L’arte delle fate preraffaelita

L’arte delle fate preraffaelita

L’arte delle fate preraffaelita si discosta notevolmente da quella della tradizione manierista che prevaleva in Inghilterra nella metà dell’Ottocento.

Abbiamo visto, in questo articolo, come l’arte che si occupava delle fate, nell’Inghilterra vittoriana, fosse particolarmente apprezzata.

In quegli anni, una rappresentazione teatrale di “Sogni di una notte di mezza estate” aveva attratto l’attenzione del pubblico per gli effetti speciali e per l’eccezionalità del cast e il tema fatato era diventato di gran moda.

La Royal Academy aveva approvato la classicità dei soggetti e lo stile dei dipinti: dipingere le fate era un sicuro successo sia per gli artisti già famosi perché sapevano di piacere a critica e pubblico, e per quelli in cerca di fama perché dipingere fate era una sicurezza.

J.W. Waterhouse: The Modern Pre-Raphaelite 27 June 2009 to 13 September 2009 Key. 63 / Cat. 32 John William Waterhouse Hylas and the Nymphs, 1896 Oil on canvas 98.2 x 163.3 cm Manchester City Galleries. Purchased 1896 Photo copyright Manchester City Galleries This exhibition is organized by the Groninger Museum, the Netherlands with the collaboration of the Royal Academy of Arts, London and the Montreal Museum of Fine Arts
J.W. Waterhouse: The Modern Pre-Raphaelite
Una ricerca delle origini motivata da vari fattori, non ultimo il fatto che l’Inghilterra, sotto la regina Vittoria, si sta riscoprendo e nobilitando quanto finora non ha fatto.

Il tema fiabesco entra a buon diritto nella letteratura per i grandi, attraverso autori di grande fama e rilievo: Tackeray, Dickens, lo stesso Wilde. Dietro alle storie per bambini e agli intenti didascalici c’è molto di più: c’è una morale, uno spirito nazionale, una corrente letteraria importante che si aggancia alle idee romantiche imperanti in Europa.

L’arte delle fate preraffaelita – Ruskin

L’arte delle fate preraffaelita Il ritratto di Ruskin dipinto da Millais in Scozia
Il ritratto di Ruskin dipinto da Millais in Scozia

Il percorso dei preraffaeliti, però, è diverso.

E passiamo attraverso una storia di vita.

Figura fondamentale nella cultura inglese è, in questo periodo Ruskin, scrittore, poeta, critico d’arte, artista a sua volta.

Ruskin è uomo stimato dai tradizionalisti, riconosciuto e tenuto in grande considerazione nei suoi giudizi.

Egli fu uno dei primi a recuperare le tematiche legate alle fate, in un racconto che scrisse e dedicò all’allora dodicenne Effie Gray, che alcuni anni dopo diventerà sua moglie.

L’intento narrativo si lega profondamente alla sua visione della realtà e dell’arte: egli persegue la ricerca del vero attraverso il simbolo, il recupero e la conservazione della tradizione come la strada giusta per comprendere la realtà.

La tradizione fiabesca e il patrimonio di leggende sulle creature fatate fanno parte di questo patrimonio che egli intende difendere e riportare all’attenzione del pubblico.

Ruskin, quindi, in una prima fase appoggia l’arte delle fate.

L’arte delle fate preraffaelita – il simbolo e il vero

Ferdinando e Ariel, di MIllais
Ferdinando e Ariel, di MIllais

Questo sono gli anni in cui i preraffaelliti iniziano la loro attività. Sono gli anni dell’opposizione della Royal Accademy alla loro arte, considerata quasi offensiva della morale comune e certamente distante dalle linee apprezzate dalla critica contemporanea: è Ruskin che si erge a difensore della corrente artistica, vedendo nella loro pittura la realizzazione delle idee che egli stesso porta avanti. Nei preraffaeliti, come abbiamo visto in questo articolo (I preraffaeliti), si trova una rottura netta con la tradizione accademica, un recupero degli stili e delle tematiche di epoche antiche, precedenti a Raffaello appunto, la ricerca di nuovi temi e di un nuovo realismo. Nei loro quadri, Ruskin trova il simbolo rappresentato con realismo quasi esasperato: la verità, appunto, che si lega alla simbologia per parlare allo spettatore attraverso un forte impatto emozionale.

L’arte delle fate preraffaelita

L'arte delle fate preraffaellita
The Midsummer Night’s Fairies

Sono dunque i preraffaeliti che si appropriano dell’arte delle fate e la interpretano in modo del tutto nuovo, lontano dalla staticità quasi barocca dei pittori accademici, ma riportandole al simbolo, al loro significato più magico e ancestrale.

Le fate tornano a essere misteriose, affascinanti, subdole, creature figlie della natura e detentrici dei suoi segreti.

Ruskin, che in un secondo momento vedrà in queste tematiche un nemico per la sua ricerca della verità, temendo che il desiderio di magia e di fiabesco potesse entrare in conflitto con il bisogno di aderenza alla realtà, si distaccherà poi dal movimento e verso la fine degli anni 80 dell’ottocento criticherà lo spirito delle illustrazioni fiabesche e l’arte delle fate.

L’arte delle fate preraffaelita – il significato

L’arte delle fate preraffaelita William Bell Scott , Ariel e Calibano
William Bell Scott , Ariel e Calibano

L’arte delle fate preraffaellita non si limita a dipingere le fate di Sogno di una notte di mezza estate: la ricerca e i soggetti si allargano a varie creature mitologiche e fatate: sirene, streghe, folletti… in un recupero ponderato sia dell’immaginario classico, sia di quello medievale, sia della tradizione anglosassone fiabesca.

In particolare i preraffaeliti illustrano le fiabe della tradizione, riportando nelle illustrazioni un clima magico, incantato, anche quando le fate non sono il soggetto principale.

I quadri preraffaelliti, sempre ricchi di elementi naturali stupefacenti, sembrano continuamente richiamare l’occhio fra ciò che si vede e ciò che è nascosto, suggerendo che al di là della realtà c’è l’ignoto, il magico, il sogno. Il vero celato alla vista e palesato all’immaginazione.

L’arte delle fate preraffaelita – gli artisti

L’arte delle fate preraffaelita The Maids of Elfin-Mer e, Rossetti (preraphaelitesisterhood.com)
The Maids of Elfin-Mere, Rossetti
(preraphaelitesisterhood.com)

Anche i fondatori del nucleo originario della Confraternita si cimentarono nella tematica fatata, forse in un primo momento per avere almeno un’ancora, un elemento che poteva accomunarli alla tradizione, che però da loro veniva reinterpretata.

Uno dei primi dipinti sul tema è ispirato a La Tempesta di Shakespeare, ed è  Ferdinando attirato da Ariel (1849) di Millais: rappresenta la sua adozione di un nuovo stile naturalistico e, in concomitanza, testimonia la popolarità della pittura delle fate alla fine del 1840.

Altri artisti preraffaelliti hanno proposto diverse interpretazioni del mondo fatato. Arthur Hughes (1832-1915), dopo aver eliminato le fate del tutto nella sua versione di Ferdinando e Ariel (1851), cercando di fare appello alla fantasia del pubblico, senza eccedere in elementi fantastici, si richiama alla tradizione nel suo famoso dipinto Midsummers’s Eve, ispirato all’opera di William Allingham di “Le fate”, inclusa nella raccolta di poesie the Music Master (1855).

L'arte delle fate preraffaellita
Christina Rossetti

Christina Rossetti e George Macdonald si interessarono maggiormente al tema delle fate, così come Dante Gabriel Rossetti, il più romantico dei preraffaelliti, che ha interpretato il tema delle fate in modo del tutto diverso. Anche lui, come Hughes, ha contribuito con un’illustrazione per la raccolta di Allingham, per la poesia “The Maids of Elfin-Mere.” La poesia descrive l’incontro del figlio di un parroco con il mondo del soprannaturale, sotto forma di tre sorelle, che appaiono magicamente ogni sera per cantare al ragazzo e poi, allo scoccare della mezzanotte, scompaiono.

In contrasto con Hughes, Rossetti ispira la sua immagine di fata alla una tradizione medievale della maga incantatrice, la femme-fatale che rapisce uomini.

John Atkinson Grimshaw
John Atkinson Grimshaw

William Bell Scott (1811-1890) rimane più vicino alla tradizione romantica ispirandosi alla poesia di Thomas Parnell “A Fairy Tale”. Lo stile di Scott rende omaggio al lavoro del suo fratello maggiore David, che aveva costruito nel 1830 un immaginario pittorico di visioni fatate e fiabesche.

William Scott innesta lo stile preraffaellita dalle tinte vivaci su questa concezione visiva più tradizionale.

Altri artisti che hanno contributo alla pittura delle fate preraffaelita sono stati Frederick Goodall (1822-1904) e Robert Huskisson (1820-1861), il primo sottolineando l’aspetto di sogni attraverso colori vivaci e ricchi, il secondo attraverso visioni più sensuali

Entrambi gli artisti però nei loro dipinti cercano di cogliere particolari che regalino allo spettatore l’illusione di poter scoprire segreti della vita quotidiana di questi piccoli esseri.

L’arte delle fate preraffaelita – il Novecento

The fae Amelia Jane Murray
The fae Amelia Jane Murray

Ma l’arte delle fate preraffaelita non si ferma qui: i primi del novecento sono ricchissimi di dipinti raffiguranti fate: anzi, la seconda generazione del preraffaellismo è forse ancora più prolifica della prima in questo senso: è nei primi del Novecento che l’interesse per le fate cresce in modo esponenziale, si moltiplicano i libri di fiabe che le riguardano, che si prosegue il recupero dell’immaginario tradizionale e delle leggende sul Piccolo popolo.

Alcuni artisti: Il mondo incantato di Amelia Jane MurrayGoblin Market di Christina Rossetti

Ma del Novecento vi racconterò nel prossimo viaggio nel tempo.

Al prossimo sogno!

http://www.victorianweb.org/genre/childlit/fairytales1.html

http://www.victorianweb.org/victorian/painting/fairy/ras5.html

http://www.victorianweb.org/painting/fairy/ras5.html

The Greenwood Encyclopedia of Folktales and Fairy Tales: A-F

 

https://en.wikipedia.org/wiki/The_King_of_the_Golden_River

http://www.victorianweb.org/authors/ruskin/ruskin8.html

http://www.victorianweb.org/victorian/genre/childlit/fairytales4.html

https://en.wikipedia.org/wiki/John_Ruskin

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