5 Storie di fantasmi: le più belle di sempre

 

5 Storie di fantasmi: le più belle di sempre

Quali sono le 5 storie di fantasmi più belle di sempre?

Difficile fare una scelta, perché sul tema molto è stato scritto, e in molti modi diversi. Ci sono le storie di fantasmi più classiche, piene delle inquietudini dell’uomo nei confronti di ciò che non vede, non comprende, non governa; ci sono quelle che nascono per terrorizzare; ci sono quelle che attraverso il fantasma mettono in luce aspetti dell’animo umano e conducono il lettore a una riflessione più intima.

Le storie di fantasmi hanno sempre due piani di significato, così come la stessa parola, fantasma, ci riporta sempre a pensare a qualcosa al di fuori di noi, inafferrabile e minaccioso, ma anche a quella parte della nostra interiorità che meno conosciamo e meno vogliamo affrontare.

Questi sono le 5 storie di fantasmi che ho amato di più, tutte appartenenti alla narrativa breve sugli spettri.

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1 – Giro di vite di Henry James: il più coinvolgente

Uno degli incipit più famosi delle storie di fantasmi:

Il racconto ci aveva tenuti col fiato sospeso attorno al focolare, ma, salvo l’ovvia osservazione che esso era raccapricciante, come dovrebbe in fondo essere ogni strana storia narrata la vigilia di Natale in una vecchia casa, non ricordo che suscitasse alcun commento, sinché qualcuno ebbe a dire che quello era il primo caso a sua conoscenza in cui una prova del genere fosse toccata ad un fanciullo.

Si trattava, ricordo, di un’apparizione in una casa altrettanto vecchia di quella che ci aveva riuniti per l’occasione: una visione spaventosa apparsa ad un bambino che dormiva nella stanza della madre, e che l’aveva destata con il suo terrore; destata non per vincere quell’incubo e farlo teneramente riaddormentare, ma perché ella stessa, prima di esservi riuscita, si trovasse davanti alla medesima visione che lo aveva sconvolto.

Un’introduzione al di fuori del racconto vero, in prima persona, presentato come la testimonianza della protagonista della storia.

Fantasmi crudeli, pronti a distruggere due innocenti anime infantili, o la testimonianza di un parossismo di suggestioni e fantasie?

Una giovane istitutrice, chiamata a istruire due fratelli, si trova giorno dopo giorno coinvolta in un’oscura vicenda, in una serie di scoperte e apparizioni che la costringeranno a dover lottare per la salvezza dei suoi piccoli allievi.

Ma dove comincia la verità e dove finisce la fantasia?

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2 – Dopo di Edith Wharton: il più inquietante

“Oh, certo che ce n’è uno, ma non lo riconoscerete mai!”

L’affermazione, gettata lì ridendo, sei mesi prima, in un giardino pieno della luce dorata di giugno, si riaffacciò alla mente di Mary Boyne, apparendole sotto tutt’altra luce, mentre, nel crepuscolo di dicembre, attendeva che le lampade fossero portate in biblioteca.

Una coppia di successo, affiatata e felice, si trasferisce in una vecchia casa, a quanto pare popolata di invisibili presenze. Oscure ombre che rivelano la loro essenza solo quando è troppo tardi. Ma le vere ombre, quelle che turberanno la vita serena dei coniugi, provengono dal loro passato e dalle loro azioni.

Sarà la casa a materializzare gli spettri? Oppure sono frutto di una coscienza turbata?

 

3) L’acquaforte di M. R. James: il più originale

Tempo fa ebbi il piacere di raccontarvi un’avventura che capitò a un mio amico di nome Dennistoun durante la sua ricerca di oggetti d’arte per il museo di Cambridge.

Al suo ritorno in Inghilterra non pubblicò un ampio resoconto delle sue esperienze, ma queste non poterono restare sconosciute a un certo numero di suoi amici, e fra gli altri al gentiluomo che a quel tempo era a capo di un musero di un’altra Università.

Il professore di cui si parla, protagonista del racconto “L’album del canonico Alberico” diventa il punto d’unione fra due narrazioni, introducendo il lettore nel polveroso mondo accademico, apparentemente quieto e privo di tensioni emotive, che fa da sfondo a varie opere dell’autore. Qui ne L’acquaforte, i docenti si trovano alle prese con un quadro bizzarro, in un primo momento apparentemente privo d’interesse artistico, nel quale col passare del tempo si svolge una terrificante scena, quella del rapimento di un neonato, come imprigionata, fotogramma dopo fotogramma, all’interno della stampa.

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Impotenti, i professori assisteranno al crimine, chiedendosi se ciò che vedono sia presente passato… o futuro.

Fra i racconti di James non è quello che amo di più, ma certametne è quello che ha maggiormente influenzato e ispirato altre opere di genere.

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4) La zampa di scimmia William Wymark Jacobs: il più incalzante

Fuori, la notte era fredda e umida, ma nel salottino di Lakesman Ville le persiane erano chiuse e il fuoco ardeva allegro nel camino.

Padre e figlio stavano giocando a scacchi, e il primo, il quale aveva a proposito del gioco idee che comportavano innovazioni radicali, metteva spesso il suo re in situazioni così inutilmente pericolose da suscitare persino i commenti della vecchia signora dai capelli bianchi che se ne stava seduta tranquillamente accanto al camino a lavorare a maglia.

Un quadretto di famiglia, nella sua normalità, fornirà il contrasto col crescente disagio che il lettore proverà procedendo nella storia. Semplice lo spunto: se si potessero realizzare tre desideri, uno almeno non sarebbe riavere accanto una persona tanto amata e perduta? Ma che cosa ci sarebbe davvero restituito, dall’oscura magia?

Il racconto ha ispirato un omonimo film del 2013.

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5) Racconto di Natale: il più famoso

I fantasmi più celebri della letteratura non potevano non essere menzionati in questo articolo.

Marley era morto, tanto per cominciare. Non c’era alcun dubbio. Il registro della sua sepoltura era stato firmato dal pastore, dal chierico, dall’impresario delle pompe funebri e dal responsabile della cerimonia funebre. L’aveva firmato anche Scrooge. E il nome di Scrooge alla Borsa era valido per qualsiasi cosa su cui lui decidesse di mettere mano. Il vecchio Marley era morto come il chiodo di una porta.

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La storia la conosciamo tutti: per Scrooge, avaro e tirannico commerciante, la vigilia di Natale diventa l’occasione per cominciare una nuova vita. Uno spettro, quello del socio defunto, e tre spiriti, quelli del Natale passato presente e futuro, lo condurranno, durante questa lunga notte, a un’alba di redenzione.

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Menzione particolare: i fantasmi più divertenti

La storia di fantasmi più divertente è senza dubbio il celeberrimo racconto di WIlide, Il fantasma di Canterville, che ironizza sugli americani (così attuali da farceli immaginare in panni moderni!), sulla noblesse oblige inglese, sulla moda della caccia agli spettri così tipica del tempo dell’autore.

Fra smacchiatori e leggende, anche una delicata storia d’amore.

Menzione particolare: i fantasmi più cattivi

I fantasmi più cattivi sono quelli orientali, che tormentano fino alla morte i loro bersagli. Ma fra le pagine dei libri, credo che Shining si aggiudichi la palma per il fantasma, o meglio l’edificio infestato, più cattivo.

Posso dire che il potere di questo libro è stato tale su di me da provocarmi una crisi di sonnambulismo.

La trama? Un albergo isolato per tutta la stagione invernale. Un custode, prigioniero fra le mura insieme alla sua famiglia. Aggiungiamo che a far loro compagnia ci sono le anime dei tanti morti che hanno perso la vita nella struttura… e il Male, che ha già cominciato a lavorare per impossessarsi anche delle loro anime.

Pauuuuuraaaaa…

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