Aspettando Triagrion: il racconto parte 1

saga delle terre, aspettando triagrion

Oltre i vetri, solo uno spesso strato di nebbia.

Si intravedevano, nel giardino, solo gli scheletriti rami degli alberi più prossimi: tutto ciò che andava oltre qualche metro era stato inghiottito dalla bruma che dilagava attorno alla villa, sulle strade, sui campi e sulle vigne.

Elena, ancora in pigiama, guardava fuori dalla finestra mentre sorbiva una tazza di caffè fumante. Guardava fuori, perdendo lo sguardo in quel nulla fatto di vapori, immobile ma mutevole, e si sentiva a casa.

Era a casa.

O quasi: per il momento era solo ospite, ma entro sera sarebbe finalmente entrata nella nuova abitazione che aveva acquistato insieme al marito in centro.

Era da anni che non metteva piede nella sua città natale, Piacenza. Da quando si era sposata, si era trasferita a Napoli, nella antica casa della famiglia di suo marito e, fino a pochi mesi prima, aveva pensato che non sarebbe tornata mai più da quelle parti, dove non le rimaneva nessuno.

Poi era arrivato un imprevisto: Davide aveva dovuto accettare un trasferimento a tempo indeterminato a nord.

La causa era sempre la stessa.

Da anni la loro vita ruotava intorno a un’unica cosa, a un solo oggetto che aveva cambiato le loro esistenze.

Il libro d Raimondo di Sangro.

Un testo, apparentemente un codice indecifrabile e indecifrato, stampato con una rivoluzionaria macchina inventata dall’eclettico alchimista. Ma per loro era molto di più, perché ne custodivano, oltre che le pagine, anche l’incredibile segreto.

Ora, quel libro si trovava in una speciale custodia studiata per conservarlo al meglio nella cassetta di sicurezza della villa dove erano ospitati, ma a breve Davide avrebbe condotto il prezioso tomo nel laboratorio deputato a un restauro che si era reso necessario.

Elena e Davide si auguravano che l’équipe sapesse il fatto suo, e non intaccasse nulla di vitale per il vero utilizzo del volume.

Sarebbero rimasti fino al completamento del restauro, faceva parte del loro compito, anche perché Davide era l’unico a saper attivare il libro e poteva rendersi necessaria qualche prova nel corso dei lavori.

Elena finì il suo caffè, cercando di non provare troppa nostalgia per il clima ancora tiepido di Napoli, il sole che si era lasciata alle spalle per finire immersa nell’umidità fredda della Pianura Padana. Voleva essere positiva.

Abbandonò la finestra e si voltò per tornare in cucina a riportare la tazza, ma quasi rovinò per terra, dopo aver pigliato una sonora capocciata contro una persona che silenziosamente le era scivolata alle spalle.

Mentre due braccia sconosciute la sostenevano dalla caduta, ebbe la fugace percezione della notevole altezza del suo “aggressore”.

Esordì con una parolaccia, mentre il dolore alla fronte cominciava a farsi sentire.

“Scusatemi, signora, non era mia intenzione provocarvi spavento!”

No, non di nuovo… gemette Elena dentro di sé, già sospettando qualcosa sull’identità del tipo.

Lo mise a fuoco meglio, borbottando qualche scusa. Era un ragazzo dal viso gentile e preoccupato. Non avrà avuto nemmeno vent’anni, ma la sovrastava di parecchio:  si doveva quasi chinare per sorreggerla.

Elena si liberò in fretta dal suo sostegno e lo scrutò accigliata.

I capelli chiari, portati un poco lunghi, si inanellavano in morbidi ricci che gli ricadevano sulla fronte, ombreggiando gli occhi d’un azzurro intenso, indubbiamente affascinanti.

Elena non poteva sbagliarsi, sulla sua identità: aveva già visto quel volto, o meglio una sua versione più anziana.

“Lexon Udkils, principe delle Colline. Mi sbaglio?” Gli chiese, raddrizzando la schiena e arrossendo al pensiero del proprio pigiamino di flanella. Lui indossava abiti neri, in parte celati da un mantello della stessa tinta.

Il giovane si rabbuiò. “Sono Lexon, ma solo Lexon il mago, ormai” corresse.

Fu allora che dalla porta della cucina, sepolto dietro una brancata di cibi arraffati a caso, comparve un anziano signore dai capelli candidi e dalla faccia rugosa e vispa.

“Ho trovato da mangiare, ragazzo. Questo viaggio comincia incredibilmente bene… oh, ancora meglio!” esclamò quando vide Elena che lo fissava sbigottita. “Tu hai trovato le donne!”

Elena non ebbe più dubbi.

Il passaggio fra il suo mondo e le Terre era stato riaperto.

I maghi erano tornati.

 

La saga delle Terre continua… 

 

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