’astronave è costretta al naufragio su un pianeta sconosciuto. Sarà qui però che Ramarren potrà scoprire la verità che ha sempre cercato.

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