L’autunno nell’arte vittoriana
L’autunno nell’arte vittoriana
In viaggio fra arte e poesia che raccontano l’autunno nell’arte vittoriana,
L’autunno è fonte di grande ispirazione per gli artisti di ogni epoca: i suoi colori, la luce particolare, la potenza evocativa che hanno certi panorami regalano agli artisti innumerevoli spunti, non solo per i pittori, ma anche per scrittori e poeti.
All’autunno è legato un forte simbolismo: è il tempo in cui si completano i raccolti, si vendemmia, è quello in cui ci si prepara per i rigori e le incertezze dell’inverno.
L’autunno nell’arte vittoriana – la poesia
Scrive Keats nella poesia “Le stagioni umane”:
e calmi ormeggi in rada ha nel suo Autunno
quando ripiega strettamente le ali
pago di star così a contemplare
oziando le nebbie, di lasciare
le cose belle inavvertite lungi
passare come sulla siglia un rivo.
L’autunno è strettamente connesso alla stagione della vita in cui si tirano le somme, si comprende che la giovinezza è passata e si raccolgono i frutti del proprio vissuto.
Emily Dickinson, sempre sensibile a ogni aspetto della natura e abile nello specchiare la vita nei versi, scrive:
Poesia 12 (1858)
Sono più miti le mattine
E più scure diventano le noci
E le bacche hanno un viso più rotondo,
La Rosa non è più nella città.
L’Acero indossa una sciarpa più gaia,
E la campagna una gonna scarlatta.
Ed anch’io, per non essere antiquata,
Mi metterò un gioiello.
Poesia 656 (circa 1862)
Il nome – suo – è “Autunno” –
Il colore – suo – è Sangue –
Un’Arteria – sulla Collina –
Una Vena – lungo la Strada –
Grandi Globuli – nei Viali –
E Oh, l’Acquazzone di Tinte –
Quando i Venti – rovesciano il Bacile –
E versano Pioggia Scarlatta –
Sparpaglia Berretti – laggiù –
Forma rubicondi Stagni –
Poi – avvolgendosi come una Rosa –
se ne va –
Su Vermiglie Ruote
Poesia 511 (circa 1862)
Se tu venissi in autunno,
Io scaccerei l’estate,
Un po’ con un sorriso ed un po’ con dispetto,
Come scaccia una mosca la massaia.Se fra un anno potessi rivederti,
Farei dei mesi altrettanti gomitoli,
Da riporre in cassetti separati,
Per timore che i numeri si fondano.Fosse l’attesa soltanto di secoli,
Li conterei sulla mano,
Sottraendo fin quando le dita mi cadessero
Nella Terra di Van Diemen.Fossi certa che dopo questa vita
La tua e la mia venissero,
Io questa getterei come una buccia
E prenderei l’eternità.Ora ignoro l’ampiezza
Del tempo che intercorre a separarci,
E mi tortura come un’ape fantasma
Che non vuole mostrare il pungiglione.
L’autunno dai mille colori – l’autunno nell’arte vittoriana
TEARS, IDLE TEARS
Lacrime, vane lacrime ed arcane
Dal sen d’una divina disperanza,
Sorgano in cuor, s’accolgono negli occhi.
Vedendo i lieti campi dell’Autunno,
Pensando ai giorni che non sono più.
Gai come il primo raggio su una velaChe ci riporti i cari d’oltremare,
Tristi come l’estremo su una vela
Che affondi insieme con tutto quel che amiamo:
Si tristi e gai quei dì che non son più.
Ah, tristi e strani come in alba oscuraVoci d’uccelli per morenti orecchi,
Mentre ad occhi morenti la finestra
Via via diventa un pallido quadrato;
Si tristi e strani i dì che non son più.
Cari siccome i baci ricordatiDopo la morte, e dolci come i baci
Sognati invan, profondi come amore,
Il primo amore, e folli di rimpianto:
O Morte in Vita, i dì che non son più.
https://cantierepoesia.wordpress.com/category/x-sogni-dautore-x/alfred-tennyson/
Sono tanti i simboli celati in questo quadro, fra cui la mela nelle mani di una delle bimbe che richiama al peccato originale.Ma Millais ha raccontato l’autunno anche in panorami incendiati da colori caldi e resi riposanti dai bruni.Fra i quadri più famosi del periodo troviamo i boschi autunnali immortalati da Van Gogh, nei quali possiamo quasi sentire lo stormire delle foglie.
Panorami grandiosi in cui avvertiamo tutta la potenza selvaggia della natura ancora incontaminata dell’America dell’800 in Frederic Edwin Church (Hartford, 4 maggio 1826 – New York, 7 aprile 1900): figura centrale della Hudson River School, è famoso per una serie di quadri di grandi dimensioni ricchi di dettagli scientifici.
Molti sono i pittori che hanno raccontato l’autunno.
Heywood Hardy e James Ward hanno raccontato nei loro quadri la caccia, con la campagna autunnale che fa da sfondo ai nobili signori, in sella in eleganti tenute da caccia e circondati da mute di cani.
Idiliaca la campagna di Alfred A. Glendening, vissuto nella seconda metà del secolo.
Non può mancare in questa carrellata Helen Allingham, con le sue dimore contadine immerse nel verde.
Accesa anche la natura di Monet, quando d’autunno si specchia nell’acqua.
Le figure umane entrano in punta di piedi nella natura dalle tinte accese e avvolgenti nei quadri del pittore danese H. A. Brendekilde che racconta la vita rurale sotto vari aspetti.
Protagonista centrale, invece, è la figura femminile in Tissot, in quadri che precorrono come stile l’art Nouveau.
Sacrali, enigmatiche le sue signore fissano da centro della tela lo spettatore, mentre la natura autunnale le incornicia, in un contrasto cromatico forte e vivido.Isaak Levitan. An Autumn Day. Sokolniki. 1879: La pittura russa ci presenta un autunno silenzioso, quieto, meditativo, nel quale già si presagiscono le avvisaglie del lungo e gelido inverno.
Suggestivo l’autunno di Antonin Slavicek, pittore impressionista Ceco, e di John Ottis Adams (1851-1927), nel belissimo The Closing of an Autumn Day.
Chiudo questa carrellata portandovi infine in Italia, fra le pennellate pastose dei macchiaioli, per la collina autunnale raccontata da Stefano Bruzzi.
E una piccola carrellata di altri artisti: l’autunno, il mondo ottocentesco, la nostalgia…
Immagini da Pinterest, Wikimedia Commons e Web.